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Autore: Blue_Bones    17/01/2012    7 recensioni
Gli uccellini cinguettano sotto il caldo sole che splende sulla città, rinfrescata da un piacevole venticello. Tutti gli uccellini cantano tranne uno. Strano vedere Bonnie alterata e, ancora più strano, vederla alterata con Damon. Ma la stranezza più grande e il potere che riversa nel pensionato presa da una furia che nessuno sembra poter fermare. Cosa avrà combinato il bel vampiro questa volta?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore, Elena Gilbert | Coppie: Bonnie McCullough/Damon Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Il tempo.'
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I motivi del tempo.
I motivi del tempo.



Il sole splendeva su Fell's Church, una brezza leggera accarezzava la pelle provata da lunghi giorni di afa e tutti si rallegravano di quest'improvviso cambiamento climatico. Elena saltellava per il pensionato blaterando su quanto fosse stato gentile Damon a concedere loro un giorno di tregua. Lo ringraziava, nemmeno troppo velatamente, di aver pensato a lei e a quanto stesse patendo il caldo. Damon, d'altro canto, non aveva nessun interesse a distruggere le illusioni della bionda. Il sole era alto nel cielo e riscaldava la città, mentre il leggero venticello portava via l'afa. I ragazzi uscivano, con ragazzi Damon intendeva Mutt, Elena, Stefan e Meredith, i vampiri, come lui, rimanevano in casa a godersi la meritata solitudine e gli ucellini cantavano, cosa poteva esserci meglio di questo? Beh, un sacco di cose, avrebbe detto Damon Salvatore, ma in quel momento andava bene così. Oh, se andava bene. Elena e gli altri si stavano preparando ad uscire e la ragazza stava tentando di convincere il vampiro ad andare con loro con i suoi soliti piagnistei. Damon sorrideva come un perfetto idiota, non che non lo fosse sempre stato, avrebbe detto Mutt, e chi avrebbe mai potuto dargli torto? Nessuno. Meredith intervenne, stremata dai capricci di Elena - Senti Damon, persino gli uccellini cantano. - Lui sbuffò, ma il suo sorris si ampliò. Tutti gli ucellini cantavano, o meglio, quasi tutti. Nel giro di un secondo si ritrovarono in posizione di difesa, tutti attorno ad Elena, mentre la porta veniva aperta da un violento colpo di vento. Quello che lasciò tutti basiti fu l'urlo disumano, ma piuttosto riconoscibile, che uscì dalle rosee labbra di una certa strega - Damon Salvatore! Come hai osato?! - Tutti si voltarono verso il diretto interessato che scrollò le spelle e continuò a sorridere divertito. Tutti si erano chiesti il motivo di tanta allegria e Stefan si era chiesto se, percaso, la sua bella fidanzata avesse ceduto alle moine del fratello, ricredendosi dopo l'entrata di Bonnie. Le guance del 'pettirosso' erano di un vivace rosso sangue che ampliarono il sorriso sarcastico di Damon. Era una fortuna che, per quel giorno, si fosse già nutrito. I capelli di Bonnie erano una matassa di boccoli definiti ma disordinati, come se si fosse appena alzata dal letto e lui sapeva che era così. Oh, se lo sapeva! Tutti i libri della biblioteca del pensionato cominciarono a volare in direzione del vampiro che continuava a scansarli, divertito, sotto lo sguardo sbigottito del resto dei presenti - Almeno rispondi, razza di menteccatto! - Sputò Bonnie, visibilmente alterata. Dire che faceva paura era un eufemismo. La piccola, dolce Bonnie non si arrabbiava mai e di sicuro non aveva mai scatenato un pandemonio per nessuno. Stefan tirò una sberla al fratello che gli lanciò un occhiataccia. Elena, allora si mise in mezzo, e tentò di calmare Bonnie senza successo - Damon, maledizione fa qualcosa! -  Sbraitò ad un certo punto, quando un libro richiò di colpirla sul naso. Damon saettò in avanti e afferrò Bonnie per i polsi. Mossa azzardata, ma almeno l'effetto sorpresa le fece abbassare la guardia e le smorzò la rabbia che smise di vomitare potere. La tensione era palpabile. Bonnie continuava a sbattere le palpebre, colta alla sprovvista. Arrossì fino a divenire un tutt'uno con i capelli e Damon non potè fare a meno che sorridere quasi, inteerito. Quasi. Nonostante lo spettacolino che stava offrendo non poteva negare che avrebbe almeno dovuto dire alla piccola screga che gli dispiaceva, che se la fosse presa tanto - Beh, uccellino, credo che... Insomma... - Non poteva farlo, non era da lui. Anche Elena sapeva che non l'avrebbe fatto e, invece, sorprendendo tutti, Damon sbottò - Maledizione! Perché è così difficile chiedere scusa! - Le facce sbigottite degli altri divennero ancora più stupite quando Bonnie, la piccola, dolce, simpatica, sottomessa, Bonnie, nonostante il rossore, sbottò, quasi urlando - Non puoi chiedermi scusa per avermi vista nuda, accidenti Damon! - Tutti cominciarono a bisbigliare, mentre Elena seguiva la scena come se non riuscisse a credere ai propri occhi - Non è mica colpa mia se ti cambi davanti alla finestra senza tirare le tende, ucellino. - Disse tranquillamente. Bonnie arrossì maggiormente e la voce si fece più flebile, ma non meno convinta - E mi vuoi spiegare cosa ci facevi fuori dalla mia camera, sull'albero che copre la vista sul prato dove nessuno mi vedrebbe mai? - Damon si fissò il suo sguardo su quello della strega. Si grattò la testa e disse - Quindi non accetti le mie scuse? - Lei fece cenno di no con la testa, lasciando tutti esterreffatti. Elena tentò di mettersi in mezzo - Dai Bonnie, tanto sai che Damon ci prova con me. - Un silenzio di tomba avvolse il pensionato rendendo udibile il ringhio basso che era uscito dalla gola di Damon, no, dalla gola di Bonnie. Il vampiro, che ancora gli teneva i polsi, parve stupito. Si allontanò d'un passo e si rivolse ad Elena - Scusami Elena, ma non condivido il tuo pensiero. Torna da Stefan angioletto, preferisco una strega focosa a un insipida ragazzina viziata! - Tutti cominciarono a domandarsi che cavolo stesse dicendo. Damon si avvicinò a Bonnie che fece un passo indietro. Come poteva pensare di sistemare tutto con delle scuse quando solo chi l'avesse amata, e fosse stato ricambiato, avrebbe avuto l'onore di vederla nuda e l'onere di non farla sentire in imbarazzo? Le guance le scottavano, era certa di essere color pomodoro, ormai, e, quando Demon parlò, si cheise di che colore stesse diventando la sua faccia - Beh, uccellino, non vergognarti, sarò sempre e solo io a vedere la mia streghetta senza vestiti, non illuderti di poterla scampare! - Detto ciò le si avvicinò e quando le sue labbra toccarono, con una leggerezza e purezza quasi dolorosa, quelle della strega il tempo mutò! C'era il sole, il sole più splendente che si fosse mai visto, ma il vento fresco si era intensificato e le foglie entravano dalla porta, dalle finestre. I fogli dei libri malconci volavano per la stanza e si riattaccavano ai libri. Le candele si accesero in un secondo e Stefan si premurò di coprire gli occhi di Elena, evitandole un bacio che era diventato degno di un film vietato ai minori.

* * *


Con 'tempo' intendo proprio quello atmosferico. Credo che tutti abbiate capito il perché. spero vi sia piaciuta e che spendiate un momento per recensirla :D
   
 
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