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Autore: Shade Owl    21/01/2012    2 recensioni
Altri sei mesi sono ormai passati dal giorno in cui Timothy Anderson ha scelto di mantenere i propri poteri demoniaci. Ora però le cose sembrano farsi di nuovo complicate, e ancora una volta l'Alleanza delle Ombre è coinvolta. Un nuovo potere, dormiente da millenni, si è improvvisamente ridestato. La battaglia finale con l'Alleanza sembra imminente. Ma è davvero così, o siamo solo all'inizio di qualcosa di più grande?
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sangue di demone'
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Si inoltrarono nel corridoio semibuio di fronte a loro, illuminato fiocamente da numerose torce senza fiamma disposte lungo le lucide pareti di ossidiana, poste ad intervalli regolari nel bel mezzo di pareti. Nell’intervallo tra una fiaccola e l’altra c’erano pilastri che affioravano dai muri, squadrati e affilati come ogni altra cosa nella fortezza.
I deboli bagliori che li circondavano, riverberando sul lucido vetro vulcanico, davano all’ambiente un’atmosfera immensamente spettrale e questo, aggiunto al fatto che il silenzio era rotto solo dai loro passi, contribuiva ad aumentare l’inquietudine che provavano: sentivano di avere gli occhi di tutto l’edificio puntati addosso. Tuttavia sapevano di essersela cavata, fino a quel momento, o avrebbero già avuto addosso gli Emissari e chissà cos’altro.
- Ma davvero credevi che fossero i buoni?- sbottò Jo, rivolto a Devon, guardandosi attorno - Con un’Idra di sei piani e un castello come questo?-
- Sì.- ammise sconfortato lui - Che posso dirti… adesso mi sembra piuttosto ovvio chi è cattivo e chi no, ma prima…-
- Erano loro.- disse tranquillamente Trys, incrociando le braccia dietro la testa - Devono avere fatto qualcosa per impedirti di capire chi erano davvero. Di incantesimi come questi ce ne sono un bel po’.-
- Bhè, comunque ora non ci possiamo fare niente.- commentò Timmi. Erano arrivati ad un incrocio di tre corridoi, e si era voltato per guardare Devon - Piuttosto, mi dici da che parte andiamo o devo tirare ad indovinare?-
- Eh sì, ti converrebbe proprio.- ridacchiò lui - A dritto e a sinistra ci sono rispettivamente tane di serpenti e buche di fiamme. Vai a destra.-
Proseguirono lungo il corridoio senza più parlare, tendendo l’orecchio: Devon li aveva avvertiti che, a quel punto, avrebbero potuto imbattersi in Soldati Nonmorti in qualsiasi momento. Zombie infilati in leggere armature di cuoio e muniti di spade, lance ed asce.
Non erano molto intelligenti, come tutti i Nonmorti, ma la magia li rendeva più veloci e reattivi. Questo, unito al fatto che non sentivano dolore e al loro grande numero li rendeva un corpo di guardia temibile. A lungo andare, la cosa li avrebbe sfiancati.
Comunque, all’inizio non ne incontrarono nessuno, forse perché non erano in allerta, ma più si inoltravano nel castello più la luce pareva affievolirsi, rendendo difficile individuare eventuali minacce. Dopo qualche tempo furono costretti ad affidarsi soprattutto a Timmi, che anche senza trasformarsi vedeva bene al buio, o quantomeno molto meglio di tutti loro. Se poi avesse usato i suoi poteri per lui sarebbe stato come all’aperto in pieno giorno.
- Ma dovevi fare tutta questa strada ogni volta?- chiese Alis, guardandosi attorno nervosa.
Devon scosse la testa.
- No, infatti avevo mirato alla parte più interna della fortezza, per evitare le trappole e cose del genere. Credo che mi abbiano escluso in qualche modo, mi dispiace.-
- Bhè, ce lo aspettavamo, dopotutto.- commentò Skin, paziente.
Proseguirono ancora per qualche tempo, ascoltando solamente il suono dei loro passi, finché Nadine non si fermò all’improvviso.
- Che c’è?- le chiese Alis, fermandosi con lei.
