Okay okay mi ero sbagliata…QUESTO è
stato il capitolo più recensito!! :D
Vi
ringrazio davvero tanto ragazze..mi
state dando lo stimolo necessario per continuare le avventure di Hazel e Adrien!!;)
Ringrazio
infinitamente le “veterane”…ovvero etoile noir Sikky Castalia Ginevra89
e connie!!
E do
anche il benvenuto alle new entry;) Ovvero Ran91 saratwo kialinus gilly e Sheila :)
Spero
che la storia non smetta di intrigarvi e appassionarvi; io ce la metto tutta!
:D
Allora
bando alle ciance!
Fatemi
sapere cosa ne pensate del capitolo!;)
Questo
qui segna una svolta…
Bacioni, la vostra Lory^-^
-In quell'epoca di
puritanesimo e commercio d'oppio con le Indie, fra apparenze di purezza ed
adulteri all'ordine del giorno, Oscar Fingal O’ Flaherty Wills Wilde acquistava un particolare ruolo di osservatore
esterno della realtà, osservando, commentando e parodiando il turbine
d'avvenimenti che lo sfiorava…-
Hazel leggeva ad alta voce con gli occhi fissi
sul monitor, mentre Adrien dava uno sguardo agli
appunti annotati qua e là sui vari fogli di un quaderno ad anelli.
Salvò su una
pagina Word quelle righe, poi rivolse la sua attenzione ad
Adrien.
-Cosa c’è qui?-
Hazel prese una pagina pronta per essere
battuta;
-Qui c’è
l’episodio del processo per la relazione con Lord Alfred
Douglas…credo che può bastare, no?- chiese lui prima
di ritornare agli altri appunti.
-Sì…penso di sì.-
Hazel si stiracchiò sulla sedia, trattenendo uno
sbadiglio.
Quel lavoro era
più duro di quanto avesse immaginato.
Sulla sua
scrivania c’erano una miriade di fogli scribacchiati, stampati e libri aperti e
non avevano che preso in considerazione ogni tipo di fonte possibile.
Erano motivati
entrambi a prendere una buona valutazione; l’una per riconfermala,
l’altro per recuperare.
Per terra,
nascosti dalla scrivania, due scatole di pizza vuote e due
lattine di cola…erano le 22.00 passate.
Così tardi perché
avevano normalmente prima dovuto sbrigare i compiti per il giorno dopo, poi
sbracciarsi le maniche per la tesina di letteratura.
-Sono
esausto…- mormorò il
ragazzo trattenendo uno sbadiglio.
-Già…ma siamo
arrivati ad un ottimo punto. Ci resta da approfondire
solo qualche dettaglio sulle commedie e stampare il tutto.-
-Praticamente
abbiamo finito…dopo più di tre ore passate così, quello che ci rimane da fare mi suona più come una passeggiata di salute che
altro.- scherzò Adrien passandosi stanco una mano sul
viso.
Si alzò per
sgranchirsi schiena e gambe indolenzite.
La luce fredda del
monitor e quella calda della lampada sulla scrivania proiettavano
le loro ombre sulla parete di fondo.
La casa era
abbastanza silenziosa; Sammy era nella sua stanza,
probabilmente già nel mondo dei sogni nonostante la televisione accesa, mentre
si poteva ancora sentire Jillian smanettare con i
piatti di sotto, in cucina.
Ogni rumore, comunque, risuonava molto attutito.
Adrien si lasciò cadere sul letto di Hazel, supino, facendo penzolare le gambe all’infuori,
attento a non sporcarle le lenzuola colorate. Solo qualche
secondo, che si ficcò il cuscino sulla testa, infastidito dalle luci dei
lampioni sulla strada.
-Ho studiato più
ore oggi che in quindici giorni di scuola…- mugugnò
lui inerme.
-Molto bello da
parte tua..- commentò distratta la ragazza, troppo
intenta a mordicchiare la punta di una matita e rileggere una pagina dei suoi
appunti.
