Anime & Manga > Il mistero della pietra azzurra
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Autore: Lyla    31/08/2006    1 recensioni
Sono passati tanti anni dalla sconfitta di Argo, e Sansone, divenuto un uomo maturo, vuole sistemarsi con la donna che ama da sempre. Ma quando trova il coraggio di dichiararsi a Rebecca, la sua vita giunge a una svolta legata a un'esuberante adolescente dagli occhi azzurri e i capelli castani dalla quale non riesce a non sentirsi attratto... una storia a capitoli dedicata alla coppia SansonexMarie e alla nascita del loro amore.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo due

Capitolo due

 

 

Il sole era tramontato da un pezzo, e Sansone, nel suo abito migliore, sedeva con Rebecca a un tavolo riservato a loro in uno dei locali più raffinati dell’intera Londra.

“E’ stata una magnifica giornata! Sei stato così gentile ad accompagnarmi in giro per la città per un intero pomeriggio… proprio un vero signore!” commentò la donna dai capelli rossi.

“Sapevo che ti sarebbe piaciuto fare un giro con me e parlare dei vecchi tempi… e la serata non è ancora finita!” esclamò Sansone lanciandole un’occhiata maliziosa e notando come fosse elegante Rebecca, con quell’abito scollato e stretto in vita che metteva in risalto il suo fisico perfetto.

Si era legata i capelli in una coda alta, lasciando il collo pienamente scoperto, e gli unici gioielli che indossava erano un paio di orecchini semplici, ma di buon gusto.

“Allora Sansone, c’è qualche donna nella tua vita?” gli chiese all’improvviso.

“Bè, a dire il vero sì… ma ci sto ancora lavorando” disse lui, con sguardo eloquente, mentre Rebecca sorrideva.

“Sarebbe ora che ti sistemassi! E dovrei farlo anche io, a dirla tutta” commentò la donna. “Invidio molto Jean e Nadia… piacerebbe anche a me avere un figlio e un marito in gamba.”

Prima che Sansone potesse dire qualcosa, un cameriere chiese loro cosa volevano ordinare, e quando i due ebbero finito e rimasero nuovamente soli, Rebecca cambiò argomento.

“Come sta Marie? E’ da anni che non la vedo! Abita a Marsiglia, se non ricordo male.”

Sansone annuì.

“Le ho scritto una lettera tempo fa, e a quanto mi ha detto, doveva venire a Londra in questo periodo, forse per venire a trovare dei parenti. Non c’è che dire, è cresciuta molto” disse Sansone, riflettendo e pensando a come la ragazza si fosse trasformata da un giorno all’altro.

“Se non sbaglio ora ha sedici anni.”

“Li ha compiuti il mese scorso…” disse Sansone distrattamente, pensando che avrebbe dovuto incontrare anche lei, di lì a qualche giorno.

L’ultima volta che si erano visti, era rimasto così colpito da Marie che non riusciva a credere che la giovane che aveva davanti fosse la stessa bambina con cui aveva affrontato mille peripezie tanti anni prima…

Era diventata bellissima, vivace nel parlare e sempre allegra…

Improvvisamente provò uno strano nervosismo.

Lui era venuto per “sistemare le cose” con Rebecca, non doveva pensare continuamente a Marie…

Non era normale.

“Insomma, si può sapere a cosa stai pensando?”

Sansone si riscosse dai suoi pensieri, fissando Rebecca con sguardo desolato.

“Eh? Io…a niente!” disse l’uomo, mentre lei lo inceneriva con lo sguardo.

“A niente? Con quello sguardo languido e perso nel vuoto? Non me la racconti giusta, Sansone… non è che per caso ti stai facendo venire delle strane idee su Marie? So benissimo che saresti capace di farlo, e…

“Vuoi sapere cosa stavo pensando?” disse Sansone interrompendola, in tono serio ma con un sorriso leggero. “Stavo pensando che sei bellissima.”

Rebecca ammutolì, guardandolo con incredulità.

“Oh… davvero?” riuscì a dire, arrossendo lievemente.

Non ricordava che Sansone le avesse mai fatto un complimento, prima di allora… aveva sempre saputo che il giovane era attratto da lei, ma sentirgli fare un complimento così apertamente…

Il modo in cui la guardava la metteva a disagio, e le venne un presentimento.

Che fosse venuto per… ?

In fondo era possibile.

“Bè, grazie” esclamò Rebecca rivolgendogli un sorriso, mascherando il suo vero stato d’animo e augurandosi che quel momento sarebbe arrivato il più tardi possibile.

 

**

 

Ayrton la stava guardando in modo molto strano.

Non le aveva staccato gli occhi di dosso fin da quando era entrata nella sala dei banchetti…

Marie si sentiva nervosa, anche se si disse che non doveva esserlo.

In fondo non c’era niente di male nell’essere carina ed essere ammirata per questo… ma si sentiva comunque a disagio.

Avrebbe voluto che Sansone fosse con lei, in quel momento.

In quel momento anche lui si trovava a Londra…non vedeva l’ora di incontrarlo e di raccontargli le ultime novità.

Le piaceva confidarsi con lui, che era sempre così disponibile ad ascoltarla e a portarla dove voleva, facendola divertire come sempre…

Ripensò all’ultima volta che si erano visti.

