Goccioline
“…
e così alla fine mi ha baciata ma non è stato
niente di
che..” Ilaria stava continuando a raccontarmi della sua magnifica – a detta sua, prima
che l’avesse vissuta – serata
passata col bagnino. In
pratica mi aveva
detto che non era stata niente di che! E sì che lui era
bello, avvenente,
sensuale, muscoloso e divino baciatore, ma in quanto a parole era meno
di zero
e Ilaria amava parlare.
“..
Matty ma mi stai ascoltando?”
“Eh?
Cosa? Sì scusa, sì ti ascolto. In pratica non lo
rivedrai più, no? Alla fine il succo è
questo!” le risposi sorridendo, sperando
che non capisse che mi ero persa a pensare ad altro.
“E poi
dicono che il dono della sintesi non è donna! Questo
perché nessuno ha mai conosciuto te! E comunque
l’ho visto che stavi pensando
anche ad altro! Ti giustifico solo perché so che riesci a
sdoppiare il tuo
cervello e ad ascoltarmi mentre pensi ai fatti tuoi.. Certo che sei
proprio una
stronza eh!” mi disse ridendo. Stronza?
“E
cosa avrei fatto per meritarmi un appellativo simile, di
grazia?” le chiesi curiosa. Io non
sono
stronza. O almeno non lo sono ora.
“Potevi
dirmelo che quello nuovo ci provava con te!” rispose
lei ammiccando a spalmandosi un po’ di crema protettiva.
La guardai
stralunata. Quello
nuovo? Simone. Provarci?
Sì
forse. Con me? Di sicuro no.
“Temo
che tu abbia ancora le allucinazioni sai? Questo sole ti fa davvero male Ila!” le risposi
cercando
di deviare il discorso, cosa che tra l’altro non mi era mai
riuscita.
“Io
non ho le allucinazioni, o almeno non sui ragazzi delle
mie amiche!!” rispose lei continuando a cospargersi di crema.
Che poi dovevo
ancora capire come facesse ad abbronzarsi con tutta quella crema che si
dava.
“E da
cosa lo avresti capito che ci prova con me? Da come
ieri sera si strusciava su quella rossa dalle labbra rifatte o da come
ora sta
ammiccando verso la barista?” risposi fiera delle mie
osservazioni.
“Ma
bene! Allora ammetti che lo hai guardato! E brava
Matty..” Fregata in pieno. Merda.
Certo che per queste cose ero davvero una frana.
“Cos-…
ma no! Figurati! Sei tu che vaneggi.. “ Ilaria mi
guardava storto. “Ok non è che vaneggi, solo che
non è che lo stavo
guardando..” Ilaria continuava a guardarmi storto e
iniziò a sbuffare. “Sì, ok
forse l’ho guardato ieri sera e anche ora” Ilaria
cominciava a sorridermi maligna.
“Non è che l’ho proprio guardato,
è che sono curiosa!” Ilaria alzava gli occhi
al cielo. “Vabbè sì sono un
po’ più che curiosa” Ilaria che
sorrideva
soddisfatta.
Ecco
come farsi fregare
in 5 passi senza sentir pronunciare una sola parola. Sarebbe un
ottimo titolo per un
manuale sul comportamento umano. Strano che non l’abbiano
ancora prodotto.
La mia
attenzione venne richiamata dalla mia amica “Ma
pensavo che non lo sopportassi! L’altro giorno mi hai detto
che era un borioso,
montato, figlio di papà arrogante!” mi disse
guardandomi stralunata.
“Sì,
è che ieri abbiamo parlato un po’ e non era
così male
come credevo. Sembra abbia cambiato comportamento verso di me. Magari
ha capito
che non sono una con cui provarci e che non otterrà mai
niente da me e così si
comporta normalmente” le risposi sollevando le spalle.
