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Autore: Echelena    19/01/2012    6 recensioni
I nostri fratelli Leto stanno per andare in pausa. Finiti i tour in Europa e la settimana a NY, cosa faranno? Come passeranno il Natale? E se tornassero alle origini per passare il Natale con mamma e nonna a Bossier City? Ma pensate che sarà un Natale tranquillo? Sbagliato! Leggete e capirete...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Mary tornò a casa molto turbata. Trovò Shannon che l'aspettava fuori dalla porta, si era dimenticata di dargli le chiavi.
- Scusa, non ti ho dato le chiavi...- farfugliò lei, nascondendo malamente il turbamento della discussione coi fratelli di Lucy. Per non parlare delle minacce che le avevano fatto. Che doveva fare, parlarne a Shannon o no?
Poi riflettè sul fatto che lui era una testa calda e non poteva prevedere la sua reazione e decise in un attimo che era meglio tacere.
- Che c'è Mary? Mi sembri... non so, un pò strana. - disse lui , mentre lei apriva la porta con la chiave.
- Ma no, che dici? Non ho nulla, perchè mi trovi strana?-
- Magari hai visto i fratelli ciccioni di Lucy! Sono sempre grossi?- disse lui mentre l'abbracciava.
- Si, sono grossi. Ma non li ho visti. Adesso andiamo a dormire che sono stanca.-
- Ehi, dormire? Tu vuoi stare nel letto con me e dormire? Prima "giochiamo" un pò... - fece lui ammiccante , con un sorrisino malizioso.
- Ma Shan... lo abbiamo appena fatto! Non ti stanchi mai? Ma cosa ti fai, di Viagra?- Mary rise. Non capiva come trovava sempre la voglia di stare con lei in "quel" modo, aveva superato la quarantina!
- Non dirlo neanche per scherzo. Io non uso quella robaccia, non ne ho bisogno!- lui si mostrò offeso e fece spallucce.
- Adesso andiamo a letto che sono stanca. Prometti che mi farai dormire.-
- Si , ok , prometto.- ma la faccia di lui era come quella di un bambino a cui si vieta di mangiare le caramelle che ha accanto. Naturalmente era inutile fargli fare delle promesse di quel genere.
-Ok, ho capito. Con te non si dorme mai... uffa.- Mary si accasciò sulle sue braccia, fingendosi perdente.
- Ho un'idea... tu sdraiati , mettiti comoda sul letto che ti faccio dei massaggi rilassanti.- Shannon ci provava in tutti i modi.
Mary accettò volentieri. A quell'ora , dopo essersi stressata tutto il giorno e poi coi pensieri in testa che la sovraccaricavano, un massaggio era ben accetto.
Lui cominciò a massaggiarla sulla schiena e lei chiuse gli occhi, lasciandosi andare. Certo le sue mani erano callose e grosse, non proprio delicate, ma ci sapeva fare. Poi lui scese sempre più giù e i suoi massaggi da rilassanti divennero sempre meno rilassanti, anzi la eccitarono.
- Shannon ... ma che fai? Mmmhhhh...Uh...Oh!- e i massaggi del relax finirono.
Lui fece capolino da sotto le coperte e le disse:
- Lo sai che con me nel letto non si dorme!
- Scemo!-
Era impossibile stare nel letto con lui e dormire, aveva ragione su questo. Così Mary decise che i cattivi pensieri per quella sera potevano essere accantonati, almeno fino all'indomani!



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Il cellulare suonava e suonava. Ma che ora era? Ma il cellulare che suonava, di chi era? Stava sognando o era li che suonava? Mary fece fatica ad aprire gli occhi e cercò il maledetto cellulare che l'aveva svegliata. Era quello di Shannon, ma lui naturalmente era beato che dormiva come un ghiro. Si staccò da lui che era appoggiato sul suo seno e se la dormiva beatamente e cercò il telefono. Suonava da un pò, smetteva e riprendeva. Solo uno poteva telefonare così insistentemente di mattina presto. Mary adesso era lucida e sveglia.
Non guardò sul display neanche il nome del chiamante e rispose.
- Cosa vuoi, Jay?- era seccata e non fece nulla per nasconderlo.
- Sei arrabbiata? Vi disturbo? Ma mio fratello è sempre in carica? Fallo riposare, ogni tanto , sennò si becca un infarto!-
- Senti, hai telefonato per darci questi consigli idioti?- Mary sbadigliò.
- No, no. Ho telefonato , perchè per oggi ho un progetto. Se stamattina venite dalla nonna e fate colazione con noi, ve ne parlo.- disse lui, con molto fervore.
- Ok, sveglio Shan, ci facciamo una doccia e arriviamo.- Mary continuò a sbadigliare. Con Shannon sul letto si dorme poco, lo aveva detto lui.
- Digli che la casa va a fuoco o non si sveglia. Ha il sonno pesantissimo.- Jared la consigliò.
