Kakashi
stava apparecchiando la tavola per sé,
mentre un piatto di cibo surgelato si stava scongelando nel microonde.
-Perché
si ostina così?! È veramente duro di
comprendonio! Cocciuto e stupido!-
Qualcuno
bussò alla porta. Kakashi rimase in
silenzio, con lo sguardo fisso sull’uscio di casa. Era raro
che ricevesse una
visita, a quell’ora sopprattutto.
Una voce
al di là dell’ingresso -Kakashi! Kakashi
aprimi per favore!!-
-Obito…?-
-Avanti,
lo so che sei in casa! Per favore fammi
entrare!-
L’ultima
cosa che Kakashi voleva era vederlo e
parlarci. Non si mosse.
-Guarda
che resto qui finchè non mi fai entrare!-
si sedette a terra appoggiando la schiena al muro confinante con la
porta
d’ingresso, incrociando le braccia al petto -Io non mi muovo
da qui.-
Passarono
minuti lunghi ed interminabili. Non aveva
idea di quanto stesse aspettando, ma doveva essere molto visto che i
muscoli
delle gambe erano intorpiditi.
Finalmente
la porta si aprì, diffondendo un raggio
di luce tiepida dalla casa.
-Si
può sapere cosa vuoi?-
-Sapevo
che mi avresti aperto!!- disse alzandosi,
sorreggendosi alla parete.
-Per
questo sei rimasto lì seduto per un’ora?-
-Esatto!!-
sorrise -Allora, non mi fai entrare?-
Kakashi lo
guardò un attimo, poi gli fece strada
-Vieni.-
-Grazie!!-
-Cosa sei
venuto a fare qui?-
-Ecco…
oggi sono stato un po’ avventato…-
-Sì.-
Mi scuso
per questo, ma sappi che non mollo! Sono
un tipo testardo!-
-Sì,
be’… l’ho notato.-
-Domani
sera io e Rin andiamo alla vecchia villa
abbandonata di Reyzo-cho per una specie di prova di coraggio, vieni con
noi?!-
Kakashi
rimase pensieroso, poi guardò Obito -Se ti
dico di no non te ne andrai mai, vero?-
-Proprio
così!- esclamò l’altro.
-Uff…-
-Lo prendo
per un sì? Ci vieni?-
-Calmati!
Non ho detto proprio niente!-
-Guarda
che resto qui per davvero se non accetti!
Un po’ di compagnia a casa non ti farebbe male…-
-Ti chiudo
fuori. I tuoi genitori non si
preoccupano se non torni a casa?-
-Basta che
avverto che sto a casa di un amico!- riprese
Obito sorridente.
-Ti ho
già detto che non sono tuo.. aah, lasciamo
stare!-
-Allora
vieni?-
-Sì,
sì, vengo! Basta che te ne vai adesso!-
-Evviva!!!-
esultò contento facendo un salto
-Allora ci incontriamo domani sera alle otto, davanti alla casa
abbandonata!
Sai dov’è, no?-
-Sì,
ho capito.-
-Magnifico!!
Allora a domani!- disse andando alla
porta.
Kakashi
rimase fermo a guardarlo -Obito…-
-Nh? Che
c’è?-
-…
ecco… no, niente, lascia stare.-
Il ragazzo
rimase perplesso -Sicuro?-
-Sì,
non è nulla, lascia stare.- si affrettò a
rispondere -Puoi andare se vuoi.-
Annuì
-Va bene.- aprì la porta di ingresso, ma
prima di uscire si voltò di nuovo verso Kakashi con un gran
sorriso -Almeno
adesso non mi hai preso a pugni, o sbattuto contro un muro quando ti ho
chiamato
amico!!-
Il ragazzo
distolse lo sguardo -… non ci ho fatto
caso.-
-Ci
vediamo Kakashi!- lo salutò, poi uscì
richiudendo la porta.
Kakashi
sospirò andando in cucina. Come ha fatto
Obito a convincerlo così?
La sera
successiva, alle otto e mezza, Rin e
Kakashi aspettavano nei pressi della grande villa di Reyzo-cho.
-Ho saputo
che hai fatto a botte con Obito.-
-…
sì.-
-Be’,
Obito è un tipo impulsivo e…-
-Non
difenderlo, è stata colpa mia.-
-…
come?-
-Me lo
sono meritato.-
Rin lo
guardò confusa, non capendo
quell’atteggiamento.
