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Autore: Arya__    20/01/2012    4 recensioni
Matilde è una studentessa liceale che viene considerata la secchiona e la sfigata di turno e, nonostante non sia vero, non ritiene importante smentire quelle voci. I suoi veri amici sono quelli del mare, quelli che la conoscono sotto tutti i punti di visti e che lei ogni anno incontra in vacanza. Loro sanno quanto lei ami studiare, ma sanno anche del suo amore per il ballo e per le scarpe alte. Loro la conoscono per davvero ma non riescono a capire perchè lei mantenga la maschera della secchiona sfigata a scuola. E se intervenisse qualcun altro? Se qualcuno riunisse le due Matilde e riuscisse a mostrare la bellezza della ragazza anche a scuola? Come la prenderebbero i suoi compagni di classe? E lei?
Dal Capitolo 3: Brutta. Con gli occhiali. Non ride mai. Sempre vestita informe e non so nemmeno se le abbia le forme a dire il vero. Non vuole mai fare sport con la classe. Non credo abbia amici, è così asociale. Mostro.
Questa non sei tu Matty. Non sei così. Come sei veramente? Cosa nascondi ancora?

Dal capitolo 6: Piacevo a Cristian. Lo avevo baciato. Mi aveva baciata. Quindi gli piacevo ancora
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Goccioline

 

“… e così alla fine mi ha baciata ma non è stato niente di che..” Ilaria stava continuando a raccontarmi della sua magnifica – a detta sua, prima che l’avesse vissuta – serata passata col bagnino.  In pratica mi aveva detto che non era stata niente di che! E sì che lui era bello, avvenente, sensuale, muscoloso e divino baciatore, ma in quanto a parole era meno di zero e Ilaria amava parlare.

“.. Matty ma mi stai ascoltando?”

“Eh? Cosa? Sì scusa, sì ti ascolto. In pratica non lo rivedrai più, no? Alla fine il succo è questo!” le risposi sorridendo, sperando che non capisse che mi ero persa a pensare ad altro.

“E poi dicono che il dono della sintesi non è donna! Questo perché nessuno ha mai conosciuto te! E comunque l’ho visto che stavi pensando anche ad altro! Ti giustifico solo perché so che riesci a sdoppiare il tuo cervello e ad ascoltarmi mentre pensi ai fatti tuoi.. Certo che sei proprio una stronza eh!” mi disse ridendo. Stronza?

“E cosa avrei fatto per meritarmi un appellativo simile, di grazia?” le chiesi curiosa. Io non sono stronza. O almeno non lo sono ora.

“Potevi dirmelo che quello nuovo ci provava con te!” rispose lei ammiccando a spalmandosi un po’ di crema protettiva.

La guardai stralunata. Quello nuovo? Simone. Provarci? Sì forse. Con me? Di sicuro no. “Temo che tu abbia ancora le allucinazioni sai? Questo sole ti fa davvero male Ila!” le risposi cercando di deviare il discorso, cosa che tra l’altro non mi era mai riuscita.

“Io non ho le allucinazioni, o almeno non sui ragazzi delle mie amiche!!” rispose lei continuando a cospargersi di crema. Che poi dovevo ancora capire come facesse ad abbronzarsi con tutta quella crema che si dava.

“E da cosa lo avresti capito che ci prova con me? Da come ieri sera si strusciava su quella rossa dalle labbra rifatte o da come ora sta ammiccando verso la barista?” risposi fiera delle mie osservazioni.

“Ma bene! Allora ammetti che lo hai guardato! E brava Matty..” Fregata in pieno. Merda. Certo che per queste cose ero davvero una frana.

