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Autore: Valery_Ivanov    17/01/2012    0 recensioni
Ciao a tutti! Quest è una raccolta di one-shot, ognuna relativa ad uno stato d'animo o un'emozione particolare. Sono brevi e le ho scritte nel momento stesso in cui provavo quelle sensazioni, quindi spero siano abbastanza realistiche! Non so con che velocità aggiornerò, perchè le scrivo per l'appunto quando provo emozioni molto forti, ma ognuna è autoconclusiva, quindi non credo sarà un problema!^^
Le recensioni sono come sempre molto gradite!
1-Fuori posto
2-Rabbia
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Rabbia

 

A volte mi chiedo… perché?

E’ un perché che mi risuona fortemente dentro, colpisce tutto ma non è riferito a qualcosa in particolare. Forse i perché sono troppi, ed è impossibile concentrarsi solo su uno. Quando lo sento emette un suono profondo e rimbombante, come una campana; e lo sento fluire nelle mie particelle, in ogni singolo atomo del mio corpo, come un fiume silenzioso e tiepido. E’ una di quelle sensazioni che fanno un po’ male e un po’ bene allo stesso tempo, e non sai decidere se ti sta bene provarla o no.

E poi… la rabbia.

La rabbia che mi colma fino alla gola e non mi fa più respirare, e il mondo diventa rosso sangue davanti ai miei occhi. La rabbia riesce a riempirmi in modo così totale e completo, riesce ad invadermi con tale forza che ho quasi l’impressione che prema per uscire dal mio corpo e riversarsi fuori, in un vortice che spazza via qualunque cosa. Come se il fiume di perché fosse aumentato all’improvviso, strabordando dai suoi argini e premendo per scorrere fuori da me, cercando una qualsiasi fessura da cui fuggire verso l’esterno. E il cuore batte così forte e frenetico da rimbombarmi nella testa come un martello, come un tamburo impazzito. Lo stomaco si attorciglia, stringe la sua morsa in un nodo stridente che blocca il respiro e divora crudelmente l’interno del mio corpo, strappando la carne a brandelli e facendomi ascoltare ogni singolo morso con crescente violenza.

L’importante è non far lavorare la mente. Finchè la sensazione si ferma allo stomaco, al cuore o alla gola può andare bene. Ma quando arriva alla mente, violando i ricordi che non devono essere violati, allora vengono le lacrime e i perché ti travolgono come un branco di bufali in corsa, impossibili da fermare, e ti calpestano con i loro zoccoli duri e le loro domande. E vorresti qualcosa da mordere, qualcuno da picchiare, oppure il… silenzio.

Ecco, sì, il silenzio è la cosa più bella che può esserci quando si è in queste situazioni. Se tutti spariscono, se riesci a trovare un rifugio sicuro dove far riposare le tue orecchie e la tua mente stanca allora ti senti invadere dalla pace. Il fiume in piena si ritira lentamente, torna nei suoi argini; lascia la sabbia bagnata al suo passaggio e il cuore che batte sordo e accelerato nel silenzio. E a poco a poco, a poco a poco i battiti rallentano e tornano alla normalità, lasciando cadere un velo di pace su tutto il corpo.

Allora tutte le sensazioni tacciono per qualche attimo e si può assaporare il nulla che sono diventati gli organi, la carne e la mente. E’ un sentirsi un albero, un fiore, una foglia verde sfiorata dal vento leggero.

Ed è bellissimo.

  
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