-Eccomi
ragazzi!!- esclamò Obito correndo verso i
due.
-Ah,
eccoti!-
-Alla
buon’ora…-
-Eheheh…
scusate, mi ero perso!-
Rin
sospirò -Incredibile…-
-Allora,
pronti per l’avventura?!- incitò
l’Uchiha
alzando un pugno verso il cielo rossastro per il tramonto.
-Sììì!!!-
Rin imitò l’amico.
Kakashi
fece spallucce.
-Oooh,
avanti! Un po’ di grinta!!- lo rimproverò
Obito -Cosa avete portato?-
-Una
torcia.- rispose l’Hatake.
-Io pure.-
Obito
prese lo zaino dalle spalle -Io ho portato
anche qualcosa da mangiare!- sorrise aprendo la cerniera e mostrando
pacchetti
di patatine, biscotti e panini.
-Muoviamoci.-
disse Kakashi incamminandosi verso il
cancello della villa.
I due lo
seguirono.
-Come
entriamo?- chiese Rin.
-Ah-ah! Mi
credete così stupido e impreparato?!-
iniziò Obito pieni di sé.
-Sì.-
rispose Kakashi.
-…
era una domanda retorica!-
-Tu hai
chiesto e io ho risposto.-
-Aaah!!
uffa!!-
-Ahahahah!!
Siete troppo buffi!-
I due
ragazzi si lanciarono un’occhiata, poi
imbarazzati si voltarono dalla parte opposta.
-Stavo
dicendo…- riprese il moro -In questi giorni
sono venuto spesso ad ispezionare il territorio e guardate qua!- spinse
di poco
il cancello che si aprì.
-Fantastico!!
Non poteva andarci meglio di così!-
affermò la ragazza.
-Seguitemi,
miei prodi!!- carico come non mai,
Obito oltrepassò il cancello seguito dagli altri.
-È aperto…-
Kakashi si soffermò ad osservare l’entrata.
-Ehi,
Kakashi! Vieni!!- lo chiamò a gran voce Rin.
-Arrivo.-
Riuscirono
ad entrare nella casa scostando una
trave di legno sulla facciata.
Accesero
le torce illuminando a tratti l’ampio,
polveroso e tetro ingresso.
-Non ci
vive più nessuno da anni.- informò Obito.
-In cosa
consiste la prova di coraggio?-
-Attraversare
tutta la casa, caro Kakashi!-
-…
è disabitata…-
-Ingenuo
Kakashi, questa villa è infestata dai
fantasmi!!- Obito puntò il fascio luminoso della torcia sul
suo viso, assumendo
un’espressione spaventosa.
-Smettila
Obito!!- lo rimproverò Rin.
-I
fantasmi non esistono.- disse Kakashi e riprese
a camminare salendo le scale che conducevano al primo piano.
-A-aspetta
Kakashi!!- Rin gli corse dietro.
-Ehi!! Non
allontanatevi!!- Obito li raggiunse.
Poco dopo
si ritrovarono a percorrere un lungo
corridoio. Era talmente buio che la luce della torcia faticava ad
arrivare fino
alla fine. C’erano porte su ogni lato, alcune aperte e
cigolanti, altre
sbarrate con assi di legno.
Obito
camminava davanti, Kakashi due passi indietro
e Rin avvinghiata al braccio di Kakashi.
L’Uchiha
lanciò un’occhiata alle sue spalle -Uffa!!
Ma perché è appiccicata a lui e non a
me!!- si fermò e si voltò -Ispezionato
questo piano andremo nei
sotterranei! Rin, non temere, ti proteggerò io!!- disse
sicuro di sé.
Un cupo
tonfo rimbombò per tutta la villa.
-Aaah!!-
per lo spavento Obito fece un balzo,
aggrappandosi all’altro braccio di Kakashi.
-…
meno male che dovevi proteggermi tu…-
-Eheheh…
sono stato colto di sorpresa!!- si difese.
-Obito…-
-Sì?-
-Staccati!-
-Eh? Aaah!
Scusa, scusa!!- si allontanò
all’istante.
-Cosa
sarà stato?- Rin era spaventata per quel
rumore improvviso.
-Ma-magari
del legno ha ceduto…- farfugliò Obito.
Kakashi
riprese a camminare -Oppure un
Poltergeist.-
Il moro
sbiancò di colpo -N-non dire fesserie!!!-
Qualche
minuto dopo:
-Fermi un
attimo.-
-Cosa
c’è ora?-
-Devo
andare in bagno…- sorrise nervosamente
l’Uchiha.
