Salve gente! Sono secoli che non ci
sentiamo, eh?
Ehi, ma... c'è nessunooo??
Perchè mi torna
l'eco?
Bha...
Comunque (della serie "torniamo alle cose importanti",
anche se importanti non sono), devo mettere una "noticina di inizio":
Questo
capitolo si apre con un ricordo, poi riprendo dalla fine del capitolo
scorso.
Io credo che si capisca, ma d'altronde sono io l'autrice, quindi so
di cosa parlo, mentre non posso pretendere che voi, poveri lettori (e forse
anche un po' masochisti, visto che legete le mie storie) entriate nella mia
testa per capire quello che scrivo, giusto?
Grazie per l'attenzione!
4
...
L'unica volta che l'aveva rivisto, dopo quella notte nel
bosco e prima dell'"incidente" della tomba per Tessaiga, fu quando tornò per
qualche giorno a quello che rimaneva della casa paterna.
Non aveva realmente
bisogno di quelle cose e di quei documenti che ordinò di cercare; il servilismo
degli ultimi demoni e degli umani che avevano servito suo padre, e il disprezzo
che vedeva negli occhi di questi ultimi verso di lui, gli facevano venire la
nausea.
L'unico vero motivo per cui era lì, era rivederlo.
Voleva sapere
se era riuscito a tornare a casa, se era ancora vivo.
Era uno stupido
capriccio, ma Sesshoumaru non aveva motivo di negarselo.
Ricordava lo sguardo duro della madre di suo fratello. A
suo parere era quasi una bambina, ma sembrava abbastanza determinata a non farsi
mettere i piedi in testa.
Testarda ed orgogliosa. Doti che suo padre aveva
apprezzato molto, in vita.
Forse, se gli avesse chiesto aiuto, non glielo
avrebbe negato; ma lei si limitava a fissarlo, quasi come un muto
rimprovero.
Non ho nessun obbligo, né lo sento, verso di te e tuo figlio; le rispondeva allora con gli occhi.
Avvertiva spesso la presenza di InuYasha dietro di se,
mentre girava per il castello che quasi impercettibilmente stava andando in
rovina. Una volta, girandosi all’improvviso, lo aveva sorpreso a pochi passi da
lui. Il piccolo si era fermato, trattenendo il fiato e spalancando gli occhi,
teso e spaventato davanti al suo cipiglio grave.
-Sei peggio di una pulce,
InuYasha.- aveva detto a bassa voce, e lui era arrossito, si era girato ed era
corso via.
Era rimasto in quella casa per pochi giorni, e se n’era
andato senza scambiare altre parole con lui.
Mentre si allontanava a lunghi
passi, aveva sentito il suo sguardo sulla nuca. Non si era voltato né aveva
rallentato.
Nessun arrivederci, ma neanche un addio.
...
Aprì lentamente quei suoi grandi occhi ambrati,
annebbiati e confusi.
Lo guardò sbattendo le palpebre lentamente per mettere
a fuoco la sua immagine confusa.
Lo riconosceva?
… Sapeva chi era?
Sesshoumaru non esternò i suoi dubbi. Aspettò che si
mettesse in piedi, traballante, e gli parlò con voce atona:- Se vuoi tornare a
casa, vai sempre dritto, supera il ruscello e, quando esci dalla foresta, gira a
destra.-
InuYasha lo fissò stordito, continuando a sbattere le palpebre. Non
sentiva il suo odore, non sentiva nessun odore. Anche la pianta dei suoi piedini
non era sensibile come al solito, e la testa gli girava leggermente.
Si
chiese come potesse quel signore (oh, era molto giovane, ma era così alto, così
grande e con il viso così severo … ) sapere chi era e dove abitava, ma non
riusciva a pensare, aveva la mente annebbiata.
Così chinò educatamente la
testa (Come gli aveva insegnato la mamma) e si sbrigò a seguire le sue
indicazioni, passandogli così vicino da sfiorarlo inavvertitamente con il
braccio.
Sesshoumaru decise di seguirlo per un po'; per controllare che gli Oni gli ubbidissero, ovviamente.
Lo vide fermarsi davanti al ruscello. Era a poco
distante da lui, ma il bambino non sembrava essersi accorto della sua
presenza.
InuYasha fissava l'acqua intensamente. Si stava chiedendo
come superarlo.
...troppo piccolo per oltrepassarlo con un balzo...
saltò, ma cadde in acqua. Finì quasi in fondo, poi riuscì ad emergere. Prese una
profonda boccata d'aria e nuotò come potè fino all'altra riva...