-Adrien…io credo che dovremmo aggiungere qualcosa
qui…-
Hazel, con gli occhi ben puntati sul foglio,
andò a sedersi dritta accanto ad Adrien,
che le aveva fatto automaticamente un po’ di spazio con le gambe, non appena
l’aveva sentita avvicinarsi.
-…a proposito de
“Il ventaglio di Lady Windermere”, credo che potremmo
trattare meglio i risvolti della storia, è importante
...ma ho trovato questa pagina che spiega bene come…-
Hazel si interruppe
vedendo che Adrien non si era mosso di un solo millimetro.
-Adrien…cosa sto dicendo.-
-Il Ventaglio di Lady Windermere…- borbottò poco
convinto.
-Mi faresti il
piacere di uscire di lì? Non mi piace
parlare ad un cuscino.- disse secca facendo roteare gli occhi.
-Si sta troppo
bene…-
-Quindi?-
-Quindi no.-
-Ti diverti a
tormentarmi, per caso?-
-Da morire,
piccolina.-
-Piccolina?!-
-Non ti piace?- le
chiese Adrien con un sorrisetto
sarcastico, già conoscendo la risposta, e mettendosi finalmente a sedere.
-Assolutamente.
Per mia fortuna ho un nome che, guarda caso, non è “piccolina”.- rispose lei facendo le virgolette con le mani.
-A me “piccolina” piace.- imitò le virgolette.
Hazel lo fissò per qualche istante, poi:
-Hai capito quello
che ho detto o devo ripetertelo?!- disse accompagnando
le parole con una cuscinata sul petto. Rise alla
faccia di Adrien;
-Ma come…?-
Cuscinata sul braccio per Hazel.
-Ehi!-
Hazel tirò per tutta risposta una cuscinata ancora più forte sul viso di Adrien.
Il ragazzo si
coprì immediatamente il volto con entrambe le mani, trattenendo il dolore con
un mugugno basso.
-Hazel stai un po’ più
attenta!- la rimproverò lui massaggiandosi il naso.
Ma davvero l’aveva colpito così forte?
Non se ne era accorta, e comunque non sapeva proprio cosa dire.
-Sposta le mani…-
Adrien, dopo una debole resistenza, le obbedì…ma le prese i polsi non appena la ebbe abbastanza
vicino;
-Chiedi
scusa…- le intimò lui
pronto a schioccarle un sorrisino malizioso.
-Io…non ci penso
nemmeno! Stavo pure per sentirmi in colpa…- esclamò Hazel
non riuscendo a non sorridere per l’imbroglio di Adrien.
-Chiedi scusa…o
dammi un bacio.-
-Stai scherzando…-
mormorò lei, spiazzata dall’alternativa.
Cercò di non
lasciarsi sfuggire il controllo della situazione,
nonostante il suo battito avesse cominciato a rimbombarle nelle orecchie, confondendola
ulteriormente.
-Mai stato più
serio…-
Hazel avrebbe potuto facilmente scusarsi e
finirla lì…ma quella facile parolina di appena cinque lettere non voleva saperne di venire fuori.
Mi sta prendendo in giro…
Adrien si sistemò puntellando le braccia sul
letto, senza smettere di guardare Hazel che gli stava
di fronte…
Nella stanza solo
i loro respiri e il fruscio delle lenzuola.
Un lieve sorriso
c’era sulle labbra del ragazzo, appena dischiuse per la sorpresa quelle della
ragazza.
Ma un rumore di passi nel corridoio fece
sgranare gli occhi di entrambi.
Si guardarono allarmati, come se solo allora si fossero resi conto di ciò
che stava accadendo, e si misero subito in piedi.
Giusto in tempo.
-Ragazzi…ancora a
studiare?-
Jillian entrò nella stanza con un’aria vagamente
assonnata.
Dopo mesi di inattività, era normale che dovesse abituarsi di nuovo ai
ritmi di lavoro.
-No…Adrien stava giusto andando via.-
Hazel evitò di guardare la mamma, concentrandosi
piuttosto sulla roba sparpagliata sulla scrivania.