- Certo , certo. Magari chiamo i Vigili del fuoco, così si sveglia con la sirena. A dopo Jay!-
Mary cominciò a svegliare Shannon. Prima provò col solletico, con gentilezza. Poi visto che lui non si muoveva per niente, lo strattonò più forte. Niente.
Sarebbe stata una lotta svegliarlo.
Poi decise che gli avrebbe dato botte col cuscino e lui alla fine si mise seduto sul letto all'improvviso, dicendo delle cose senza senso. Sembrava fosse sonnambulo o qualcosa di simile, era una scena comica e Mary rise come una bambina.
- Non capisco se sei sveglio o cosa...- chiese lei a un tratto.
- Mmmfff.... - fu il lamento che uscì dalla bocca di lui.
- Shan il tuo fratellino regista, ha dei progetti per oggi e ci vuole dalla nonna. Ci vestiamo?- lei lo guardava. Aveva gli occhi assonnati, ma non era sicura che era sveglio del tutto.
- Ma gli hai fatto gli auguri? Oggi è il suo compleanno.- disse lui.
- Porc... ho dimenticato! Ma ero che dormivo. Ecco perchè era strano! Ok alziamoci e andiamo. - Lei fece per alzarsi, ma lui la bloccò per un polso.
- Dove credi di andare? - e le lanciò una cuscinata in pieno viso, cogliendola di sorpresa.
- Brutto stronzo!- e così rilanciò le cuscinata, instaurando una lotta mai vista. Mary si alzò pure in piedi nel letto, per colpire da più lontano e quindi più forte possibile.
-Basta, basta! Se non andiamo, il tuo caro fratellino viene qui a prelevarci!- disse lei ridendo.
- Ok, ti lascio andare, se mi dai un bacio.- disse lui prendendola per i fianchi e imprigionandola con le braccia.
- Non è giusto, tu hai più forza e io devo baciarti per forza, è un ricatto!- lei fece finta di fare il broncio.
- Tanto non è una sofferenza darmi un bacio...- disse lui tra le sue labbra.
E a Mary non costò tanto dargli un bacio, proprio per niente...
Poi lui la trascinò in doccia e giocarono insieme a lavarsi reciprocamente. A Mary non sembrò vero poter dividere questi momenti intimi con lui. Sapeva che sarebbero finiti e che magari non avevano futuro e cercò di non pensare al domani, sennò si sarebbe rovinata queste gioie. Come poter condividere con lui le giornate e le notti, cose che fino ad adesso non avevano fatto, vuoi per ripicca da parte sua, vuoi per immaturità da parte di Shannon.
- Quanto tempo ci siamo persi Mary. E quante cose di Christine che non sò... - lui ad un tratto divenne serio e triste.
- Ti prego, non pensiamoci ora, non roviniamoci la giornata, ok?- e ridendo gli spruzzò la schiuma in faccia.
- Adesso vedrai che ti combino.- e lui ricambiò con lo shampoo abbondante.
- Noooo, mi ci vorranno secoli per sciacquarlo, cattivo ragazzo!- Mary piagnucolava.
- Così impari a fare la guerra a me!- continuarono a giocare. Jared avrebbe atteso un pò, quella mattina.


Mentre Mary si asciugava i capelli e si vestiva, Shannon per ingannare l'attesa, passò a curiosare dalla camera di Christine.
Si rese conto che di lei sapeva poco o nulla. Una certa curiosità si impossessò di lui. Era come una fame di sapere sulla vita di una persona che in fondo era sangue del suo sangue, ma che fino a qualche giorno prima non sapeva neanche che esistesse.
Così approfittando dell'assenza della ragazza, decise di dare una capatina.
Ma si accorse con sorpresa che la camera era chiusa a chiave.
Si domandò il perchè fosse chiusa a chiave.
Poi si ricordò che a quella età tutte le adolescenti hanno un lato da nascondere ai propri genitori, che vogliono privacy e tendono a chiudere le loro camere a chiave.
Ma Mary doveva avere una chiave di riserva per pulire , ogni tanto.
Così la cercò, rovistando nel cassetto dell'ingresso, dove aveva visto Mary posare tutte le chiavi.
Risalì in tutta fretta le scale e provò tutte le chiavi, finchè non trovò quella giusta.
La camera apparì come scialba all'occhio di Shannon- Di solito le ragazze e i ragazzi di quella età hanno appesi ai muri dei poster, di cantanti o attori.
Ma quella camera aveva due o tre poster in tutto. Tanti sembravano essere stati tolti e anche di fretta, visto che dei pezzetti erano rimasti attaccati alle pareti.
Sembrava come se Christine avesse tolto di mezzo poster o effetti personali. Anche la scrivania era pulita, senza niente fuori posto, non che pretendesse che Christine somigliasse a lui anche nel disordine, ma la cosa era alquanto strana.
