Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: Samurai Riku    18/01/2012    3 recensioni
Jiraya tornò al tavolo di lavoro e prese i suoi appunti, rileggendo l’ultimo foglio che Kakashi aveva tra le mani.
Il nemico, steso a terra da un colpo assestatogli alla nuca alzò lo sguardo verso il giovane shinobi di Konoha, che lo guardava con occhi lucenti, ricchi di vita e carichi di esperienza. -Chi sei tu?-
Lui protese una mano verso il nemico e si presentò -Mi chiamo…-
Genere: Introspettivo, Malinconico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jiraya, Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki | Coppie: Minato/Kushina
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio, Naruto Shippuuden
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Jiraya depose fogli e pennino e svogliatamente si alzò, dirigendosi alla porta di ingresso poco dopo che quattro colpi rimbombarono nel legno. Si chiese chi mai potesse essere a quell’ora di sera.

-Minato?- si stupì, vedendolo all’ingresso, sorridente.

-Buonasera!- salutò.

-Che ci fai qui? Quelle rose sono per me?- chiese l’eremita sarcastico alludendo al bouquet che il giovane teneva poggiato su una spalla.

-Eheheh… il fatto è che ho un appuntamento e volevo chiederti un favore.-

Jiraya annuì -Dimmi pure.-

-Potresti badare a lui per questa sera?- disse abbassando lo sguardo.

L’eremita seguì lo sguardo dell’allievo e accanto a lui vide un bambino dai capelli argentati spettinati e una mascherina che gli nascondeva metà viso.

-Salve.- salutò cordialmente.

-Ciao Kakashi…- Jiraya rimase un po’ stupito. Tornò a guardare Minato.

-Mi dispiace lasciarlo da solo- spiegò il biondo -se lo affido a te sono tranquillo.-

-Sì, certo. Non ti preoccupare!- lo rassicurò.

-Grazie Jiraya! Ti devo un favore!!-

-Non pensarci e va a divertirti!- gli sorrise.

Minato si chinò davanti al piccolo Kakashi -Bene, io vado! Tu fai il bravo, torno a prenderti domani mattina.-

Il bambino annuì -Va bene, maestro.-

Jiraya sorrise: Si comporta come se fosse suo padre…

-Ciao Kakashi!- salutò, scompigliandoli i capelli, poi si alzò -Ci vediamo Jiraya!-

-Ciao Minato.-

-Arrivederci maestro!-

Minato se ne andò, lasciando i due.

-Forza, entriamo.-

Kakashi seguì l’eremita all’interno dell’appartamento, dirigendosi al piccolo tavolino al centro della stanza, poggiandoci sopra lo zainetto che si era portato dietro.

Mi tocca fare il baby-sitter… Jiraya si sedette dove aveva lasciato il suo lavoro. -Cos’hai lì?-

-Qualcosa da leggere.- rispose, prendendo un libro dallo zaino.

Una volta i bambini andavano in giro con i giocattoli, non con i libri. -Se hai bisogno di qualcosa chiedi pure, va bene?-

-Sì, certo. Grazie.-

Jiraya rimase per un attimo ad osservare Kakashi, che si mise sdraiato sul tatami, prono a leggere il suo libro.

Si rimise al lavoro.

 

Dopo un’ora Kakashi chiuse il libro, interrompendo la lettura. Si mise a sedere guardandosi intorno: quella casa non era tanto diversa da quella del maestro, anche se era un po’ più spoglia; probabilmente perché l’eremita viaggiava molto.

Si voltò verso Jiraya che era preso a scrivere qualcosa. Incuriosito, Kakashi si sporse sul tavolino per vedere cosa stesse scrivendo -Cosa fa?-

Jiraya alzò lo sguardo dai fogli -Scrivo un romanzo… o meglio, degli appunti.-

L’eremita dei rospi scrive romanzi!? -E che romanzo è?-

-Parlerà di un ninja valoroso, pronto a tutto per difendere il suo credo e il suo villaggio!- esclamò, pieno di sé.

-Sembra bello…- Kakashi rimase pensieroso -Questo ninja difende anche gli abitanti del villaggio?-

-Ma sì, certo!-

-Proprio tutti?-

-Ovvio!-

Kakashi chinò il capo, restando in silenzio.

-… tutto bene?- gli chiese Jiraya un po’ preoccupato.

-Sì, sì… mi piacerebbe se quel ninja esistesse per davvero.-

… con tutte le maldicenze che girano in questi tempi non sta passando un bel periodo… -Sono sicuro che ci sarà! Presto o tardi vedremo un ninja così, credimi!- enfatizzò  nel tentativo di risollevargli il morale.

Il piccolo abbozzò un debole sorriso, non molto rassicurato.

A quel punto il sannin posò una mano sulla sua testa, sorridendo -E poi noi due conosciamo un ninja simile, non credi?-

Kakashi rimase un attimo perplesso.

-Il nostro amico Minato!- aggiunse Jiraya -Lui ti aiuta, vero? È sempre con te e ti vuole bene!-

Kakashi annuì -Sì, è vero. Il maestro fa sempre molto per me.-

-Lo so. Mi parla spesso di te, sai?!-

-… eh? Davvero?-

-Eh sì!!- sorrise Jiraya, poi stette in silenzio, osservando il bambino -Gli somigli davvero molto, lo sai? Sei la copia di tuo padre.- disse con un accenno di malinconia ricordando l’amico ormai defunto.

-… sì, me lo dicono tutti, purtroppo.- si incupì.

