Una grande confusione regnava
all'interno del Ministero
della Magia in quei giorni.
Decine di maghi e streghe affollavano
l'Atrium pretendendo
spiegazioni su quello che stava accadendo, rendendo quasi impossibile
attraversare la stessa stanza.
La situazione, comunque, sembrava non
interessare i vari
Dipartimenti dove si continuava a lavorare come nulla stesse accadendo
e
nessuno chiedeva spiegazioni sulle ultime decisioni prese dal Ministro.
"Ho quasi rischiato di non riuscire a
raggiungere l'ascensore"sospirò
Savage posando una tazza di caffè sulla scrivania di Tonks.
"Grazie" rispose la ragazza mettendo
da parte la
cartelletta che stava esaminando "Hai qualcosa sul mantello" aggiunse
indicando la spalla del collega nell'avvicinare alle labbra il
bicchiere caldo.
"Uno di quelli che ha provato a
trattenermi doveva
avere le mani sporche" sbuffò l'uomo osservando disgustato
la larga
macchia untuosa sul mantello nero preferendo non provare ad immaginare
di cosa
si trattasse "Mi piacerebbe sapere cosa sperano di sentirsi dire da
noi" riprese sedendosi sul proprio tavolo "Possono leggere tutto sul
Profeta”.
"Probabilmente vogliono solo sapere
cosa sta accadendo
veramente tra il Ministero e Silente" gli suggerì .
"E tu" chiese Savage sporgendosi
verso di lei,
sorpreso dalle parole della ragazza "quale pensi sia la
verità?"
Fortunatamente per Tonks un
promemoria planò sulla testa
dell'uomo distraendolo.
"Sono molto felice che tu sia venuta
"disse Sirius
mentre la cugina entrava nella stanza"ma ti avrei preferita senza quei
vestiti"aggiunse distrattamente
"Oh!Non guardarmi in quel modo
Remus!" esclamò
notando lo sguardo sconcertato che l'amico gli rivolgeva "Intendevo
senza
uniforme, non avrai mica immaginato che io desideri vederla senza
vestiti”.
Il sopracciglio di Lupin si
inarcò ancora di più.
"Non riesco neanche a pensare a lei
nuda è
raccapricciante.." si interruppe voltandosi verso la porta ricordandosi
solo in quel momento della presenza di Tonks. Si avvicinò
alla ragazza pensando
che lì ferma accanto alla porta sarebbe potuta sembrare una
statua se non fosse
stato per il fiammeggiante rossore delle sue guance "Non
fraintendere.”
Continuò rendendosi conto di essere causa del suo imbarazzo
sperando di non averla
offesa“Mi piacciono le donne e tu sei sicuramente una bella
ragazza"
riprese a parlare così velocemente che le parole quasi gli
si ingarbugliavano
in bocca e rendendosi conto che quello che diceva non sortivano alcun
effetto
sull’apparente momentanea paralisi della cugina
tornò imbarazzato a voltarsi
verso il vecchio amico "Non trovi anche tu che sia una bella
ragazza?"domandò cercando invano il suo aiuto ed ottenendo
solo un
attonito silenzio. "Sei la figlia di Andromeda.Ti ho vista quando eri
solo
una neonata."riprese passandosi una mano tra i capelli, evidentemente a
disagio, mostrandole quello che sarebbe dovuto apparire come un sorriso
carico
di affetto ed invece era solo una smorfia nervosa. "Non era una bambina
bellissima?" aggiunse tornando a guardare Lupin che dimentico del
giornale
posato in bilico sul bracciolo della poltrona lo fissava ad occhi
spalancati
"Il solo pensiero di te nuda qui mi fa sent..."
“Zitto!” lo
interruppe Lupin sentendosi in imbarazzo per
lui"Non aggiungere più nulla ti prego”
continuò cercando di cancellare
dalla propria mente le immagini evocate dalle parole
dell’amico non riuscendo
però a guardare Tonks senza arrossire“Abbiamo
capito”.
