Anime & Manga > BeyBlade
Segui la storia  |       
Autore: Kairi_chan    07/04/2004    6 recensioni
Una storia d'amore tormentata con il più difficile dei ragazzi. La protagonista capirà che non è tutto oro quel che luccica e che alcuni è meglio perderli che trovarli?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Innanzitutto ringrazio tantissimo Meiko perché la sua è stata in assoluto la prima recensione che ho ricevuto e mi ha fatto un piacere enorme la tempestività dei commenti!!! Poi bacioni anche a Julia, Sesse90, Blueberry e a tutte quelle che hanno recensito! Vi voglio un mondo di bene!!!kisses by Kairi_chan @@@@@@@@@@@ Un tuo bacio la mattina. La rassicurante presenza del tuo corpo accanto al mio. Le tue carezze che mi fanno perdere la testa. Avrei un motivo al mondo per non amarti,Rei? No. Ti amo alla follia,non riesco a pensare ad una vita senza te. Ora ho capito cosa vuol dire stare insieme…l’ho capito grazie a te…grazie alla tua dolcezza,alla tua sensibilità,a quel tuo modo di farmi sentire speciale,l’unica,la sola,per te…se penso che ho avuto il coraggio di stare con Kei quel periodo…cosa avevo in testa? Eppure lui non aveva fatto niente per conquistarmi. Gli sono caduta io tra le braccia. Ma per lui ero solo un divertimento,come una delle tante prostitute in una strada malfamata. Forse era questo che lui pensava di me. Che ero un giocattolo. Un giocattolo nelle sue mani avide. Chissà con quante l’aveva fatto,prima. E io,con tutta l’ingenuità possibile,ero caduta nella sua trappola. Ero come una mosca nella ragnatela di un ragno. Però…nei primi giorni…era diverso dal solito Kei,non era certo come te,ma aveva qualcosa che…non so nemmeno io cos’aveva. D’altronde,chi sa cosa passa nella testa di Kei Hiwatari? Semplicemente usava la furbizia per ottenere l’unica cosa che voleva da me. Ma non l’ha avuta,oh no. Se ora ripenso con quanta insistenza mi chiedeva di…di fare qualcosa che andava ben oltre l’intimità che avevamo…me lo chiedeva ogni giorno,ogni ora,ogni minuto…fino a provarci con la forza. Devo scacciarmi dalla testa questo orribile ricordo. Era sera. Una sera bellissima,a dire la verità. Io. Lui. La spiaggia e il mare Egeo. Sembrava che tutto fosse perfetto. Mi baciavi,mettendoci però la tua solita arroganza,e alla fine sorridevi orgoglioso e mi guardavi,come se ti aspettassi un complimento. E per cosa,Kei? Poi avevi cominciato a lamentarti che eri stanco,che volevi tornare in albergo. Ma io avrei voluto restare ancora lì con te. Ma era soprattutto perché avevo paura di te. Di quello che avresti potuto farmi in camera. Già allora non mi fidavo. Già allora il tuo comportamento subdolo mi insospettiva a tal punto che avrei voluto scappare subito da te. Ma non ci riuscivo. Mi dicevo che avevi bisogno di me,ma dentro di me sapevo che non era vero. Non credevo di essere un passatempo,questo ancora no,ma sapevo di non contare molto per te. Ti alzavi dalla sabbia e mi tendevi una mano,con fare quasi scocciato,però. Avevi così spesso quell’atteggiamento con me…perché poi,cosa diavolo ti avevo fatto…era perché non volevo buttare via la prima volta con te? Era vero,già allora volevi solo quello… Che schifo mi fai ora,Kei. Per fortuna quella sera non cedetti. Mi alzavo anch’io dalla sabbia e ti prendevo la mano nella mia. Mentre camminavamo verso l’albergo tu non mi guardavi mai. Il tuo sguardo perso nel buio del lungomare greco,quel momento che poteva essere così…romantico. Si potrebbe definire “romantico” un momento con te,Kei? No,non credo proprio. Con te anche il sogno più bello diventava insignificante. Che sogno avevo poi? Volevo solo un momento romantico con il mio ragazzo. Non mi pareva una richiesta esosa. Volevo un bacio