-Aah, perché dici così?-

Kakashi lo guardò -Lei non passa molto tempo al villaggio, per fortuna non sente le calunniate che dice la gente.-

-Non dare retta a ciò che dice. Spesso giudica senza conoscere.-

-… ma parla lo stesso…- disse rammaricato, chinando il capo.

-Guardami, Kakashi.- adesso era serio.

Il piccolo non si mosse.

-Tu hai ereditato un grande talento. Non sei una piaga per il villaggio, ma una grande risorsa! Sei diventato genin a cinque anni e chunin a sei! Nemmeno io sono salito di grado in così poco tempo!-

Ora Kakashi alzò lo sguardo verso l’eremita.

-Adesso devi dimostrare a tutti che ninja sei! E chi è stato in realtà tuo padre!-

Annuì -Sì, ha ragione…- Anche se non è facile far tacere la gente…

Jiraya assentì -Mi raccomando, nei miei viaggi voglio sentire parlare di te!-

-Credo ci vorrà del tempo…-

-Vedremo!- sorrise -In cambio tu devi promettermi che quando pubblicherò il mio romanzo ne comprerai una copia! Anzi no, te ne regalerò io una!!-

-Va bene, affare fatto!-

-Magnifico! Adesso leggi qua e dimmi cosa ne pensi!- disse, facendo scivolare sul piano di legno un paio di fogli verso Kakashi, che si sedette iniziando a leggere attentamente.

Jiraya poggiò i gomiti sul tavolo, analizzando le reazioni del bambino ad ogni riga.

Dopo qualche minuto Kakashi posò i fogli.

-Allora?- incalzò l’eremita.

-Direi che la storia sarà un successo! Almeno… a me piace…- ammise con un debole sorriso.

-Credi che il personaggio sia strutturato bene…?- chiese incerto.

Annuì -Mi pare abbia un buon carattere… ma, come si chiama?-

-Non lo so, non gliel’ho ancora trovato un nome… ma per quello c’è tempo!-

-Comunque è una bella storia!-

-Grazie, Kakashi. Sei un buon assistente!-

Dopo un attimo di incertezza Kakashi azzardò una domanda -Posso leggere anche quello che ha appena scritto?-

-Ma certo!! Leggi pure, mi fa piacere!- disse alzandosi e dirigendosi verso la piccola cucina.

Kakashi raggruppò tutti i fogli, iniziando a leggerli, curioso di scoprire i risvolti principali di quella storia.

Dopo cinque minuti Jiraya tornò con un vassoio, sul quale aveva posato una grande tazza fumante di un dolce aroma per il suo piccolo ospite, una bottiglia dal collo alto riscaldata e un bicchierino per sé.

-Kakashi, ti va una tisana…? Oh…- lo vide con la testa appoggiata sul tavolo, immerso in un sonno profondo. Tra le mani stringeva ancora i fogli del manoscritto. -Si è addormentato…- poggiò il vassoio sul tavolo, sistemò da parte le pagine, poi sollevò il bambino prendendolo in braccio.

L’eremita lo adagiò nel futon, sistemandogli le coperte. Come se reagissero ad un riflesso involontario i piccoli pugni del bambino si strinsero attorno ai lembi della coperta, tirandola vicino al viso.

-Buonanotte piccolo Kakashi.-

Jiraya tornò al tavolo di lavoro e, dopo aver bevuto un sorso di sakè, prese i suoi appunti, rileggendo l’ultimo foglio che Kakashi aveva tra le mani.

Il nemico, steso a terra da un colpo assestatogli alla nuca alzò lo sguardo verso il giovane shinobi di Konoha, che lo guardava con occhi lucenti, ricchi di vita e carichi di esperienza. -Chi sei tu?-

Lui protese una mano verso il nemico e si presentò -Mi chiamo…-

 

Kakashi richiuse il polveroso libro, rigirandolo tra le mani sfiorando la copertina sfilacciata e le pagine leggermente ingiallite -Credevo di averlo perso, invece era finito in fondo a questo scatolone… devo proprio fare un po’ d’ordine.- si disse guardandosi attorno, seduto sul letto. Nella camera c’erano libri, oggetti vari e scatole di cartone, alcune piene fino all’orlo, altre in attesa di ospitare elementi nuovi.

Al ninja venne da sorridere -Avevo ragione, la storia che ha scritto è davvero bella, ma purtroppo non ha avuto molto successo…-

Una voce richiamò la sua attenzione. Mise il romanzo sul letto e si affacciò alla finestra.

Sulla strada Naruto si stava sbracciando -Maestro, si sbrighi!! Il capitano Yamato ci sta già aspettando per l’allenamento!! Non ci faccia sempre fare tardi!!-

Kakashi gli fece un cenno con il capo, poi scomparve dalla visuale del ragazzo.

Riprese tra le mani il primo romanzo. Sono sicuro che ci sarà! Presto o tardi vedremo un ninja così, credimi!

Sorrise ripensando a quelle parole -Quel ninja è arrivato prima di quanto pensassi… riteniamoci fortunati per averlo incontrato, amico mio…- sistemò il libro sulla mensola sopra il suo letto, accanto agli altri tre, poi uscì.

-Finalmente! Possibile che è sempre in ritardo!?- lo rimproverò Naruto.

-Scusami, mi ero perso nei ricordi.-

-Questa è la scusa più assurda che abbia mai usato!-

-Ah, uffa… non mi capisci!-

 

Il nemico, steso a terra da un colpo assestatogli alla nuca alzo lo sguardo verso il giovane shinobi di Konoha, che lo guardava con occhi lucenti, ricchi di vita e carichi di esperienza. -Chi sei tu?-

Lui protese una mano verso il nemico e si presentò -Mi chiamo… Naruto.-

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Samurai Riku