Ilaria sembrava
assorta in qualche pensiero contorto e per
qualche minuto rimanemmo in silenzio a guardare il mare. Era
così piacevole
stare lì con lei. Non c’era bisogno di parole. I
silenzi non erano imbarazzanti
e ci facevano compagnia mentre entrambe facevamo vagare la mente. Simone. Non sapevo cosa pensare di lui.
Quando ci eravamo conosciuti era stato davvero
strafottente, ma dopo quel discorso da soli - o meglio dopo il mio
monologo -
sembrava cambiato. Magari era solo un’altra facciata la sua,
chi lo sa. Non lo
so, aveva qualcosa di diverso. Non era una ragazzo bello. Ad esempio,
Cristian
era molto più bello. Già,
Cristian.
Mi guardava spesso, mi sorrideva, mi abbracciava. Mi piaceva quando mi
guardava
così. Non avrei saputo
dire come
fosse quel così. Ma era
un così strano. Prima
sembrava uno sguardo
dolce, a volte sconsolato, quasi rassegnato. Altre volte sembrava mi
squadrasse
e, quando me ne accorgevo, levava velocemente lo sguardo e faceva finta
di
niente. Ma io lo vedevo. E arrossivo. Specialmente dopo che mi ero
ritrovata
fissa a guardarlo uscire dall’acqua.
Ero
sulla spiaggia come al solito a prendere il sole. Questa
volta ero da sola. Non avevo voglia di leggere, Freud dopo un
po’ iniziava a
diventare pesante, e così mi ero messa a guardare i miei
amici nuotare. Era
così piacevole stare lì con loro. Mi sentivo
amata, ma soprattutto non mi
sentivo sola. Persa tra i miei pensieri, non mi accorsi di Cristian che
aveva
lasciato il gruppo in acqua e lentamente stava uscendo dal mare. Quando
lo
notai, rimasi fissa a guardarlo. Cavolo era
davvero bello! Era
circa alto 1 metro e 80. Capelli scuri e occhi chiari. Non azzurri. Io
amavo gli occhi azzurri. Erano tipo
grigi. Che strano colore. Aveva
davvero
un bel fisico. Giocava a calcio e quello sport gli aveva fatto mettere
su dei
begli addominali. Erano leggermente accennati, quanto bastava per
sentirli
quando mi abbracciava e mi schiacciava contro di sé. Non
che non fossi
attratta dalle tartarughe che molti si portavano in giro, eh! Per fortuna (per lui si intende) non aveva
le gambe ad arco come avevo visto nella maggior parte dei calciatori. Erano
davvero ridicole le gambe così!
Sono
sicura che se le avesse avute, avrei passato le giornate e sfotterlo
per
questo. E Il mio
sguardo si era fissato
su quegli addominali. No, non ero una maniaca come Ilaria. Ma non potevo negare che mi attirasse
toccarli. Sembravo scema a guardarlo così. Non lo avevo mai
fatto. Ma il fatto
che vedessi l’acqua scivolargli addosso di certo non mi
aiutava a guardare
altrove. Era così sensuale da guardare, che non potei fare a
meno di osservare
le goccioline che dai capelli scivolavano sulle spalle. Quelle
spalle erano
davvero perfette! E poi vedevo
l’acqua
passare sui pettorali, sembrava li stesse accarezzando. E poi
giù, fino agli
addominali. Una miriade di goccioline si posava su quella porzione di
pelle.
Altre invece scivolavano ancora giù. Deglutii. Aveva anche un accenno di V che sembrava
incanalare altre goccioline.
E non potei fare a meno di guardare dove venissero incanalate. ODDIO
ero
una maniaca! Tutta rossa, distolsi lo
sguardo sperando che il mio amico non mi avesse visto. Ma
proprio in quel
momento dovevo avere un risveglio ormonale? Dio, che figure! Cristian sembrava non essersi accorto dei
miei sguardi da ragazza con gli ormoni in subbuglio, e allegramente si
diresse
verso la postazione in cui mi trovavo.
