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Autore: Shade Owl    19/01/2012    1 recensioni
Altri sei mesi sono ormai passati dal giorno in cui Timothy Anderson ha scelto di mantenere i propri poteri demoniaci. Ora però le cose sembrano farsi di nuovo complicate, e ancora una volta l'Alleanza delle Ombre è coinvolta. Un nuovo potere, dormiente da millenni, si è improvvisamente ridestato. La battaglia finale con l'Alleanza sembra imminente. Ma è davvero così, o siamo solo all'inizio di qualcosa di più grande?
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sangue di demone'
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Il mattino dopo si svegliarono tutti di buon ora, quando ancora il sole stesso sbadigliava con tutte le sue forze e cercava di districarsi dai lenzuoli di nuvole che lo avvolgevano. La notte era trascorsa in svariati tentativi di prendere sonno, non sempre andati a buon fine. La sirena era forse quella che aveva dormito meglio di tutti, non essendo coinvolta nella missione quanto gli altri (anche se nessuno poté esserne certo, data la sua empatia), ma a parte lei tutti quanti avevano dormito piuttosto male.
Devon, verso le cinque del mattino, aveva deciso di non riuscire più a chiudere gli occhi, e così si era seduto contro il muro dietro la testata del letto, tenendo Chimaira nel grembo. Aveva passato tutto il suo tempo a pulirla, a rievocarne la magia, aveva anche provato a maneggiarla un po’ contro l’aria, tanto per sciogliersi i muscoli.
Tutto quello in cui aveva sempre creduto si era dimostrato una bugia, messa su unicamente per manipolarlo e renderlo complice di un pericoloso gruppo di folli assetati di potere.
All’inizio di tutta quella storia Miley gli aveva esposto dubbi del genere, ipotizzando proprio quello che poi Timmi aveva confermato. E adesso, una settimana più tardi, stava per tornare e distruggere tutto.
Venne colto improvvisamente dalla paura: e se si fosse sbagliato? E se fosse stato ingannato? Poteva avere delle prove serie, schiaccianti, a sostegno delle parole del mezzodemone?
Ha rischiato la sua vita. Si disse con fermezza, scuotendo la testa per snebbiarsi la mente. Si è messo tra noi e il serpentone. Ha salvato Nadine. E ha combattuto contro le cose uscite dalle brecce della barriera.
Lui era buono, o quantomeno stava dalla parte giusta. Questo era un fatto, e doveva convincersene.
Poi qualcuno bussò, e seppe che era ora.

Timmi si sistemò meglio contro il cuscino, dando un’occhiata a Nadine, raggomitolata contro il proprio cuscino sotto le coperte. Ora stava dormendo, finalmente, ma fino a poco prima l’aveva sentita rigirarsi in continuazione. Doveva aver passato una notte tremendamente agitata.
Ricordava bene come si era sentito lui, alla vigilia della sua prima missione. Non aveva la più pallida idea di quale fosse l’incarico (ne aveva passate troppe, per riuscirci), ma aveva ben stampata in mente l’immagine della tazza del water di casa Addley: aveva passato la notte a vomitare.
Nadine era stata fortunata, tutto sommato: una nottata insonne non era niente, a confronto.
Chissà come stanno gli altri… Pensò.
Cercò di immaginare Xander, Jo e Alis, ma si rese conto che probabilmente se l’erano passata molto meglio di lei: ormai quei tre erano cresciuti parecchio dal loro primo incontro, e si erano abituati alla tensione. Probabilmente Jo aveva convinto Xander a fare festa, o qualcosa del genere, per celebrare l’evento. Alis, dal canto suo, si era quasi certamente limitata ad andare a letto presto per essere riposata il giorno dopo.
Ma per Nadine era diverso: si preoccupava più facilmente degli altri, e non aveva paura solo per se stessa, a differenza di loro, che si preoccupavano un po’ meno per il resto del gruppo. Certo, lo stesso poteva dire di lui, che era responsabile dei quattro, ma almeno era abituato a queste cose. Lei no.
Guardò l’ora e, sospirando, la scosse gentilmente per la spalla.

