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Autore: Melanyholland    01/09/2006    8 recensioni
Stagione 5, subito dopo “Intervention” (Pronto Intervento). Buffy sottovaluta cosa possa significare un bacio, ma presto scoprirà che anche quello più innocente può avere conseguenze profonde su tutta la sua vita. Soprattutto se c’è di mezzo Spike.
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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4. Her favourite Roses

 

Buffy aprì gli occhi con uno sfarfallio di ciglia, sbadigliò e si stiracchiò, prima di mettersi a sedere. Guardò alla sua destra e, come previsto, trovò il fiore posato sul comodino, di una delicata tonalità di rosa. Sorrise, lo prese con  le dita, attenta alle spine, e annusò il suo dolce profumo.

Erano passati quattro giorni da quando Spike era andato a vivere con loro. Da tre, lei trovava ogni mattina una rosa del suo colore preferito posata sul comodino. La prima volta, era rimasta così sorpresa che era scesa subito per chiedere al vampiro spiegazioni.

“Che significa?” Gli aveva domandato brusca mostrandogli il fiore, incerta su come doveva reagire al riguardo. Spike aveva inarcato il sopracciglio sfregiato, replicando:

“Non capisco cosa intendi.”

“Sì che lo sai!”

“È solo un regalo, Cacciatrice.” Aveva detto, un po’ imbarazzato. “Se non ti piace, gettalo via.”

Ma lei non l’aveva gettato via, mettendolo invece in un vaso della sua stanza con un po’ d’acqua. Non sapeva perché, ma le era sembrato…giusto così;  forse perché si sentiva ancora un po’ in colpa per quello che era accaduto al Bronze...

Quando se n’era accorto Spike aveva sorriso e, incoraggiato da questa sua risposta, aveva ripetuto il gesto. Buffy sapeva che avrebbe dovuto sentirsi disgustata e irritata da questo suo (corteggiamento?) modo di comportarsi, insomma, lui era un vampiro, un assassino, come osava cercare di irretirla in quel modo?!? Avrebbe dovuto rifiutare i suoi regali fin dal principio, gettare via la rosa come le aveva suggerito, infuriarsi perché ci aveva provato per l’ennesima volta.

Invece aveva tenuto il fiore, si era sentita soddisfatta della sua decisione quando l’aveva visto sorridere e il gesto continuava a farle piacere. Non capiva il perché.

Probabilmente l’insolazione che aveva preso nel deserto era davvero grave, e gli effetti peggioravano di giorno in giorno.

Mise la rosa nel vaso con le altre due, poi si vestì. Era domenica, e Dawn era di sotto con Spike, come al solito. Da quando era andato a vivere con loro sua sorella passava le giornate con lui. Spesso si faceva raccontare delle storie (“Storie tranquille, Buffy, te lo giuro! Niente sangue!”), altre volte guardavano la tv insieme (“Lo sai che Spike sa a memoria quasi tutte le battute di Ewan McGregor in Moulin Rouge?”) e incredibilmente, una volta, li aveva trovati a fare i compiti di storia insieme (“È riuscito a rendere interessante la I Guerra Mondiale! Il prof non ce l’aveva spiegata così!”). Non aveva visto Dawn così contenta da quando la mamma era scomparsa, e forse era anche per questo che stentava a ferire Spike: riusciva a far sorridere sua sorella come nessun altro. Era bello rivedere l’allegria sul quel viso lentigginoso, che la scoperta delle sue vere origini e la morte della madre avevano rabbuiato e fatto invecchiare anzitempo. Guardandola negli occhi azzurri, Buffy non riusciva più a scorgere la ragazzina innocente che era stata prima dell’inizio di tutto, e le dispiaceva immensamente. Già una ragazza Summers aveva dovuto crescere in fretta; non voleva che Dawn subisse la sua stessa sorte.

I due stavano guardando uno dei telefilm che piacevano tanto a sua sorella, Gilmore Girls. Spike era molto migliorato, il viso era tornato quasi normale, a parte qualche livido scuro sulla fronte, e si muoveva bene. Presto avrebbero dovuto dire addio alla loro convivenza. Non sapeva bene cosa provare al riguardo…

“Buongiorno, Buffy! Vuoi venire a vedere la tv con noi?” Chiese Dawn, con voce squillante. Lei scosse la testa.

“Ho promesso a Willow che sarei passata da lei. Vuole farmi vedere un nuovo incantesimo, dice che ci sarà utile contro Glory.”

