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Autore: WriterG    18/01/2012    3 recensioni
Premetto che questa è la mia prima fan fiction.. Avevo iniziato all'incirca due anni fà a scriverla, lasciandola poi incompleta, ma ho deciso di continuarla,quindi vi avverto che i primi capitoli sono leggermente diversi, schematicamente parlando..
La storia è del tutto fedele al manga fino alla fine.. Lei continua a fare l'attrice diventando sempre più famosa ed è, per così dire, costretta e viaggiare molto spesso per lavoro..Sana e Akito stanno insieme fino a 18 anni. La storia riparte quando entrambi avranno vent'anni.. Ovviamente i flash back saranno abbastanza frequenti anche per capire bene il loro rapporto precedentemente.. Detto questo spero che commentiate perché le recensioni sono la mia linfa vitale :D Spero con tutto il cuore che vi piaccia.
Si accettano anche critiche costruttive :D A presto..
G.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Fuka Matsui/Funny, Naozumi Kamura/Charles Lones, Sana Kurata/Rossana Smith | Coppie: Sana/Akito
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 2 “ Imbarazzo”

 

Molto spesso la vita ti mette alla prova, portandoti a prendere delle decisioni difficili, le quali, la stragrande maggioranza delle volte, cambiano il percorso da noi stabilito. Ma quelle stesse decisioni, sono solo il primo passo, verso il futuro che ci attende. All’epoca ero più che convinta, che ogni mia scelta, giusta o sbagliata che fosse, mi avrebbe riportato su quel sentiero, tanto familiare, quanto incerto. Non avevo considerato però, che il destino di una persona è molto spesso influenzato delle decisioni altrui. Le sue decisioni, indubbiamente, modificarono anche la mia vita.”

 

Il tragitto dall’aeroporto Narita a casa mia, fu alquanto estenuante. Per tutto il viaggio, nessuno dei due si azzardò a proferir parola, era come se temessimo inconsciamente di sbagliare, più di quanto non avessimo già fatto. Per tutto il tempo, tenni lo sguardo fisso sulla strada, non avevo il coraggio d’incrociare quegli occhi tanto belli quanto dannati. Ma per un istante, mi lasciai inebriare dal suo profumo. Intenso ma dannatamente irresistibile, un pò come lui. Mi sentivo agitata ed il mio cuore, capitolava ad ogni suo movimento. Nell’abitacolo della macchina, un’inquietante silenzio misto ad imbarazzo, aleggiava tra di noi, rendendomi tesa ed immotivatamente nervosa. Quell’assordante silenzio, stava pian piano logorandomi l’anima.

 

Sana: Hayama, non voglio crearti troppo disturbo, puoi lasciarmi pure qui, prenderò un taxi.

Akito: Non c’è bisogno, ricordo ancora dove abiti...

 

Nel sentir la sua voce così vicina a me, il mio cuore perse un battito. E per un istante i nostri occhi s’incrociarono. Potevo percepire chiaramente il suo stato d’animo, era teso ed anche leggermente imbarazzato. I suoi occhi apparentemente freddi e distaccati, celavano una moltitudine di sentimenti a me purtroppo indecifrabili. L’unica cosa che notai, prima che la macchina si fermò difronte casa mia, fu il suo sguardo indugiare sulle mie labbra.

 

-Pov Akito-

 

Tutto intorno a me era decisamente confuso. I suoi occhi continuavano a scrutarmi l’anima e per un momento, temetti che lei potesse realmente comprende ciò che il mio cuore, aveva soffocato per molto, molto tempo. Mi sentivo agitato, la sua sola presenza riusciva a scatenare in me una miriade di sensazioni contrastanti. Per un’instante, permisi al mio sguardo, di bearsi della sua infinita bellezza, per poi ricadere quasi involontariamente, sulla curva perfetta del sue rosee labbra. In quel momento, si fece largo il me, il forte desiderio di colmare quell’assurda distanza tra di noi. Ma per mia grande fortuna, la mente riprese il controllo del corpo, obbligandomi a reprimere quell’istinto. Velocemente distolsi lo sguardo e potei giurare, di aver sentito il suo cuore perdere un battito.

 

Sana: Beh, allora io vado.. Grazie!

 

Con la coda dell’occhio la vidi scendere all’auto, completamente persa nei suoi pensieri. Era talmente bella togliere il fiato, ma lei, sbadata com’era, nemmeno se ne rendeva conto. Nonostante fosse divenuta un’attrice di successo e che quindi, molti uomini le girava intorno, lei pareva non accorgersi minimamente dell’effetto che riusciva a fare, anche solo sorridendo. Ogni suo gesto, ogni suo sguardo, riusciva a catturarmi l’anima, scatenando dentro di me, il preponderante desiderio di farla mia. Era passato molto tempo, da quella volta in cuoi i nostri sguardi s’incrociarono decretando la fine della nostra storia. Entrambi facemmo le nostre scelte ed i nostri sbagli, ed il futuro, ossia questo nostro presente, era la fatale conseguenza delle nostre azioni. Il ricordo di quella notte, bruciava ancora dentro di me, tormentandomi, nell’oscurità delle mie sere. Mosso da quei pensieri, accesi la mia auto e senza pensarci due volte, diedi gas, per poi avviarmi di gran fretta lontano da quei sentimenti repressi, lontano dalla donna, che per tutta la vita, era stata la causa delle mie gioie e delle mie pene. Mi trovavo infondo alla via, quando la mia viscerale curiosità, mi spinse a controllare dello specchietto retrovisore, le gesta del mio personale tormento. Quando notai che non rientrò in casa, cercai di carpire dal suo sguardo suo sguardo afflitto la motivazione, ma la mia domanda non trovò risposta e così, non potei far altro che tornare indietro. La coerenza, evidentemente, non era di casa in quel momento.