- Qui intorno c’è qualcosa.- rispose, cercando di fendere l’oscurità con lo sguardo - Sento che ci sono… sì, sento della magia che si avvicina, ma è debole. Non sembrano maghi, e nemmeno demoni.-
- Potrebbero essere gli Zombie da guardia.- ipotizzò nervosamente Alis - Accendiamo la luce?-
- No, meglio non rischiare.- si voltò - Ragazzi?-
Gli altri, che erano andati avanti un poco, si fermarono e, vedendo che non li avevano seguiti, tornarono indietro.
- Cosa?- chiese Xander.
- Credo che ci sia qualcosa, là in fondo.- spiegò Nadine, indicando la direzione da cui erano venuti - Dite che potrebbero essere quei mostri?-
Timmi non rispose e la superò, strizzando gli occhi per vedere meglio.
- Mmmh… okay, facciamo luce.- sospirò, facendo un cenno a Darth.
Il Templare si frugò per un attimo in tasca, estraendone poi un sacchetto bianco. Prese un pizzico di polvere e la lanciò in aria, spandendo un lieve scintillio che, dopo pochi istanti, aumentò fino ad accendere una luce sufficientemente forte da illuminare quasi tutto il corridoio.
Per un attimo rimasero abbagliati dall’improvviso cambiamento di luminosità, ma non appena tornarono a vedere scorsero, in fondo al passaggio, non meno di sei corpi di aspetto umano.
Avevano la pelle grigiastra, tesa sulle ossa prive di muscoli, ed avanzavano lentamente. I volti erano quasi del tutto nascosti dagli ingombranti elmi di bronzo, e nelle mani sottili stringevano le impugnature di grosse armi smussate o le fibbie di scudi scheggiati, come se uscissero adesso da una battaglia che durava da giorni.
Alcuni di essi si trascinavano dietro dei veri e propri strascichi di ragnatele, ed un paio delle loro protezioni erano così vecchie da presentare strappi e buchi qua e là. Il loro incedere calmo e silenzioso, del tutto in contrasto con quanto aveva detto loro Devon, faceva pensare che non temessero affatto di perderli. Cosa possibile, vista la loro stazza: per quanto umanoidi potessero sembrare, erano alti almeno il triplo di un uomo adulto, e per ogni loro passo lo stesso Skin, che era il più alto, ne faceva quattro o cinque. Sfuggirgli sarebbe stato semplice, specie se avessero iniziato a correre.
- Accidenti…- commentò Devon - Adesso hanno anche messo i Giganti?-
- Cosa si fa?- chiese il Fantasma, osservandoli con la fronte aggrottata - Li seminiamo?-
- No, probabilmente ce ne sono altri davanti a noi. Se li lasciamo indietro, poi saremo imbottigliati nel corridoio.- disse Trys - E allora sarebbe un problema: smog, traffico, i suoni dei clacson, i barboni che ti vogliono lavare il parabre…-
- D’accordo, qualcuno ha delle idee?- chiese Devon.
- Io ne ho una.- rispose il Folletto, apparentemente noncurante di essere appena stato interrotto. Si fece avanti di qualche passo, prendendo uno strano globo scintillante dalla bisaccia di cuoio. Darth gemette - Granata S in arrivo!- gridò, lanciandola.
Quella esplose a mezz’aria, proprio sopra gli Zombie, ricoprendoli di una scintillante coltre di polvere. Un attimo dopo si fermarono tutti insieme, come se fossero stati congelati.
- Carina.- disse Devon, colpito - Ma che vuol dire “S”?-
- “S” come “Stai fermo lì”.- rispose Trys - Non si libereranno mai, a meno che non gli lanci questa.- e trasse fuori una seconda granata, apparentemente del tutto identica alla prima - Una granata D, che sta per “Datti una mossa”.-
- Mettila via!- sbuffò Darth - Conoscendoti, saresti capace di lanciargliela solo per farci vedere come funziona.-
Trys fece sparire la granata (con espressione alquanto delusa) nelle profondità della borsa e il gruppo ricominciò a camminare. Stavolta non ci fu solo il silenzio a circondarli, poiché sentirono i passi strascicati e pesanti di numerosi piedi alle loro spalle e nei corridoi adiacenti. Facendo del proprio meglio per ignorarli e, al tempo stesso, affrettando il passo, giunsero indenni a un’altra diramazione. Stavolta presero a sinistra, ritrovandosi in un nuovo corridoio.