“Lavoro, sempre lavoro.” Borbottò Spike.

“Tv, sempre tv.” Lo scimmiottò lei. “Perché non fai qualcosa di utile, piuttosto?” 

Spike scrollò le spalle e accennò alle tende tirate alla finestra. Da quando abitava lì, casa Summers era sempre in penombra, e i vicini cominciavano a spettegolare sulle finestre perennemente coperte, cosa piuttosto seccante.

“È giorno, sono bloccato. Magari stasera ti aiuto con la ronda.”

Buffy evitò di commentare ciò che era ovvio ad entrambi: Se ce la fai a combattere, non devi più stare qui, cosa che gli fece un enorme piacere. Si limitò ad annuire seccamente e ad uscire. Quando fu scomparsa dietro la porta, Spike si lasciò andare ad un sorriso compiaciuto: era sicuro che se fosse salito in camera sua avrebbe trovato la rosa messa con cura nel vaso. Aveva avuto l’idea dei fiori quando si era accorto che non l’aveva mai veramente corteggiata: voleva fare le cose perbene, stavolta, niente sotterfugi per stare con lei. Le avrebbe mostrato che poteva essere un perfetto gentiluomo. Inoltre, adorava entrare in camera sua, quando ancora il sole non era sorto, sedersi sul davanzale della finestra e guardarla dormire: era bellissima. I lunghi capelli sparpagliati sul cuscino in una cascata dorata, le ciglia nere che contrastavano con la pelle chiara e rosea delle gote, le labbra morbide e carnose dischiuse; il profilo sensuale del suo corpo che s’intravedeva sotto le coperte, il petto che si alzava e abbassava a ritmo regolare, mettendo in evidenza il seno. La mia Bella Addormentata, pensava con un sorriso, contemplandola. Mille parole gli venivano alla mente per descriverla, parole che avrebbe voluto mettere su carta in forma di poesia. Rinunciava perché sapeva di essere un pessimo poeta, e non voleva sminuire la sua bellezza, la sua perfezione. Ti amo, Buffy, pensava in quei momenti. Prima di andarsene, posava con delicatezza, attento a non svegliarla, una rosa colta di fresco, in un roseto non lontano da lì.

“A che pensi, Spike?” Gli chiese Briciola al suo fianco. Lui sussultò, sottratto violentemente alla sua reverie.

“Uh?”

“Hai una faccia estasiata! Cos’è, Buffy si è finalmente decisa a darti un bacio?”

Spike si mosse nervosamente sul divano, incerto sul da farsi. Quanto di ciò che era successo doveva rivelare alla sorellina quattordicenne della Cacciatrice?

Dawn reagì come se le avesse risposto.

Oh mio Dio, l’ha fatto, non è così???” Esclamò Dawn, a occhi sgranati. Perse completamente interesse per il programma alla tv e si focalizzò su di lui:

“Quando? Come? Perché? State insieme ora?”

Spike sospirò pesantemente, guardando con qualcosa simile all’orrore la ragazzina seduta vicino a lui. Sapeva che era cocciuta quanto Buffy, forse anche di più, e che l’avrebbe tormentato finché non avesse parlato.

“Non sono affari tuoi, ragazzina.” Provò con il tono più velenoso che sapeva padroneggiare e un’occhiataccia firmata Big Bad. Purtroppo, Briciola rimase impassibile:

“Eeeh dai! Buffy non mi racconta mai niente dei suoi ragazzi! Dai!”

Spike sbuffò. In passato aveva creduto che fosse difficile liberarsi di Buffy Summers? Beh, si vedeva che non aveva ancora conosciuto sua sorella Dawn Summers. Sospettava che nemmeno l’Ordine di Taraka l’avrebbe aiutato, stavolta.

Sospirò.

Questa sì che sarebbe stata un’impresa faticosa.

 

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Spike mantenne la promessa di accompagnarla durante la ronda, e così si ritrovarono insieme a camminare in mezzo alle lapidi del cimitero.

“Sicuro di farcela? Non mi va di avere una palla al piede tutta la notte.” Gli disse Buffy sprezzante.