“Allora
scricciolo! Ti va di farti un bagno? L’acqua è
magnifica!” mi disse sorridendo. Da quando aveva
un sorriso così?
“Co-cosa?
U-un bagno? N-no non mi va grazie!” risposi
cercando di essere naturale. Sembravo il principe Albert, duca di York
de “Il
discorso del re”. La mia balbuzie sembrava altrettanto grave
in quel momento.
“Ehi
ma va tutto bene? Sembri strana!” mi chiese lui curioso
e con lo sguardo preoccupato.
“Cos
- oh sì va tutto bene! Benissimo!” risposi con la
voce
più stridula di quanto avessi voluto. Tentai di cambiare
discorso “Vuoi un
asciugamano? Dovrebbe essercene ancora uno non insabbiato”
sembravo una mamma
che si preoccupa per il suo bambino. Niente di
più sbagliato insomma.
“No grazie non mi
serve!” rispose lui sorridendo. Conoscevo quello
sguardo. Ommamma! “Penso che mi
asciugherò in un altro modo!” e mi si
gettò addosso.
Inutile dire che vidi tutto succedere con una lentezza da film di terza
categoria. Lui che sorride. Lui che si avvicina. Lui che si lancia su
di me
mentre sono sull’asciugamano e sembro un’ebete
paralizzata. Lui che si appoggia
con le mani ai miei lati per non pesarmi addosso. Lui, anzi il suo
corpo che
sento aderire al mio totalmente. Io
che divento nell’ordine arancione-rosa-viola-rossa-bordeaux.
Lui che ride. Io
che rido per la disperazione e cerco di spingerlo via appoggiando le
mani sui
suoi pettorali. I miei ormoni che, quando sentono dove ho appoggiato le
mani,
ballano la conga. Io che cerco di zittire i miei ormoni, ma divento
ancora più
bordeaux (anche se non ho idea di come si possa diventare più bordeaux). Lui che si muove e prova a
bagnarmi ancora di più. Io che lo sento muoversi, ma che non
dovrei volere
sentirlo muoversi. I miei ormoni che ballano la bomba. Lui che fa
passare le
mani sulle mie spalle e sulle gambe per bagnarmi meglio. Io che non
dovrei desiderare
sentire le sue mani passare in posti in cui un amico non dovrebbe
passare le
mani. Chiaro, no? I miei ormoni
che
sono passati a ballare la baciata. Io che ammutolisco e mi imbarazzo
ancora di
più. Lui che si diverte. Io che vedo quello sguardo. E mi sciolgo. È la mia fine.
Fummo
interrotti dalle
risate degli altri che stavano uscendo dall’acqua. Cristian
si alzò velocemente
e mi porse una mano per aiutarmi ad alzarmi. La accettai volentieri
dato che,
in quel momento, non sarei stata in grado di fare qualcosa di
intelligente da
sola, visto il mio imbarazzo e il mio ebetismo. Quando gli altri ci
raggiunsero,
non sembrò notassero qualcosa di strano e non fecero
battutine assurde. Magari
non c’era niente di strano, dopotutto lo sapevano bene che
era il mio migliore
amico. Ma sembrava
un comportamento da migliore amico quello?
O magari fingevano che non ci fosse nulla di strano, perché
loro sapevano
qualcosa che io non avrei dovuto sapere, ma che in realtà
sapevo. Era tutto un
assurdo casino e io ci ero finita dritta in mezzo. Ottimo!
Venni
riportata al
presente dalla mia amica Ilaria “Matty tutto bene? Sei
diventata rossa
all’improvviso ma non ho capito perché!”
mi chiese Ila preoccupata.
“Oddio
a cosa stavi pensando? Oddio stavi pensando a
Simone?? Hai fatto sogni sconci su Simone?? Devi dirmi tutto
tuttissimo!
