Ciao! Questa
è la mia prima ff! Sono molto contenta di quello che sta venendo fuori e devo
assolutamente ringraziare Wendy Wood che mi ha fatto capire che le parole hanno
un potente significato e che occorre riporle nel giusto modo tra le righe, e
Nuwanda, una mia grande amica che mi sostiene sempre. Vorrei ricordare che la
mia fic non tiene conto dei fatti accaduti nei libri precedenti.
P.S: ho
modificato leggermente alcune parti della storia.
Recensite
please, se lo farete vi amerò per sempre!!!!
Baci8
BlackPower
CAPITOLO
1
La porta di legno scuro cigolò e si aprì.
Una figura scivolò nella camera di
Harry Potter che, come al solito russava così forte da non sentire nulla.
Con fluidità la sagoma tirò fuori la
bacchetta da sotto la veste e…
“Presto Harry svegliati!” trillò
una signora dall’aspetto incombente spalancando le finestre.
Una luce accecante entrò dalla
finestra, imbiancata da poco, mista ad un forte odore di pancetta.
Quell’odore sembrò rinvigorire il
Prescelto che inforcò gli occhiali e mise a fuoco la grassoccia signora dai
capelli color fiamma
“’Gniorno
siora Wiiiiislay” sbadigliò
“Ho lasciato la colazione in tavola.
Gli altri dormono e non so dove sia finito Ron. Io vado a fare delle commissioni
a Diagon Alley.” disse avviandosi verso la porta.
“Ah,
dimenticavo: cerca Ron!”
Dopo un po’ di fracasso la casa tacque
di nuovo.
* * *
Harry scese le scale a tutta birra ed
incominciò a trafficare in cucina.
“Porca vacca
mamma! Dove diavolo è la mia ma-glia….”
Il moro si voltò e vide una splendida
ragazza dai capelli rossi, e il viso in fiamme, guardarlo con occhi adoranti.
“Ma perché
diav…ha.” borbottò guardandosi in un piccolo specchietto in cucina.
Harry aveva
solo un paio di boxer addosso e Ginny lo stava pian piano spogliando con gli
occhi.
“Scusa, ma
mi sono dimenticato di vestirmi e pensavo che voi dormivas…”
Ma venne
interrotto bruscamente da un bacio inflittogli da quella potenziale ragazzina.
“Ma Ginny
non poss..” Questa volta il bacio fu più irruento e deciso.
Lo possedeva.
Ginny non se lo faceva sfuggire. Così il nostro 17enne Prescelto decise che le
sue paturnie moraliste nei confronti del suo migliore amico, potevano andare a
farsi benedire.
Finalmente il
nostro caro Potter si lasciò andare. Le loro lingue si cercarono e si
incontrarono con grande soddisfazione da ambedue le parti contraenti.
Un rumore assordante interruppe il loro
“bacio profondo” con un piccolo gemito di profondo dispiacere da parte del
moro.
“Chi
è secondo te?” Chiese la rossa a bassissima voce
“Non so..”
Harry allora prese una padella e si diresse verso il salotto seguito a ruota da
Ginny.
“C’è qualcuno sotto la coperta del
divano!” soffocò la rossa.
Infatti il
rumore di motore rotto proveniva esattamente da lì.
Harry non esitò.
Prese la padella e incominciò a colpire senza pietà il malcapitato la sotto.
“AIUT..NON..COS..FORT..E…AAARRRRRGGGGGGHHHH!!!!”
Una padellata
in piena fronte colpì Ron, mentre si divincolava nella coperta/trappola rosa
della signora Weasley.
Non si era
capito però se Ron avesse urlato per il dolore o se per lo spavento di vedere
Harry in boxer con Ginny avvinghiata alla sua schiena.
“Ron? S-sei
tu?” balbettò Harry
“No. Sono la
nonna Carolina! Ovvio che sono io! Chi pensavate che fossi, un mangiamorte che
dorme sul divano di casa Weasley pronto ad uccidere a suon di russate avvolto in
una coperta di lana?” sbraitò il rosso
“E noi come
facevamo a saperlo! Potevi essere chiunque! Ringrazia che Harry non ti ha
pensato alla bacchetta…”
“Già! Anche
perché eravate molto impegnati, a quanto vedo…”
Il moro e la
rossa si lanciarono alcuni sguardi esasperati.
“Io e Ginny
stiamo insieme” sussurrò Harry
“Direi che
me ne ero accorto dato che sei praticamente nudo e Ginny non ti dice niente…
Ho fame. C’è qualcosa da man… CHE COSA STA SUCCEDENDO IN CUCINA???”
Un caos di
padelle, pentole e affini vorticavano verso il tetto della Tana.
“Acc.. Mi
sono dimenticato di spegnere il fuoco”
“Se mi
sfondi il tetto io ti…” Ma il rosso non riuscì a terminare la frase perché
un cazzotto ben assestato da parte di Ginny, lo fece sprofondare nel divano.
“Ma sei
scema?” ululò il rosso
“Piantala di
fare tanta scena! Non comportarti male con Harry! E non rompere le scatole a me
soprattutto! Non sei mio padre!”
“Va bene
sergente maggiore Weasley” borbottò il fratello
Ginny gli fece
un sorriso dolcissimo e lo baciò sulla guancia: “Grazie fratellone.”
Ron sbuffò e
la guardò allontanarsi. Poi sorrise e la raggiunse.