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Autore: Shade Owl    22/01/2012    2 recensioni
Altri sei mesi sono ormai passati dal giorno in cui Timothy Anderson ha scelto di mantenere i propri poteri demoniaci. Ora però le cose sembrano farsi di nuovo complicate, e ancora una volta l'Alleanza delle Ombre è coinvolta. Un nuovo potere, dormiente da millenni, si è improvvisamente ridestato. La battaglia finale con l'Alleanza sembra imminente. Ma è davvero così, o siamo solo all'inizio di qualcosa di più grande?
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sangue di demone'
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La lancia si bloccò ad un centimetro dalla sua gola, afferrata al volo da Timmi. La parete si richiuse definitivamente, bloccando la strada agli Zombie giganti. Quando si rese conto di stare trattenendo il respiro, Devon sbuffò fuori tanta aria che gli parve di sgonfiarsi come un palloncino.
- Per un pelo, eh?- ridacchiò il mezzodemone, portando l’arma in verticale, la punta verso l’alto.
Il ragazzo sbuffò di sollievo, sorridendo appena.
- Grazie.- disse - Me la sono quasi fatta nei pantaloni, accidenti…-
- Bhè, trattieniti.- disse Skin - Ci vorrà ancora un po’ all’arrivo.-
Agitò ancora la bacchetta e la scia ripartì, stavolta più lentamente, mentre Timmi assorbiva la lancia con Risucchio. Seguirono Skin e il Districalabirinti per qualche tempo, attraversando i numerosi corridoi del gigantesco labirinto, ogni tanto ostacolati da una parete indesiderata, ma non ci furono grossi guai: quando la strada veniva loro preclusa, capitava che Darth usasse una qualche polvere per aprire un varco, o che Trys lanciasse una “granata F” (Fuori dai Piedi), oppure Timmi adoperava Risucchio per far sparire una porzione di muro. Tutte cose che, purtroppo, non poterono fare per creare un solo percorso dritto e rapido, che li avrebbe facilitati.
Nel frattempo, ad intervalli regolari, Skin lasciava cadere a terra dei piccoli dischetti spessi pochi millimetri e dal diametro di un paio di centimetri, prendendoli da una delle numerose tasche della sua cintura, come se stesse seminando le molliche di pane per cui era famoso Pollicino.
- Cosa sono?- gli chiese Xander qualche tempo dopo.
- Minimine.- rispose Skin, lasciandone cadere un’altra - Mine di prossimità ad alto potenziale esplosivo. Molto pericolose contro gruppi di ostili in avvicinamento ad una data posizione, così piccole che le puoi infilare in tasca e difficili da individuare.-
- Carine.- annuì Timmi, senza guardarlo - Ma dov’è l’inghippo?-
- Sì… bhè, le Minimine sono un po’ instabili, e non devono mai essere fatte cadere da un’altezza superiore al metro e mezzo.-
- Perché?- chiese Alis.
- Perché l’ultimo che ci ha provato è diventato il primo uomo su Marte.- spiegò.