-Ora?!-
-Non ci
posso fare nulla!! Piuttosto, mi
accompagni?-
Kakashi lo
scrutò -Te lo puoi scordare.-
-Ma
perché!!??-
-Hai paura
Obito? Sei un fifone?-
-Certo che
no!-
-Per
favore… non litigate anche su questo.-
-Uffa,
vado al bagno. Ne ho visto uno poco fa. Voi
non muovetevi da qui, intesi?-
-Va bene.-
annuì Rin.
-Come
vuoi, grande capo.- lo schernì Kakashi.
-Finiscila!!-
sbraitò Obito allontanandosi.
Tra i due
compagni di avventura calò il silenzio.
-Sono
felice che tu sia qui!- disse dopo un po’
Rin, sorridendo a Kakashi.
-…
eh?-
-Hai fatto
pace con Obito e alla fine siamo usciti
di nuovo tutti insieme!-
-…
so che vi ha convinti Namizake.-
-Sì,
è vero, però noi ci teniamo veramente! Anche
Obito!-
-Ah
sì…?-
-Certo! Ma
dubito che lo ammetterà, è troppo
orgoglioso.- sorrise -Sta facendo di tutto per diventare tuo amico e
pure io
voglio esserlo!!-
Ultimamente
gli ripetevano così tanto quella parola
che non gli faceva più effetto. A quanto pare gli volevano
bene per davvero,
volevano aiutarlo… è questo che fanno gli amici,
gliel’aveva detto Obito.
Una
possibilità… forse poteva dar loro una
possibilità.
Si
udì un cigolio sinistro alle spalle del ragazzo
che lo fece voltare di scatto.
-Cos’è
stato?-
-Solo la
porta, Kakashi, magari un colpo di vento.-
-Questa
storia non mi convince… Rin, resta qui.- Kakashi
entrò nella stanza
adiacente, puntando il fascio di luce davanti a sé. La
finestra era sbarrata -Impossibile che sia
stato il vento.
Credo sia il caso di andarcene, chiama Obito e…-
-Aaaah!!!-
l’urlo della ragazza era carico di terrore.
-Rin!!-
Un
individuo alto e robusto aveva preso la ragazza;
era controluce e Kakashi non riusciva a distinguerne i lineamenti.
-Kakashi!!-
-Ehi,
lasciala!- fece due passi verso l’uscita, ma
si arrestò subito. Una tremenda fitta si diffuse alla nuca,
facendolo cadere a
terra privo di sensi.
-Kakashi!!
Kakashi!!- Obito lo scuoteva
energicamente.
Lentamente
aprì gli occhi focalizzando la persona
che aveva di fronte.
-Cos’è
successo? Dov’è Rin?!-
Kakashi si
mise a sedere, tenendo una mano dietro
la testa ancora dolorante. -L’hanno…
l’hanno presa.-
-Cosa?!
Chi?! I fantasmi!?-
-No,
stupido… erano due tizi, uno mi ha colpito…
aah!-
-E hanno
preso Rin!!?? Dannazione!-
L’Hatake
si alzò, reggendosi ad Obito -Questa
storia non mi quadrava… il cancello aperto, il bagno ancora
funzionante e i
vari rumori.-
-Che…
che vuoi dire?-
-Qualcuno
vive ancora in questa casa, o comunque
viene utilizzata.-
-Cavolo…
e visto che siamo intrusi ci hanno
attaccati, ma perché non hanno preso anche te?-
-Probabilmente
perché tu stavi tornando.-
Annuì
-Adesso dobbiamo salvare Rin!-
-…
cosa?-
-Hai
capito bene! Muoviamoci!-
-Aspetta!!
È probabile che questa gente sia
armata!-
-…
ma hanno preso Rin!-
-Noi non
possiamo fare nulla! Chiamiamo la polizia,
interverranno loro!-
-Ora che
arriva la polizia potremmo essere nei guai
anche noi!-
-Siamo
già nei guai!! Da quando siamo arrivati in
questa casa!!-
-Per
questo vuoi abbandonare qui Rin!!??-
-Non
possiamo fare nulla Obito!!-
Lo prese
forte per le spalle -Ascoltami bene
Kakashi, ho paura anche io, ma non è una buona ragione per
scappare!-
-Io non
scappo.-
-Sì
invece. Non fai altro che fuggire da tutti
perché hai paura!! Per la miseria, reagisci alla vita e non
farti schiacciare
così!!-
-Smettila!!!-
Kakashi lo spinse via -Non sai
proprio niente!-
Obito lo
guardò serio -So solo che devo salvare
Rin, ma da solo non posso farcela…- porse una mano a Kakashi.