Skin e Darth arrivarono dopo dieci minuti, Trys dopo quindici: si era attardato un po’ perché aveva dovuto riempire una bisaccia di cuoio dall’aspetto vissuto che aveva a tracolla. Timmi, vedendola, si lasciò scappare un gemito, ma non fece commenti.
Darth, invece, si stava controllando le tasche interne del giubbotto di pelle di drago, in cui aveva nascosto ingenti quantità di polveri magiche (no, non in quel senso…) e Skin si era procurato una cintura nuova, in un materiale di fibra metallica molto simile al resto della tuta. Nelle numerose tasche e fibbie, spiegò, c’erano alcuni congegni tecnomagici di Loran, l’Elfo incaricato di tali ricerche, che avrebbero potuto aiutarli durante l’operazione.
In risposta quest’ultima frase, Timmi dichiarò che preferiva non commentare, anche se lo ammonì di stare lontano da lui durante l’utilizzo di quelle “meraviglie tecnomagiche”.
A mancare all’appello, adesso, erano soltanto Xander, Alis e Jo. Normalmente i primi due erano sempre in orario, quindi niente di male, ma Jo aveva la tendenza a svegliarsi tardi, e dopo due minuti che non li vedeva Timmi cominciò già a digrignare i denti.
Quando alla fine si fecero vivi, Alis era profondamente imbronciata, e i due ragazzi indossavano un lungo cappotto nero, un maglione nero ed attillato dal collo alto, pantaloni neri di cotone ed occhiali neri.
- Ma che cavolo…?- sbottò Timmi, vedendoli.
- Come vi siete combinati?- ridacchiò Skin, incrociando le braccia ed osservandoli.
- Look cool.- rispose Jo, dando un colpetto agli occhiali.
- Hanno guardato Matrix, ieri notte.- sbuffò Alis - E Jo ha convinto Xander a mettersi addosso questa roba.-
- “Questa roba” servirà per confonderci tra le ombre!- protestò Xander, indignato.
- E come pensate di vedere con gli occhiali da sole?- chiese stancamente Nadine.
I due esitarono e si scambiarono un’occhiata.
- Bhè, poi ce li togliamo.- rispose Jo.
Timmi si passò una mano tra i capelli, traendo un profondo e vibrante respiro, poi guardò i due e parlò con voce minacciosamente amabile.
- Ehm… ragazzi…- mormorò - C’è una cosa che dovrei dirvi, sapete? -
- Spara pure.- annuì Xander.
Devon comprese subito che “spara” non era un invito da rivolgere a Timmi in quel preciso momento. E infatti…
- TOGLIETEVI IMMEDIATAMENTE QUELLA MERDA DI DOSSO!!- ruggì, talmente tanto forte che i due fecero un salto indietro e gettarono via i giacconi e gli occhiali con tanta rapidità che sembrò quasi fosse merito dello spostamento d’aria.
- Ora, se avete finito di fare i deficienti…- ringhiò il mezzodemone - … che ne direste di darci una mossa, eh?-
I due annuirono di scatto, senza perderlo di vista, pallidissimi (Xander anche più del solito).
- Bene…- guardò Skin, Darth e Trys, i quali facevano di tutto per non ridere - Se sento una sola battuta vi ficco la testa nel forno e mi cucino cervello arrosto, stasera!-
- Noi non abbiamo fiatato.- disse Darth, alzando le mani e trattenendo a stento una vera e propria sghignazzata.
Nadine mise una mano sulla spalla di Timmi.
- Lascia stare.- disse - Andiamo, piuttosto, o perderemo altro tempo.-
Lui sospirò rabbiosamente ed annuì.
- E va bene.- sbottò - Devon, aprici la strada. Tutti quelli che non si chiamano Miley Logan e che non diventano cavallucci marini in acqua si prendano per mano.-
La ragazza li guardò sparire giù per il condotto d’ombra che già una volta aveva attraversato. Devon, da dietro gli occhiali, le strizzò l’occhio un attimo prima di venire completamente inghiottito dal passaggio nel pavimento. Quando nessuno di loro fu più visibile, si sentì toccare una spalla. Voltandosi, vide la sirena che le sorrideva gentilmente.
- Dai.- disse - Quando torneranno avranno certamente una fame tremenda, e si meriteranno un vero e proprio banchetto. Io so cucinare bene il pesce, le alghe e i crostacei, ma non molto altro. Me la dai una mano?-
Preferendo non pensare al tipo di ricette conosciute dalla sirena, Miley annuì e andò a vestirsi: avrebbero passato il tempo cucinando.