“Cos-… ma no! Figurati! Sei tu che vaneggi.. “ Ilaria mi guardava storto. “Ok non è che vaneggi, solo che non è che lo stavo guardando..” Ilaria continuava a guardarmi storto e iniziò a sbuffare. “Sì, ok forse l’ho guardato ieri sera e anche ora” Ilaria cominciava a sorridermi maligna. “Non è che l’ho proprio guardato, è che sono curiosa!” Ilaria alzava gli occhi al cielo. “Vabbè sì sono un po’ più che curiosa” Ilaria che sorrideva soddisfatta.

Ecco come farsi fregare in 5 passi senza sentir pronunciare una sola parola. Sarebbe un ottimo titolo per un manuale sul comportamento umano. Strano che non l’abbiano ancora prodotto.

La mia attenzione venne richiamata dalla mia amica “Ma pensavo che non lo sopportassi! L’altro giorno mi hai detto che era un borioso, montato, figlio di papà arrogante!” mi disse guardandomi stralunata.

“Sì, è che ieri abbiamo parlato un po’ e non era così male come credevo. Sembra abbia cambiato comportamento verso di me. Magari ha capito che non sono una con cui provarci e che non otterrà mai niente da me e così si comporta normalmente” le risposi sollevando le spalle.

 

Ilaria sembrava assorta in qualche pensiero contorto e per qualche minuto rimanemmo in silenzio a guardare il mare. Era così piacevole stare lì con lei. Non c’era bisogno di parole. I silenzi non erano imbarazzanti e ci facevano compagnia mentre entrambe facevamo vagare la mente. Simone. Non sapevo cosa pensare di lui. Quando ci eravamo conosciuti era stato davvero strafottente, ma dopo quel discorso da soli - o meglio dopo il mio monologo - sembrava cambiato. Magari era solo un’altra facciata la sua, chi lo sa. Non lo so, aveva qualcosa di diverso. Non era una ragazzo bello. Ad esempio, Cristian era molto più bello. Già, Cristian. Mi guardava spesso, mi sorrideva, mi abbracciava. Mi piaceva quando mi guardava così. Non avrei saputo dire come fosse quel così. Ma era un così strano. Prima sembrava uno sguardo dolce, a volte sconsolato, quasi rassegnato. Altre volte sembrava mi squadrasse e, quando me ne accorgevo, levava velocemente lo sguardo e faceva finta di niente. Ma io lo vedevo. E arrossivo. Specialmente dopo che mi ero ritrovata fissa a guardarlo uscire dall’acqua.

Ero sulla spiaggia come al solito a prendere il sole. Questa volta ero da sola. Non avevo voglia di leggere, Freud dopo un po’ iniziava a diventare pesante, e così mi ero messa a guardare i miei amici nuotare. Era così piacevole stare lì con loro. Mi sentivo amata, ma soprattutto non mi sentivo sola. Persa tra i miei pensieri, non mi accorsi di Cristian che aveva lasciato il gruppo in acqua e lentamente stava uscendo dal mare. Quando lo notai, rimasi fissa a guardarlo. Cavolo era davvero bello! Era circa alto 1 metro e 80. Capelli scuri e occhi chiari. Non azzurri. Io amavo gli occhi azzurri. Erano tipo grigi. Che strano colore. Aveva davvero un bel fisico. Giocava a calcio e quello sport gli aveva fatto mettere su dei begli addominali. Erano leggermente accennati, quanto bastava per sentirli quando mi abbracciava e mi schiacciava contro di sé. Non che non fossi attratta dalle tartarughe che molti si portavano in giro, eh! Per fortuna (per lui si intende) non aveva le gambe ad arco come avevo visto nella maggior parte dei calciatori. Erano davvero ridicole le gambe così! Sono sicura che se le avesse avute, avrei passato le giornate e sfotterlo per questo.  E Il mio sguardo si era fissato su quegli addominali. No, non ero una maniaca come Ilaria. Ma non potevo negare che mi attirasse toccarli. Sembravo scema a guardarlo così. Non lo avevo mai fatto. Ma il fatto che vedessi l’acqua scivolargli addosso di certo non mi aiutava a guardare altrove. Era così sensuale da guardare, che non potei fare a meno di osservare le goccioline che dai capelli scivolavano sulle spalle. Quelle spalle erano davvero perfette! E poi vedevo l’acqua passare sui pettorali, sembrava li stesse accarezzando. E poi giù, fino agli addominali. Una miriade di goccioline si posava su quella porzione di pelle. Altre invece scivolavano ancora giù. Deglutii. Aveva anche un accenno di V che sembrava incanalare altre goccioline. E non potei fare a meno di guardare dove venissero incanalate. ODDIO ero una maniaca! Tutta rossa, distolsi lo sguardo sperando che il mio amico non mi avesse visto. Ma proprio in quel momento dovevo avere un risveglio ormonale? Dio, che figure! Cristian sembrava non essersi accorto dei miei sguardi da ragazza con gli ormoni in subbuglio, e allegramente si diresse verso la postazione in cui mi trovavo.