Aprì qualche cassetto e cominciò a curiosare di quà e di là. Si sentiva un pò ficcanaso a nettere il naso sulle cose di Christine, senza contare il fatto che aveva preso di nascosto la chiave. Se lei veniva all'improvviso avrebbe rischiato grosso.
Avrebbe rischiato il fatto che lei avrebbe perso la fiducia in lui e che in realtà si comportava come un padre all'antica che rovistava e scavava tra le sue cose.
Padre. Si soffermò a pensare a questa parola, una grossa parola.
Fino ad ora si era sempre e solo reputato figlio. E ora di botto era padre?
Non aveva ancora assimilato la cosa, si rese conto all'improvviso e una certa ansia si impossessò del suo stomaco che cominciò ad avvertire delle fitte di dolore.
L'ansia di essere padre, all'improvviso, di una ragazza che lo stesso mese in cui lui avrebbe compiuto 42 anni, lei ne avrebbe compiuti 17.
Sarebbe diventato vecchio di colpo.
Fino ad allora aveva vissuto con ragazzine che lo attorniavano e che lo guardavano con adorazione, in mezzo a platee che andavano a vederli come i loro idoli, per sentirli suonare e adesso di botto lui era padre?
Cominciò a vacillare.
Fino a qualche giorno prima si faceva le modelle, le ragazze ventenni di solo qualche anno in più di sua figlia e adesso era padre?
Mary che ruolo poteva avere nella sua vita? Lei stava diventando importante, anzi forse lo era sempre stata, solo che lui era fuggito via, accantonando i ricordi di lei in un angolino segreto del suo cuore , in attesa del momento giusto per tirarli fuori.
Cercò di accantonare questi pensieri, perchè sennò non sarebbe arrivato a sera.
Cominciò a sudare freddo, la paura o un sentimento strano,a cui non sapeva dare una giusta definizione, gli faceva fare troppe domande dentro la sua testa ,a cui lui non poteva dare risposte.
Così aprendo dei cassetti, per distrarre la sua mente, trovo in fondo a uno di essi ,delle foto e qualche collana con triadi e braccialetti con scritte riguardanti i 30 seconds to Mars. C'era anche un braccialetto con scritto "Echelon".
Shannon restò a bocca aperta.
Ma allora lei era una Echelon? Ascoltava la loro musica? Li conosceva da prima. Perchè aveva tolto tutto di mezzo, allora?
Perchè era chiaro, ormai, che Christine aveva nascosto la cosa, non gliene aveva parlato in questi termini. Gli aveva detto quel giorno che erano andati insieme a fare shopping che lei li conosceva, ma non che era una Echelon convinta.
E poi il fatto che aveva tolto i poster, che chiaramente mancavano, non capiva perchè gli avesse nascosto la cosa.
Forse lei si vergognava?
Capì che di Christine, non sapeva nulla e una strana tristezza si impossessò di lui.
Sentì Mary che lo chiamava e così decise di chiudere la camera.
Scese le scale di corsa e ripose le chiavi al loro posto, poi risalì e andò da Mary che lo accolse con un sorriso smagliante.
Era chiaro che lei adesso era felice con lui.
Sperava in cuor suo di non ferirla ancora, perchè lui non poteva fare a meno di Mary. Cosi come di Christine, prima era da solo, adesso si ritrovava con una famiglia.
Cercò di scacciare questi pensieri dalla sua mente, avrebbe chiesto più avanti a Christine, perchè gli aveva nascosto che li amava come band, che non c'era nulla di disdicevole e di vergognoso nell'amare la loro musica e che ne doveva andare orgogliosa.
Poi pensò di scacciare anche i pensieri su Mary, sennò lei avrebbe capito che c'era qualche problema in lui e avrebbe reagito chiudendosi in se stessa, come fino al giorno prima e lui aveva faticato a farla aprire nei suoi confronti, mostrargli finalmente i suoi veri sentimenti.
- Che c'è? - lei lo guardò con una espressione interrogativa sul volto. Possibile che era come un libro aperto per lei?
- Non ho niente! Che vedi? Andiamo? Ci stanno aspettando- le diede un bacio a stampo e la trascinò fuori.
Lei si rese docile e si lasciò trasportare.



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Dalla nonna Ruby si faceva colazione. Jared guardava di continuo l'orologio e sbuffava come un vecchio locomotore.
Christine, la nonna e Costance gli avevano fatto gli auguri e chiesto se pranzavano a casa. Ma lui aveva detto che sarebbero stati fuori tutto il giorno, visto che fuori era una bellissima giornata. Erano nel Sud e la temperatura era molto mite, ne avrebbero approfittato per fare un pic-nic.
- Jared, ma che hai , sembri nervoso! Vabbè che hai appena compiuto quarantanni, ma non è una tragedia, ti ci abituerai!- Costance rise , mentre sorseggiava il suo caffè.