Muoviti!” Trillò esagitata la mia amica. Cavolo!
E adesso?
Decisi che,
vista la mia confusione, sarebbe stato
intelligente parlare con qualcuno e così mi sfogai con lei.
“Non lo so! È tutto
così assurdo! Se ne sta lì a giocare! E poi
l’anno scorso ho scoperto una cosa
che non avrei dovuto scoprire!” feci per continuare ma lei mi
interruppe.
“L’anno
scorso? Ma l’hai conosciuto quest’anno!”
affermò
strana. Quest’anno?
“Quest’anno?”
Almeno
cervello e bocca si muovevano in sincronia. “Ma se
lo conosciamo da anni!
Ila ma stai bene?” chiesi veramente preoccupata.
“Oddio
ma di chi stai parlando Matty?”
“Ma di
Cristian! Scusa, ma di chi pensavi che parlassi?” Le
chiesi non capendo dove volesse andare a parare.
“Cristian??
Oddio! Io pensavo parlassi di Simone! Stavamo
parlando di Simone prima, di come il suo comportamento era cambiato
verso di
te!” Simone?
“Simone?
Cos - oh no no! Io parlavo di Cri!” risposi tutta
rossa. “Stavo parlando di Cristian”.
La mia amica mi
guardò confusa per quelle che mi sembrarono
ore, ma dopo un paio di minuti effettivi mi rispose “Scusa,
ma temo di essermi
persa nei tuoi viaggi mentali..”
Sospirai
rassegnata e mi misi a raccontarle ciò che sapevo e
cosa avevo provato e vissuto.
“Te la
faccio breve. Allora, l’anno scorso ho scoperto per
caso che Cristian ha una cotta per me, ho sentito che ne parlava con
Ale e lo
so che non avrei dovuto ascoltarli! Dannazione, lo so! Ma sai anche che
sono
curiosa come una scimmia e non ce l’ho fatta ad andarmene.
Tra l’altro
all’inizio non sapevo nemmeno che stessero parlando di me, e
c’ero rimasta male
scoprendo che Cri non si era confidato con la sua migliore amica.
Comunque,
fatto sta che sono rimasta lì ad ascoltarli e ho sentito Cri
parlare delle
sensazioni che provava a stare vicino a questa ragazza e bla bla bla
mentre Ale
lo ascoltava attento. Dopo tipo dieci minuti di elogi e descrizioni da
brivido,
Ale ha chiesto se la ragazza sapesse di tutto questo. E Cristian ha
risposto
“Figurati se vado da Matty a dirle una cosa del genere! Lo
sai anche te che
fuggirebbe a gambe levate e
non voglio
allontanarla da me!””
“Oddio!
Ti prego continua!” mi incitò Ilaria con gli occhi
sbrilluccicosi.
“Ecco
immagina come sono rimasta io! Sono scappata da quel
discorso e nei giorni seguenti ho evitato Cri”
“Sì,
infatti mi ricordo che ti eri isolata per qualche giorno
l’anno scorso. Ma come mai non mi hai detto niente? Siamo
amiche!” mi chiese
dispiaciuto. Che pessima amica ero.
“Lo so
hai ragione! Ma sai anche come sono fatta! E non
volevo che lui provasse quelle cose! Era il mio
migliore amico! Non volevo perderlo!” risposi
agitata.
“No
aspetta non capisco. Non volevi perderlo come amico? Ma
prima non hai detto che pensavi a Cristian? E dal colore che hai preso
non
sembrava pensassi a lui come amico! Magari pensavi al suo
di amico!” mi disse
ammiccando vistosamente. Oddio! Che
imbarazzo! Forza Matty, ora o mai più.
“Oddio
Ila smettila! Mi sento già una maniaca così! Non
c’è
bisogno che peggiori la situazione!” risposi vergognosa
mentre mi coprivo il
viso con entrambe le mani.
