Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: NikkiLu    15/01/2012    12 recensioni
Edward Cullen ed Isabella Swan sono vicini di casa, vivono uno di fronte all’altro da quasi sei mesi. Lui è di Seattle, lei di Phoenix. Entrambi si erano trasferiti a New York per motivi di lavoro, lui è un aspirante avvocato, mentre lei lavora al New York Times come segretaria di un pezzo grosso. Non si sopportano. Edward è il classico donnaiolo ed egoista, le donne sono attratte da lui come calamite per il suo fascino (il classico bello ma dannato), mentre i ragazzi si innamorano di Bella per la sua semplicità e la sua dolcezza, e naturalmente per la sua bellezza. Insomma, sono il giorno e la notte, non possono parlare per più di 5 minuti senza litigare. Finchè una sera...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
 
 
Suggerimento musicale per il Pov Edward! :D
http://www.youtube.com/watch?v=bO-xo_Uyyqk
 
Pov Edward
 
 
Ero sul ponte di Brooklyn da circa venti minuti e di lei ancora nessun segno. Ormai avevo abbandonato ogni speranza: non si sarebbe presentata, ed io avrei perso praticamente tutto. Forse era quello il prezzo da pagare per essermi comportato male in passato, forse Dio era femmina e voleva farmela pagare per tutti i miei sbagli passati privandomi dell’unica ragazza di cui mi ero seriamente innamorato. Si, sicuramente era tutto causa della giustizia divina.
Passarono altri trentacinque minuti e di Bella neanche l’ombra. Il ponte era semi-deserto. C’eravamo solamente io, una coppia che si stava sbaciucchiando, due anziane signore che avevano impiegato venti minuti solo per arrivare a metà del ponte, un barbone e qualche matto in bicicletta. Mi guardai per l’ennesima volta intorno, con la speranza di trovarla di fronte a me, ma ciò non accadde. Ormai era troppo tardi…
Mi sentì malissimo. Io non ero pronto a perderla, non ora che avevo scoperto che persona fantastica fosse, non ora che mi ero irrimediabilmente innamorato di lei. Non avevo fatto niente…non l’avevo tradita e non l’avevo nemmeno presa in giro! Ma si sa, la vita è ingiusta.
Mi appoggiai al muretto che costeggiava la zona pedonale.
Ero talmente assorto nei miei pensieri da non accorgermi che qualcuno si era fermato accanto a me, iniziando a guardare il panorama.
“perché proprio il ponte di Brooklyn?” una voce, la sua voce, mi fece girare di scatto.
Ero talmente convinto che non si sarebbe presentata che pensai che era stato tutto frutto della mia immaginazione. Ma non era così. Lei era realmente lì. Mi stava fissando e con molte probabilità stava aspettando che le rispondessi.
“una volta mi hai detto che la prima volta che sei venuta a New York, era insieme a tuo padre, e ti sei subito innamorata di questo posto…- dissi cauto-durante il primo periodo, quando ti sentivi lontana da casa è qui che venivi, perché era come se sentissi la presenza di tuo padre. E ancora lo fai….intendo venire qui. Quando ti manca la tua famiglia… tu ti fermi qui, guardi il panorama e fingi di essere solo di passaggio, di essere venuta a visitare la città con tuo padre. E ti senti meglio…”
“sentirla dire da un’altra persona sembra una cosa stupida” disse imbarazzata, abbassando lo sguardo.
“non è una cosa stupida…niente che riguarda te è stupido, Bella” dissi facendole alzare il volto.
Rimanemmo in silenzio per alcuni secondi. Il cuore mi martellava nel petto come non aveva mai fatto prima
“io voglio innamorarmi di te, voglio fidarmi di te; ma per favore, per favore non spezzarmi il cuore..” disse e una lacrima le sfuggì.
“Bella io ti amo…e non ti spezzerò mai il cuore, mai. L’ultima cosa che voglio è vederti soffrire. Ti chiedo solo di fidarti di me…” le dissi guardandola negli occhi.  Avvicinai i nostri volti, e quando le nostre labbra si sfiorarono ed iniziammo a baciarci non avevo più dubbi: lei si fidava di me, ed io non l’avrei delusa. Quella sera rimanemmo lì praticamente tutta la notte, guardando il panorama.
 

