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Autore: Caster_Gamer    15/01/2012    2 recensioni
Cosa accadrebbe se nella vecchia casa della Darling abitasse un'altra famiglia? E se questa famiglia fosse attuale? E se una componente è una ragazza di 14 anni che non crede più nelle favole? Peter la verrebbe a prendere per dimostrargli la sua esistenza?
Anche Capitan Uncino avrà avuto una famiglia che è continuata nonostante la sua assenza...e se il suo pro-pro-pro nipote verrebbe a reclamare qualcosa che il Capitano ha?
E i Bimbi Sperduti devono essere per forza tutti "bimbi"?
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Peter Pan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scomparsa

Arrivarono davanti ad un'enorme quercia circondata da alberi di tutti i tipi, sopra ad essa si vedeva una porta e un muro che si prolungava per altri gli altri alberi accanto.

Trilly volò verso la scaletta arrotolata ad un ramo e la fece cadere, Peter la sistemò << Prego signorina >> lei fece una smorfia << E' inutile. Non sarò la schiavetta di nessuno. >> disse poi salendo su per la scaletta, arrivò accanto alla porta e rimase in piedi sullo spazio di legno che separava quest'ultima da un ramo, era difficile stare in equilibrio là sopra, e lo fu ancora di più quando Mark saltò accanto a lei << Aiuto! >> urlò mentre stava per cadere, ma venne presa per un braccio dal ragazzo che la fece entrare << Devi migliorare nell'equilibrio >> disse lasciandole il braccio << Lo so...grazie per non avermi fatto schiantare >> rispose lei a testa bassa, non era proprio la cosa che preferiva ringraziare qualcuno << Vuoi? >> le chiese porgendole una mela già morsa qualche secondo fa da lui << No...grazie >> rispose lei nascondendo il disgusto.

Dopo un po' entrarono tutti i bimbi seguiti da Peter e Trilly << Perché hai urlato? >> le chiese il ragazzo che per la prima volta le si avvicinò camminando << Stavo cadendo... >> rispose lei, poi guardò Mark << Se non fosse stato per lui avrei anche l'altro ginocchio sanguinante >> concluse mentre Peter faceva una smorfia guardando anch'esso l'altro << Be', vuoi una mela? >> cambiò discorso porgendole una mela, che questa volta era sana, ma Alex preferì evitare visto che aveva appena rifiutata quella dell'altro ragazzo.

Dopo qualche ora di battute varie, i Bimbi Sperduti andarono a giocare, Mark si andò a sedere sopra un ramo accanto alla casa, e ad Alex sembrò il momento migliore per chiedere a Peter una cosa che le frullava intesta da un po'.

<< Hey >> disse per chiamarlo mentre asciugava un piatto che aveva appena ripulito << Dimmi >>

<< Come mai...non hai detto ai bambini che avrei potuto raccontare delle storie? >> a lui cadde una mela che aveva cominciato a mangiare poco prima << Perché...tu non avresti voluto >>

disse timido << Ma...non volevo neanche che dicevi a loro che io fossi la nuova cameriera >> disse lei ironica << Perché? >> chiese nuovamente, ma lui non rispose << E' per Wendy, no? >> Peter alzò la testa che finora era rimasta a guardare il pavimento << Cosa vuoi dire? >>

<< Nessuno può prendere il suo posto... >> continuò lei con un mezzo sorriso in volto << Non...be' perché...tu vuoi raccontare storie? >>

<< No. Non voglio prendere il posto di nessuno...tanto meno di quella dolce ragazza di nome Wendy Darling >> rispose lei, a lui sembrava parlasse ironicamente, ma diceva sul serio.

Chi meglio di lei conosceva la storia tra Peter Pan e Wendy Darling? Nessuno.

Lei, aveva letto il libro tante volte, visto il film più di dieci, e il cartone animato chissà quante...conosceva meglio di chiunque altro l'amore che provava Peter, quello che provava Wendy, e l'astio di Trilly nei confronti della Darling.

Pulì l'ultimo piatto e uscì dalla casa avviandosi verso la foresta.

Appena si addentrò nella foresta più fitta, venne spaventata da Mark, che le saltò davanti all'improvviso << Ma sei impazzito? E' la seconda volta che mi balzi davanti improvvisamente! >>

ma lui fece finta di non averla sentita << Ammettilo, da bambina non aspettavi altro che incontrare Peter Pan, al posto del principe azzurro >> lei arrossì << Non è...vero! Io...non ho aspettato nessuno dei due! >> urlò timida << Certo immagino >> lui si lasciò cadere dalla liana a cui era aggrappato << Una liana tra questi alberi? Che posto... >> sussurrò lei

<< Si può sapere cosa stai borbottando? >> le chiese pretendendo una risposta

<< Saranno affari miei! >> esclamò la ragazza urtata

<< Comunque...seguimi >> la afferrò per un braccio e si arrampicò sulla liana che aveva lasciato poco fa facendo un gran salto

<< Sei scemo?!! >> urlò lei tentando di stare in equilibrio sopra un ramo

<< Solo tu lo sei! >> si offese lui aiutandola a sedersi sopra al ramo << Te la senti di arrampicarti da qui alla cima? >> chiese

<< Non sono mai salita su un albero veramente... >> confessò mettendo una ciocca di capelli dietro le orecchie

<< C'è una prima volta a tutto >> disse prendendole la mano e tirandola in su

<< Non riesco a stare in equilibrio! >> urlò muovendo le braccia

<< Aggrappati al ramo qua sopra! >> disse balzando sopra a quello

<< Okay... >> lei lo afferrò e mise un piede in un buco del tronco salendo sul ramo << Eccomi... >>