Non si
mosse.
-Kakashi,
questa volta non ti sto offrendo il mio
aiuto, ma sto chiedendo il tuo. Tu sei più astuto di me, io
sono impulsivo e
goffo, mi farei scoprire in un attimo! E poi, odio doverlo ammettere,
ma Rin
sarà felicissima di vederti e… stai cominciando a
essermi simpatico…-
Kakashi
chinò il capo, nascondendo il viso -… voi
siete gli unici…-
-Eh?
Unici?-
Annuì
debolmente -Gli unici che abbiano insistito
tanto.-
Obito
rimase stupito, poi gli rivolse un gran
sorriso -Ma è ovvio!! Insistiamo tanto perché ci
importa di te! Credo che il
professor Minato abbia fatto di tutto per farti capire che non sei
abbandonato
a te stesso!-
-È
vero… sono uno stupido, continuo a scappare e
resto solo.-
-Non sei
solo Kakashi! Nessuno lo è!- gli sorrise.
Il ragazzo
alzò lo sguardo, poggiando una mano
sulla spalla dell’Uchiha. -Andiamo a salvare Rin.-
-Sì,
andiamo!!- annuì convinto -… ma dove
l’hanno
portata?-
-Nei
sotterranei, molto probabilmente. Il tonfo che
abbiamo sentito poco fa veniva da sotto.-
-Non ci
avevo fatto caso… magnifico! Andiamo!-
convinto si incamminò.
-Aspetta.-
-Che altro
c’è?-
-Svuota lo
zaino.-
-…
perché?- Obito alzò un sopracciglio perplesso.
-Fa come
ti dico, fidati.- Kakashi abbozzò un
sorriso sicuro.
I ragazzi
raggiunsero il pian terreno, e
silenziosamente scesero le scale che portavamo alle cantine. Cercavano
di fare
il minimo rumore possibile, ma impedire alcuni cigolii era impossibile.
La
visibilità era scarsissima, per questo camminavano attaccati
al muro; quando
furono vicini al termine della rampa una sottile luce
rischiarò la zona,
uscendo dal piccolo spiraglio della porta socchiusa.
Obito era
dietro a Kakashi e quando questi scese
l’ultimo gradino gli afferrò un braccio
-Secondo
te quanti sono?-
-Tre.-
rispose secco.
-Come fai
a esserne così sicuro?- sussurrò.
-Due sono
venuti ad ispezionare la casa quando si
sono accorti di noi. Hanno visto che eravamo in tre, ma hanno aspettato
che uno
di noi si allontanasse, per non correre rischi, perché il
terzo non poteva
uscire da questa stanza.-
-Oooh…
e perché non può uscire?-
-Dovrà
stare a guardia di qualcosa o è
particolarmente occupato.-
-Giusto,
giusto! L’avevo pensato! Ma come le
ha capite tutte queste cose?!?-
si chiese completamente spiazzato -Quindi hanno preso solo Rin
perché io stavo
tornando dal bagno.-
-Proprio
così.-
Obito
rimase a fissarlo.
-Cosa
c’è?-
-…
quasi quasi ti stimo… ma non lo ammetterò mai!
Adesso vediamo dove tengono Rin.- superò Kakashi affacciandosi allo
spiraglio della porta.
-Cosa
vedi?-
-Mmmh…
da qui vedo scatoloni di legno su scatoloni
di legno!- spostò lo sguardo
all’estremità destra -Ah! C’è
un tizio seduto ad
un tavolino con una ventiquattrore accanto! Sta sistemando
qualcosa…-
-Probabilmente
soldi di un contrabbando…-
Obito si
spostò, volgendosi a Kakashi
-Contrabbando?! Allora quelle casse possono essere piene di armi!!-
Annuì
-Non hai visto Rin?-
-No…
forse è dietro a qualche cassa… ehi, un
momento…- quasi illuminato da un colpo di genio prese
l’altro per le spalle
-Altro che armati fino ai denti, questi hanno casse strapiene di
armi!!!-
-Datti una
calmata o…-
L’Hatake
non fece in tempo a terminare la frase che
la porta si spalancò e un uomo apparve sulla soglia,
incombendo minaccioso su
di loro.