***

Quando le ombre li lasciarono andare, Nadine, Jo, Xander ed Alis stramazzarono a terra, disorientati e storditi; Skin, Trys e Darth barcollarono un istante, in preda a un capogiro, ma riuscirono a non cadere; Timmi e Devon, invece, sembravano stare benissimo.
- Com’è che voi siete ancora in piedi?- chiese Alis, alzandosi a fatica con l’aiuto di Jo.
- Abitudine.- spiegò Timmi - Più magia nera ti circonda e meno ti da fastidio sentirla addosso.-
- Vedi a che serve essere un mezzodemone?- ridacchiò Skin.
Si guardarono intorno: erano in un ampio spazio aperto, dal suolo nero come la pece e liscio a perdita d’occhio, in qualsiasi direzione guardassero. Il cielo era uno sfondo grigiastro di nubi color peltro, immobili nell’aria secca.
- Bhè?- sbottò Timmi - Dov’è la fortezza?-
Devon indicò verso di lui, che aggrottò la fronte.
- Senti, cambia occhiali, quattrocchi.- sbuffò - Io sono un mezzodemone, non un edificio.-
Il ragazzo roteò gli occhi e gli fece segno di girarsi col dito.
Lui si voltò e vide, nettamente stagliata davanti a sé, l’immensa mole della fortezza oscura che avevano progettato di attaccare.
Era un edificio diverso da qualsiasi altro avesse mai visto, e fino ad allora non avrebbe mai detto che una costruzione potesse dirsi “affilata” o “tagliente”, ma dopo aver visto quella fortezza dovette cambiare idea: le sue torri nere, i tetti di ossidiana lucente, gli angoli che i muri formavano tra loro e i bordi avevano tutti un aspetto sottile, simile al filo di una lama. Aveva l’impressione che, toccando uno solo di quei punti, si sarebbe ferito.
La fortezza si trovava nel bel mezzo di quello che pareva essere un profondo fossato vuoto che la circondava completamente, avvolgendola in un anello nero, posta su un cuneo roccioso che l’alzava di almeno una decina di metri. Una passerella di pietra si tendeva dal bordo del baratro fino all’altissimo e sottile cancello nero, chiuso e lucido.
 Erano ad almeno una cinquantina di metri di distanza, e l’Idra non si vedeva.
- Come ci avviciniamo?- chiese Nadine - Se l’Idra ci attaccasse…-
- Ne abbiamo già parlato.- rispose Timmi - Il modo migliore è mandarmi avanti, e sperare che mi scambi per un demone.-
Gli altri si dissero d’accordo, persino Nadine: quando si erano arrovellati per trovare una soluzione ad ogni possibile trappola o ostacolo, avevano sempre optato per la via meno complessa e più veloce, che permettesse loro di sbrigarsi e di risparmiare le forze. E l’unica adatta all’Idra era rendere invisibili tutti quanti con la magia mentre Timmi le si presentava davanti in forma demoniaca.