Il
piccolo si riscosse dalla brutta sensazione che lo aveva fatto rabbrividire...
una specie di déjà vu.
Respirò profondamente per calmarsi e si preparò a
saltare.
Sesshoumaru seppe che non ci sarebbe riuscito ancor prima che lui staccasse i piedi da terra.
Fu veloce a prenderlo dal fondo e tirarlo fuori
dall'acqua.
Il piccolo prese aria affannosamente, strabuzzando gli
occhi.
Sesshoumaru si sedette sulla riva giusta e se lo appoggiò sulle gambe
incrociate.
InuYasha, ancora spaventato, si rifugiò contro il suo petto,
nella sua pelliccia ora umida, chiudendo gli occhi e cercando di
riprendere fiato.
Sesshoumaru rimase leggermente stupito da tutta
quella confidenza (o sfacciataggine infantile), ma non disse nulla finché non
sentì che il respiro del bambinoera tornato
normale.
-...Senti,...- si bloccò ancora più sorpreso, tanto che sollevò le
sopracciglia. InuYasha lo stava... annusando, premendo il nasino, che
probabilmente ora funzionava, contro la sua pelliccia.
-Ma...- parlò poco
dopo il bimbo, guardandolo con gli occhioni ambrati scoperti dalla frangetta che
si era attaccata alla fronte. -Ma tu chi sei? Perchè sai tanto di...-
improvvisamente arrossì ed abbassò la testa.
-Di...?- chiese, con pazienza,
il giovane.
-Di papà.- concluse InuYasha, a bassa voce, vergognandosi un
poco.
Sesshoumaru gli alzò il viso con due dita e lo fissò per un po',
inclinando leggermente la testa verso sinistra.
-Tu non mi hai mai visto,
giusto?-
InuYasha scosse piano il capo.
-Io sono Sesshoumaru. Conosci il
mio nome?-
Gli occhi del piccolo s’illuminarono. -Sì!- Lo aveva sentito
spesso circolare sulle bocche dei servi del castello, che lo pronunciavano con
grande timore.
Sesshoumaru, il signore; Sesshoumaru, l'erede; Sesshoumaru, il
primogenito del...
-Sei... sei mio... fratello?-
Si sentì spiazzato dal
suo tono di voce.
Lui lo aveva in sostanza disconosciuto prima di
incontrarlo, mentre InuYasha sembrava quasi contento.
Anzi, nei suoi occhi vi
lesse gioia.
-Ho sentito tante cose fantastichissime su di te!- continuò
entusiasta. -È vero che puoi trasformarti? È vero che hai combattuto col papà
contro i demoni del continente? È vero che...-
-Quanto parli...-
Il
bambino si morsicò, sorridendo, la punta della lingua.
-Me lo dice anche la
mamma!-
Izayoi. La donna… la ragazzina, come la vedeva Sesshoumaru, che aveva
fatto perdere la testa a suo padre.
Ora teneva in braccio il frutto di quella
relazione incosciente.
Ed aveva ripreso a parlare!
-Non sei mai venuto a
casa… be’, io non ti ho mai visto… ma tutti sembrano così spaventati quando
parlano di te… io ho sempre pensato che se tu fossi venuto, loro avrebbero
smesso…-
Arrossì ed abbassò lo sguardo, intristito.
Sesshoumaru sapeva
benissimo cosa stava per dire. Gli umani, come i demoni, emarginavano gli
Hanyou; e per un bambino solo, a parte una madre troppo giovane e debole,
l’indifferenza dei coetanei e i soprusi degli adulti erano insensati ed
insopportabili.
-Cosa hanno fatto per farti scappare così lontano?-
Lui
chinò ancora di più il capo, e la frangetta gli cadde sugli occhi.
-Alcuni
ragazzi mi avevano detto che se volevo giocare con loro dovevo mangiare delle
cose che gli avevano dato dei grandi… Avevano un bruttissimo sapore, ma se non
lo facevo avrebbero detto che ero un vigliacco… Ma poi ha iniziato a girarmi la
testa, e mi si sono appannati gli occhi… poi qualcuno mi ha preso per il braccio
e mi voleva tirare verso la baracca dove scuoiano i conigli… ma io… io ho avuto
paura…- sussurrò con imbarazzo, -e sono scappato…-
Sesshoumaru lo fermò
mettendogli un dito sulla bocca. Il suo sguardo si era fatto più duro quando
aveva compreso.