-…o ci
scoprono.-
Obito si
voltò lentamente -Oh-oh…-
-Guarda,
guarda, volete fare i coraggiosi?- ghignò
l’omone.
-…
scappa… corri Obito! Kakashi afferrò
l’altro per
un braccio correndo verso le scale, ma un altro individuo gli si
parò davanti.
-Andate da
qualche parte?-
-Dannazione!-
-Che…
che facciamo?-
Kakashi
lasciò il braccio di Obito, correndo verso
l’uomo sulle scale -Lo zaino!!-
-Sì!!-
si tolse lo zaino dalle spalle.
-Che vuoi
fare moccioso?!- disse il primo criminale
avanzando per prenderlo.
Con un
rapido movimento Obito si voltò verso di
lui, lanciandogli contro lo zaino -Questo!!-
-Aaah!- la
sacca gli arrivò in piena faccia.
Barcollò, poi cadde all’indietro, nella stanza.
-Vieni
qui, da bravo!- il tizio sulle scale si
abbassò per bloccare Kakashi, ma questi estrasse la torcia
elettrica,
sparandogli negli occhi il forte fascio di luce.
-Scordatelo!-
poi tentò di fargli lo sgambetto.
-Aah!
Piccola peste!!- l’uomo riuscì a prenderlo
per il colletto della maglia e lo sollevò di peso.
-Lasciami!!-
si dimenò il ragazzo.
-Ti
conviene stare fermo.- disse
minaccioso l’uomo estraendo dalla
fondina allacciata alla vita e nascosta dalla giacca una pistola
lucente.
-Ah…-
Obito vide
l’amico nei guai e si voltò pronto ad
aiutarlo -Kakashi!-
-Non fare
l’eroe moccioso o il tuo amichetto si
becca un proiettile in pancia!- minacciò il criminale.
L’uomo
atterrato con lo zaino di Obito, riempito di
detriti e mattoni, si risollevò brandendo anche lui la sua
arma. -Non una
mossa!-
-Merda…-
Condussero
i bambini nella stanza illuminata
evitando le casse che occupavano più di metà
dello spazio e, spingendoli
malamente finirono contro un muro dove c’era Rin
inginocchiata a terra con le
braccia legate dietro la schiena. -Ragazzi!!-
-Rin!!
Stai bene?!- si premurò il moro.
-Sì…
sto bene.-
-Zitti! E
sedetevi!- intimò uno spingendoli con la
canna della pistola sulla schiena.
-Ehi, ehi!
Piano!-
-Legate
anche loro.- ordinò l’uomo seduto al tavolo
con la ventiquattrore -Genzo, occupatene tu.-
Il
criminale che aveva preso Obito legò con una
stretta corda i polsi dei due ragazzi, allo stesso modo di Rin.
-Che ne
facciamo di questi tre, Toya?- chiese
l’altro a quello che doveva essere il capo.
Lui
sospirò -… hanno ficcato il naso dove non
dovevano, ma infondo sono bambini.-
-Non
diremo niente!! Staremo zitti!!-
-Sta zitto
ora, Obito.- lo ammonì Kakashi.
-È
anche vero che hanno visto un po’ troppo.-
-Ha
ragione Hiroji.- Toya si avvicinò ai tre
ragazzini -Cosa credete ci sia nelle casse?-
Kakashi lo
guardò -Giocattoli molto pericolosi.-
L’uomo
ghignò -Sei sveglio.-
-È
anche vero che non possiamo sparargli, ma gli
incidenti, in questi posti poi… capitano.-
-Iniziamo
a sistemare la merce, a loro ci pensiamo
dopo.-
I tre
uomini si misero al lavoro, trafficando con
le casse che riempivano la stanza.
-Kakashi,
cosa facciamo…?- domandò Rin spaventata,
avvicinandosi ancora di più al ragazzo.
-Dobbiamo
fuggire… e chiamare la polizia.-
-Sì,
ma come!?- intervenne Obito.
-Il
problema non è fuggire se siamo veloci, ma
slegarci…- l’Hatake stette in silenzio ad
esaminare la situazione. Erano
rimasti coinvolti in una brutta storia e rischiavano sul serio la vita.