- Ma non mi avevi detto che ne facevi trenta?- disse la nonna sorpresa.
- Si, nonna , in realtà lui ne fa trenta più dieci!- si azzardò a dire Christine. In pochi giorni era entrata in confidenza con quei due, era come se li conoscesse da una vita.
Risero tutti alla battuta di Christine.
- Ehi...non prendetemi in giro. Sto aspettando Shan che ritarda, tanto per cambiare.- in realtà lui aveva progettato la giornata per stare con Lucy e Mary era la loro copertura.
Lucy non aveva raccontato nulla a Jared della sera precedente. Era meglio tacere del brutto scontro-incontro con i suoi fratelli .
Appena sentì entrare Shannon e Mary, gli si catapultò letteralmente addosso, prendendoli in disparte senza neanche dargli il tempo di prendere un caffè.
Il che fece lamentare Shannon.
- Ehi, che cazzo fai? Fammi prendere un caffè, sennò non mi sveglio!- si ribellò Shannon, mentre Jared lo trascinava di lato per parlargli.
- Dopo. Allora, ho pensato che noi oggi andiamo a fare un pic- nic. Andiamo a circa 100 km da qui, non dovrebbero esserci gente di Bossier. Prepariamo? Mary tu andrai a prendere Lucy, siamo già d'accordo. Ah, viene anche Christine e le diciamo di portare un'amico o un'amica, così ha compagnia. Che ne dite?- Jared aveva letteralmente travolto con un fiume di parole Shannon e Mary che lo guardarono stravolti.
- Ehi chi cazzo ti credi di essere? Dobbiamo, andiamo, facciamo....non sai usare altre parole? Tu hai già deciso per noi!- Shannon gli punto il dito nel petto.
- Ma dai....è il mio compleanno, non vuoi accontentarmi?- Jared fece il solito broncio finto, sapeva che Shannon non avrebbe detto di no.
- Dai, adesso smettetela. Prendiamo qualcosa per colazione, prepariamo due panini e poi andiamo. Ma non dite niente alla nonna e Costance che viene Lucy, ok? - Mary parlò sottovoce.
- Ok, Mary. Sei un angelo. L'ho sempre detto io, che Shannon ti deve sposare.- e scappò via.
- Ma sentilo...- Shannon fece segno con la mano come per acchiapparlo.Ma Jared era già fuggito in cucina.
- Senti, lascialo stare. Vedo che è molto preso da Lucy. Spero che non la molli da un momento all'altro e non finisca male con lei. Adesso andiamo di là, dai. - Mary cercò di calmare Shannon che si lasciò trascinare docilmente come un cagnolino. Lei lo adorava perchè sembrava nervoso e un momento dopo era tranquillo. Lei sicuramente sapeva come prenderlo.
Andarono in cucina dove la nonna e Costance furono felici di vederli.
- Ehi bro, auguri!- Shannon abbracciò Jared , aggiungendogli nell'orecchio di non "scassarlo" almeno per quel giorno.Non poteva fare a meno di redaguirlo, dopo il loro precedente "buongiorno".
Jared rise e gli aggiunse che se lui lo accontentava, non lo avrebbe "scassato" di sicuro.
L'ora successiva fu seguita tra un tripudio di telefonate di auguri e di valanghe di messaggi. Praticamente Jared era incollato al telefono.
Shannon sorseggiava il suo caffè e rideva.
- E' nel suo ambiente ideale, lui e il suo Blackberry. Potrebbe vivere incollato così, tutto il giorno! Tsè!- disse rivolto a tutti , facendo dei movimenti di diniego con la testa.
- Oddio, spero di non diventare come lui. Un pò questo telefono ti crea dipendenza...- aggiunse Christine ridendo.
- No, spero non diventi come lui Chris. Ti disconosco!- aggiunse Shannon con una espressione finta-preoccupata.
- Tesoro, vieni al pic-nic con noi? Chi porti?- chiese Mary sottovoce avvicinandosi a Christine.Poi le fece segno di parlare piano.
- Posso portare Holly?- azzardò Christine.
- Ma deve stare zitta, avvisala, non deve dire a nessuno che Lucy e Jared stanno insieme, ok? Vatti a preparare che la prendiamo tra un'oretta circa.- Mary cercò di fare dei segni con le mani come per nascondere un segreto tra di loro. Shannon finì la colazione e poi fece segno a Jared, intento sempre a rispondere al telefono che sarebbe andato a prepararsi per il pic-nic. Jared fece un segno distratto di assenso con la mano, lui quando era al telefono sembrava assente, ma Shannon ormai era abituato.
Costance e la nonna aiutarono Mary a preparare panini e dolci da portare al pic-nic.
Nel frattempo ne approfittarono per parlare un pò, in fondo non avevano ancora discusso di cosa fosse cambiato tra lei e Shannon.
- Tesoro, ti vedo felice e io sono felice per voi. Te lo meriti.- Costance l'abbracciò.