“Allora scricciolo! Ti va di farti un bagno? L’acqua è magnifica!” mi disse sorridendo. Da quando aveva un sorriso così?

“Co-cosa? U-un bagno? N-no non mi va grazie!” risposi cercando di essere naturale. Sembravo il principe Albert, duca di York de “Il discorso del re”. La mia balbuzie sembrava altrettanto grave in quel momento.

“Ehi ma va tutto bene? Sembri strana!” mi chiese lui curioso e con lo sguardo preoccupato.

“Cos - oh sì va tutto bene! Benissimo!” risposi con la voce più stridula di quanto avessi voluto. Tentai di cambiare discorso “Vuoi un asciugamano? Dovrebbe essercene ancora uno non insabbiato” sembravo una mamma che si preoccupa per il suo bambino. Niente di più sbagliato insomma.

“No  grazie non mi serve!” rispose lui sorridendo. Conoscevo quello sguardo. Ommamma! “Penso che mi asciugherò in un altro modo!” e mi si gettò addosso. Inutile dire che vidi tutto succedere con una lentezza da film di terza categoria. Lui che sorride. Lui che si avvicina. Lui che si lancia su di me mentre sono sull’asciugamano e sembro un’ebete paralizzata. Lui che si appoggia con le mani ai miei lati per non pesarmi addosso. Lui, anzi il suo corpo che sento aderire al mio totalmente. Io che divento nell’ordine arancione-rosa-viola-rossa-bordeaux. Lui che ride. Io che rido per la disperazione e cerco di spingerlo via appoggiando le mani sui suoi pettorali. I miei ormoni che, quando sentono dove ho appoggiato le mani, ballano la conga. Io che cerco di zittire i miei ormoni, ma divento ancora più bordeaux (anche se non ho idea di come si possa diventare più bordeaux). Lui che si muove e prova a bagnarmi ancora di più. Io che lo sento muoversi, ma che non dovrei volere sentirlo muoversi. I miei ormoni che ballano la bomba. Lui che fa passare le mani sulle mie spalle e sulle gambe per bagnarmi meglio. Io che non dovrei desiderare sentire le sue mani passare in posti in cui un amico non dovrebbe passare le mani. Chiaro, no? I miei ormoni che sono passati a ballare la baciata. Io che ammutolisco e mi imbarazzo ancora di più. Lui che si diverte. Io che vedo quello sguardo. E mi sciolgo. È la mia fine.

Fummo interrotti dalle risate degli altri che stavano uscendo dall’acqua. Cristian si alzò velocemente e mi porse una mano per aiutarmi ad alzarmi. La accettai volentieri dato che, in quel momento, non sarei stata in grado di fare qualcosa di intelligente da sola, visto il mio imbarazzo e il mio ebetismo. Quando gli altri ci raggiunsero, non sembrò notassero qualcosa di strano e non fecero battutine assurde. Magari non c’era niente di strano, dopotutto lo sapevano bene che era il mio migliore amico. Ma sembrava un comportamento da migliore amico quello? O magari fingevano che non ci fosse nulla di strano, perché loro sapevano qualcosa che io non avrei dovuto sapere, ma che in realtà sapevo. Era tutto un assurdo casino e io ci ero finita dritta in mezzo. Ottimo!