Non
poteva permettersi errori, non ora… ora che aveva deciso di
dare a quei due
ragazzi un’ultima e importante possibilità. -Ok,
ora ascoltatemi e fate
esattamente come vi dico.-
-Come
vuoi, grande capo.- disse ironico Obito.
-Uno di
voi ha un telefono cellulare?-
-Io
sì, nella tasca dei pantaloni.- rispose Rin.
-Obito,
siediti vicino a lei.-
-Eh…?
Ok.- il moro si alzò e rapido superò Kakashi
e si sedette a lato sinistro dell’amica.
Genzo li
notò -Ehi, voi!!-
-Che
c’è?! Sono più comodo!-
ribatté l’Uchiha.
-Niente
scherzi, o vi sparo!- riprese il suo
lavoro.
-…
e ora Kakashi?-
Kakashi si
volse di schiena alla ragazza, tentando
di districare i nodi che bloccavano i suoi polsi. -Aiutami Obito, senza
farti
vedere!-
-Ovvio!-
imitò Kakashi.
-Rin, tu
tieni d’occhio quei tre… appena te lo dico
scappa ed esci da questa stanza.-
-E voi?-
-Non
temere, ho un piano.-
-È questo che
mi spaventa!-
-Fatto!-
finalmente Rin aveva i polsi liberi.
-Aspettate,
prima slego anche voi.-
-Sì,
brava!!-
-Tieni le
braccia dietro la schiena, così non si
insospettiranno.- spiegò Kakashi.
-Sì,
ho capito. Stai fermo Obito.-
Intanto
Kakashi osservava ogni movimento dei loro
sequestratori. Avevano lasciato la ventiquattrore incustodita sul
tavolino,
aperta. Stavano raggruppando le casse in due zone ben distinte, una
più vicino
all’ingresso e l’altra contro il muro opposto.
Avevano
una sola possibilità per scappare, chiamare
la polizia e salvarsi. -Un
diversivo…
Ragazzi ho un’idea, ascoltatemi.-
-Toya,
riusciremo a liberarci di tutta la merce?-
domandò Hiroji posando a terra una delle casse.
-Certo.
Fidati, con questo colpo ci sistemiamo!-
-E
quelli?- fece un cenno col capo in direzione dei
tre prigionieri.
Sbuffò
-Non lo so… i bambini non devono ficcare il
naso in queste cose.-
-Ho
capito. Ce ne occuperemo lontano da qui.-
-Ehi
Toya!- Genzo si intromise nella discussione
-Quando deve arrivare il furgone?-
L’uomo
controllò l’orologio da polso -Tra circa
mezz’ora, abbiamo ancora tempo.-
-Avete
capito?-
-Sì,
è tutto chiaro!- rispose l’Uchiha.
-Ecco, sei
libero anche tu Kakashi!-
-Grazie
Rin.-
-Procediamo?-
incitò Obito.
Hatake
annuì -Via!!-
I tre si
alzarono. Rin corse rapida a sinistra,
verso la porta, mentre Obito e Kakashi andarono a destra.
-Ehi!!-
-Fermatevi!!-
-Col
cavolo!!- esclamò la ragazza spingendo una
colonna di casse ce quasi travolse Hiroji.
Il
contenuto, rovesciatosi sul pavimento, si
disperse: armi da fuoco, tra cui pistole da piccolo calibro e
mitragliette.
-Insegui
la ragazza, muoviti!!- sbraitò Toya.
Hiroji
corse dietro a Rin, evitando le armi e i
frammenti di legno, che riuscì ad uscire dalla stanza ed
imboccò le scale.
Kakashi e
Obito ribaltarono con uno spintone il
tavolino.
-No! Che
diamine fate!?!-
La
valigetta si svuotò e le banconote di Yen
volarono per la stanza.
-Diamine i
soldi!!-
-Che bel
casino!- esclamò Obito.
-Te
l’avevo detto che avrebbe fatto effetto! Adesso
filiamocela!-
-Non me lo
faccio ripetere!-
Lasciarono
il nascondiglio e corsero verso l’uscita,
ma Kakashi si immobilizzò all’improvviso, dopo che
un forte tuono rimbombò
nell’aria per pochi secondi. Il proiettile che
l’aveva sfiorato si conficcò
nella parete di fronte a lui. Obito, poco davanti a lui, si
voltò -Miseriaccia!
