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Autore: Hummingbird    20/01/2012    9 recensioni
Allora eccomi! Questa è la mia prima storia su Fairy Oak e non so se vi piacerà (comunque spero di si).
Aggiornerò di giorno in giorno se posso quindi seguitemi.
Piccolo accenno:
"Il mago del buio si avviò verso casa separandosi dalle gemelle e da Flox.
Si era appena allontanato quando si sentì un grido provenire dalla via dello stesso Grisam."
Spero di avervi incuriosito ;)
P.s: recensite numerosi accetto critiche e consigli! Chiunque abbia voglia di recensire o di mettere la storia tra le seguite o, meglio, tra le preferite sarà ben accetto!
*^*
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oh mio carissimo diario,

vorrei sapere cosa sogna la mia bambina, che poi non è più una bambina.

Cosa la disturba?Cosa la spaventa?

E' sempre così difficile comprendere che ormai posso dire di aver rinunciato; vorrei aiutarla ma non so davvero come fare.

Per fortuna che ho un valido capitano al mio fianco...

 

 

Mi svegliai all'alba senza un motivo bene preciso e scoprì di non essere l'unica alzata: Grisam era ancora accanto al letto di Vì e guardava la ragazza visibilmente molto preoccupato.

-Sei ancora sveglio?- Chiesi io un po' stranita: per me era normale non dormire ma per un ragazzo dell'età di Grisam, che aveva sedici anni e mezzo, (ho fatto il calcolo quando l'autrice dice che Vì e Babù avevano da poco compiuto un anno e il villaggio le va a trovare: dice che Gri ha 3 anni e mezzo nel libro “Addio Fairy Oak” Nda) non era di certo un'azione che favorisce la salute!

-Dovresti dorm...- Mi avvicinai e vidi perchè il ragazzo era così preoccupato: Pervinca si agitava tra le lenzuola scalciando e ansimando; sembrava terrorizzata e mormorava deboli frasi che non riuscivo ad udire.

-Che posso fare?- Mi domandò lui stanco.

Io gli consigliai di mettersi a letto, ci avrei pensato io a Vì, peccato che non riuscì a finire perchè lei si risvegliò e si portò automaticamente una mano sulla bocca per non urlare.

Cercò di regolare il suo respiro e rimosse la mano che le bloccava le labbra; l'urlo che aveva appena soffocato era svanito nell'istante stesso in cui si era sollevata dal letto.

-...Gri...- Sussurrò lei ancora un po' spossata.

Lui sbuffò e la riprese tra le braccia tranquillizzandola, si sentiva impotente e anche un po' inutile; voleva assolutamente sapere cosa spingesse la sua coraggiosissima Pervinca ad urlare di paura nel bel mezzo della notte (o del giorno se volgiamo essere precisi).

La rimise sotto le lenzuola e la cullò finchè non si assopì nuovamente, sebbene lei opponesse un po' di resistenza: detestava essere abbracciata da qualcuno ma, in quell'occasione, aveva bisogno di sentire che non era da sola.

Osservai i due per poco tempo, fino a quando lui si fu addormentato insieme a lei, poi mi rinfilai nel barattolo pregando che il resto della giornata trascorresse molto più serenamente.

 

 

Vaniglia si svegliò con il sole mattutino e cominciò, come al solito, a svolazzare per la stanza; posò lo sguardo sul letto di Pervinca e sorrise: Gri era ancora accanto a lei.

Decise di fare un piccolo scherzo alla dolce coppietta e alzò al massimo il volume della sveglia, sorprendendomi: non era da lei organizzare simili giochetti, era più da Vì!

Appena furono le sette la sveglia cominciò a sbraitare come non mai e i due caddero dal letto.

-Ma sei impazzita?!- Domandarono traumatizzati da quel risveglio così improvviso.

L'altra rise e si avviò verso il bagno.

Si organizzarono per i turni necessari per lavarsi e così, quando il ragazzo fu entrato, le due si cambiarono alla velocità della luce.

Scesero tutti e tre a fare colazione già puliti e vestiti di tutto punto, le gemelle sembravano essersi messe d'accordo per sembrare ancora più diverse: Pervinca aveva indossato dei pantaloncini corti e una maglietta color rosso fuoco con sopra un copri-spalle arancione che le aveva cucino all'uncinetto mamma Dalia, Vaniglia invece aveva un vestitino color perla che le arrivava al ginocchio con alcune coccinelle disegnate ( le avevo ricamate io e mi erano venute piuttosto bene!);

come al solito si dimostravano diverse sia nello stile sia nel carattere.

Prepararono velocemente la cartella e si avviarono verso la porta.

-Aspettate!- Ci voltammo e vedemmo Marta con alcuni cestini in mano – Queste sono le crostatine che vi piacciono tanto e per te, Gri, ci sono anche le ciambelline al vino. Fate una bella merenda e passate una grandiosa giornata!-

Ci salutò e noi uscimmo contenti.

 

Pervinca sembrava aver dimenticato totalmente l'incubo della notte prima: rideva e scherzava come se nulla fosse mentre ci dirigevamo verso la casa di Flox.

“Voglio sapere che cosa la terrorizza”, era questo che, sia io che Grisam, pensavamo mentre osservavamo il look che quel giorno aveva scelto Flox: calze leggere a righe rosa e viola, pantaloncini color cielo, una maglietta a fiori e un cerchietto con una grandissima rosa applicata.

-Ma come siamo colorate oggi signorina Pollimon!- Rise Pervinca riferendosi allo stile “arcobaleno” dell'amica.

-E lei mi sembra di buon umore, signorina Periwinkle!- Scherzò l'altra.

-E, di grazie, per quale ragione afferma ciò?-

-Perchè il rosso è uno dei suoi colori preferiti e lo indossa quando, in genere, è molto allegra; ho forse sbagliato?-

Scoppiarono tutti a ridere per quel discorso senza senso e si incominciarono ad avviare verso la scuola.

Le materie che avevano quel giorno erano molto pesanti ma si potevano consolare: il giorno dopo era sabato!

Pervinca aveva già in mente qualcosa e non vedeva l'ora di coinvolgere tutta la banda; magari avrebbero potuto chiamare anche Shirley Poppy.

Quante sorprese voleva riservarci il futuro!

 

 

Un grazie davvero speciale a Cate Tassorosso, a Kathy Mallory e a_Jacchan_ per le loro recensioni molto gentili!

  
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