Per un istante nessuno dei tre
pronunciò una parola,
evitando persino di guardarsi.
“L’uniforme mi
ricorda brutti momenti” mormorò Sirius in
segno di scusa affondando le mani nelle proprie tasche.
“L’albero
genealogico della mia famiglia” la voce di Sirius
era di nuovo allegra quasi quanto accaduto poco prima fosse stato
completamente
rimosso dalla sua memoria “O meglio”
continuò vedendola avvicinarsi curiosa al
grande arazzo appeso vicino al camino “ il nostro albero
genealogico.”
“Questa non è la
mia famiglia” lo corresse forse più
scortesemente del necessario.
L’uomo sembrò
per nulla offeso dal suo risentimento
nell’essere stata associata a quella famiglia
“Quello era il posto di tua
madre” le spiegò indicando un piccolo buco
ignorando il fatto che lei avesse
appena negato qualunque legame con quei volti“Tra
Bellatrix” mormorò disgustato
da quel nome “l’orgoglio di
famiglia”aggiunse sarcastico “e
Narcissa.” Fissò
per un lungo istante i due volti scoloriti dal tempo quindi si
avvicinò al
camino chinandosi ad accendere il fuoco nonostante non ce ne fosse
veramente
bisogno “Lei non era tanto male, non una pazza ossessionata
dalla purezza del
sangue come il resto della famiglia ma” aggiunse con un
sospiro “ ha sposato
quell’idiota di Lucius Malfoy.”
Il silenzio scese nuovamente nella
stanza. L’atmosfera era
pesante, l’imbarazzo tra i tre tangibile. Consapevoli di
starsi addentrando in
discorsi da cui uscire era difficile.
“Preparo il
tè” offrì Sirius dopo alcuni minuti
desiderando
allontanarsi il più possibile da quei nomi ricamati in
elaborate lettere
argentate e dai ricordi ad essi legati.
“Ottima idea”
concordò Lupin nonostante fosse quasi ora di
cena.
Rimasto solo nella stanza con Tonks
l’uomo si alzò dalla
poltrona e scostò le tende alle finestre lasciando che la
luce trapelasse
attraverso i vetri incrostati, perdendo più tempo
di quanto non fosse
necessario nel farlo.
“Così”
ruppe il silenzio la ragazza “tu sei il miglior amico
di mio cugino”.
“Già”
rispose Lupin osservando la gente affrettarsi sul
marciapiede, diretti a casa dopo un pomeriggio al parco.”
Anche se a volte me
ne fa pentire” sussurrò tra sé e
sé.
“Mi parleresti di
lui?”
“Tu vuoi che io ti parli di
Sirius?” domandò sorpreso, chiedendosi
se avesse sentito bene.
"Si” rispose Tonks giocando
con un lembo della
tenda “Se la cosa non ti da fastidio”
“No” le
assicurò con un sorriso sedendosi sul davanzale
della finestra “Ma tu potresti chiedere qualsiasi cosa
direttamente a lui. Non
ho mai incontrato nessuno a cui piaccia parlare di se stesso
più che a tuo
cugino”.
“Non ho il minimo dubbio su
questo” rispose ricambiando il
sorriso.”ma mi piacerebbe avere un punto di vista
oggettivo”aggiunse. Notando
il luccichio divertito negli occhi dell’uomo capì
che dopotutto forse non
avrebbe avuto un punto di vista oggettivo.
“Da dove potrei
iniziare…” mormorò pensierosamente
Remus,
battendo meccanicamente un dito sulle proprie labbra nel riflettere.
“Potresti iniziare
dicendole che sono la persona più
simpatica che tu abbia mai incontrato in vita tua”
suggerì Sirius apparendo
sulla soglia con un vassoio in mano.
“O magari potrei parlare di
quanto tu sia
presuntuoso.”replicò sarcasticamente
l’altro.
"Non sono mai stato
presuntuoso” protestò l’amico
posando sul tavolo il vassoio “ tutti mi amavano a
scuola”.
“Certo”
ridacchiò Remus alzandosi.