Kakashi andiamocene!!-
-Dove
credi di andare moccioso?!- Genzo, arrivato
alle sue spalle, colpì Obito alla testa con il calcio
dell’arma.
-Aaah!!-
cadde a terra.
-Obito!-
Kakashi si scosse. Avanzò verso l’amico,
ma fu trattenuto da Toya che lo prese per un braccio
-Aah!
Lasciami!- si dimenò.
Gli
puntò la canna fumante della pistola -Hai
finito di fare l’eroe?-
-Che
male…- Obito si teneva la testa dolorante
-Ehi, lascia il mio amico!-
-Tieni
quel rompiscatole e sparagli se è
necessario.- ordinò secco Toya.
-No!!-
-Lasciami,
lasciami, lasciami!!- il moro, sollevato
di peso da terra, dimenava braccia e gambe nel tentativo di liberarsi
dalla
presa di Genzo.
Trascinato
da un improvviso coraggio e voglia di
reagire Kakashi afferrò dal freddo pavimento un pezzo di
legno, staccatosi da
una delle casse rotte, ed infilzò la punta acuminata nella
coscia del criminale
che lo tratteneva. -Yaaah!!-
-Aaaah!
Bastardo!!- per il lancinante dolore lasciò
di malo modo il piccolo prigioniero scaraventandolo a terra. Kakashi
non perse
tempo e gli diede un calcio per allontanarlo.
Obito
rimase allibito da questo improvviso scatto
dell’amico -… wow!-
-Toya!
Stupido moccioso, hai segnato la tua
condanna a morte!!- Genzo puntò la rivoltella verso Kakashi
caricando il cane,
pronto a far fuoco.
Il giovane
Uchiha si riscosse e colpì con un forte
colpo di tallone precisamente in mezzo alle gambe del criminale.
-Beccati
questo!!-
A Genzo
caddero di mano sia l’arma che il ragazzo,
che saggiamente si allontanò di qualche passo incespicando.
Kakashi
diede una bella spinta al delinquente che
barcollò in direzione dell’altro -Obito,
colpiscilo!!-
Si
guardò attorno sperduto -E con che cosa?!- e
colto da un improvviso lampo di genio impugnò una delle
mitragliette sparse a
terra per la grossa e lucente canna nera e, muovendola a mo’
di mazza, lo
centrò in piena faccia. Genzo cadde con un gran tonfo,
completamente privo di
sensi. -Ahah, sì!! Ti sta bene!!- lo derise.
Kakashi
affiancò il ragazzo -Complimenti.-
-Grazie!-
-…
ora mettila giù, eh?-
Un rumore
metallico seguito da una voce fece
voltare i due con un sussulto -Sì, da bravo, metti
giù quell’arma.-
-Waah! Ma
questo non muore mai!?!-
Toya era
inginocchiato a terra trattenendo la
ferita infertagli da Kakashi con la mano sinistra, mentre nella destra
stringeva la pistola. -Siete davvero dei gran piantagrane per essere
solo dei
mocciosi!- ghignò -Ora vi farò fuori…
almeno avrò questa soddisfazione.-
-Ka-Kakashi…
cosa facciamo ora?!- Obito afferrò
convulsamente la manica destra del compagno.
L’Hatake
serrò i pugni. Si rese conto dell’immane
pericolo che avevano di fronte e sembrava non potessero fare nulla per
sfuggire. La porta era troppo lontana e qualsiasi movimento significava
essere
trapassati da uno o più proiettili.
Non
riusciva a crederci… finire così, no
impossibile. Ora che finalmente aveva iniziato a vivere non poteva
morire… E
pensare che più e più volte aveva pensato alla
morte, desiderando di finirla
con questa sofferenza che lo accompagnava ogni santo giorno, ma subito
il
ricordo di suo padre l’aveva fermato; si era promesso che non
sarebbe finito
come lui. Minato gli era sempre stato accanto, e ora c’erano
anche loro, Obito
e Rin… gli unici… gli unici che avessero
insistito fino a convincerlo.
Incredibile, vero?
Incredibile
era tutto questo… quando la fortuna ti
viene incontro e ti volta le spalle all’improvviso…
-Dite
addio a questo mondo!- Toya prese bene la
mira e posò il dito indice sul grilletto, ma proprio quando
tutto sembrava
perduto forti e veloci passi raggiunsero quella stanza, irrompendo in
un gran
fragore.
-Polizia,
non muoverti!!- gridò un agente puntando,
come tutti gli altri cinque, la pistola contro Toya.
