Anime & Manga > Inuyasha
Segui la storia  |       
Autore: palanmelen    30/08/2006    8 recensioni
Un'idea un po' romantica nata così all'improvviso... forse un'idea un po' pazza... come quella di Sesshoumaru in questo primo capitolo
Genere: Generale, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Sesshoumaru
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Salve gente! Sono secoli che non ci sentiamo, eh?
Ehi, ma... c'è nessunooo??
Perchè mi torna l'eco?
Bha...

Comunque (della serie "torniamo alle cose importanti", anche se importanti non sono), devo mettere una "noticina di inizio":
Questo capitolo si apre con un ricordo, poi riprendo dalla fine del capitolo scorso.
Io credo che si capisca, ma d'altronde sono io l'autrice, quindi so di cosa parlo, mentre non posso pretendere che voi, poveri lettori (e forse anche un po' masochisti, visto che legete le mie storie) entriate nella mia testa per capire quello che scrivo, giusto?

Grazie per l'attenzione!

4


...

L'unica volta che l'aveva rivisto, dopo quella notte nel bosco e prima dell'"incidente" della tomba per Tessaiga, fu quando tornò per qualche giorno a quello che rimaneva della casa paterna.
Non aveva realmente bisogno di quelle cose e di quei documenti che ordinò di cercare; il servilismo degli ultimi demoni e degli umani che avevano servito suo padre, e il disprezzo che vedeva negli occhi di questi ultimi verso di lui, gli facevano venire la nausea.
L'unico vero motivo per cui era lì, era rivederlo.
Voleva sapere se era riuscito a tornare a casa, se era ancora vivo.
Era uno stupido capriccio, ma Sesshoumaru non aveva motivo di negarselo.

Ricordava lo sguardo duro della madre di suo fratello. A suo parere era quasi una bambina, ma sembrava abbastanza determinata a non farsi mettere i piedi in testa.
Testarda ed orgogliosa. Doti che suo padre aveva apprezzato molto, in vita.
Forse, se gli avesse chiesto aiuto, non glielo avrebbe negato; ma lei si limitava a fissarlo, quasi come un muto rimprovero.

Non ho nessun obbligo, né lo sento, verso di te e tuo figlio; le rispondeva allora con gli occhi.

Avvertiva spesso la presenza di InuYasha dietro di se, mentre girava per il castello che quasi impercettibilmente stava andando in rovina. Una volta, girandosi all’improvviso, lo aveva sorpreso a pochi passi da lui. Il piccolo si era fermato, trattenendo il fiato e spalancando gli occhi, teso e spaventato davanti al suo cipiglio grave.
-Sei peggio di una pulce, InuYasha.- aveva detto a bassa voce, e lui era arrossito, si era girato ed era corso via.

Era rimasto in quella casa per pochi giorni, e se n’era andato senza scambiare altre parole con lui.
Mentre si allontanava a lunghi passi, aveva sentito il suo sguardo sulla nuca. Non si era voltato né aveva rallentato.
Nessun arrivederci, ma neanche un addio.
...


Aprì lentamente quei suoi grandi occhi ambrati, annebbiati e confusi.
Lo guardò sbattendo le palpebre lentamente per mettere a fuoco la sua immagine confusa.

Lo riconosceva?
… Sapeva chi era?

Sesshoumaru non esternò i suoi dubbi. Aspettò che si mettesse in piedi, traballante, e gli parlò con voce atona:- Se vuoi tornare a casa, vai sempre dritto, supera il ruscello e, quando esci dalla foresta, gira a destra.-
InuYasha lo fissò stordito, continuando a sbattere le palpebre. Non sentiva il suo odore, non sentiva nessun odore. Anche la pianta dei suoi piedini non era sensibile come al solito, e la testa gli girava leggermente.
Si chiese come potesse quel signore (oh, era molto giovane, ma era così alto, così grande e con il viso così severo … ) sapere chi era e dove abitava, ma non riusciva a pensare, aveva la mente annebbiata.
Così chinò educatamente la testa (Come gli aveva insegnato la mamma) e si sbrigò a seguire le sue indicazioni, passandogli così vicino da sfiorarlo inavvertitamente con il braccio.

Sesshoumaru decise di seguirlo per un po'; per controllare che gli Oni gli ubbidissero, ovviamente.


Lo vide fermarsi davanti al ruscello. Era a poco distante da lui, ma il bambino non sembrava essersi accorto della sua presenza.

