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Autore: Ria-chan    18/01/2012    7 recensioni
Raccolta di Flash-fic su varie coppie e personaggi.
1)Neko (Ikuto/Amu) - E’ vero, sembra proprio un gatto e, Amu, si aspetta quasi che da un momento all’altro le faccia addirittura le fusa. 
2)Sospetti (Kukai/Utau) - Non era raro che Kukai l’andasse a prendere sul set e la invitasse a pranzare insieme...
3)Lunapark (Kukai/Utau) - Ikuto si sollevò un po’ a fatica dalla piccola e stretta tazza e questa volta Amu non potè fare a meno di arrossire...
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amu Hinamori, Ikuto Tsukiyomi, Kukai Soma, Utau Hoshina
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Eccoci al secondo appuntamento gente *w*
Ho deciso che cercherò di aggiornare questa fic ogni mercoledì e spero di riuscir a mantenere la promessa :)
Questa volta, come potete vedere, ho scelto una coppia differente *w* coppia che, in tutta sincerità, adoro quasi più di quella principale.
Prima di lasciarvi alla lettura vorrei ringraziare le persone che hanno commentato, messo tra le seguite, preferite e ricordate questa piccola raccolta. Grazie mille >//< davvero.
A questo punto...vi lascio alla lettura :)


PAROLE: 881


SOSPETTI
 

Finalmente Utau si sentiva più serena, contenta e ce n’era voluto di tempo prima che realizzasse che il legame tra lei ed Ikuto non sarebbe mai cambiato; si era infine rassegnata, lo aveva capito e lo aveva anche accettato. Da un lato si sentiva quindi sollevata anche se il fratello le mancava terribilmente e dall’altro era contenta che il fratello avesse deciso di legarsi ad Amu che, per lei, era stata ed era tuttora, un’amica vera, sincera.
Ma a volte si era sentita sola, abbandonata. Il lavoro le impiegava gran parte della giornata, spesso la portava lontano dai suoi amici e più spesso ancora non aveva loro notizie per molto tempo. Inoltre, sembrava, che la vita di tutti scorresse serena a felice anche senza di lei e che nessuno sentisse davvero la sua nostalgia.
Si era sentita abbattuta, tremendamente abbattuta, ma non l’aveva confessato ovviamente a nessuno.
Nessuno all’infuori di Kukai. Quel ragazzo era stato per lei una immensa e piacevole scoperta. L’aveva capita come nessuno era mai riuscito, le era stato accanto e l’aveva aiutata come meglio poteva. Il tutto era nato da assurde sfide a chi “trangugiava più cibo” ma poi il loro rapporto si era evoluto ed Utau era rimasta davvero sorpresa nel ritrovarsi a pensare a quel moccioso più volte durante il giorno. Poi, infine, c’era stato quel bacio che l’aveva shockata ma rapita completamente ed ora, finalmente, non si sentiva più sola. Era felice Utau e di certo, tanta felicità, se la meritava pienamente.
“Utauuu sono qui! Andiamo, fai in fretta, il pranzo ci aspetta!”
“Mpf! Ragazzino.”
Non era raro che Kukai l’andasse a prendere sul set e la invitasse a pranzare insieme e benché Utau tentava di dissimulare la sua felicità, ne era tremendamente e incredibilmente contenta. Si sentiva finalmente amata, sì ed ora non necessitava di altro.
Un giorno però era capitato che, andandogli incontro, Utau aveva scoperto Kukai con il cellulare in mano perso e con lo sguardo fisso sullo schermo e quando lo aveva chiamato, per scuoterlo, il ragazzo era arrossito ed aveva balbettato qualcosa prima di nascondere il cellulare in tasca.
Si era insospettita, ovviamente, ma al momento Utau aveva lasciato correre.