“Allora perché ti porti sempre appresso i tuoi amici?” Replicò lui maligno. Per tutta risposta lei gli mollò un calcio in uno stinco che lo fece gemere di dolore. Proprio in quel momento, un vampiro con un look anni ’50 si parò davanti a loro. “Ci penso io”, le mormorò Spike con un sorriso eccitato e gli occhi che brillavano, poi si lanciò addosso al malcapitato. Lottarono per un po’, e Buffy si accorse che il suo compagno di ronda aveva avuto almeno tre occasioni di farla finita e ficcare all’avversario un paletto nel cuore, ma le aveva ignorate tutte. Evidentemente voleva riscattarsi per il lungo periodo di immobilità con un bel combattimento. Sbuffò seccata, incrociando le braccia sul petto:

“Ne hai ancora per molto? Posso andare a prendermi un caffè nel frattempo?”

Il suo commento distrasse Spike, così immerso nella lotta da essersi quasi dimenticato di lei, e l’altro vampiro ne approfittò per colpirlo allo stomaco. Forte. Non gli avrebbe arrecato molti danni se fosse stato in condizioni ottimali, ma Buffy sapeva che proprio in quel punto c’era una ferita non ancora rimarginata. Spike gemette soffocato, incurvandosi verso il punto dolente, e quello ne approfittò per buttarlo a terra a pancia in su e mettersi a cavalcioni su di lui, forzando il paletto nel petto dello stesso Spike che lo teneva in mano, tanto che la punta premeva pericolosamente sulla stoffa nera della maglietta.

“Ehm, volete un po’ di intimità?” Chiese Buffy, fingendo imbarazzo per la loro posizione ‘ambigua’.

“No,  tesoro, vieni anche tu, se ti va.” Rispose Spike casuale, ma con voce strozzata per lo sforzo. Lei sospirò e si avventò sul vampiro, perforandogli il cuore attraverso la schiena e riducendolo in cenere.

“Non ci hai fatto una bella figura, Spike.” Lo schernì lei, guardandolo dall’alto in basso (in tutti i sensi). Lui, restando sdraiato, sorrise soave.

“Avrei potuto finirlo io se avessi voluto, ma ho visto che ti stavi annoiando e così…” Sventolò la mano in un gesto eloquente.

“Ma che gentile.” Commentò Buffy, roteando gli occhi. Uomini: vivi o non-morti, tutti uguali.

“Mi dai una mano, Cacciatrice?” Le domandò, sporgendosi verso di lei. “Credo che da qualche parte ho ripreso a sanguinare”.

Buffy sospirò, poi gli tese la mano. Invece di fare leva per alzarsi, però, lui la attirò a sé e lei si ritrovò stretta contro quel corpo solido e scolpito, il viso di Spike a pochi centimetri dal suo, l’odore di lui, cuoio e tabacco, che l’avvolgeva completamente. Rimase senza fiato. Una vocina dentro di lei le urlava di alzarsi subito, di staccarsi, finché era in tempo; ma i suoi occhi erano incatenati a quelli di lui, non riusciva a smettere di perdersi nell’azzurro e di nuovo sentì qualcosa attraversarle il corpo, legarla a Spike. Si ricordò improvvisamente della sensazione che aveva provato baciandolo, di quanto fosse stato tenero lui nel corrispondere e si chiese che cosa avrebbe sentito se avesse approfondito il bacio. Rabbrividì, mentre uno strano senso di calore e desiderio le attraversava il corpo.

Spike avvertì il brivido, che si unì alla sensazione del corpo caldo e morbido della Cacciatrice fra le sue braccia, della sua forma ben fatta e sottile che lo sovrastava, del calore del suo respiro contro le proprie labbra e perse definitivamente il controllo. Sentirla così vulnerabile, vedere i suoi occhi verdi pieni di desiderio, avvertire le punte dei suoi seni attraverso le stoffe che premevano contro il suo torace duro era troppo per lui. La voleva. La voleva disperatamente. Catturò le sue labbra con le proprie, lambendole ed accarezzandole prima di entrare, di prendere possesso della sua bocca. Sapeva di dolce, di miele di paradiso; Spike pensò che avrebbe potuto baciarla per sempre, e poi non pensò più nulla, perdendosi nella sensazione meravigliosa della bocca di lei.

Buffy non era mai stata baciata in quel modo: le labbra di lui erano fresche, piacevoli, e allo stesso tempo ardevano di passione per lei, la accarezzavano e la baciavano con deliziosa abilità, e lei pensava di poter perdere la testa solo per questo, solo per il modo sensuale in cui Spike possedeva la sua bocca. Molto diversi erano stati i baci di Riley, dolci a loro modo, e perfino quelli di Angel, seppur bellissimi.

Loro l’avevano baciata con la tenerezza di due giovani innamorati, il primo perché effettivamente lo era, il secondo perché non aveva voluto turbarla nella sua innocenza.