- Ora dovremo rallentare.- annunciò Devon, tendendo le braccia per fermare il gruppo - Qui è pieno di trappole. Quelle un po’ più classiche, sapete: botole, frecce che escono dalle pareti, asce oscillanti…-
- Insomma, la roba che ti aspetteresti da ogni castello ombroso che si rispetti.- commentò Jo, ridacchiando.
Come l’Idra, la porta antipatica e gli Zombie Giganti, nemmeno quella parte fu particolarmente difficile da superare, benché più fastidiosa e noiosa: Darth andò per primo a spada sguainata, usando alcune polveri su di sé per proteggersi da dardi e lame, che urtarono contro gli schermi magici (i quali dovettero essere rinnovati periodicamente da altre manciate di polvere) senza mai fargli niente, anche se gli urti, di tanto in tanto, lo fecero barcollare un poco. In questo modo, ogni trappola poté essere individuata e neutralizzata senza danni: con la spada, il Templare tranciò di netto le aste delle asce oscillanti, usando varie manciate di polvere ignifuga tappò diversi trabocchetti a base di getti infuocati (il primo per poco non gli strinò il sedere, nell’ilarità generale) ed infine si sbarazzò di una seccante tagliola che, sbucando fuori dal pavimento, cercò di mozzarlo letteralmente in due all’altezza della vita con il suo morso d’acciaio.
Quest’ultima esibizione comportò uno scroscio di applausi impressionati da parte di Jo e Xander, perché la tagliola era alta circa un metro, e lui fece un balzo alto almeno doppio, coronato poi da un rimbalzo contro la parete seguito da una capriola avvitata.
Per quanto riguardava le frecce, fortunatamente, non dovette fare granché, visto che si erano già esaurite da sole mentre tentavano di colpirlo durante il passaggio. Il problema furono le botole: quelle non poteva prevederle, e non era in grado di schivarle tutte quante, così Skin trasse dalla sua cintura una specie di piccolo yoyo di metallo, dal quale cominciò a tirar fuori il filo.
Una volta estratto il cavo per la lunghezza di circa un metro, diede a Darth il capo e gli disse di assicurarselo attorno alla vita, mentre lui teneva il resto ben stretto nel pugno.
- Dovrebbe essere indistruttibile.- spiegò - Loran l’ha ideato per imprigionare un nemico, ma anche per calarsi nei momenti peggiori, come quando non puoi volare. È anche fornito di una magia che annulla la Proiezione.-
Darth aggrottò la fronte, mentre si legava il capo del cavo alla cintura.
- E perché dici che “dovrebbe” essere indistruttibile?-
Lui sospirò.
- Circa il trenta percento di questi cosi si sono rivelati difettosi.- spiegò - Dopo un certo peso si rompono. Ma tranquillo…- aggiunse, vedendo la sua faccia seccata - … mi hanno assicurato di aver posto rimedio.-
Nessuno gli rispose.

Quando furono finalmente riemersi anche da quel maledetto corridoio si ritrovarono a poca distanza da un’immensa stanzona quadrata, dal soffitto pressoché invisibile tanto era alto. Dritto di fronte a loro, a diverse decine di metri di distanza, c’era l’imboccatura di un altro corridoio, che era la loro meta, secondo Devon. Tutte le altre porte e vie che si aprivano qua e là nelle pareti erano da ignorare, poiché conducevano ad altre trappole o verso luoghi che non potevano interessarli.
Quello, come aveva spiegato il ragazzo, era il luogo in cui avrebbero perso più tempo: una volta entrati, si sarebbero trovati alle prese con un terribile labirinto: un tortuoso percorso tra altissime mura di pietra che, ogni tanto, si muovevano aprendo nuove strade o chiudendo quelle vecchie, bloccando gli sventurati che si trovavano all’interno in un vicolo cieco, impedendo di tornare indietro o, peggio ancora, presentando una serie di passaggi nuovi tra cui decidere, aumentando la confusione.
A peggiorare il tutto c’era un demone rettile molto pericoloso, di nome Serpiade, che di tanto in tanto usciva a controllare l’ambiente, se e quando il labirinto si fosse attivato. Una sorta di cane che li avrebbe inseguiti per il castello appena non appena gli si fosse presentata l’opportunità. Avrebbe rallentato molto la fuga, in caso fossero incappati in lui, o fermato l’assalto sul nascere se li avesse scovati prima. Dovevano evitarlo ad ogni costo.