 Venni riportata al presente dalla mia amica Ilaria “Matty tutto bene? Sei diventata rossa all’improvviso ma non ho capito perché!” mi chiese Ila preoccupata.

“Oddio a cosa stavi pensando? Oddio stavi pensando a Simone?? Hai fatto sogni sconci su Simone?? Devi dirmi tutto tuttissimo! Muoviti!” Trillò esagitata la mia amica. Cavolo! E adesso?

Decisi che, vista la mia confusione, sarebbe stato intelligente parlare con qualcuno e così mi sfogai con lei. “Non lo so! È tutto così assurdo! Se ne sta lì a giocare! E poi l’anno scorso ho scoperto una cosa che non avrei dovuto scoprire!” feci per continuare ma lei mi interruppe.

“L’anno scorso? Ma l’hai conosciuto quest’anno!” affermò strana. Quest’anno?

“Quest’anno?” Almeno cervello e bocca si muovevano in sincronia. “Ma se lo conosciamo da anni! Ila ma stai bene?” chiesi veramente preoccupata.

“Oddio ma di chi stai parlando Matty?”

“Ma di Cristian! Scusa, ma di chi pensavi che parlassi?” Le chiesi non capendo dove volesse andare a parare.

“Cristian?? Oddio! Io pensavo parlassi di Simone! Stavamo parlando di Simone prima, di come il suo comportamento era cambiato verso di te!” Simone?

“Simone? Cos - oh no no! Io parlavo di Cri!” risposi tutta rossa. “Stavo parlando di Cristian”.

La mia amica mi guardò confusa per quelle che mi sembrarono ore, ma dopo un paio di minuti effettivi mi rispose “Scusa, ma temo di essermi persa nei tuoi viaggi mentali..”

Sospirai rassegnata e mi misi a raccontarle ciò che sapevo e cosa avevo provato e vissuto.

“Te la faccio breve. Allora, l’anno scorso ho scoperto per caso che Cristian ha una cotta per me, ho sentito che ne parlava con Ale e lo so che non avrei dovuto ascoltarli! Dannazione, lo so! Ma sai anche che sono curiosa come una scimmia e non ce l’ho fatta ad andarmene. Tra l’altro all’inizio non sapevo nemmeno che stessero parlando di me, e c’ero rimasta male scoprendo che Cri non si era confidato con la sua migliore amica. Comunque, fatto sta che sono rimasta lì ad ascoltarli e ho sentito Cri parlare delle sensazioni che provava a stare vicino a questa ragazza e bla bla bla mentre Ale lo ascoltava attento. Dopo tipo dieci minuti di elogi e descrizioni da brivido, Ale ha chiesto se la ragazza sapesse di tutto questo. E Cristian ha risposto “Figurati se vado da Matty a dirle una cosa del genere! Lo sai anche te che fuggirebbe a gambe levate  e non voglio allontanarla da me!””

“Oddio! Ti prego continua!” mi incitò Ilaria con gli occhi sbrilluccicosi.

“Ecco immagina come sono rimasta io! Sono scappata da quel discorso e nei giorni seguenti ho evitato Cri”

“Sì, infatti mi ricordo che ti eri isolata per qualche giorno l’anno scorso. Ma come mai non mi hai detto niente? Siamo amiche!” mi chiese dispiaciuto. Che pessima amica ero.

“Lo so hai ragione! Ma sai anche come sono fatta! E non volevo che lui provasse quelle cose! Era il mio  migliore amico! Non volevo perderlo!” risposi agitata.