InuYasha fissava l'acqua intensamente. Si stava chiedendo come superarlo.
...troppo piccolo per oltrepassarlo con un balzo... saltò, ma cadde in acqua. Finì quasi in fondo, poi riuscì ad emergere. Prese una profonda boccata d'aria e nuotò come potè fino all'altra riva...
Il piccolo si riscosse dalla brutta sensazione che lo aveva fatto rabbrividire... una specie di déjà vu.
Respirò profondamente per calmarsi e si preparò a saltare.

Sesshoumaru seppe che non ci sarebbe riuscito ancor prima che lui staccasse i piedi da terra.


Fu veloce a prenderlo dal fondo e tirarlo fuori dall'acqua.
Il piccolo prese aria affannosamente, strabuzzando gli occhi.
Sesshoumaru si sedette sulla riva giusta e se lo appoggiò sulle gambe incrociate.
InuYasha, ancora spaventato, si rifugiò contro il suo petto, nella sua pelliccia ora umida, chiudendo gli occhi e cercando di riprendere fiato.
Sesshoumaru rimase leggermente stupito da tutta quella confidenza (o sfacciataggine infantile), ma non disse nulla finché non sentì che il respiro del bambinoera tornato normale.
-...Senti,...- si bloccò ancora più sorpreso, tanto che sollevò le sopracciglia. InuYasha lo stava... annusando, premendo il nasino, che probabilmente ora funzionava, contro la sua pelliccia.
-Ma...- parlò poco dopo il bimbo, guardandolo con gli occhioni ambrati scoperti dalla frangetta che si era attaccata alla fronte. -Ma tu chi sei? Perchè sai tanto di...- improvvisamente arrossì ed abbassò la testa.
-Di...?- chiese, con pazienza, il giovane.
-Di papà.- concluse InuYasha, a bassa voce, vergognandosi un poco.
Sesshoumaru gli alzò il viso con due dita e lo fissò per un po', inclinando leggermente la testa verso sinistra.
-Tu non mi hai mai visto, giusto?-
InuYasha scosse piano il capo.
-Io sono Sesshoumaru. Conosci il mio nome?-
Gli occhi del piccolo s’illuminarono. -Sì!- Lo aveva sentito spesso circolare sulle bocche dei servi del castello, che lo pronunciavano con grande timore.
Sesshoumaru, il signore; Sesshoumaru, l'erede; Sesshoumaru, il primogenito del...
-Sei... sei mio... fratello?-
Si sentì spiazzato dal suo tono di voce.
Lui lo aveva in sostanza disconosciuto prima di incontrarlo, mentre InuYasha sembrava quasi contento.
Anzi, nei suoi occhi vi lesse gioia.
-Ho sentito tante cose fantastichissime su di te!- continuò entusiasta. -È vero che puoi trasformarti? È vero che hai combattuto col papà contro i demoni del continente? È vero che...-
-Quanto parli...-
Il bambino si morsicò, sorridendo, la punta della lingua.
-Me lo dice anche la mamma!-
Izayoi. La donna… la ragazzina, come la vedeva Sesshoumaru, che aveva fatto perdere la testa a suo padre.
Ora teneva in braccio il frutto di quella relazione incosciente.
Ed aveva ripreso a parlare!
-Non sei mai venuto a casa… be’, io non ti ho mai visto… ma tutti sembrano così spaventati quando parlano di te… io ho sempre pensato che se tu fossi venuto, loro avrebbero smesso…-
Arrossì ed abbassò lo sguardo, intristito.
Sesshoumaru sapeva benissimo cosa stava per dire. Gli umani, come i demoni, emarginavano gli Hanyou; e per un bambino solo, a parte una madre troppo giovane e debole, l’indifferenza dei coetanei e i soprusi degli adulti erano insensati ed insopportabili.
-Cosa hanno fatto per farti scappare così lontano?-
Lui chinò ancora di più il capo, e la frangetta gli cadde sugli occhi.
-Alcuni ragazzi mi avevano detto che se volevo giocare con loro dovevo mangiare delle cose che gli avevano dato dei grandi… Avevano un bruttissimo sapore, ma se non lo facevo avrebbero detto che ero un vigliacco… Ma poi ha iniziato a girarmi la testa, e mi si sono appannati gli occhi… poi qualcuno mi ha preso per il braccio e mi voleva tirare verso la baracca dove scuoiano i conigli… ma io… io ho avuto paura…- sussurrò con imbarazzo, -e sono scappato…-
Sesshoumaru lo fermò mettendogli un dito sulla bocca. Il suo sguardo si era fatto più duro quando aveva compreso.
Veleno. Ecco perché la febbre non passava. Certo, sarebbe stato debole e facile da uccidere, ma lui era riuscito a scappare. Poi l’Oni, che lo aveva costretto a infilarsi nella loro tana nella disperata ricerca di una via di fuga.
-Alzati.-
InuYasha sembrò accorgersi solo ora di essere in braccio a lui.
-Oh, scusa.-
Si spostò subito, incrociò le mani dietro la schiena e si fissò i piedi.
Nel silenzio che seguì, il piccolo si rese finalmente conto di star parlando con un demone già adulto, ma soprattutto con l’oggetto dei discorsi che facevano scuotere sconsolatamente la testa a sua madre.
-Mi… mi dispiace di come mi sono comportato. Sono stato irrispettoso.-
Sesshoumaru si alzò.
Con tutta la sua altezza incuteva timore.
Mentre il fratellino parlava gli era quasi venuto da sgridarlo per l’atteggiamento che teneva, contrario agli insegnamenti di loro padre, poi si era ricordato che lui non li aveva ricevuti.
-Raddrizza quella schiena! Alza la testa e guardami negli occhi. Non bisogna mai nascondere gli occhi, chiaro? E devi mostrare rispetto ed umiltà, ma mai soggezione. Queste cose dovresti conoscerle per istinto…- borbottò le ultime parole con fastidio.
Forse l’istinto di un mezzo demone non è abbastanza forte…
InuYasha sollevò il capo e lo sguardo verso di lui, ed annuì serio, anche se quell’espressione su un bambino così piccolo faceva sorridere.
Si guardarono negli occhi, mentre il cielo si rischiarava, ad oriente.
Il bambino cercò di sostenere il suo sguardo freddo. Ci riuscì.
Arrossì appena. -…Forse… ehm… forse è meglio che torni a casa…-
Sesshoumaru annuì impercettibilmente.
-Ehm… be’… Arrivederci.-
Rimase immobile a guardarlo per qualche secondo, poi si riscosse e, inspirando, s’inchinò leggermente.
Lentamente si girò e si mise a camminare piano, quasi riluttante.
Solo pochi passi dopo, un forte brontolio del suo stomaco fece svegliare non pochi animaletti del sottobosco.
InuYasha si fermò abbassando le orecchie e si voltò, molto rosso e imbarazzato.
-È meglio che mi cerchi qualcosa da mangiare, credo…-
Sesshoumaru non poté evitare che gli sfuggisse un piccolo sorriso. Scosse una volta la testa, poi si voltò e si avviò.
Anche InuYasha, prima di proseguire, sorrise appena.
Non si aspettava che Sesshoumaru fosse così.


