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Autore: Essandre    20/01/2012    4 recensioni
Più lo guardava più aveva la sensazione di averlo già incontrato “Lavori al Ministero?”
“Io?” chiese l’uomo sorpreso.
La ragazza annuì
Lo sguardo di Lupin si spostò per un istante su Sirius, le sue labbra si strinsero in un'unica linea quasi a voler trattenere una risata prima che lui rispondesse“No”.
“Ci siamo già incontrati?”insistette chiedendosi cosa nella sua domanda potesse divertirlo tanto.
“Non prima di ieri” le assicurò tornando ai suoi libri.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
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Una grande confusione regnava all'interno del Ministero della Magia in quei giorni.

Decine di maghi e streghe affollavano l'Atrium pretendendo spiegazioni su quello che stava accadendo, rendendo quasi impossibile attraversare la stessa stanza.

La situazione, comunque, sembrava non interessare i vari Dipartimenti dove si continuava a lavorare come nulla stesse accadendo e nessuno chiedeva spiegazioni sulle ultime decisioni prese dal Ministro.

"Ho quasi rischiato di non riuscire a raggiungere l'ascensore"sospirò Savage posando una tazza di caffè sulla scrivania di Tonks.

"Grazie" rispose la ragazza mettendo da parte la cartelletta che stava esaminando "Hai qualcosa sul mantello" aggiunse indicando la spalla del collega nell'avvicinare alle labbra il bicchiere caldo.

"Uno di quelli che ha provato a trattenermi doveva avere le mani sporche" sbuffò l'uomo osservando disgustato la larga macchia untuosa sul mantello nero preferendo non provare ad immaginare di cosa si trattasse "Mi piacerebbe sapere cosa sperano di sentirsi dire da noi" riprese sedendosi sul proprio tavolo "Possono leggere tutto sul Profeta”.

"Probabilmente vogliono solo sapere cosa sta accadendo veramente tra il Ministero e Silente" gli suggerì .

"E tu" chiese Savage sporgendosi verso di lei, sorpreso dalle parole della ragazza "quale pensi sia la verità?"

Fortunatamente per Tonks un promemoria planò sulla testa dell'uomo distraendolo.

 

"Sono molto felice che tu sia venuta "disse Sirius mentre la cugina entrava nella stanza"ma ti avrei preferita senza quei vestiti"aggiunse distrattamente

"Oh!Non guardarmi in quel modo Remus!" esclamò notando lo sguardo sconcertato che l'amico gli rivolgeva "Intendevo senza uniforme, non avrai mica immaginato che io desideri vederla senza vestiti”. 

Il sopracciglio di Lupin si inarcò ancora di più.

"Non riesco neanche a pensare a lei nuda è raccapricciante.." si interruppe voltandosi verso la porta ricordandosi solo in quel momento della presenza di Tonks. Si avvicinò alla ragazza pensando che lì ferma accanto alla porta sarebbe potuta sembrare una statua se non fosse stato per il fiammeggiante rossore delle sue guance "Non fraintendere.” Continuò rendendosi conto di essere causa del suo imbarazzo sperando di non averla offesa“Mi piacciono le donne e tu sei sicuramente una bella ragazza"  riprese a parlare così velocemente che le parole quasi gli si ingarbugliavano in bocca e rendendosi conto che quello che diceva non sortivano alcun effetto sull’apparente momentanea paralisi della cugina tornò imbarazzato a voltarsi verso il vecchio amico "Non trovi anche tu che sia una bella ragazza?"domandò cercando invano il suo aiuto ed ottenendo solo un attonito silenzio. "Sei la figlia di Andromeda.Ti ho vista quando eri solo una neonata."riprese passandosi una mano tra i capelli, evidentemente a disagio, mostrandole quello che sarebbe dovuto apparire come un sorriso carico di affetto ed invece era solo una smorfia nervosa. "Non era una bambina bellissima?" aggiunse tornando a guardare Lupin che dimentico del giornale posato in bilico sul bracciolo della poltrona lo fissava ad occhi spalancati "Il solo pensiero di te nuda qui mi fa sent..."