- Mi commuovi Costance, ma è Shannon tuo figlio! - disse lei emozionata di quanto quella donna le dimostrasse affetto, come fosse sua madre.
- Ma tu è come se fossi mia figlia e io e nonna Ruby siamo super felici, vero mamma?- lei si rivolse a nonna Ruby, la quale annui con la testa.
Mary si accorse che nonna Ruby piangeva e cercava di nascondersi. Lei era molto emotiva e si commuoveva per nulla.
Mary l'abbracciò forte.
- Non piangere nonna Ruby, perchè fai piangere anche a me.- Mary aveva la voce strozzata per l'emozione.
- Il fatto è che sono felice per voi, finalmente! Tesoro, lo sai che io mi intenerisco per niente.- la nonna l'abbracciò forte. Poi cominciò a darle biscotti, torta e un sacco di cose buone da mangiare all'aperto.
- Visto che è il compleanno di Jared gli ho preparato le cose che mangia lui, senza uova e derivati animali.- la nonna finalmente aveva capito cosa mangiava Jared.
- Nonna, lui sarà felice!- Mary sorrise.
- Io spero che tutti voi ragazzi siate felici oggi. Io e la nonna oggi andremo da sua sorella che ci ha invitate se non facevamo nulla. Così siamo in compagnia anche noi. E non prendete freddo, mi raccomando!- Costance fece le solite raccomandazioni , mentre Mary usciva col cestino delle cose da mangiare che mollò a Jared, appena lo vide.
- Allora, tu vai a prendere Lucy, di qui usciamo insieme. Poi io vado a prendere Holly con Christine e ci ritroviamo fuori di Bossier verso la Statale
LA-160 W , andiamo verso il Parco di Bodcau State Wildlife , a circa 37 miglia di qui. E' molto grande e c'è meno possibilità di trovare confusione e quindi di essere appiccicati con gente che magari ci conosce e spia. Ci siamo capiti!- Jared le fece l'occhiolino in cenno d'intesa.
- Ok, Jared, vedo che fai di tutto per farci stare nei guai. Ma se così non fosse, sarebbero delle vacanze troppo noiose, giusto?- Mary ricambiò l'occhiolino.
- Vedo che mi hai capito perfettamente! Sei molto intelligente. Niente a che vedere col troglodita di mio fratello!- risero entrambi per questa battuta. In realtà Jared voleva un mondo di bene a Shannon e la cosa era reciproca. Quei due non se l'erano passata molto bene durante l'infanzia, erano cresciuti nella povertà e sapevano cosa voleva dire sostenersi a vicenda.E Mary lo sapeva. Rideva quando facevano gli spacconi e gli sbruffoni, perchè era il loro modo di vivere. Non sarebbero cambiati mai, ne era più convinta.
- Jared, vado. Ci vediamo dopo.-
- Grazie Mary. Se Shan ti fa del male gli spacco la faccia, te lo giuro! - disse lui spavaldo.
- E tu ricorda che se glielo fai a Lucy , te la spacco io a te ed è reciproco.- Mary si morse il labbro mentre parlava, ripensando in realtà ai fratelli di Lucy. Cercò di scacciare il pensiero oscuro di cosa avessero fatto a Jared se lo avessero trovato con lei.



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Crhistine chiamò Holly.
- Ehi befana, ma oggi hai impegni?-
- Mi annoio da morire. I miei vanno in gita non so dove, con gli zii. Che schifo di giornata mi aspetta. Almeno vieni con me, fammi compagnia, stavo proprio per chiamarti e tu mi hai preceduta.- Holly aveva un tono di voce annoiato.
- Ma se ti dico invece di venire tu con me, che mi rispondi?- Christine fece la vaga e misteriosa per stuzzicare l'amica.
- Che vuoi dire, io e te, da sole?-
- No, con me , mia madre , Lucy e ...- Christine si fermò apposta per tenere Holly sul filo del rasoio.
- E...? Continua. Mi vuoi fare venire l'ansia? Chi viene, befana?- Holly era palpitante.
- I miei due parenti appena conosciuti, ti devo fare i nomi?-
- OMMIODDIO, tu mi vuoi fare morire oggi! Ma è il compleanno di Jared, davvero vogliono passarlo con noi? Sei sicura che posso venire? Che mi metto? Dovevi avvisarmi prima, malededizione, ti ODIO! Che gli regalo? Cristo!!!- Holly cominciò ad agitarsi e si sentirono pure dei rumori strani attraverso il telefono.
- Calmati! Che hai rotto? Ho sentito dei rumori...Non farti problemi, il regalo glielo abbiamo fatto noi. E poi a lui interesa stare con Lucy, sta organizzando il pic-nic per stare con lei. A proposito, non dire a nessuno che Jared e Lucy si vedono, sennò i suoi fratelli gli tagliano la gola. Quelli non scherzano, non lo vogliono attorno a Lucy, ok?- Christine mise in guardia Holly che non rispose, ma emetteva dei rumori.