E per oggi finisce così!!
Ora passiamo ai ringraziamenti...

clarissa parker: Un po' di là, un po' di qua... l'importante è che aggiorni, vero? ^_-!
Sesshoumaru ti manda questo messaggio: -Ho provato il famoso frullato... miii, che bomba!-

Jinebura Chan: Potremmo fondare un club, del tipo "Fratelli Coltelli"... (Sesshoumaru sorride sadicamente:-Io ci sto....-. A InuYasha fischiano le orecchie...).
Di sicuro Inucchan non l'ha presa benissimo... ma non credo che ne sia pentito.
Grazie! Ma state attente a farmi i complimeti, che poi mi monto la testa!

Ragnarock79: Ciao Rokkun! Piccola nota personale...: Ho fatto passare il broncio a Sesshoumaru, ma è ancora un po' arrabbiato...
Mi sembra che i Blind Guardian vadano molto, ultimamente!
Mea culpa, li ho ascoltati solo una volta, su un pullman, dal lettore di un amico trombonista. Eh, sì, ho amici del genere...
Comunque io sono un tipo più da Glamour Rock che Epic Metal... (Anche se sono fan di Kill Bill e dei tuoi combattimenti!)
InuYasha... tu lo sai bene quanto sia propenso alle pippe mentali!
Se mi parli di un'altra storia mi fai venire voglia di leggerla, sai? Potrei proporti uno scambio di idee, via mail magari? Così io mi godo le anteprime e tu ti fai un fracco di risate!

Francesca akira89: Chiedo scusa, ma dovevo dividerli così, i capitoli, per una questione di "scene", se mi spiego.
Comunque, hai visto quasi giusto... ma le spiegazioni ad un'altra volta!

PS: Ringrazio Luc_y per aver commentato Vorrei Volare!!
  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: palanmelen