“Zitto!” lo interruppe Lupin sentendosi in imbarazzo per lui"Non aggiungere più nulla ti prego” continuò cercando di cancellare dalla propria mente le immagini evocate dalle parole dell’amico non riuscendo però a guardare Tonks senza arrossire“Abbiamo capito”.

Per un istante nessuno dei tre pronunciò una parola, evitando persino di guardarsi.

“L’uniforme mi ricorda brutti momenti” mormorò Sirius in segno di scusa affondando le mani nelle proprie tasche.

 

 

“L’albero genealogico della mia famiglia” la voce di Sirius era di nuovo allegra quasi quanto accaduto poco prima fosse stato completamente rimosso dalla sua memoria “O meglio” continuò vedendola avvicinarsi curiosa al grande arazzo appeso vicino al camino “ il nostro albero genealogico.”

“Questa non è la mia famiglia” lo corresse forse più scortesemente del necessario.

 

L’uomo sembrò per nulla offeso dal suo risentimento nell’essere stata associata a quella famiglia “Quello era il posto di tua madre” le spiegò indicando un piccolo buco ignorando il fatto che lei avesse appena negato qualunque legame con quei volti“Tra Bellatrix” mormorò disgustato da quel nome “l’orgoglio di famiglia”aggiunse sarcastico “e Narcissa.” Fissò per un lungo istante i due volti scoloriti dal tempo quindi si avvicinò al camino chinandosi ad accendere il fuoco nonostante non ce ne fosse veramente bisogno “Lei non era tanto male, non una pazza ossessionata dalla purezza del sangue come il resto della famiglia ma” aggiunse con un sospiro “ ha sposato quell’idiota di Lucius Malfoy.”

 

Il silenzio scese nuovamente nella stanza. L’atmosfera era pesante, l’imbarazzo tra i tre tangibile. Consapevoli di starsi addentrando in discorsi da cui uscire era difficile.

 

“Preparo il tè” offrì Sirius dopo alcuni minuti desiderando allontanarsi il più possibile da quei nomi ricamati in elaborate lettere argentate e dai ricordi ad essi legati.

 

“Ottima idea” concordò Lupin nonostante fosse quasi ora di cena.

 

 

Rimasto solo nella stanza con Tonks l’uomo si alzò dalla poltrona e scostò le tende alle finestre lasciando che la luce trapelasse attraverso i vetri incrostati, perdendo più tempo di quanto non fosse necessario nel farlo.

 

“Così” ruppe il silenzio la ragazza “tu sei il miglior amico di mio cugino”.

 

“Già” rispose Lupin osservando la gente affrettarsi sul marciapiede, diretti a casa dopo un pomeriggio al parco.” Anche se a volte me ne fa pentire” sussurrò tra sé e sé.

 

 

“Mi parleresti di lui?”  

“Tu vuoi che io ti parli di Sirius?” domandò sorpreso, chiedendosi se avesse sentito bene.

 

"Si” rispose Tonks giocando con un lembo della tenda  “Se la cosa non ti da fastidio”

 

“No” le assicurò con un sorriso sedendosi sul davanzale della finestra “Ma tu potresti chiedere qualsiasi cosa direttamente a lui. Non ho mai incontrato nessuno a cui piaccia parlare di se stesso più che a tuo cugino”.

 

“Non ho il minimo dubbio su questo” rispose ricambiando il sorriso.”ma mi piacerebbe avere un punto di vista oggettivo”aggiunse. Notando il luccichio divertito negli occhi dell’uomo capì che dopotutto forse non avrebbe avuto un punto di vista oggettivo.

 

“Da dove potrei iniziare…” mormorò pensierosamente Remus, battendo meccanicamente un dito sulle proprie labbra nel riflettere.

 

“Potresti iniziare dicendole che sono la persona più simpatica che tu abbia mai incontrato in vita tua” suggerì Sirius apparendo sulla soglia con un vassoio in mano.

 

“O magari potrei parlare di quanto tu sia presuntuoso.”replicò sarcasticamente l’altro.