“No aspetta non capisco. Non volevi perderlo come amico? Ma prima non hai detto che pensavi a Cristian? E dal colore che hai preso non sembrava pensassi a lui come amico! Magari pensavi al suo di amico!” mi disse ammiccando vistosamente. Oddio! Che imbarazzo! Forza Matty, ora o mai più.

“Oddio Ila smettila! Mi sento già una maniaca così! Non c’è bisogno che peggiori la situazione!” risposi vergognosa mentre mi coprivo il viso con entrambe le mani.

“Non ci posso credere!” disse lei “Hai davvero pensato a Cristian in quel modo! Sono fiera di te Matty!” Si alzò in piedi e con tono solenne disse “Qui giace la parte pudica di Matty! E adesso diamoci alla pazza gioia!” e mi si lanciò addosso ridendo. Diamoci alla pazza gioia!

Titubante le dissi “Ila c’è un altro problema” e abbassai lo sguardo.

“Oddio l’hai già baciato? Dimmi di si, dimmi di si, dimmi di si! Giuro che non mi arrabbio!” mi disse con quegli occhi che mi ricordavano tanto il Gatto con gli Stivali di Shrek.

“N-no no e non so nemmeno se voglio farlo!”

“Ma sei totalmente scema?” mi urlò. Scema? Sì, direi di sì.

“Shhh ma che cazzo urli!” le dissi cercando di tapparle la bocca con le mani.

“Tu sei scema per forza! Cioè, sai che quel gran pezzo di ragazzo ti muore dietro, e tu lo vuoi ignorare????”

“Non lo sai se mi viene ancora dietro! Magari si è trovato una ragazza e ha scopato come un riccio con lei! Che ne sai! E poi non voglio rovinare la nostra amicizia!” risposi pungente. Al diavolo, l’imbarazzo! “E poi lo sai come sono, no? Una stupida imbranata!” conclusi esasperata.

“Ma se hai baciato quel tizio della tua scuola..” mi riprese lei. Già.

“Sì, ma non vuol dire niente. Sono stata una stupida e ho sbagliato, ma lui mi aveva circuito e io, innocente ragazza, sono caduta nella sua rete!” ricordai amaramente.

“Ma cos’è, un pescatore?” chiese divertita Ilaria. U-un pescatore?

“Ah ah ah! Guarda che muoio dal ridere!” però aveva ragione. Ero stata davvero un’ingenua con lui, avevo creduto alle sue parole perché volevo essere amata, ma ormai lui non contava più niente. Era solo parte del passato, poco piacevole tra l’altro.

“No ti prego non morire! Ora che finalmente hai ritrovato i tuoi ormoni perduti, potrò parlare con te di baci, amore, sesso, sesso orale, sesso selvaggio, posizioni..” Oddio!

“Oddio Ila no! Non sono maniaca come te!” le risposi imbarazzatissima. Io che non dovrei desiderare sentire le sue mani passare in posti in cui un amico non dovrebbe passare le mani. Oddio basta!

“Oh ma vedrai che presto parleremo di tutto!” fece lei civettuola.

“No no Ila ti prego! È un segreto! Non ci sto capendo niente nemmeno io! Ti prego!” la supplicai.

“Tranquilla tesoro! Non ho intenzione né di dire né di fare niente! Almeno per ora..” Grazie a Dio! “ E comunque io direi che abbiamo un altro problema al momento! Di Simone che vuoi farne?”

“Simone?”  non ci stavo capendo più niente. Ormai il mio cervello si era stand-byzzato del tutto.

“Massì” mi disse lei con fare saccente “Quel povero ragazzo sembra attratto da te come da una calamita! Sarà divertente!”

“Cosa sarà divertente?” chiesi per sapere di più.

“Vedere che faccia farà quando alla festa di domani, ti presenterai tutta sexy e bellissima!” Shock. Paralisi. Bocca spalancata e sguardo allucinato. No,non era il comportamento che mi sarei aspettata da lui, quella era la reazione che avevo avuto io in quel momento. Shock. Paralisi. Bocca spalancata e sguardo allucinato.