 

-Fine Pov-

 

Quegli occhi, così belli e profondi, tormentavano imperterriti la mia mente ed il mio cuore. Quando lo vidi distogliere lo sguardo, ne soffrì molto. Non saprei spiegare bene il perché, ma dentro di me, la paura oramai diventata consapevolezza, di averlo perso, dilaniava sempre più il mio cuore. Lo stesso cuore che molti anni prima, donai a lui incondizionatamente, per poi distruggerlo senza pietà. Il ricordo di quel periodo, mi deprimeva ancora, portandomi molto spesso a pensare , che quella che chiamavo vita, non lo era più. E così, come era arrivato, se ne andò, senza dire una parola, senza degnarmi nemmeno di uno sguardo. Cominciai a credere, che il suo comportamento, fosse dettato da qualcosa di più forte, qualcosa che lo pian piano stava dilaniando pure il suo di cuore. Non riuscivo a capacitarmene, ogni tentativo di comprendere i significati nascosti di Hayama era vano. Una volta, ero capace di sbrogliare la matassa aggrovigliata che racchiudeva la sua sfera emotiva, ma adesso sembrava tutto molto più complicato. D’un tratto, fui riportata alla realtà dal assordante rumore di freni, proveniente dalla macchina di Hayama. Senza neanche rendermene conto, quando lo vidi scendere dalla sua auto in tutta la sua bellezza, mi avvicinai a lui. I miei occhi erano attirati magneticamente da i suoi, sentivo dentro di me, che il controllo, quel meraviglioso auto controllo avuto fino a pochi minuti prima, stava cominciando ad abbandonarmi.

 

Sana: Ha-Hyama? Perché sei tornato?

Akito: Potrei fartela io questa domanda!!

Sana. Come??

Akito: Perché non entri in casa?

Sana: Oh, beh.. Ho scordato le chiavi di casa!

Akito: Cosa??

Sana: Hai capito bene, sono partita all’improvviso e le ho dimenticate.. Andrò in Hotel..

Akito: Ma non c’è nessuno?

Sana: Evidentemente no, altrimenti sarei già in casa e tu.. a fare quello che devi fare!

Akito: Credo proprio che dovrò rimandare i miei impegni!

 

Improvvisamente, con uno scatto degno di un’atleta del suo calibro, su impossessò della mia valigia, lasciandomi basita.

 

Sana: Ehi ma che fai??

Akito: Che hai messo qui dentro?? Pesa un quintale..

Sana: Ah, che pappa molla! Solo lo stretto indispensabile..

Akito: Per una vita..

Sana: Spiritoso.. Ridamela, chiamo un Taxi!

Akito: No!

 

Per un’istante credetti di essere tornata indietro nel tempo e così, mossa da quella sensazione, tirai la valigia dalle sue mani, finendo inevitabilmente per terra. La cosa esilarante fu che di conseguenza, pure Hayama mi raggiunse sul, poco confortevole asfalto, finendomi involontariamente addosso. Quello fu davvero, un momento imbarazzante.

 

-Pov Akito-

 

Mi trovavo li, disteso sopra quel corpo che per tutto quel tempo mi era mancato come l’aria, occhi negli occhi con la donna che aveva stravolto la mia vita. Le nostre labbra erano ad un soffio di distanza, se solo mi fossi mosso, anche solo di un millimetro l’avrei baciata. Il sol pensiero di posare le mie labbra sulle sue, fece accrescere il desiderio oramai diramato dentro di me. Per un attimo la vidi arrossire, il che scatenò dentro di me, l’ilarità più assoluta. Con fare disinvolto mi rimisi in piedi, aiutando la rossa a rialzarsi. Quando le nostre mani si toccarono, il mio cuore schizzò fuori dal torace, battendo più forte che mai. Mi sentivo, come quell'impacciato ragazzino di undici anni, che innamorato della sua migliore amica, non riusciva a dichiararsi. Lo stesso ragazzino che più e più volte, si era lasciato sfuggire l’unico raggio di sole presente nella sua vita. Solo che adesso, quel ragazzino era cresciuto e quella sua migliore amica, con gli anni era diventata molto più, una confidente, un’amante, la ragione di vita, il più grande tormento.

 

Sana: Scusami, io.. non l’ho fatto.

Akito: Sei un impiastro! Ma la cosa non mi stupisce..

 

Quell’affermazione, mi rese il perfetto candidato per lo sguardo truce di Kurata. Se gli sguardi potessero uccidere, io indubbiamente, sarei morto da tempo.

 

Akito: Vieni da me stanotte!!

 

-Fine Pov-

 

Il tutto aveva un non so che di equivoco, d'altronde era pur sempre Hayama, ma capì perfettamente quello che intendeva dire. Il suo tono volutamente monocorde e distaccato, aveva un che di speranzoso. Ero pienamente consapevole che passare la notte con il proprio ex fidanzato, non era di certo una buona idea, ma non potei resistere a quegli occhi.

Sana: Sicuro?!

Akito: Ti sei convinta subito??

Sana: Sei un’idiota Hayama!!

Akito: Sono sicuro Kurata..

 

Quella notte, avrebbe di certo aggravato, il pietoso stato in cui si trovava la mia psiche.

 

 

 

Angolo Autrice: Anche questo capitolo è stato modificato l'8 luglio 2014, sempre per le stesse motivazioni del primo..

G.

  
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