Figurarsi se un moccioso simile poteva nasconderle qualcosa!
Ma la cosa si era ripetuta e Utau non aveva proprio potuto trattenersi
“Fammi vedere” gli aveva detto risoluta.
“Eh? Cosa cosa? E’ tardissimo! Andiamo o il bar chiuderà!” aveva sviato lui e Utau, in quell’attimo, si era sentita davvero tradita.
Certo, non aveva alcuna prova a sostegno di ciò ma Kukai non era più il moccioso che lei credeva: l’aveva baciata, si era fatto avanti, sapeva tenerle testa ed in più era davvero bello. Forse aveva capito che poteva avere successo con le ragazze e si era deciso a trovarne un’altra….
Utau scacciò dalla testa quei maledetti e crudeli pensieri: aveva giù perso Ikuto, non avrebbe accettato di tornare nuovamente sola; si sollevò così dal letto sul quale si era gettata stancamente e si diresse a casa di Kukai; se lui non voleva dirle cosa stava succedendo, lo avrebbe scoperto da sola.
“Buona sera. Kukai è in casa?”.
“S-si, e-entra. E’ in camera”.
“Grazie”.
Era stato leggermente imbarazzante presentarsi lì, in quella casa piena di maschi, ma Utau sapeva mantenere bene la calma e di certo non bastava così poco a spaventarla.
Quando bussò alla porta ed entrò quello che vide la trafisse nuovamente ma, ovviamente, non disse nulla.
Kukai era steso a letto, intento a digitare chissà cosa sul cellullare e, quando la vide entrare, lo nascose di riflesso dietro la schiena.
“U-Utau! Che ci fai qui? Non ti avranno mica importunata i miei fratelli? Sono un po’ invadenti a volte” si grattò la testa il ragazzo ridendo nervosamente.
“No, tranquillo. Comunque, cosa nascondi?”
“Io? Nulla! Ti sembro uno che nasconde le cose?”
“Dammi il cellulare allora”
“Ehm..non preferiresti un bacio? Per vedere se sono migliorato..”
“No, voglio il cellulare.”
La lotta fra i due non fu molto lunga poiché Utau era risoluta ed intenzionata a farsi ubbidire.
Quando afferrò il cellulare non sapeva bene cosa aspettarsi e il suo cuore cominciò a battere all’impazzata, specialmente poi quando, guardando Kukai e ogni sua minima reazione, lo vide arrossire ed abbassare il capo come in segno di scusa.
Afferrò l’apparecchio e si fece forza, scorrendo poi nella lista dei messaggi e soffermandosi su quelli in composizione.
“Sei un moccioso!”
“Ti sei arrabbiata?”
“Si!”
“Mi dispiace, io non volevo.”
“Sta zitto allora e fatti perdonare.”
Il bacio che Kukai le diede le fece perdere un battito: le sue labbra erano morbide e calde e le piacevano, le piacevano da impazzire. Il cuore le balzò in gola anche quando le labbra si staccarono ma, quella sensazione, non era stata nulla rispetto a quello che aveva provato pochi minuti prima quando su quello schermo aveva letto:


“Ehm…io..ti-ti amo Utau! Ps. Andiamo a mangiare insieme domani vero?”

 
“Non devi nascondermi più nulla capito! E poi…potevi dirmelo…” era arrossita terribilmente ma lo aveva nascosto bene, “Avevo paura mi dessi del moccioso e mi ridessi in faccia”.
“Ma tu sei un moccioso!”
Kukai la guardò comprensivo e la strinse a sé baciandola nuovamente. Un bacio intenso e meno casto del precedente ma decisamente splendido e dolce.
“Forse dovresti ricrederti, non sono poi così moccioso come credi”.


E anche l'appuntamento di questa settimana finisce qui.
Spero non vi abbia totalmente fatto pena XD anche se, lo ammetto, non ne sono pienamente soddisfatta T_T
Beh, se siete arrivati a leggere fin qui non so davvero come ringraziarvi *w* 
A mercoledì allora :)

   
 
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