“Matty stai bene?” mi chiese la mia amica sfiorandomi una spalla “Sei un po’ pallida!”

“Cos- oh sì sto bene!” finsi. Dopotutto, cosa avevo da perdere? “Che festa c’è domani?” mi informai.

Ilaria mi sorrise radiosa “Al Palma Beach c’è una festa in maschera! E noi dobbiamo assolutamente partecipare! È l’occasione perfetta per svelare un po’ di altarini!” mi disse fiduciosa. Occhio Ila, che alcuni altarini riguardano anche te!

“E sei sicura che siano tutte cose che riguardano solo me?” le chiesi perfida e con quello sguardo ammiccante che di solito  svettava sul suo viso.

Lei mi guardò un po’ preoccupata e poi mi disse “Matty cosa sai che io non so?” So tante cose.

“Oh niente! Solo una cosuccia! Ma domani spero capirai anche tu di cosa si tratta!” risposi cercando di minimizzare. Quella serata sarebbe stata davvero rivelatrice!

Lei mi guardò ancora più dubbiosa poi disse “Vabbè vedremo! Su su andiamo ad avvisare i boyz! Così hanno il tempo per prepararsi a dovere!”

Ci dirigemmo tutte allegre dai ragazzi che in quel momento si erano riuniti e stavano - ma guarda un po’ - parlando di calcio.

Ilaria interrupe tutti i loro discorsi e disse “Allora fanciulli! Un mio amico mi ha detto che domani sera ci sarà una festa in maschera al Palma Beach! E dobbiamo assolutamente partecipare! Secondo le regole per la serata, i maschi possono mascherarsi ma devono lasciare il viso scoperto e devono essere riconoscibili, mentre le ragazze devono essere irriconoscibili! In pratica avremo delle ottime maschere sul viso! Tutto chiaro?” chiese la mia amica esaltata. Le ragazze devono essere irriconoscibili.

“Ma non è giusto!” disse Ale “Così le ragazze ci vedono ma noi non possiamo sapere come sono loro! E se sono orrende????” chiese preoccupatissimo. Che razza di preoccupazione assurda.

Ila liquidò così la questione “Per una volta che si fa una cosa diversa, hai di che lamentarti? Bah”

“Vabbè ma almeno il corpo possiamo vederlo, no?” chiese malizioso il nuovo arrivato. Simone.

“Sì, certo che sì, maniaco” gli rispose Ila “Ma magari per una volta starete con una persona non solo perché ha un bel viso! No, eh? Comunque, siccome voi non potete sapere chi si nasconde dietro ogni maschera, io e Matty andremo da sole al Palma e se ci riconoscerete bene, se no amen!” disse Ila gasata “Bene noi andiamo a decidere come vestirci, a dopo boyz!” li salutò Ila velocemente.

“Ciao a dopo” dissi poco convinta.

Al Palma beach. Con una maschera. Siccome voi non potete sapere chi si nasconde dietro ogni maschera, io e Matty andremo da sole al Palma e se ci riconoscerete bene, se no amen! Oh sì, sarebbe stata davvero una sera interessante!

 

 

 

Eccoci qui alla fine di questo nuovo capitolo!

Ci tengo a precisare qualche cosa:

  • Il principe Albert, duca di York de “Il discorso del re” è il protagonista de “The King’s Speech”, ottimo film con  Colin Firth e Geoffrey Rush. Se non lo avete visto, ve lo consiglio assolutamente!
  • Freud penso non abbia bisogno di spiegazioni, ora sto leggendo dei libri sui lapsus e sulle fobie e sono interessanti anche se parecchio ripetitivi.
  •   Il gatto con gli Stivali di Shrek è magnifico! Ho anche visto il cartone uscito sotto Natale ed è carino!

Direi che non c’è altro! Fatemi sapere se vi è piaciuto!

Alla prossima!

Dafne

  
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