Veleno. Ecco perché la febbre non passava. Certo, sarebbe
stato debole e facile da uccidere, ma lui era riuscito a scappare. Poi l’Oni,
che lo aveva costretto a infilarsi nella loro tana nella disperata ricerca di
una via di fuga.
-Alzati.-
InuYasha sembrò accorgersi solo ora di essere
in braccio a lui.
-Oh, scusa.-
Si spostò subito, incrociò le mani dietro
la schiena e si fissò i piedi.
Nel silenzio che seguì, il piccolo si rese
finalmente conto di star parlando con un demone già adulto, ma soprattutto con
l’oggetto dei discorsi che facevano scuotere sconsolatamente la testa a sua
madre.
-Mi… mi dispiace di come mi sono comportato. Sono stato
irrispettoso.-
Sesshoumaru si alzò.
Con tutta la sua altezza incuteva
timore.
Mentre il fratellino parlava gli era quasi venuto da sgridarlo per
l’atteggiamento che teneva, contrario agli insegnamenti di loro padre, poi si
era ricordato che lui non li aveva ricevuti.
-Raddrizza quella schiena! Alza
la testa e guardami negli occhi. Non bisogna mai nascondere gli occhi, chiaro? E
devi mostrare rispetto ed umiltà, ma mai soggezione. Queste cose dovresti
conoscerle per istinto…- borbottò le ultime parole con fastidio.
Forse
l’istinto di un mezzo demone non è abbastanza forte…
InuYasha sollevò il
capo e lo sguardo verso di lui, ed annuì serio, anche se quell’espressione su un
bambino così piccolo faceva sorridere.
Si guardarono negli occhi, mentre il
cielo si rischiarava, ad oriente.
Il bambino cercò di sostenere il suo
sguardo freddo. Ci riuscì.
Arrossì appena. -…Forse… ehm… forse è meglio che
torni a casa…-
Sesshoumaru annuì impercettibilmente.
-Ehm… be’…
Arrivederci.-
Rimase immobile a guardarlo per qualche secondo, poi si
riscosse e, inspirando, s’inchinò leggermente.
Lentamente si girò e si mise a
camminare piano, quasi riluttante.
Solo pochi passi dopo, un forte brontolio
del suo stomaco fece svegliare non pochi animaletti del sottobosco.
InuYasha
si fermò abbassando le orecchie e si voltò, molto rosso e imbarazzato.
-È
meglio che mi cerchi qualcosa da mangiare, credo…-
Sesshoumaru non poté
evitare che gli sfuggisse un piccolo sorriso. Scosse una volta la testa, poi si
voltò e si avviò.
Anche InuYasha, prima di proseguire, sorrise appena.
Non
si aspettava che Sesshoumaru fosse così.
E per oggi finisce così!!
Ora passiamo ai
ringraziamenti...
clarissa parker: Un po'
di là, un po' di qua... l'importante è che aggiorni, vero? ^_-!
Sesshoumaru
ti manda questo messaggio: -Ho provato il famoso frullato... miii, che
bomba!-
Jinebura Chan: Potremmo
fondare un club, del tipo "Fratelli Coltelli"... (Sesshoumaru sorride
sadicamente:-Io ci sto....-. A InuYasha fischiano le orecchie...).
Di sicuro
Inucchan non l'ha presa benissimo... ma non credo che ne sia pentito.
Grazie!
Ma state attente a farmi i complimeti, che poi mi monto la testa!
Ragnarock79: Ciao
Rokkun! Piccola nota personale...: Ho fatto passare il broncio a Sesshoumaru, ma
è ancora un po' arrabbiato...
Mi sembra che i Blind Guardian vadano molto,
ultimamente!
Mea culpa, li ho ascoltati solo una volta, su un pullman, dal
lettore di un amico trombonista. Eh, sì, ho amici del genere...
Comunque io
sono un tipo più da Glamour Rock che Epic Metal... (Anche se sono fan di Kill
Bill e dei tuoi combattimenti!)
InuYasha... tu lo sai bene quanto sia
propenso alle pippe mentali!
Se mi parli di un'altra storia mi fai venire
voglia di leggerla, sai? Potrei proporti uno scambio di idee, via mail magari?
Così io mi godo le anteprime e tu ti fai un fracco di risate!
Francesca akira89:
Chiedo scusa, ma dovevo dividerli così, i capitoli, per una questione di
"scene", se mi spiego.
Comunque, hai visto quasi giusto... ma le spiegazioni
ad un'altra volta!