- Ma ci sei o sei caduta? HOLLY!- Christine era preoccupata adesso.
- Cazzo, ho rotto la lampada di mia madre, ora mi uccide! Cazzo, colpa tua! Ho sentito, si , sarò muta come una tomba, se non ci finisco io per avere combinato un disastro! Vado a prepararmi! Sei bastarda, potevi dirmelo ieri, che almeno ero preparata psicologicamente!- Holly era molto agitata e Christine se la rideva. Conosceva l'amica e adesso era sconvolta. Poteva persino immaginare la sua espressione.
-Ma smettila! Anche io l'ho saputo oggi. Jared è mezzo fuso, sarà l'età! E comunque, sbrigati che tra un'oretta arrivo con lui a prenderti! Muovi il culo!- Christine urlò l'ultima frase.
- Cazzo, vieni con Jared? E tuo p... ehm Shannon non c'è?-
- Si che c'è mio padre, Shannon. Puoi dirlo, non mi offendo sai? E' mio padre, ormai lo sanno tutti!-
- Ma lo chiami papà o per nome? - Holly era curiosa, fino ad allora non avevano affrontato l'argomento e visto che c'erano, colse la palla al balzo. Conosceva Christine dall'asilo e non si imbarazzava a fare certe domande e sapeva che lei non si sarebbe offesa.

- Senti, per adesso ti devo confessare che non mi viene di chiamarlo "papà". Già ne ho uno, ricordi? Quanti papà ho adesso? Sono confusa. Non so che fare...- Christine confidò questo pensiero all'amica. In fondo parlarne con lei l'aiutava a sfogarsi un pò, specie su questo argomento. Non ne aveva parlato con nessuno finora. Gli eventi l'avevano travolta in pochi giorni.
- Hai ragione, scusa se sono stata indelicata. A parte il personaggio che è lui, la cosa è seria e al posto tuo sarei confusa anche io. Però è un grandissimo figo!- Holly aveva una capacità di passare da un argomento serio a sparare battute spensierate in pochi secondi.

E questa cosa aiutava tanto Christine a trovare un pò di serenità e sicurezza.
Le ragazze si salutarono e Holly, molto agitata di fare un pic-nic con i fratelli Leto, si preparò di corsa.




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Mary andò a casa di Lucy. Non c'era nessuno per fortuna, erano tutti usciti.
- Allora oggi scampagnata e famiglia felice?- disse Lucy appena vide Mary. Lei in realtà era preoccupata e dopo un momento di silenzio, cercò di dire qualcosa di sensato.
-Non dire nulla a Jared per adesso, di ieri sera, ok? Non gli hai parlato, vero?-
- Ma certo che no! Non voglio rovinarmi quei pochi giorni che lui è qui, sei matta? Tu piuttosto con Mr "Sonoungranfigo", non hai parlato, vero?- Lucy la guardò un pò spaventata che l'amica avesse parlato con Shannon.
- Neanche io gli ho detto nulla, ma non sono sicura di aver fatto la cosa giusta....- Mary era confusa.
- Senti gioia, lascia perdere quegli stronzi dei miei fratelli irosi. Gli metto una bomba nel culo, se non si fanno i cazzi loro. Passiamo una bella giornata e non facciamoci prendere dal panico, ok?- Lucy masticava il suo solito Chewingum e stava per accendersi una sigaretta. Sembrava un maschiaccio!
- Ehi che fai? Non fumare qui!- la sgridò Mary.
- Come la fai lunga, tesoro, pure il tuo spasimante fuma, che fai, glielo vieti?- si difese lei.
- No, Shan non fuma da novembre, non lo sai?-
-Oh cazzo! L'ho detto che quest'anno crolla il mondo, davvero! Shannon Leto che non fuma più! Non ci posso credere!- Lei la guardò sconvolta. A volte era teatrale e a Mary questi suoi atteggiamenti la facevano ridere.
- Succede di tutto nella vita, hai visto? Tutti possono cambiare, basta dare una seconda possibilità.- Mary sembrava parlare ad alta voce,come per parlare a se stessa, esprimendo dei suoi pensieri intimi.
- Ma parli per te o per me, tesoro? O per tutti e due?- Lucy divenne seria , di botto.
- Parlo in generale, ma puoi dare le interpretazioni che vuoi, seguiamo l'onda delle nostre emozioni una volta tanto e lasciamoci travolgere. Chi vivrà vedrà!- disse lei , convintissima.
- Cristo come sei diventata filofos....fisolof...come cazzo si dice! Si, insomma , hai capito!- Lucy non era mai stata una studiosa e adesso si impappinava con le parole!
- Io filosofa? Ma dai....- Mary rise. Erano spensierate quella mattina e volevano passare una bella giornata. A tutti i costi.