<< Bene...ora fai la stessa cosa con quelli sopra! >>

<< E perché?! >>

<< Credimi ne varrà la pena! >>

<< Va bene... >>

si arrampicarono lungo il tronco fino a quando non arrivarono alla cima

<< Cosa c'è di tanto importante...da farmi salire fin qui? >> chiese con il fiatone

<< Alzati, guarda. >>

<< Se mi dessi una mano! >>

<< Quanto sei noiosa! >> le prese il braccio e la sollevò

<< Con delicatezza magari! >> urlò irritata << Antipatico...odioso... >> sussurrò fin quando non vide il bellissimo panorama che le si affacciava davanti << Wow! >> esclamò sorridendo

<< Ti piace? >> chiese con un mezzo sorriso

<< Altro che! Wow è magnifico! >> davanti a lei un tramonto scompariva dietro una montagna verde dalla tanta vegetazione, e sotto ad essa una pianura estesa.

Rimasero lì a guardare finché il sole non sparì del tutto e l'isola era leggermente illuminata dalla luna e le stelle, scesero dall'albero e si incamminarono verso la quercia dov'era costruita la casa sull'albero

<< Se vuoi rimanere qui è meglio che impari a fare molte cose...sei la classica tipa di città >> disse ironico il ragazzo

<< Beh non mi farebbe male un po' di allenamento! >> esclamò la ragazza

<< Si ma non credo che riuscirai a diventare brava come me... >>

<< Invece credo che diventerò perfino più brava! L'unico che non potrò superare è Peter Pan >> sospirò

<< Perché cos'ha quel Pan che io non ho? >> tutto d'un tratto aveva cambiato tono, ora era nervoso e infastidito

<< Lui è qui da molto più tempo di te...sa come muoversi qui meglio di chiunque altro...o forse solo Trilly sa più di lui. In ogni caso Peter Pan rimane unico, rimane il bambino che non vuole crescere... >> aveva cominciato a parlare con uno sguardo sognante, poi guardò il ragazzo che aveva lo sguardo rivolto a terra come se gli fosse passata la voglia di parlare...aveva detto qualcosa che poteva turbarlo forse? << Comunque rimane sempre un bambino...se non vuole imparare a crescere o ad amare nessuno può obbligarlo. >>

<< Già...lui non sa amare. >> aveva ripreso a guardarla con il solito ghigno << E tu non puoi farci niente cara la mia Alex >>

<< Cosa vorresti dire?! >>

<< Se non c'è riuscita Wendy figuriamoci tu! E' solo da dimenticare... >>

<< Io non voglio conquistarlo! Voglio solo averlo come amico e Stop! >>

<< Si certo... >> si mise a ridere sonoramente e lei si offese un po', credeva che la stesse prendendo in giro senza sapere perché però

<< Hey smettila! >> ma lui continuò a ridere ignorandola del tutto.

 

Intanto a casa Watson non c'era bambino che non piangesse, tutte e tre le piccole pesti chiamavano la cugina piangendo e i due genitori facevano avanti e indietro per il salone aspettando che il telefono suonasse dando una buona notizia; l'unica che sembrava tranquilla era Nonna Kate che continuava a fare il suo maglione all'uncinetto sorridente come al solito.

<< Oh mamma! Come fai a stare seduta su quella maledetta poltrona quando tua nipote è scappata! >> le urlò la figlia

<< Non è scappata...è sull'Isola che Non c'è >> rispose la donna

<< Continuo a pensare che tua madre abbia bisogno di andare in una casa di riposo privata... >> sussurrò il marito alla donna

<< Suvvia Harry! >> le urlò la moglie disperata

<< Io invece penso che tu dovresti fare una visita dallo psichiatra, sconclusionato! >> urlò offesa nonna Kate allo genero

<< Senti chi parla...quella che crede ancora a Peter Pan dopo settant'anni di vita! >>

<< Esatto! >>

<< Io vado in camera dei bambini...li consolo un po' dato che ci sono persone che non scherzano sulla scomparsa di una parente e soprattutto che provano dolore! >> concluse salendo le scale e sbattendo la porta della stanza dei bambini

<< Mamma, quando pensi di smetterla? >> chiese la donna alla madre

<< Ascoltami se tu non mi credi manda pure tutte le truppe che vuoi a cercare mia nipote! Ma sappi che non la troverai mai! Solo se deciderà di tornare potrai rivederla! E spero tanto che decida di non farlo visto che dovrebbe vivere in questo mondo! >> era la prima volta che la signora Millicent vedeva arrabbiata la madre, sembrava dire la verità ma come poteva credere all'esistenza di un bambino che sa volare...un bambino che non cresce mai...

Aveva paura per la nipote...cosa le era successo? Chi poteva averla rapita? Perché l'aveva fatto? E soprattutto l'avrebbe rivista?

Queste erano le domande che la torturavano senza tregua, e credere che lei fosse con Peter Pan all'Isola che Non c'è le era veramente impossibile.

 

Nota dell'autrice: Ciao! Eccomi con un nuovo capitolo...spero di non aver fatto errori e di averlo reso interessante. Nonna Kate è la suocera perfetta come d'altronde zio Hanry è lo genero perfetto! Ringrazio chi la legge senza recensire e chi appunto la recensisce! Chi la mette tra le ricordate e chi tra le seguite! Metterò il prossimo capitolo quando riceverò una recensione.

  
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