-Ah…
ma cosa…?!- confuso il criminale lasciò
lentamente l’arma, che cadde al suolo.
Vedendo
tutti quegli uomini in uniforme Obito alzò
d’istinto le braccia lasciando cadere a sua volta la
mitraglietta. -Siamo
innocenti!!-
Kakashi
non riuscì a dire nulla, semplicemente si
sentì sollevato.
La
fortuna… non deve fare questi scherzi…
I
poliziotti scortarono fuori Genzo e Toya,
ammanettandoli e facendoli salire su una volante che a sirene spiegate
li portò
via con Hiroji alla centrale più vicina.
Obito e
Kakashi uscirono da quella casa maledetta,
andando incontro a Rin che parlava con una giovane poliziotta.
-Rin!!!-
Obito si sbracciò.
-Ragazzi!
State bene!?! Tutto a posto?-
-Sì,
per fortuna! Anche se ci è mancato poco!-
disse Obito.
-Li hai
chiamati tu?-
La ragazza
annuì convinta -Certo! Come era nel
piano! Non ho perso tempo, dopo aver sistemato quel tale ho subito
chiamato la
polizia!- spiegò.
Kakashi e
Obito si guardarono un attimo perplessi
-… ‘sistemato’??-
-Sì,
con un bel calcio alto e un pugno!!- disse
lei, mimando la scena.
-Ah…
mi ero scordato che fai karate…- disse Obito
sorridendo nervosamente.
-Eheheh…-
Rin e
Obito si voltarono verso Kakashi con
espressione sbalordita.
-Ma tu
hai…-
-…
riso!? Hai appena riso!!! Non ci posso
credere!!-
Il ragazzo
distolse lo sguardo, imbronciato -Be’?!
Non vi va mai bene nulla!-
Dopo tutta
quella serie di eventi incredibili e
nuovi ci vuole un momento per rilassarsi e staccare la spina. Per
questo
Kakashi, al termine della scuola, si rifugiò sul tetto
dell’edificio ad
osservare il cielo e il panorama da un’altra prospettiva. A
dire il vero era da
tre giorni che osservava il mondo da un’altra
prospettiva… e non gli
dispiaceva, anzi. Finalmente non si sentiva più rimbalzare
contro la vita degli
altri, le emozioni e le sensazioni.
-Ah,
eccoti qui!- esclamò Minato arrivandogli
accanto.
-Salve.-
disse senza scomporsi.
-Ho saputo
della vostra avventura.-
-Ah
sì…?-
Annuì
-Come va ora, Kakashi?-
Finalmente
poteva dirlo senza mentirgli e senza
mentire a se stesso -Bene. E non mi contraddica.-
-No, no,
non mi sognerei mai di farlo… ora che è
vero!- gli sorrise.
Kakashi lo
guardò per un istante, poi abbozzò un
piccolo sorriso.
-Non ho
nessun impegno oggi, se ti va puoi venire
da me!-
Kakashi si
scostò un po’ dal cornicione -Mi
dispiace professore, ma io ho un impegno.-
Minato lo
guardò stupito -Davvero?-
La porta
che conduce al tetto si spalancò
all’improvviso -Kakashi, ti dai una mossa!? Ho fame e voglio
andare a casa!!-
-Sì,
sì, arrivo, un attimo solo.-
-Ah, salve
prof!- il ragazzo si accorse solo ora di
Minato.
-Ciao
Obito.-
-Come vede
ho un impegno e anche urgente…-
-La mia
fame è urgente!!- sbraitò il moro.
-Ahahah!
Non ti trattengo oltre allora!-
Kakashi si
avviò, salutando l’uomo cn un braccio
alzato -Posso passare domani! Arrivederci!
-Sì, sì, salve!!- salutò
frettolosamente Obito.
-Ci
vediamo ragazzi!!-
-Allora,
cosa c’è da mangiare?-
-La mamma
cucina la zuppa di miso! Spero ti
piaccia.-
-È
uno dei miei piatti preferiti!- sorrise Kakashi.
-E io che
speravo di mangiare anche la tua
porzione!!-
-Sei un
ingordo!!!-
-Devo
crescere!!!-
Minato
restò a guardare Kakashi e Obito che si
allontanavano scendendo le scale, poi scoppiò in
un’allegra risata -Io l’avevo
detto!! Sapevo che avrebbe funzionato! Ahahah!!-