Avanzando lentamente a quattro zampe, cercando di non sembrare troppo nervoso (fortuna che i demoni erano sprovvisti di ghiandole sudoripare), si diresse apparentemente da solo verso l’imponente fortezza, che lo scrutava minacciosa da sopra il suo piedistallo di pietra.
Era quasi arrivato all’inizio della rampa d’ingresso quando il terreno fu scosso da pesanti passi di una creatura mastodontica che risaliva lentamente il fossato.
Prima emerse una testa grossa quasi quanto lui stesso, dalla larga bocca zannuta e incorniciata da rugose labbra nerastre; poi venne un collo lunghissimo, simile ad un tronco d’albero; da ultimo arrivò un grumo carnoso e scaglioso che era il corpo, munito di due corte e tozze zampe artigliate, che a malapena riuscivano a smuovere il gigantesco essere, il quale trascinava a terra l’immenso ventre piatto. Una coda simile ad una gigantesca frusta spostò l’aria provocando violente ventate.
La brutta e feroce faccia piatta da rettile dell’Idra si abbassò ringhiando, scrutandolo con i suoi occhi rosso sangue. Era veramente spaventosa.
- Sono qui per vedere l’Alleanza.- ringhiò Timmi, cercando di suonare minaccioso - Ti chiedo li lasciarmi passare.-
Quando si trasformava, la paura era l’ultima cosa che sentiva, forse per il senso di sicurezza che gli davano i suoi pieni poteri, forse per un qualche cambiamento di personalità… tuttavia, quell’immensa bocca sembrava poterlo inghiottire intero, ed era qualcosa che non poteva ignorare.
Il mostro lo osservò per qualche tempo, saggiando l’aria con la lingua per sentire il suo sapore di demone. Alle sue spalle gli parve di sentire qualcuno (forse Alis) trattenere il respiro, e si ripromise di tirarle il collo, dopo, se la creatura l’avesse sentita.
Tuttavia, l’immenso rettile scelse di credergli e ritirò il capo, scendendo nuovamente giù per il fossato. Trattenendo appena un sospiro di sollievo riprese a salire, pregando che gli altri rimanessero invisibili per sicurezza, nel caso l’Idra fosse tornata su.
Purtroppo, un’esclamazione sorpresa lanciata da Devon pochi passi dopo gli disse che qualcosa non andava e, voltandosi, vide che erano tornati visibili. A giudicare dalla faccia dell’ex Emissario delle Ombre, la cosa era totalmente inaspettata.
- Non va bene…- commentò.
- No.- annuì Devon - Avranno aggiunto l’Incanto Antinvisibilità, perché questo prima non c’era.-
- Fortuna che non c’è quello contro i mezzidemone.- sbottò Darth - Diamoci una mossa, su!-
Corsero tutti su per la rampa fino alla grande porta scura. Xander e Jo non esitarono a posarci sopra le mani per spingere i battenti, ma lei non sembrò gradire la loro irruenza: ci fu un breve lampeggiare di luce rossastra, e i due vennero spinti indietro, dritti dritti sul povero Darth, che venne scagliato via con loro. Li fermò Timmi che, alle loro spalle, riuscì ad agguantarli prima che ruzzolassero di nuovo giù per la rampa.
- La porta è sigillata, vi ricordate?- li redarguì Devon - Non può aprirla nessuno che non sia un Emissario delle Ombre.-
- Nessuno di noi lo è più.- osservò Skin - Tu hai perso il legame con loro.-
- Già.- annuì Devon - Bhè, direi che è il caso di verificare la tua teoria, Darth.- disse, guardando il Templare.
Siccome non avevano Emissari a cui far aprire la porta, lui aveva proposto di lasciar provare di nuovo Timmi: l’Alleanza delle Ombre faceva spesso ricorso a demoni, pur non accogliendoli ufficialmente tra le loro fila. Di conseguenza, era plausibile supporre che lui potesse aprire la porta d’ingresso.
Il mezzodemone non se lo fece ripetere ed appoggiò le mani sui due battenti, cominciando a spingere. La porta tentò di respingerlo, ma sembrò non poter scrollarlo via: metà uomo, okay, ma anche metà demone. Gradito e sgradito al tempo stesso, e troppo robusto per essere spazzato via da un tentativo così debole.
Timmi tese i muscoli e digrignò i denti, spingendo con tutte le proprie forze, finché i due battenti di pietra non si separarono del tutto, emettendo un rumore di cardini pietrosi che strofinavano gli uni contro gli altri. Una volta fatto si ritrasformò, ansimando leggermente e lasciando cascare le braccia.
- Tutto okay?- gli chiese Nadine.
- Sì.- sbuffò lui, massaggiandosi le spalle - Ma quella cosa era dura… un po’ d’olio nei carini non guasterebbe, cavolo…-
Darth gli batté una mano sulla schiena.
- Bhè, complimenti, comunque.- disse - Vuoi dire qualcosa prima di entrare? Una delle tue frasi a effetto?-
Il mezzodemone si raddrizzò e scrutò le ombre oltre la soglia, aggrottando la fronte. Poi, incrociando le braccia ed ergendosi in tutta la sua statura, disse:
- Al mio segnale, scatenate l’inferno.-
Tutti lo guardarono.
- Questo è il massimo che sai fare?- chiese Xander, leggermente deluso.
Lui si strinse nelle spalle.
- Bhè, se non ti piace Russel Crowe inventati tu qualcosa!- sbottò stizzito.
Scuotendo la testa, il mago passò oltre.

Ringraziamo come sempre i lettori: Ely79, _Arse_ e RahizelRathalos sono quelli di sempre. Tuttavia, oggi ne aggiungiamo un altro: Fantasy_40, che ha appena aggiunto la storia alle seguite.

   
 
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