“Non
ci posso credere!” disse lei “Hai davvero pensato a
Cristian in quel modo! Sono fiera
di
te Matty!” Si alzò in piedi e con tono solenne
disse “Qui giace la parte pudica
di Matty! E adesso diamoci alla pazza gioia!” e mi si
lanciò addosso ridendo. Diamoci
alla pazza gioia!
Titubante le
dissi “Ila c’è un altro
problema” e abbassai lo
sguardo.
“Oddio
l’hai già baciato? Dimmi di si, dimmi di si, dimmi
di
si! Giuro che non mi arrabbio!” mi disse con quegli occhi che
mi ricordavano
tanto il Gatto con gli Stivali di Shrek.
“N-no
no e non so nemmeno se voglio farlo!”
“Ma
sei totalmente scema?” mi urlò. Scema?
Sì, direi di sì.
“Shhh
ma che cazzo urli!” le dissi cercando di tapparle la
bocca con le mani.
“Tu
sei scema per forza! Cioè, sai che quel gran pezzo di
ragazzo ti muore dietro, e tu lo vuoi ignorare????”
“Non
lo sai se mi viene ancora dietro! Magari si è trovato
una ragazza e ha scopato come un riccio con lei! Che ne sai! E poi non
voglio
rovinare la nostra amicizia!” risposi pungente. Al diavolo, l’imbarazzo!
“E poi lo sai come sono, no? Una stupida
imbranata!” conclusi esasperata.
“Ma se
hai baciato quel tizio della tua scuola..” mi riprese
lei. Già.
“Sì,
ma non vuol dire niente. Sono stata una stupida e ho
sbagliato, ma lui mi aveva circuito e io, innocente ragazza, sono
caduta nella
sua rete!” ricordai amaramente.
“Ma
cos’è, un pescatore?” chiese divertita
Ilaria. U-un pescatore?
“Ah ah
ah! Guarda che muoio dal ridere!” però aveva
ragione.
Ero stata davvero un’ingenua con lui, avevo creduto alle sue
parole perché
volevo essere amata, ma ormai lui non contava più niente.
Era solo parte del
passato, poco piacevole tra l’altro.
“No ti
prego non morire! Ora che finalmente hai ritrovato i
tuoi ormoni perduti, potrò parlare con te di baci, amore,
sesso, sesso orale,
sesso selvaggio, posizioni..” Oddio!
“Oddio
Ila no! Non sono maniaca come te!” le risposi
imbarazzatissima. Io che non dovrei
desiderare sentire le sue mani passare in posti in cui un amico non
dovrebbe
passare le mani. Oddio basta!
“Oh ma
vedrai che presto parleremo di tutto!” fece lei
civettuola.
“No no
Ila ti prego! È un segreto! Non ci sto capendo niente
nemmeno io! Ti prego!” la supplicai.
“Tranquilla
tesoro! Non ho intenzione né di dire né di fare
niente! Almeno per ora..” Grazie a
Dio! “
E comunque io direi che abbiamo un altro problema al momento! Di Simone
che
vuoi farne?”
“Simone?” non ci stavo
capendo più niente. Ormai il mio cervello si era
stand-byzzato del tutto.
“Massì”
mi disse lei con fare saccente “Quel povero ragazzo
sembra attratto da te come da una calamita! Sarà
divertente!”
“Cosa
sarà divertente?” chiesi per sapere di
più.
“Vedere
che faccia farà quando alla festa di domani, ti
presenterai tutta sexy e bellissima!” Shock.
Paralisi. Bocca spalancata e sguardo allucinato. No,non era
il comportamento
che mi sarei aspettata da lui, quella era la reazione che avevo avuto
io in
quel momento. Shock. Paralisi. Bocca
spalancata e sguardo allucinato.
“Matty
stai bene?” mi chiese la mia amica sfiorandomi una
spalla “Sei un po’ pallida!”