Spike la baciava con la passione di un amante maturo e adulto.

Lui si staccò a malincuore quando si accorse del bisogno di ossigeno di lei. Buffy ansimò, permettendogli di nuovo di vedere il bellissimo colore delle sue iridi, che le palpebre avevano nascosto mentre la baciava. Era bellissima: le guance imporporate, le labbra arrossate per il passionale assalto, gli occhi luccicanti. Il suo cuore si gonfiò e Spike sentì che non poteva più trattenere tutto l’amore che provava per lei, per questa meravigliosa creatura che stringeva tra le braccia.

“Ti amo.” Sussurrò, dolcemente, scostandole con le dita una ciocca di capelli biondi finitale sul viso, poi trattenne il fiato di cui non aveva bisogno, aspettando la sua reazione, sulle spine. Cosa avrebbe fatto? L’avrebbe picchiato per quello che aveva osato fare e sarebbe fuggita via? L’avrebbe direttamente polverizzato? O forse…no, non voleva pensarci, sarebbe stato troppo bello per essere vero. Eppure, malgrado se stesso, nella sua mente si formò in quei pochi secondi l’immagine di lei che sorrideva, splendida, che accettava il suo amore e che gli dimostrava di ricambiarlo con un bacio.

Non accadde niente di tutto questo. Prima che Buffy potesse reagire in qualunque modo, un gruppo di quattro vampiri li accerchiò. Si alzarono di scatto, prima che quelli potessero approfittare della loro posa vulnerabile, e si misero in posizione di difesa. La rabbia che provava Spike in quel momento verso quei derelitti era indescrivibile, la Cacciatrice invece parve leggermente risollevata.

Lui si scagliò contro i due di destra, lasciando gli altri a lei. Buffy mise su un’espressione strafottente, impugnando il paletto.

“Siete stati carini a venire voi da me, invece di farvi stanare. Cos’è, siete tutti aspiranti suicidi?”

Il vampiro più grosso sorrise perfido, rendendo più evidente la cicatrice sulla guancia, per nulla impaurito.

“In realtà abbiamo sentito che te la fai con i vampiri, Cacciatrice, e ci siamo chiesti se vuoi fare un giro anche con noi.”

“Coosa?” Replicò Buffy, stupita.

I vampiri ridacchiarono, poi quello continuò: “Ma sì! Sapevamo che ti sbattevi Angelus, un paio d’anni fa, e ora vediamo che ti fai anche Spike, a casa tua. Più che Cacciatrice di Vampiri, fra noi sei conosciuta come… Scopatrice di Vampiri!”

Altre risate sguaiate e perfide. Una foschia rossastra invase la visuale di Buffy, devastata dalla collera. Si lanciò con furia contro il vampiro che aveva parlato, schivando senza difficoltà il pugno che quello usò per cercare di difendersi, gli mollò una ginocchiata potente nel bassoventre, poi un pugno sulle gengive, facendolo sanguinare. Mentre quello si afflosciava dolorante, affrontò l’altro, che aveva smesso di ridere e la attaccava con un calcio. Lasciando cadere il paletto, bloccò la gamba con entrambe le braccia, poi gliela storse, sentendo le ossa schioccare come rami spezzati. L’urlo del vampiro fu musica per le sue orecchie. Ridete adesso, bastardi, pensò ferocemente, scagliando quello che ancora teneva per la gamba rotta addosso ad una lapide di solido marmo, facendogli sbattere la testa. L’altro la colpì con entrambe le mani strette a pugno sulla schiena, con un grido di trionfo. Buffy gemette, ma si piegò quasi con grazia per recuperare il paletto, schivando nel frattempo il secondo colpo che il vampiro voleva sferrarle, gli diede un cazzotto violento nei gioielli di famiglia, poi mentre quello urlava di dolore strizzando gli occhi, gli ficcò la punta acuminata di legno nel cuore.

Si diresse verso l’altro, ancora carponi vicino alla lapide di marmo, la testa grondante di sangue e la gamba piegata in un angolo innaturale. La lotta aveva fatto fluire un po’ della sua rabbia, e questo le permise di afferrare il vampiro per la collottola della camicia impolverata e di chiedergli, con gelida calma:

“Chi dice questo di me?”