Tonks si appoggiò al muro
osservando sorpresa i due,
trattenendosi dal ridere nel vedere suo cugino e Lupin continuare a
contraddirsi in quella che si rivelò presto una lotta tra i
“Si” e i “No”.Aveva
la sensazione di stare assistendo ad un battibecco tra ragazzi, anche
se gli
uomini che aveva di fronte avevano superato da tempo la fase
dell’adolescenza.
“Ti amavano tanto che
Severus ti adora ancora oggi”rispose
Lupin all’ennesimo tentativo di Sirius di far prevalere le
sue ragioni.
“Severus?” si
intromise la ragazza chiedendosi quante
persone potessero avere quel nome ed essere state ad Hogwarts
“Severus Piton
era vostro compagno?”
“Già”
rispose Sirius sembrando perdere velocemente la vivacità
dimostrata fino ad un attimo prima “e anche un membro
dell’Ordine, ma non siamo
mai stati amici” ci tenne a chiarire.
“Vuoi del latte nel tuo
te?” domandò Lupin versando la
bevanda fumante in tre tazze “Sirius e James si divertivano a
infastidirlo”
spiegò aggiungendo qualche goccia di latte
vedendola annuire.
“Tu non eri molto migliore
di noi” gli ricordò l’amico
sedendosi sul bracciolo del vecchio divano “Non hai mai fatto
nulla per
fermarci”.
“Ammetto di non aver mai
provato molta simpatia per Severus”
gli concesse colpevole porgendo a Tonks la tazza
piena.”E’ calda” la informò.
Per la prima volta da quando lo aveva
visto notò le cicatrici.
Pallide, rischiarate dalla luce del sole quasi al tramonto,
attraversavano il
suo viso da un lato all’altro“Grazie”
mormorò sforzandosi di non fissare il
sopracciglio spaccato.”Piton è stato uno dei miei
insegnanti” disse soffiando
sulla propria bevanda non riuscendo a fare a meno di
chiedersi come Lupin
si fosse procurato quei tagli “Non è
certo uno dei professori più amati
della scuola”
“Non è difficile
da credere” rispose Sirius zuccherando la
sua bevanda“Passava tutto il suo tempo col naso chino sui
suoi libri e…”
“Il fatto che non ci stia
simpatico” si intromise Remus “non
vuol dire che non sia un buon insegnante”
“Beh” riprese la
parola Tonks sorseggiando il suo te” a dir
la verità Piton è un professore eccellente, non
sarei riuscita a superare il
test d’ammissione senza una buona preparazione”
ignorò lo sguardo di
disapprovazione che Sirius le aveva rivolto nel sentirle elogiare il
vecchio
compagno “E tu Remus” cambiò discorso
“ che cosa fai?” chiese curiosa “ Lavori
anche tu con creature pericolose come Charlie?”
Per poco Sirius non si
strozzò. La guardò sorpreso
trattenendosi dal ridere, quindi poggiò la tazza sul tavolo
evitando di versarsela
addosso “Cosa te lo fa pensare?”
“Le sue
cicatrici” rispose sinceramente Tonks chiedendosi
cosa avesse detto di sbagliato nel vedere Lupin accigliarsi, ma non
rispondere.
L’uomo che fino a quel
momento aveva scherzato, diventò
improvvisamente pallido nel sentire la domanda. La sua mano
tremò un po’ nel
poggiare la tazza sul vassoio, la tazza tintinnò contro la
lattiera “Scusatemi”
disse alzandosi o,
piuttosto, saltando
in piedi quasi fosse stato colpito da una scossa “Devo
andare.”
L’osservò uscire
velocemente dalla stanza senza aggiungere
altro.”Ho detto qualcosa che non avrei dovuto?”
domandò confusa dalla sua reazione.
“No” le
assicurò il cugino riprendendo a bere il suo tè
ormai tiepido “Remus è solo un po’
suscettibile riguardo alle sue cicatrici. Gli
passerà presto.”
Nonostante quelle parole Tonks non
era del tutto sicura di non averlo offeso.