Era andato a trovarla a Marsiglia.

Persino la zia era rimasta colpita da un uomo così alto e affascinante, con quegli occhi di ghiaccio magnetici e quel modo di fare così affabile…

Gli aveva permesso di portare Marie a fare una passeggiata nel parco senza pensarci due volte, tanto si era guadagnato la sua fiducia solo con una prima occhiata.

Avevano passato uno splendido pomeriggio, e da quel momento Marie non aveva mai smesso di pensare a lui e al modo in cui la guardava, e la faceva sentire viva

“Ti stai divertendo, signorina?” le chiese Ayrton all’improvviso, facendola sussultare.

“Certo!” rispose Marie con eccessiva allegria.

Sapeva benissimo che stava mentendo, ma sperava che lui non se ne accorgesse.

“Che ne dici di uscire con me in giardino?” le propose Ayrton sorridendo, e la ragazza notò che aveva le guance arrossate.

Forse aveva esagerato un po’, con il vino…

“Ehm… perché no?” disse Marie.

Dopotutto, forse una boccata d’aria non le avrebbe fatto male.

Aveva bisogno di allontanarsi da tutta quella confusione che le annebbiava la mente, e seguì il conte nel giardino.

L’aria era frizzante, ma era piacevole sentirla sul viso.

“Bella serata, non trovi?” esclamò Ayrton, voltandosi a guardare la giovane al suo fianco.

Marie non sapeva cosa dire, ma si chiese cos’avesse in mente il conte.

“Sono felice di averti invitato alla festa… non mi aspettavo che saresti diventata così bella… e mi chiedevo se ti andrebbe di partecipare anche alla prossima festa che organizzerò” disse Ayrton, allegro.

“Ma certo” rispose Marie pensando che, dopotutto, non le capitava così spesso di partecipare a banchetti simili, con cibi raffinati, musica, e per di più in compagnia di un amico che non vedeva da tempo.

La ragazza era certa che una volta tornata a Marsiglia e alla quotidianità avrebbe rimpianto Londra, doveva smetterla di pensare che ci fosse qualcosa di sbagliato in quello che stava facendo, e soprattutto, doveva divertirsi come tutte le altre ragazze presenti alla festa.

“Bene, allora rientriamo! E’ il momento che preferisco!” esclamò Ayrton, quindi le fece segno di andare avanti per prima, facendo una goffa riverenza. 

Non era abituata a simili cerimonie, pensava Marie, ma doveva ammettere che Ayrton a volte era davvero divertente.

 

**

 

“Eccoci arrivati! Questo è l’appartamento in cui abito!” esclamò Rebecca con un sorriso, rivolgendosi a Sansone.

La serata era ormai giunta al termine, ma la donna era sicura che sarebbe rimasta ben impressa nella sua memoria per molto tempo.

Non solo aveva trascorso delle ore piacevoli insieme a un vecchio amico, ma nessuno dei suoi spasimanti l’aveva importunata… e per ben tre ore di fila!

Di certo avevano scambiato Sansone come l’unico che aveva la possibilità di godere della sua compagnia, e si erano allontanati pensando di non poter competere con lui… con il suo fascino e il suo modo di fare…

“Piaciuta, la passeggiata?” le chiese Sansone dopo aver dato segno di gradire l’aspetto del palazzo in cui Rebecca soggiornava da tempo.

“Moltissimo! E’ stata una magnifica serata, Sansone! Mi fa sempre piacere parlare dei vecchi tempi e avere qualche ora di libertà lontano dai miei spasimanti! A volte si rendono decisamente soffocanti” commentò la donna distogliendo lo sguardo dagli occhi penetranti dell’amico.

“Magari, uno di questi giorni, te li tolgo di torno io, che ne dici?” disse Sansone con voce suadente.

“Toglierli di torno? E perchè mai dovresti farlo? Anche se ammetto che ogni tanto sono fastidiosi, in fondo sono ancora alla ricerca della mia anima gemella. Non credo che troverò mai qualcuno da amare, se smetterò di frequentarli” commentò Rebecca, senza accorgersi dell’effetto delle sue parole sull’uomo davanti a lei.

Sansone avvertì una fitta al petto, mentre la donna gli rivolgeva un cenno di saluto che lui ricambiò balbettando prima di sparire oltre la porta del palazzo.

Un orribile dubbio cominciò a manifestarsi nella sua mente.

“Il modo in cui ha parlato… è come se non mi consideri minimamente come uomo di cui potersi innamorare…

Sansone scosse la testa.

Rebecca aveva detto di non aver ancora trovato qualcuno da amare… e allora perchè non poteva essere lui, quel qualcuno?

“Ho deciso” si disse Sansone risoluto, voltando le spalle al palazzo dove la donna abitava per incamminarsi verso l’albergo.

“Farò in modo che si innamori di me! A ogni costo!”

 

Fine secondo capitolo

 

**

 

Ciao a tutti! Ecco qui il secondo capitolo della fanfic (ne ho scritti altri due, ma credo li posterò solo più avanti) ^^ Grazie a Blustar e a Miyu per aver commentato il primo! Confesso che per un po’ ho abbandonato la fic a causa dello studio, ma ora credo di avere abbastanza tempo libero per portarla a termine ^^

 

  
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