Il vampiro dovette scorgere tutta la sua furia nei suoi occhi perché un tremito violento lo attraversò. Gli occhi gialli guizzarono nel punto dove era stato il suo compagno ora in cenere, quasi sperando di aver avuto lui la sua sorte, poi, in un balbettio confuso:

“L-Lui…ce l’ha d-dett-to lui…”

“Lui CHI?” Sbraitò Buffy, scrollandolo brutalmente. Il vampiro deglutì a fatica, poi le disse qualcosa che non avrebbe mai voluto udire:

“Spike”.

 

To be continued….

 

Note dell’Autrice: ecco, dopo aver terminato questo capitolo, tutte le mie speranze di scrivere una storia breve sono evaporate come neve al sole. Quello che è successo alla fine non era assolutamente in programma quando ho cominciato la ff, è un’idea che mi è venuta senza alcun preavviso…e che creerà non poche complicazioni a Buffy e Spike, ve lo garantisco. Ne approfitto per scusarmi del linguaggio un po’ volgare che ho usato ad un certo punto: io detesto la volgarità gratuita, ma dato che si trattava di far parlare dei vampiri, non ne ho potuto fare a meno.

Detto ciò, passo a ringraziare tutti i lettori e soprattutto chi ha commentato: lo sapete che vi adoro, vero? Beh, se ancora non lo sapete, ve lo dico adesso: vi ADORO!^//^

*ArdeSpuffy*: ciao carissima! Grazie di cuore dei complimenti, mi hanno fatto veramente piacere, in particolare quelli sullo stile di scrittura e sull’introspezione di Buffy. Come avrai letto, anche in questo capitolo c’è molto Spuffy, e pure un po’ di Spawn (non nel senso “amoroso” del termine, sia ben chiaro!!). Spero che continuerai a leggere questa ff con piacere. Un bacio grande, a risentirci!

Sery Black: ciao! Ti ringrazio tanto del commento, sei stata davvero carina. Sono felice che trovi Buffy in personaggio, e che ti sia piaciuta la scena in cui Spike le chiede di uscire.^^ Mi auguro che l’aggiornamento sia all’altezza delle tue aspettative. Un bacione, e grazie ancora!

Topy: ciao! Wow, la tua recensione mi ha fatto arrossire! #^^# Thanks, sei stata dolcissima. Sono contenta di essere riuscita a farti ridere con la storia del sangue e dei toast, e spero di non averti fatto aspettare troppo l’aggiornamento. Ora che è arrivato, che ne pensi? Fammi sapere! Un bacio.

Shavanna: ciao! È bello avere sempre tue recensioni: grazie della costanza con cui leggi e commenti la mia storia, non sai quanto mi aiuti. Passando a quello che hai detto: sì, Buffy si è comportata maluccio nello scorso cap…ma lei è fatta così: se non fa la bastarda con Spike per almeno due minuti al giorno, si sente male-__-". Cosa mi dici di questo aggiornamento? Non vedo l’ora di conoscere la tua opinione! Baci.

Mistress Lay: ciao! Capitolo più bello dei precedenti?!? Davvero?? Wow, ti ringrazio!^^ Sono contenta che la scena del ballo ti abbia intenerito. Spero tanto che anche le scene Spuffy di questo capitolo ti siano piaciute…me lo farai sapere, vero? Comunque, sono lieta di annunciarti che, dati gli sviluppi, la ff sarà senza alcun dubbio più lunga di quanto avevo progettato. Meno di “Try to Go On”, però (almeno credo; comincio a pensare di non essere più io a decidere^^”). Un bacio, a risentirci!

Chloe88: ciao! Non devi scusarti! Nelle recensioni sei sempre così gentile che ci mancherebbe che ti rompessi le scatole per il ritardo. Inoltre, io sono una ritardataria cronica (vd aggiornamenti mie fanfic-__-"), dunque… Allora, passando al tuo commento: grazie mille delle lodi. Anch’io non capisco cos’abbia Buffy da lamentarsi a trovare Spike in camera sua…bah, è matta, l’ho sempre detto. Sono contenta di averti intenerito nella parte in cui lei ripensa a sua madre. Quanto al litigio, hanno fatto pace, hai visto? O meglio, quel “santo” di Spike ha come al solito lasciato correre. Ancora grazie per la recensione, baci.

Questo è tutto per oggi.

 

Next chapter:  Buffy e Spike avranno i loro guai…e rientrerà in scena una loro vecchia conoscenza.

 

Cercherò di aggiornare il prima possibile, ma tenete conto che ho un sacco di compiti delle vacanze arretrati da fare e poi c’è (*sigh*) l’inizio della scuola. Comunque, farò del mio meglio. Nel frattempo, per favore recensite!

Melany

  
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