Non appena il gruppo si fu avvicinato alla soglia, le preannunciate preti del labirinto comparvero rapidamente nella sala; uscirono dal pavimento, dai muri esterni, dal soffitto o direttamente dal nulla, materializzandosi nell’aria, incrociandosi e spostandosi con una tale rapidità da far venire la nausea.
Nel giro di pochi secondi, davanti a loro, c’era un corridoio di pietra che svoltava a sinistra e a destra dopo appena una ventina di passi, le cui pareti raggiungevano il soffitto, rendendo inutili le arrampicate o il volo.
- Okay, ora che si fa?- chiese Alis.
- Come vi ho già detto l’altra volta, ci penso io.- rispose Skin, prendendo qualcosa dalla cintura: era una sorta di corta bacchetta nera, non più lunga di un suo dito.
- Cos’è?- chiese Jo.-
- Un Districalabirinti.- spiegò - Loran l’ha appena finito di sviluppare, gli manca solo un collaudo definitivo sul campo. Ha sbrogliato trecentoventinove labirinti su trecentotrenta, nelle prove.-
- E cos’è successo al collaudatore numero trecentotrenta?- grugnì Timmi.
- Non so, lo stanno ancora cercando… scherzavo, scherzavo!- aggiunse in fretta, vedendo la sua faccia.
Ci fu un rumore, in fondo al corridoio che si erano lasciati dietro, ed un’occhiata gettata dal mezzodemone disse loro che erano almeno una ventina di Soldati Nonmorti.
- Li blocco?- chiese Trys.
- No, conserva le granate.- rispose Darth - Io suggerirei di seminarli nel labirinto.-
- Approvato.- annuì Timmi - Skin, avvia quel coso, e prega per il tuo bene che funzioni, o non garantisco la tua incolumità.-
Il Fantasma non parve minimamente impensierito dalle sue parole, ed agitò appena la bacchetta. Una scia di scintille uscì dalla sua punta e si diresse rapida lungo il passaggio, sfrecciando a moderata velocità verso l’uscita. Subito, il gruppo cominciò ad inseguirla, affidandosi alla sua guida, correndo fino a lasciare indietro gli Zombie che li inseguivano, i quali tuttavia sembrarono allungare il passo.
I rumori dei Soldati Nonmorti non erano ancora fuori portata d’orecchio, tuttavia, quando una parete davanti a loro cominciò a chiudersi lentamente, tagliando la strada al gruppo. C’era un’altra via da imboccare, ma la scia di scintille parve scartarla immediatamente, tirando dritto.
- Dobbiamo per forza passare di lì!- esclamò Devon - Se torniamo indietro dovremo vedercela con gli Zombie!-
Trys balzò in avanti e, dopo aver fatto comparire la lunga asta azzurra ed affilata, si lasciò cadere per poi scivolare rapidamente nello spazio ancora libero tra l’ostacolo incipiente e il muro di destra. Senza alzarsi, mise l’arma in orizzontale e la usò per bloccare lo scorrimento della parete, che si fermò all’istante: la lama non sembrò sforzarsi affatto per la pressione, ma la pietra cominciò a perdere un po’ di polvere dove toccava la lama, come se si stesse tagliando.
- Meglio sbrigarsi…- disse Darth, facendo cenno ai compagni di proseguire.
Tutti quanti scavalcarono subito l’arma di Trys e, mentre lui si rialzava di corsa tirandola via, i primi Soldati Nonmorti fecero capolino da dietro l’angolo, correndo a loro volta, divorando il terreno con ampie falcate. Fortunatamente, la pietra si sarebbe richiusa ben prima che fossero abbastanza vicini da minacciarli, ma uno di essi scagliò una lancia verso il gruppo, con una tale precisione e forza che questa passò per la fessura ancora libera un istante prima che si chiudesse, e Devon vide la punta avvicinarsi minacciosamente al suo collo…

I ringraziamenti vanno ai miei soliti lettori Ely79 e _Arse_, che mi recensiscono, a RahizelRathalos che ha aggiunto la storia alle preferite, e a Fantasy_40 che l'ha messa tra quelle seguite.

   
 
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