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Autore: Alessia_    15/01/2012    2 recensioni
Raccolta Brittany - Santana; i capitoli sono legati tra di loro, ma ci potranno essere stacchi temporali importanti.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Santana si lasciò scivolare nella doccia dello spogliatoio femminile per la seconda volta in quella giornata. I lunghi capelli le solleticavano la schiena, il vapore le faceva girare la testa. Si abbandonò completamente contro la parete, mentre dei profondi singhiozzi la scuotevano dal capo ai piedi. Dopo le lezioni, invece di andare a casa e chiamare un ragazzo qualsiasi, si era rifugiata in palestra, e aveva fatto giravolte, ruote e ogni cosa che la tenesse impegnata, per tre quarti d’ora buoni. Poi, da spossata, si era concessa una doccia che avrebbe dovuto rimetterle in sesto i nervi. Beh, evidentemente non funzionava così.
-Dios!- imprecò infine.
Sentì una risatina provenire dalle panche dove lasciava solitamente i suoi vestiti. Sobbalzò, e si affrettò ad avvolgersi un asciugamano attorno al corpo bagnato.
<< Ehi calmati! Credevo di essere l’unica ad allenarsi anche nell’unico pomeriggio libero che la Sylvester ci concede…evidentemente, devo davvero stare attenta alla mia posizione in squadra >>
La bionda aveva usato un tono ironico, ma non sembrava avercela particolarmente con Santana.
La latina si affrettò ad indossare qualcosa, continuando a squadrare trucemente l’head cheerleader che appena quella mattina aveva quasi fatto scappare in lacrime.
<< Fai sempre così? >>
<< Che vuoi dire? >> rispose Santana, sulle difensive.
Quinn le sorrise, senza abbandonare l’aria canzonatoria
<< Piangi sempre nella doccia? Sono sicura che una dura come te non possa permettersi di farsi vedere in lacrime…ma a lungo andare la cosa diventa patetica. Lo dico per esperienza. >>
Santana si limitò a scrollare le spalle: era davvero troppo esausta per ribattere in modo decente.
<< In ogni caso, che motivo hai di piangere? Ho visto che hai un nuovo boy-toy, è biondo, è bello, è popolare…ciò che ogni ragazza sognerebbe >>
Santana sbuffò. “Allora vuole davvero provocare?”
Continuò con l’ignorarla, solitamente funzionava con le persone abbastanza sveglie da cogliere al volo. << O forse sei triste perché stamattina la tua amica del cuore non c’era? Dovresti dirglielo, che la Sylvester minaccia di cacciarla se non si presenta con un certificato medico. E anche in quel caso, se fosse per la coach, non potremmo riprendere ad allenarci! E’ una tale maniaca del controllo… >>
Santana alzò lo sguardo fino ad incontrare gli occhi della bionda. Insomma, cosa voleva? Decise che non valeva la pena rimanere a scoprirlo. Si infilò una giacca sopra alla divisa e si diresse verso l’uscita. << Beh in ogni caso ora le docce sono tutte tue…con la coach ci parlerò io se necessari o>>.
La bionda la precedette, impedendole l’uscita. << Vai a sederti >>
 esclamò risolutamente, indicandole una panca. Una frastornata Santana (essere contraddetta non le capitava ogni giorno) andò a sedersi con poca convinzione.
<< Adesso ascoltami >> il tono di Quinn era improvvisamente diventato minaccioso << non ho niente contro di te, ma voglio rimanere in cima…tu non lo sai cosa significa cercare di dare il meglio, sempre più degli altri. Ti fa stare su un piedistallo, è vero; ma sono tutti lì sotto, come cani affamati, ad aspettare che tu cada. E poi >> le si avvicinò con aria truce << ti divorano! E del tuo bel corpicino, sai cosa rimane? Polvere. Forse un paio d’ossa. Si mangeranno perfino i tuoi lunghi capelli neri Santana, ma a me non importa, perché è l’unico modo in cui riuscirei a sopravvivere. Ma tu? Sei davvero pronta a rinunciare a tutto, per questo? Io non ho avuto scelta, e tu? >>
Le si sedette in parte, il tono della voce addolcito.
Santana la guardò negli occhi, e per la prima volta dopo mesi la vide veramente. Non era la puttanella bionda, o la capo cheerleader stronza; non era nemmeno l’ochetta che aveva rubato il ragazzo alla sua migliore amica. Era una ragazza dagli occhi verdi e luminosi, e forse, era l’unica che capiva il suo tormento interiore. Scosse il capo.
<< Oh, eccome se lo so! E 
ne vale la pena perché sai…a volte credo davvero che, se mi lasciassi andare anche per un solo secondo, la mia vita andrebbe in pezzi. Tutto ciò per cui ho lottato, lavorato…ma cosa me ne frega di diventare head cheerleader, dannazione?! >> sbraitò istericamente, alzandosi in piedi di scatto.
<< ero una ragazzina sfigata con gli occhiali e tante tette, e a nessuno fregava un bel niente di me! Sai chi era l’unica persona a cui interessavo? Quella bionda cretina, sì proprio lei, la mia migliore amica! E sto da cani perché ora siamo alle superiori, ci guardano tutti, ce ne andiamo in giro strizzate in queste uniformi, e la sto allontanando da me! Avremmo dovuto farlo insieme, tutto questo. Entrare nei Cheerios, trovarci un ragazzo popolare, ma appena inizia ad accadere, oh mi manda fuori di testa! Spaventare la gente e diventare più stronza che mai non era nei piani. Ma tutto questo mi ha fatto capire che adesso sono davvero qualcuno, e non posso permettermi capricci, e sbandate, e altre cose stupide che mi passano per la mente. Sto impazzendo, e non ne posso parlare con nessuno perché la mia migliore amica non è stupida come tutti dicono, lei capirebbe anche fin troppo bene se le parlassi…quindi sì, lo faccio sempre! Piango nelle docce, e se lo dici a qualcuno ti butto giù personalmente dalla piramide, domani >> concluse con un singhiozzo.
Tremava da capo a piedi; le lacrime scendevano copiose, e la sua unica preoccupazione era che qualcuno potesse entrare nello spogliatoio e beccarla a frignare.
Quinn si alzò. In maniera impacciata, le avvolse un braccio attorno alla vita. Santana sussultò al contatto inaspettato. Non era abituata ai corpi femminili, fatta eccezione per Brittany, “ma è un’altra cosa”. Si permise di sorridere imbarazzata. Poi si sottrasse istintivamente; asciugandosi le lacrime, si diresse verso l’uscita. Questa volta la bionda non fece nulla per fermarla; mentre usciva, però, udì distintamente la sua voce cristallina.
<< dovresti proprio lasciarlo, il tuo biondino! >>  

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Sì scusate, come una cretina mi ero dimenticata di mettere gli spazi in mezzo ai discorsi quindi è uscito un casino, grazie per avermelo fatto notare!
Grazie soprattutto per chi continua a seguire la storia e in particolare a chi ha recensito fin da subito, siete tutte gentilissime :D

  
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