con un po’ di sentimento. Quel poco che basta. Perché basta davvero poco,per far sentire speciale una persona che ami. Ora invece mi trascinavi dietro di te,non accorgendoti delle lacrime che mi rigavano il viso,quelle lacrime che buttavo fuori per te,contro la mia volontà. Aprivi con violenza la porta dell’albergo e mi portavi in camera. Mi maledico ancora oggi per aver accettato di dormire con te. Il tuo sguardo non prometteva niente di buono. I tuoi occhi erano colmi di un desiderio carnale. Volevi solo il mio corpo. Ma me n’ero accorta troppo tardi. Cominciavi a baciarmi lentamente sul collo,ma non provavo nessun piacere,nessuna emozione. Sentivo le tue mani su di me. Perché non reagivo? Perché non riuscivo a divincolarmi dalla tua presa? Perché non volevo,ecco perché. Ero a conoscenza del tuo desiderio,ma non pensavo che avresti agito contro la mia volontà. Ora invece eri lì,sapendo benissimo che io non volevo andare fino in fondo,infischiandotene di tutto,non fregandotene di me. Ma quando cominciasti a togliermi i pantaloni,qualcosa scattò in me. Ti mollai un ceffone così forte da lasciarti cinque bei segni rossi sulla guancia sinistra. Mi ero allontanata dal letto ed ora ansimavo accanto alla finestra aperta,rabbrividendo nella calura estiva di un luglio senza senso,guardandoti mentre ti massaggiavi lo zigomo arrossato. Ma non sembravi scoraggiato. Anzi. Ridevi. Nel tuo solito modo. Sembrava che la situazione ti divertisse un mondo. Non riuscivo a credere. Fino a che punto si spingeva la tua cinicità,Kei? Fino a che punto ti sentivi orgoglioso? Eri solo un bastardo…schifoso…in quel momento il coltello che avevo visto nel ristorante dell’albergo mi sembrava molto allettante…non da usare su di ma,ben inteso. Ora però avevo paura. Tu ti stavi riavvicinando ghignando,e io ero bloccata contro la finestra,con la camicia sbottonata e i pantaloni mezzi calati. Li tirai su in fretta e li riabbottonai. Mi venni vicino,così vicino che sentivo l’alzarsi e l’abbassarsi del tuo petto ad ogni tuo respiro…e quel movimento mi spaventava…l’avevo sentito anche prima sul letto,quando eri sopra di me. “Stammi lontano” rantolai “Stammi lontano!” “Hai paura? È normale. Tutti abbiamo paura” “Tu sei pazzo…” Poi facesti una cosa che non mi sarei mai aspettata. Mi abbracciai forte,e io sentì il calore del tuo corpo oltre la tua maglietta. Cosa ti era successo? Ma soprattutto,cosa era successo a me? Perché mi lasciavo abbracciare dopo quello che mi aveva fatto? Ti allontanasti un po’ da me e mi riabbotonasti la camicetta. Poi mi sussurrasti “perdonami”. Ed io cosa feci? Ti perdonai. Ti perdonai! Perdonai quel verme che era dolce quando gli serviva. Ora mi faccio schifo da sola. Dormii quella sera nel suo stesso letto,ma lui non mi toccò più. Quel ricordo mi fa ancora così male… “Kairi?” Ti sei svegliato,amore mio. Come sei tenero la mattina presto,con quel tuo musetto da gatto. Ti mordicchio l’orecchio. Tu ridacchi e ti alzi. Dopo un adeguato numero di baci ed una bella doccia,siamo pronti per una passeggiata. Facciamo un giro sul lungomare,e ti accorgi che stringo i denti. Mi chiedi come sto. Ti rispondo che ho solo un po’ di mal di testa. Poi all’improvviso vedo un’ombra scivolare dietro di me. Non faccio in tempo a chiamarti che quella mi trascina in un vicolo con lei e mi sbatte contro il muro. È in ombra. Non riesco ad identificarla. Ma la luce di un appartamento sopra di noi si apre per un secondo e il suo viso viene rischiarato… “Kei!” @@@@@@@@@@ Bè,che ve ne pare? Aspetto tutti i commenti,e mando bacioni anche a chi legge e non commenta!kisses kairi_chan
  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > BeyBlade / Vai alla pagina dell'autore: Kairi_chan