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Si incontrarono tutti sulla Statale. Quando arrivarono alla meta, Jared e Shannon ebbero i soliti battibecchi, su dove posteggiare, dove andare , ecc.
Holly restò sconvolta nel vederli parlare così. Disse a Christine che gli sembravano più due fratelli umani, che di Marte.
Christine gli spiegò che da quando c'erano loro a casa, non faceva che ridere, erano troppo comici. E Holly si sentì più sciolta e meno in soggezione di fronte a loro due.
Jared aveva portato la chitarra e disse che dopo pranzo avrebbero intonato delle canzoni.
Siccome era ora di pranzo quando arrivarono, mangiarono subito. La nonna aveva preparato tante cose buone.
Naturalmente Jared fece lo schizzinoso, perchè non si fidava degli ingredienti usati dalla nonna. Mary lo rassicurò, dicendogli che questa volta la nonna lo aveva rispettato, non usando derivati animali.
- Una volta tanto, visto che è il mio compleanno, mi ha accontentato. Grande la nonna!- sorrise spensierato Jared. Lucy lo guardò con devozione. Che non avesse mai smesso di amarlo anche lei, pensò tra se?
Mary guardò l'espressione dell'amica , mentre ammirava Jared e capì che stavano per cacciarsi nei guai. Poi Shannon la continuò a distrarre con bacini e carezze e non ci pensò più.
- Ehi, mentre loro si sbaciucchiano, noi facciamo le guardone gelose o facciamo una passeggiata? Tua madre e Lucy le invidio da morire!- Holly parlò all'orecchio di Christine.
- In effetti non credevo che Shannon, detto Shanimal, fosse così sdolcinato. Non fa altro che sbaciucchiarla! E le ha dato i fiori! Dici che lui ha la doppia personalità e in realtà quando suona la batteria in quel modo violento,  è un altro?- chiese Christine, con l'espressione divertita.
- Io so soltanto che mi sta a venire il diabete, da quanto è dolce. E invidio tua madre! Tu piuttosto, come hai fatto a cambiare?- Holly la punzecchiò.
- Beh, una volta scoperto che è mio padre, mi è venuto facile cambiare. Non gli ho confessato che sono una Echelon, però. Non so perchè, ma mi vergogno da morire sui pensieri che facevo su lui. Ci pensi quello che scrivevo?- Christine si coprì il volto con le mani, sotto la risata divertita di Holly.
Mentre erano sdraiati a parlare, un pallone colpì in testa Shannon.
-Ehi che cazz...!- Lui fu preso alla sprovvista.
Si avvicinò un bambino e riprese il pallone, senza chiedergli scusa.
Lui glielo diede, un pò risentito.
- Dai, è un bambino...- gli disse Mary per cercare di farlo sorridere.
- Certo ho capito, ma è stronzo, perchè non mi ha chiesto scusa. - Shannon parlò forte apposta per farsi sentire dal bimbo.
Lui infatti  lo sentì e facendo un sorriso perfido, lo colpì nuovamente da dietro, lanciandogli la palla ancora in testa. Quel bambino era dispettosissimo e i suoi genitori erano lontani e non lo guardavano nemmeno.
- Adesso ti prendo e....- Shannon si alzò arrabbiato e il bambino gli fece la linguaccia. Ce l'aveva proprio con lui.
Mary lo prese per un braccio.
- Shan, ma che fai? E' un bambino e più ti arrabbi, più lui lo fa apposta! - lei rise.
- Ma che stronzo!- lui si massaggiava la testa e tutti risero.
- Senti , bro, tu non ci sai fare coi bambini. Guarda me, invece.- Jared si alzò, raccolse la palla e la porse al bambino . Poi gli chiese come si chiamava, infine  gli propose di giocare tutti insieme.
Jimmy, si chiamava così il bambino, accettò di buon grado e si posizionò per giocare un pò più in là.
Shannon restò di sasso.
- Visto bro? Vieni a giocare con noi, sù, fai la pace con Jimmy!- Jared lo tirò per un braccio, ma Shannon opponeva resistenza.
- No dai, non mi va. lasciami...- ma naturalmente quando Jared si mette una cosa in testa nessuno può opporsi, neanche suo fratello.
Così Christine, Holly e Shannon furono convinti a fare gioco di squadra con Jimmy e lui.
- Che hai?- Lucy colse l'espressione triste di Mary, la quale guardava gli altri giocare a palla.
- Oh, non ho niente, solo sovrappensiero.- lei cercò di dare una risposta tranquillizzante. In realtà aveva troppi pensieri che gli attanagliavano il corpo e la mente.
- Ma pensi a cosa, esattamente?- Lucy la incalzò.
- Penso... ma che succederà, appena vanno via?- Lei si rattristò all'improvviso, sentiva le loro risate, che facevano da eco ai suoi discorsi tristi.