 
2 anni dopo
 
Pov Bella
 
Casa mia era stata un casino totale per ben 3 mesi.
Sembrava che fosse passato l’uragano, e questo perché io ed Edward avevamo deciso di buttare giù il muro divisorio che appunto segnava il confine tra il mio e il suo appartamento. Praticamente abitavamo già insieme, per giorni io andavo da lui o lui veniva da me, solo che adesso volevamo viverci anche teoricamente. Così  avevamo deciso di andare a vivere insieme solo che nessuno dei due aveva voglia di lasciare il proprio appartamento o di cercare una nuova casa: il palazzo dove abitavamo era perfetto, era abbastanza vicino al suo ufficio e alla mia redazione ed era in un quartiere molto bello. Così una sera ad Edward venne l’idea geniale di abbattere quel dannato muro e risistemare tutto l’appartamento. Solo che qualcosa era andato storto e i lavori erano durati più del previsto. Così per tre interi mesi io e il mio fidanzato siamo stati costretti ad affittare un appartamento e vivere lì.
“amore prendi tutto questo come una sorta di prova…”
“Edward, credo sia un po’ tardi per fare le prove…la casa è quasi finita e per nulla al mondo farò alzare di nuovo quel dannato muro! Quindi no, non la prenderò come una ‘sorta di prova’!!” dissi stizzita.
“era solo una battuta…” disse, finendo di sistemare i vestiti all’interno dell’armadio.
“si lo so, scusa…è che sto andando al manicomio. Non credo che i miei nervi reggeranno ancora per molto. Tra i lavori che sono in ritardo, il mio capo che mi sta facendo impazzire sto uscendo di testa” dissi, mettendomi seduta sul letto.
“amore mi dispiace- disse mettendosi inginocchio di fronte a me- ma non ti devi preoccupare…andrà tutto bene. Pensa a quella bellissima casa che tra poche settimane sarà la nostra casa…e per il tuo capo, se vuoi che ci faccia due chiacchere io per me non c’è problema..”
E bastava che pronunciasse quelle semplici paroline per farmi calmare, per farmi sorridere.
Edward avrebbe voluto pagare tutto ma mi ero opposta. Quella casa doveva essere la nostra casa, non la sua. Così dopo una lunga notte di discussioni avevamo deciso che lui avrebbe pagato il 70 % ed io il 30%. Avrei voluto pagare la metà ma tutto quello che riuscì ad ottenere fu il 30%. Stupido 30 %! Quando entrai la prima volta nella nuova casa rimasi senza parole.
Era così…grande e luminosa. Era perfetta.  
 

Pov Edward
“Amore!!! Sei pronta?”
“si, si…due minuti”
“Bella- dissi guardando l’orologio- sono venti minuti che mi dici di essere pronta…”
“eccomi…”
La mia fidanzata uscì dalla nostra camera da letto, era bella da mozzare il fiato. Indossava un vestito nero che le stava divinamente e dei tacchi altissimi.
“sei bellissima…” le dissi avvicinandomi a lei.
“anche tu..” rispose squadrandomi da capo a piedi.
“tu di più…”
Sorrise. Sapeva che era inutile controbattere.
Quella sera ero nervoso, anzi, credo sia più corretto dire che da qualche giorno ero molto nervoso. Avevo riflettuto a lungo e avevo deciso di chiedere a Bella di sposarmi. Lo so che magari era prematuro, che era troppo presto e cazzate varie…ma io l’amavo davvero. Io, dipendevo da lei e sapevo perfettamente che non sarei mai stato in grado di starle lontano. Vivevamo già insieme, il matrimonio sarebbe stato un altro modo per legarmi a lei. Sarebbe diventata mia moglie, Bella Cullen: quel pensiero non poteva che causarmi una felicità immensa. L’idea di spendere il resto dei miei giorni con lei mi faceva sorridere come un ebete. Ma sfortunatamente non avevo mai trovato il momento giusto per farle la proposta, o meglio non avevo mai avuto il coraggio. Volevo farlo in un momento speciale, così nell’attesa del fatidico momento mi portavo sempre l’anello con me.
Quando si voltò per prendere il cappotto, mi risvegliai dal mio momento di catalessi perché notai che Bellaaveva la schiena completamente nuda.
“hey! Dove credi di andare?”
“come dove credo di andare? Al locale….sai dove i tuoi amici ci stanno aspettando..” rispose tranquillamente
“intendevo dove credi andare mezza nuda?”
Alzò gli occhi al cielo, sapeva che ero molto molto geloso.
“Dai non fare il pesante!”
“Bella stasera vorrei evitare di spaccare la faccia a qualche coglione che ti guarda”
Sorrise dolcemente, facendo finta di non avermi nemmeno sentito.
“andiamo?” disse aprendo la porta di casa. Sbuffai.
Uscimmo di casa diretti verso un pub dove Emmet e gli altri ci stavano aspettando. Montammo sul mio Suv e dopo ben 30 minuti di viaggio arrivammo a destinazione. Lasciai la macchina al posteggiatore Entrammo nel locale dove tutto era cominciato e raggiungemmo gli altri nel privé.
“ce l’avete fatta finalmente!!” disse Emmet
“si, finalmente” risposi lanciando un’occhiata a Bella, occupata ad abbracciare mia sorella. Quelle due andavamo maledettamente d’accordo. si erano trovate subito, e da un anno a questa parte si sentivamo praticamente tutti i giorni.
Dopo aver posato i cappotti sopra l’appendiabiti ci sedemmo ed ordinammo da bere.
Quella sera Em ci presentò la sua fidanzata, incredibile ma vero aveva deciso di mettere la testa apposto. Rosalie era l’unica donna in grado di tenergli testa, e quella sera lo dimostrò più di una volta.
Dopo circa due ore notai che Bella era strana.
 

http://www.youtube.com/watch?v=VKBfsz3P7Us
 
“Amore tutto apposto?”
“si…sono solo un po’ stanca” disse, con un sorriso forzato.
“sicura?”
“si...solo..” sembrava incerta, così la incoraggiai.
“solo?”
“possiamo uscire un attimo?”
“certo..” le sorrisi.
 
