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Autore: MusaTalia    19/01/2012    6 recensioni
100. Until that day [100/100]
«Non è mai stata mia intenzione rimanere tutta la vita nell'esercito. Volevo solo stare al tuo fianco. Supportarti. Proteggerti fino a quando non avresti ottenuto ciò per cui hai sempre lavorato tanto duramente. Ed ora ce l'hai. E sono così orgogliosa di te».
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Riza Hawkeye, Roy Mustang | Coppie: Roy/Riza
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
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- Questa storia fa parte della serie 'RoyAi Collection'
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035 Letter

035 Letter

Lettera

“Per scrivere una buona lettera d’amore bisogna iniziare senza sapere cosa si vuole dire e finire senza sapere cosa si è scritto”, Jean-Jaques Rousseau


Roy aveva ricevuto una lettera. Ma era martedì e il postino passava sempre il giovedì, da quando Riza aveva memoria. Era stata la figlia del panettiere a portargliela. Si era presentata con indosso il vestitino più grazioso e con dei fiorellini di campo infilati nelle trecce castane.

Roy l’aveva ringraziata, facendola arrossire, ed era rientrato in casa con un sorriso appagato. Aveva poi raggiunto Riza in cucina, che era impegnata a mondare i fagiolini per il pranzo. Sempre con il sorriso sulle labbra, il ragazzo si era infine andato a sedere al suo posto.

La lettera misteriosa era finita tra le pagine di “Compendio elementare di Alchimia”, con la funzione di segnalibro.

«Non la aprì?» chiese Riza alzando lo sguardo dai suoi fagiolini giusto un attimo per osservarlo.

«Può aspettare» le rispose, mentre andava a prendere un coltello da cassetto delle posate con cui aiutarla a pulire le verdure.

Il discorso sembrava essersi concluso così. Riza aveva lasciato i fagiolini a Roy per dedicarsi alle patate.

Ne aveva già sbucciate quattro quando tornò sull’argomento. «Magari sono notizie importanti…».

«Per la figlia del panettiere non sono solo importanti, sono vitali» replicò sibillino con un’espressione da ceffoni.

Lei lo guardò con gli occhi che dicevano “Forza, allora! Aprila”. Ma lui sorrise ancora più compiaciuto e tornò a decapitare i fagiolini.

Riza quindi alzò le spalle, chiudendo definitivamente la discussione.

Nel giro di un mese le lettere recapitate non il giovedì e indirizzate a Roy erano diventate cinque, tutte quante finite tra le pagine del “Compendio elementare di Alchimia”.  Un paio dovevano ancora essere aperte.

E, come c’era d’aspettarsi, una sesta non tardò ad arrivare: questa volta fu il turno della figlia del sarto, che già intimidita e con le guance incandescenti si ritrovò davanti a Riza, che con inverosimile nonchalance rispose al sussurro timoroso della ragazzina sua coetanea «Mi dispiace, ma al momento non è in casa». Subito dopo queste parole si ritrovò in mano l’ennesima busta. Con un sorriso incoraggiante rassicurò la ragazzina che senza dubbio Roy avrebbe avuto quella lettera.

Infatti, quando Roy spuntò poco prima di cena, la trovò appoggiata sulla copertina del libro che stava studiando. Sbirciò il mittente, sorrise e mise la busta ancora chiusa tra le pagine.

Chiudendo il libro, però, uno dei fogli di una delle lettere volò via, finendo sotto il tavolo all’insaputa del destinatario, già fuggito dalla cucina per andare a darsi una rinfrescata prima di mangiare.

Nemmeno Riza se n’era accorta subito. Fu solo mentre apparecchiava tavola che notò il foglio per terra. Lo raccolse e cominciò a leggere, completamente inconsapevole del fatto che fosse una delle tanto famose lettere di Roy.

Dopo giusto appena un paio di righe aveva gli occhi sgranati e un’espressione incomprensibile sul volto. Fu proprio in quel momento che il giovane apprendista rientrò, interrompendo la lettura della ragazza.

«Scusa, non volevo» si scusò sventolando il foglio e porgendoglielo. «Era caduto e l’ho raccolto».

Cadde un silenzio imbarazzante, scandito dal tintinnare di forchette e coltelli che venivano sistemati ai loro posti sul tavolo. Anche la cena fu piuttosto silenziosa.  Solo mentre sparecchiavano e lavavano le stoviglie Riza trovò il coraggio di rivolgere la parola a Roy «Quella… cosa» in riferimento alla lettera «non aveva molto senso».  Quasi sicuramente anche tutte le altre le somigliavano.

«Molto spesso l’amore non ha senso» fu la replica del giovane, sollevato che fosse proprio stata Riza a spezzare quella tensione che si era creata.

«Le hai risposto?».

Con sincerità Roy affermò «No».

«Ad almeno una hai risposto?».

Nuovamente «No».

«Che maleducato» commentò lei guardandolo male.

«L’amore è complicato!».

 

***

 

Quando Riza compì quindici anni Roy non era più apprendista di suo padre. Da circa un anno lei frequentava una nuova scuola, per la prima volta a classi miste. Era stato piacevole trovare dei ragazzi in classe, visto che le sue coetanee sembravano essersi tutte rimbecillite nel giro di un’estate e spesso parlare con loro era l’equivalente di un suicidio intellettuale.

Una sera, era un lunedì, bussarono alla porta di casa. Tyler, il ragazzo seduto due banchi dietro a quello di Riza, sorrideva lievemente imbarazzato e molto teso.

«Ciao».

«Ciao. Vuoi entrare?» gli chiese gentile.

«No grazie. Sono semplicemente passato per lasciarti questa» e le allungò una busta un po’ stropicciata. «Vorrei che tu la leggessi».

Lei fece per aprirla, ma fu interrotta da Tyler. «Non adesso. Dopo».

«Ok!» rispose lisciando la busta e guardandolo titubante.

«Ok! Allora… io vado. Ci vediamo domani. Ciao!» e sparì in un paio di lunghe falcate.

Riza rientrò e aprì la busta. Cominciò a leggere il contenuto della lettera. Di riga in riga il suo stupore aumentava: aveva appena ricevuto una lettera d’amore!

E chissà per quale strano motivo le tornarono in mente il “Compendio elementare di Alchimia” e Roy che sorrideva compiaciuto.

“È proprio vero che l’amore è complicato. Ma soprattutto non ha senso!” pensò mentre rileggeva per la quarta volta quei fogli, cercando di capire il senso di alcune frasi.


 


NOTE FINALI:
In diretta dalla mia meravigliosa poltrona Ikea, in piagiama dall'ora di pranzo, con Tylor Swift come colonna sonora... Non so se vergognarmi di più per il pigiama o per "Love Story" in sottofondo!  In realtà mi virgogno anche un po' per il theme, perchè mi suona così infantile, anche a livello di stile. Ma mi sono divertita così tanto a scriverlo e immaginarlo... Non l'ho riletta, dunque se trovate orrori fatemelo sapere.
Siccome dovrei studiare, la chiudo subito qui, non prima di aver ringraziato quelle meravigliose lettrici che non mi hanno abbandonato nonostante lo scherzone del mio computer che mi ha portato a stare lontana da efp per più di un mese. Un grazie grande come un grattacielo a
One DayUna Certa RagazzaSilvery Lugia.

PS. siccome Riza non è una maleducata come Roy e non ci rosica sulle lettere degli ammiratori, ha risposto a Tyler. Gli ha detto che per il momento non è interessata ad avere un ragazzo, ma loro due possono restare amici!
   
 
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