- Cazzo Mary, siamo qui, felici, si ride, si scherza, si gioca e tu? Mi rattristi così? Animo, goditi il presente! Penso che ti chiederà di andare da lui, no? Siete insieme da un giorno, dagli tempo! Scommetto che non parlate , ma scopate soltanto!- Lucy la travolse col suo discorso e si accese una sigaretta. Gettava il fumo e l'amica la guardò di traverso!
- Si, scopiamo, certo! Con lui non si dorme neanche! E' fissato, perchè tu no, invece? Senti chi parla...- Mary la spinse per un braccio. Ogni tanto il pallone arrivava dalle loro parti e glielo lanciavano. Le invitavano a unirsi a loro per giocare, ma loro due preferivano stare a parlare.
- Questi dannati Leto! Dove traggono l'energia? Non crollano mai? A proposito, che fai se scopri che...si , insomma, hai capito!- Lucy fece cenno con la mano di una pancia che si ingrossa.
Mary capì che lei le voleva chiedere cosa avesse fatto, se avesse scoperto di aspettare un bambino.
- Oddio, non farmici pensare. Ancora non abbiamo fatto progetti su noi due e ci manca solo questa. Non posso essere travolta dalla sfortuna ancora!- Mary si lasciò andare sul prato.
All'improvviso vide che Jared salutò in fretta il bambino e tutti si avvicinarono da loro.
- Che succede?- Lucy si allarmò.
- Niente, ho visto delle persone di Bossier. Adesso ci alziamo con calma, raccogliamo le nostre cose e ce ne torniamo a casa. Lucy, mi dispiace. - volse uno sguardo triste verso la ragazza.
- Jay, non fa niente. Davvero, non è colpa tua. Non credevo che ci fosse gente delle nostre parti anche qui, merda! Ok, ritorno alla base, gente.- Lucy parlò a tutti.




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John quella mattina si alzò prestissimo, nel cuore della notte. Naturalmente fece fatica a far alzare Linda, che non gli aveva rivolto la parola. Lei continuava a chiedergli di cambiare idea, di stare ancora lì. Ma lui era deciso.
Quel Leto era un pericolo per Christine. Sicuramente 
avrebbe capito dalla somiglianza che era sua figlia. E Christine era figlia sua invece, l'aveva cresciuta e amata come tale, nessuno gliel'avrebbe rubata, neanche un padre naturale.
Così prese quel "maledettissimo aereo" come lo apostrofò Linda e molto carico di rabbia si apprestava a tornare in Louisiana. erano anni che non tornava più. I genitori li aveva persi, fratelli non ne aveva, dunque non c'era motivo di tornare. Di solito era Christine che lo andava a trovare a New York durante le feste, tanto Mary era meglio non la vedeva, dopo il divorzio. Lui sapeva che non lo aveva mai amato. Il  suo unico amore lei lo aveva provato per quell'altro. Che ora era lì! Lui gli avrebbe dato una lezione, gli avrebbe alzato le mani se necessario.
Salirono sull'aereo, cercò di essere gentile con Linda che lo strattonava.
- Ti odio, John. Te la farò pagare!- lei era proprio arrabbiata.
- Senti, Linda, ti passerà, vedrai. Cerca di capire.- lui cercò di farla ragionare.
Lei per tutta risposta si mise le cuffie nelle orecchie e fece partire "This is war".
John non sapeva che Linda ascoltava i 30 Seconds to Mars.
L'aereo finalmente decollò, e lui mentalmente ripassava i suoi piani di vendetta.





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Scusate il mio enorme ritardo nell'aggiornare.Pensavo con questo capitolo di concludere la storia e invece, come al solito, sono stata prolissa e quindi al prossimo spero di concludere.
Spero non mi colga il  blocco e che abbia un pò di tempo in più per scrivere.
Veniamo alla storia.
Jared festeggia il suo compleanno con un semplice pic-nic (non con Babu in India,senza pannolini e Rave)
Vuole essere normale con Lucy e non nascondersi, invece trova delle persone che lo hanno visto, pensate i fratelli di Lucy lo meneranno? Oddio il suo povero nasino!
Shannon con Mary parlerà del loro futuro o sarà interrotto da John che sta per arrivare? A proposito, pure questo è manesco e incazzato. Poveri Bros, mi sa che gli vogliono cambiare i connotati!
Christine confesserà a Shannon, che lei li amava prima, come Band?
Christine lo chiamerà papà?
Questo e altro ancora alla prossima.
Ringrazio tutte voi che avete recensito e che mi seguite.
 A volte bastano due parole per farti venire le idee e continuare, credetemi!
Ringrazio anche chi passa in silenzio, a volte perchè ci si annoia o perchè magari si inizia per curiosità e poi la storia non piace più! (che gli scrivo che non mi piace più? E non recensisco!)
Baci bacioni, miei cari!
A presto, vedrò di aggiornare appena possibile.
   
 
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