Senza farselo
ripetere due volte, Adrien raccolse velocemente i
suoi libri nello zaino.
Hazel lo vedeva un po’ impacciato, e anche
arrossito.
Sperò vivamente
che la mamma non si fosse accorta di nulla, anche se ne dubitava.
Era sempre molto attenta, e non le sfuggiva niente, di solito.
Però, magari la stanchezza…
-Bene…allora, Hazel, ci vediamo a scuola.-
La ragazza si
limitò ad annuire, non fidandosi della sua voce, e aspettò che Adrien salutasse con un cenno gentile la mamma.
-Non lo accompagni alla porta?- le domandò Jillian
un po’ perplessa.
-Oh, non si
preoccupi, conosco la strada…-
Augurò
la buona notte ad entrambe, poi andò via.
Hazel trattenne il fiato
quando sentì la porta chiudersi, di sotto…
-Cerca di
riordinare la stanza, okay?- disse Jillian
guardando il caos lì intorno dopo una pausa che alla ragazza parve
interminabile, ma che in realtà fu solo di qualche secondo.
-Certo, lo faccio
subito.-
Il sollievo di Hazel fu immediato…forse davvero la
stanchezza era stata provvidenziale, quella sera.
Ricordati di ringraziare la tua buona
stella…
-Dormi bene,
tesoro.-
La donna le diede un bacio sulla fronte, poi uscì socchiudendo la porta.
Hazel, con il respiro che tornava pian piano
regolare, rimase a fissare proprio la porta come ipnotizzata, cercando di
rendersi conto degli eventi che si erano succeduti così precipitosamente nell’arco di circa cinque minuti.
Stavamo per darci un bacio…
E io non mi sarei tirata indietro, se non
si fosse materializzata mia mamma con un tempismo
perfetto.
Non è possibile…
Hazel scosse la testa sarcastica; e pensare che
non aveva sopportato Adrien Roof
per ben tre anni…
Ed ora era piombato all’improvviso nei suoi
pensieri.
Si ritrovò a
riflettere, comunque, sul fatto che quel bacio mancato
avrebbe messo entrambi in una situazione abbastanza
spinosa.
Molto.
Spinosa.
Cosa avrebbe dovuto fare l’indomani?
Salutarlo, certo.
Ma con quali
intenzioni?!
Hazel si sedette al davanzale della sua
finestra, portandosi le ginocchia al mento; l’isolato era tranquillo, solo
qualche auto ogni tanto.
Tutto era partito
da uno scherzo…
Beh, nonostante
l’effettiva voglia che aveva di baciarlo, la ragazza disse
che sarebbe stato meglio se lo scherzo fosse rimasto tale.
Lei ormai ci era dentro fino al collo…inutile cercare di nasconderlo a
sé stessa; una cosa non proprio intelligente.
Al solo pensiero di Adrien, sul viso di Hazel comparve subito un’espressione alquanto scettica;
Figuriamoci se Adrien
faceva sul serio.
Svegliati, Hazel.
Cerca di togliertelo dalla testa; e anche
al più presto…
Si ritrovò a darsi
della perfetta idiota per essersi presa una bella sbandata per lui.
Grave, gravissimo
errore.
Hazel scese di lì e chiuse la finestra dando un
ultimo sguardo attraverso il vetro, poi iniziò a svestirsi.
L’unica cosa che
un po’ la rincuorava forse era il fatto che il compito
di letteratura sarebbe stato consegnato entro pochissimo tempo.
Altri due, tre
giorni al massimo, e le loro vite sarebbero continuate
su due binari paralleli, così come era stato fino ad allora.
Meglio rimanere
alla larga da lui perché non avrebbe potuto funzionare.
Troppo diversi.
Eppure tanto simili.
Altri due giorni…e
poi tornerà tutto normale.
Semplice, no?
Hazel assorta spense automaticamente la luce e si infilò sotto le coperte.
Non le andava ora
di rimettere in ordine la stanza…
FINE CAPITOLO SETTIMO