“Cos-
oh sì sto bene!” finsi. Dopotutto,
cosa avevo da perdere? “Che festa
c’è domani?” mi
informai.
Ilaria mi
sorrise radiosa “Al Palma Beach c’è una
festa in
maschera! E noi dobbiamo assolutamente partecipare! È
l’occasione perfetta per
svelare un po’ di altarini!” mi disse fiduciosa. Occhio Ila, che alcuni altarini riguardano anche te!
“E sei
sicura che siano tutte cose che riguardano solo me?”
le chiesi perfida e con quello sguardo ammiccante che di solito svettava sul suo viso.
Lei mi
guardò un po’ preoccupata e poi mi disse
“Matty cosa
sai che io non so?” So tante cose.
“Oh
niente! Solo una cosuccia! Ma domani spero capirai anche
tu di cosa si tratta!” risposi cercando di minimizzare. Quella serata sarebbe stata davvero rivelatrice!
Lei mi
guardò ancora più dubbiosa poi disse
“Vabbè vedremo!
Su su andiamo ad avvisare i boyz! Così hanno il tempo per
prepararsi a dovere!”
Ci dirigemmo
tutte allegre dai ragazzi che in quel momento si
erano riuniti e stavano - ma guarda un
po’
- parlando di calcio.
Ilaria interrupe
tutti i loro discorsi e disse “Allora
fanciulli! Un mio amico mi ha detto che domani sera ci sarà
una festa in
maschera al Palma Beach! E dobbiamo assolutamente partecipare! Secondo
le regole
per la serata, i maschi possono mascherarsi ma devono lasciare il viso
scoperto
e devono essere riconoscibili, mentre le ragazze devono essere
irriconoscibili!
In pratica avremo delle ottime maschere sul viso! Tutto
chiaro?” chiese la mia
amica esaltata. Le ragazze devono essere
irriconoscibili.
“Ma
non è giusto!” disse Ale
“Così le ragazze ci vedono ma
noi non possiamo sapere come sono loro! E se sono
orrende????” chiese
preoccupatissimo. Che razza di
preoccupazione assurda.
Ila
liquidò così la questione “Per una
volta che si fa una
cosa diversa, hai di che lamentarti? Bah”
“Vabbè
ma almeno il corpo possiamo vederlo, no?” chiese
malizioso il nuovo arrivato. Simone.
“Sì,
certo che sì, maniaco” gli rispose Ila
“Ma magari per una
volta starete con una persona non solo perché ha un bel
viso! No, eh? Comunque,
siccome voi non potete sapere chi si nasconde dietro ogni maschera, io
e Matty
andremo da sole al Palma e se ci riconoscerete bene, se no
amen!” disse Ila
gasata “Bene noi andiamo a decidere come vestirci, a dopo
boyz!” li salutò Ila velocemente.
“Ciao
a dopo” dissi poco convinta.
Al Palma beach.
Con una maschera. Siccome voi non potete
sapere chi si nasconde dietro ogni maschera, io e
Matty andremo da sole al Palma e se ci riconoscerete bene, se no amen!
Oh
sì, sarebbe stata davvero
una sera
interessante!
Eccoci qui alla
fine
di questo nuovo capitolo!
Ci tengo a
precisare
qualche cosa:
- Il principe
Albert, duca di York de
“Il discorso del re” è il protagonista
de “The King’s Speech”, ottimo film con Colin Firth
e Geoffrey
Rush.
Se non lo avete visto, ve lo consiglio assolutamente!
- Freud
penso non abbia bisogno di spiegazioni, ora sto leggendo dei libri sui
lapsus e
sulle fobie e sono interessanti anche se parecchio ripetitivi.
-
Il gatto
con gli Stivali di Shrek è
magnifico! Ho anche visto il cartone uscito sotto Natale ed
è carino!
Direi che non
c’è altro! Fatemi
sapere se vi è piaciuto!
Alla prossima!
Dafne