 

"Non sono mai stato presuntuoso” protestò l’amico posando sul tavolo il vassoio “ tutti mi amavano a scuola”.

 

“Certo” ridacchiò Remus alzandosi.

 

Tonks si appoggiò al muro osservando sorpresa i due, trattenendosi dal ridere nel vedere suo cugino e Lupin continuare a contraddirsi in quella che si rivelò presto una lotta tra i “Si” e i “No”.Aveva la sensazione di stare assistendo ad un battibecco tra ragazzi, anche se gli uomini che aveva di fronte avevano superato da tempo la fase dell’adolescenza.

 

“Ti amavano tanto che Severus ti adora ancora oggi”rispose Lupin all’ennesimo tentativo di Sirius di far prevalere le sue ragioni.

 

“Severus?” si intromise la ragazza chiedendosi quante persone potessero avere quel nome ed essere state ad Hogwarts “Severus Piton era vostro compagno?”

 

“Già” rispose Sirius sembrando perdere velocemente la vivacità dimostrata fino ad un attimo prima “e anche un membro dell’Ordine, ma non siamo mai stati amici” ci tenne a chiarire.

 

“Vuoi del latte nel tuo te?” domandò Lupin versando la bevanda fumante in tre tazze “Sirius e James si divertivano a infastidirlo” spiegò aggiungendo qualche goccia di latte vedendola annuire.

 

“Tu non eri molto migliore di noi” gli ricordò l’amico sedendosi sul bracciolo del vecchio divano “Non hai mai fatto nulla per fermarci”.

 

“Ammetto di non aver mai provato molta simpatia per Severus” gli concesse colpevole porgendo a Tonks la tazza piena.”E’ calda” la informò.

 

Per la prima volta da quando lo aveva visto notò le cicatrici. Pallide, rischiarate dalla luce del sole quasi al tramonto, attraversavano il suo viso da un lato all’altro“Grazie” mormorò sforzandosi di non fissare il sopracciglio spaccato.”Piton è stato uno dei miei insegnanti” disse soffiando sulla propria bevanda non riuscendo a fare a meno di chiedersi come Lupin si fosse procurato quei tagli “Non è certo uno dei professori più amati della scuola”

 

“Non è difficile da credere” rispose Sirius zuccherando la sua bevanda“Passava tutto il suo tempo col naso chino sui suoi libri e…”

 

“Il fatto che non ci stia simpatico” si intromise Remus “non vuol dire che non sia un buon insegnante”

 

“Beh” riprese la parola Tonks sorseggiando il suo te” a dir la verità Piton è un professore eccellente, non sarei riuscita a superare il test d’ammissione senza una buona preparazione” ignorò lo sguardo di disapprovazione che Sirius le aveva rivolto nel sentirle elogiare il vecchio compagno “E tu Remus” cambiò discorso “ che cosa fai?” chiese curiosa “ Lavori anche tu con creature pericolose come Charlie?”

 

Per poco Sirius non si strozzò. La guardò sorpreso trattenendosi dal ridere, quindi poggiò la tazza sul tavolo evitando di versarsela addosso “Cosa te lo fa pensare?”

 

“Le sue cicatrici” rispose sinceramente Tonks chiedendosi cosa avesse detto di sbagliato nel vedere Lupin accigliarsi, ma non rispondere.

L’uomo che fino a quel momento aveva scherzato, diventò improvvisamente pallido nel sentire la domanda. La sua mano tremò un po’ nel poggiare la tazza sul vassoio, la tazza tintinnò contro la lattiera “Scusatemi” disse  alzandosi o, piuttosto, saltando in piedi quasi fosse stato colpito da una scossa “Devo andare.”

L’osservò uscire velocemente dalla stanza senza aggiungere altro.”Ho detto qualcosa che non avrei dovuto?” domandò confusa dalla sua reazione.

 

“No” le assicurò il cugino riprendendo a bere il suo tè ormai tiepido “Remus è solo un po’ suscettibile riguardo alle sue cicatrici. Gli passerà presto.”


Nonostante quelle parole Tonks non era del tutto sicura di non averlo offeso. 

 

 

  
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