“facciamo due passi?” mi chiese sorridendo, una volta fuori dal locale.
“va bene” ci incamminammo mano nella mano per le strade di New York. Notai solo dopo alcuni minuti che Bella stava letteralmente tremando così, senza esitare, mi tolsi la giacca e gliela poggiai sulle spalle.
“grazie” disse, lasciandomi un tenero bacio sulle labbra e stringendo forte la mia mano.
Arrivammo al famoso ponte e guardandoci negli occhi sorridemmo, era da tanto che non ci facevamo un salto così la trascinai in direzione del Brooklyn Bridge.
“è troppo bello…” disse guardandosi intorno.
“si…ma non il più bello” dissi sorridendo.
“invece si!” disse convinta.
“se chiedi ad un turista quale sia il posto più bello di New York  dubito che dica il ponte di Brooklyn...”
“è proprio per questo che è bello…” disse voltandosi verso di me, non mie ro nemmeno accorto che ci eravamo fermati.
“sei strana…” le dissi.
“è per questo che mi ami, no?”
“assolutamente si..”
Quello era il momento giusto. Lo sapevo, nel mio cuore sentivo che dovevo farlo in quell’esatto istante…portai le mani sopra le tasche, slo che non trovai le tasche: mi ero completamente dimenticato di un piccolissimo particolare. Bella indossava la mia giacca, dove c’erano le mie tasche, con dentro il mio anello.
Merda. Merda. Merda.
Così l’abbracciai tentando i recuperare la piccola scatolina di velluto blu dall’interno della mia tasca e non so come ci riuscì.
Sciolsi l’abbraccio, e sospirai.
“Bella- iniziai incerto, lei mi guardava interrogativa- questi ultimi due anni sono stati i più belli della mia vita…non mi sono mai sentito così completo, così felice come in quest’ultimo periodo. Tu mi hai cambiato…nel profondo, mi hai fatto conoscere lati della mia personalità che nemmeno immaginavo di avere. Mi hai insegnato ad amare, a condividere, a chiedere scusa…io ti amo in un modo così totalizzante che mi spaventa, mi fa paura. Perché se tu un giorno dovessi stancarti di me, io non ce la farei a rinunciare a te. Già lo so. Per non parlare di quello che provo quando qualcuno osa anche solo guardarti da lontano…potrei ucciderlo. Vedi Bella, tu hai un potere su di me così assoluto e nemmeno te ne rendi conto…” presi una pausa, cercando di riorganizzare i pensieri e di capire se quello che avevo appena detto aveva una logica o era completamente privo di alcun senso.
“Edward, perché mi stai dicendo tutto questo?”
“Sposami”
Lei trattenne il respiro, spalancando gli occhi, stupita.
“cosa?”
Mi inginocchiai di fronte a lei, incurante delle persone che ci stavano fissando. Aprì la scatolina blu, mostrandole l’anello.
“Isabella Swan io prometto di amarti e onorarti in ogni istante della mia vita. Mi concederti lo straordinario onore di diventare mia moglie?”
Lei mi guardò. Respirando pesantemente. Il mio cuore batteva velocemente, stavo rischiando l’infarto.
“se mi dice di no giuro che mi butto di sotto”
Era tutto quello cui riuscivo a pensare in quel momento.
“si…” disse sorridendo, visibilmente emozionata.
Tolsi l’anello dalla scatolina e dopo averglielo messo al dito, la baciai sollevandola da terra. Dopo qualche minuto ci staccammo e notai come alcune persone di passaggio si erano fermate a guardare la scena, e Bella non riuscì a non diventare rossa.
“è davvero bellissimo” disse poi fissando l’anello.
“ti piace, sul serio?”
“Edward!- disse quasi sconvolta- come potrebbe non piacermi? È stupendo…”
Cavolo, con quanto mie era costato se mi avesse detto di noi, mi sarei davvero gettato giù dal ponte.
Ma per lei questo e altro.
“vuoi andare a casa?”
“no…restiamo un altro po’ qui, per favore”
“come vuoi..” dissi abbracciandola da dietro, facendo scontrare la sua schiena con il mio petto.
Immersi il viso nei suoi capelli, e no potei fare a meno di respirare quel profumo così familiare. Ci appoggiamo al muretto e guardammo il panorama, proprio come due anni prima.
 
 
 

Ehm ehm
Buonaseraaaaaaaa! ^^
Come prima cosa: GRAZIE,GRAZIE,GRAZIE!
A TUTTI COLORO CHE HANNO RECENSITO O SEMPLICEMENTE LETTO!
GRAZIE!
Con questo capitolo abbiamo concluso…
Cosa ne pensate? Vi è piaciuto?
Fatemi sapere..
La storia termina qui. Magari in futuro potrei fare una sorpresa e pubblicare qualche EXTRA…ditemi voi! Un bacione
NikkiLu
 
 
  

  
Leggi le 12 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: NikkiLu