***

Il labirinto finì dopo un’altra manciata di minuti, rivelandosi non troppo lungo, se si conosceva la strada e si aveva la fortuna di non incappare in troppi muri a trabocchetto. Devon disse che, una volta, quando ancora aveva l’autorità da Emissario delle Ombre, l’aveva fatto tutto di corsa e ci aveva impiegato meno di dieci minuti, prendendo quasi sempre la strada giusta e tornando sui propri passi solo tre volte. In effetti il problema di quel luogo del castello non era tanto la lunghezza del percorso quanto il rischio di rimanere bloccati in un corridoio, di perdersi o di trovarsi davanti Serpiade, cosa fortunatamente non ancora successa.
Forse, ipotizzò il ragazzo, il demone del labirinto ricordava il suo odore come quello di un alleato e si era confuso.
- Sì, tutti argomenti interessanti…- fu commento Timmi, che aggrottò la fronte - Ma visto che finora ci è andata bene, suggerirei di non perdere tempo coi “se”.-
- Andiamo, non dirmi che non ti sembra curiosa questa situazione.- ribatté Darth, guardandosi attorno un po’ preoccupato - Siamo qui dentro da almeno mezz’ora, ma il peggio che ci è capitato sono stati i Soldati Nonmorti. E li abbiamo superati in un attimo.- scosse la testa - È un po’ troppo facile.-
Skin annuì.
- Vero.- ammise - Potrebbe essere una trappola.-
- Quindi cosa dovremmo fare?- chiese Jo - Tornare indietro?-
- Certo, come no, torniamo a casa!- sbottò cupo Timmi - Che idea geniale.-
- Ehi, ero sarcastico!- protestò il ragazzo.
- Ha ragione, comunque.- intervenne Nadine, sedando la discussione - Se ci stessero attirando in una trappola, cosa faremmo?-
- Niente.- rispose Trys, stringendosi nelle spalle - A meno che qualcuno non sappia in cosa consista questa iperpotetica trappola.-
- Si dice ipotetica.- sospirò Darth.
- Vabbè, lo sappiamo o no?- sbuffò il Folletto.
Nessuno rispose, e lui incrociò le braccia con l’aria di chi ha appena dimostrato un concetto innegabile.
- Appunto.- proseguì - Quindi, tanto vale lasciarla scattare. Ormai siamo qui, voglio tornare a casa con la testa del Tredicesimo Membro. E con quella dei suoi colleghi. E con un gelato.-
- E basta con i gelati!- esclamò Darth, esasperato.
Gli altri si lasciarono andare a qualche breve risata, mentre riprendevano a camminare verso il nuovo ostacolo: il Corridoio degli Specchi.
Il suo nome era abbastanza esplicativo: pavimento, pareti e soffitto erano fatti di specchi, d’ogni forma o dimensione, inclinati a diverse angolazioni, o posti anche in punti apparentemente casuali.
Ovunque c’era qualcosa capace di riflettere, creando così un percorso persino più difficile di quello affrontato nel labirinto. I riflessi confondevano in modo impressionante gli occhi, e rendevano estremamente difficile orientarsi. Xander ebbe addirittura un capogiro a quella vista.
- Qui i Districalabirinti non ci saranno di alcuna utilità.- dichiarò Devon - Non riusciremo nemmeno a capire quale scia vada seguita e quale no, e un solo lumicino finirà con l’accecarci… questi specchi riflettono meglio della sabbia. Per di più, se sbagliassimo strada finiremmo in una gabbia… o peggio.-
- Come facciamo a passare?- chiese Jo.
- Prima io ero immune ai riflessi.- spiegò il ragazzo - Gli specchi sparivano dalla mia vista, e mi bastava arrivare in fondo al corridoio. Non so come si possa fare adesso.- ammise sconsolato.
- E ce lo dici solamente ora?- sbottò Xander.
- Lascia stare, Donovan…- disse Timmi - Sono anni che aspettiamo una simile occasione, e non saranno quattro specchietti a fermarci. Dico bene?- chiese, guardando Skin, Trys e Darth, che annuirono risoluti.
- Allora cominciamo a fare un po’ di macello.- disse, piegando le ginocchia ed  appoggiando le mani a terra.
Un istante dopo, si era trasformato, assumendo l’aspetto del grosso mostro che portava dentro il proprio corpo; nel frattempo, Skin, Trys e Darth avevano tirato fuori le loro armi, come se fossero pronti a battersi contro qualcuno.
- Questo ci porterà un bel po’ di sfortuna…- commentò il Folletto.
- Oh, ma che peccato…- ringhiò il mezzodemone.
Si girò di scatto, tanto forte che la coda, tesa dietro di lui, frantumò all’istante tre specchi.
- E siamo a ventuno anni precisi…- sospirò Trys.

Per la precisione, accumularono novemila e duecentosessantuno anni di sfortuna, e ruppero mille e trecentoventitré specchi. Come se non bastasse, l’intero corridoio era disseminato di trappole simili a quelle neutralizzate da Darth poco tempo prima, ma gli specchi resero il tutto molto più difficile da evitare.
Dovettero quindi lavorare in equipe, per riuscire a procedere: mentre Timmi andava avanti e faceva da “bulldozer”, frantumando gli specchi davanti a sé e facendo scattare le trappole, Darth, subito dietro di lui, lo supportava con le polveri, bloccando ciò che si avvicinava troppo prima che potesse causare danni; Trys e Skin, invece, stavano ai lati e bloccavano le trappole scattate ed individuate dal mezzodemone e che le polveri non potevano contrastare efficacemente, così che non potessero più nuocere a nessuno.
Gli altri stavano più indietro, con Xander ed Alis che usavano la magia per ripulire il pavimento dai vetri, mentre Jo, Nadine e Devon facevano da retroguardia: il labirinto alle loro spalle era ancora attivo, quando normalmente avrebbe dovuto sparire una volta usciti, indipendentemente dalla presenza degli Zombie. Ciò significava che, al suo interno, c’era qualcosa di più che meri Nonmorti, e l’ex Emissario delle Ombre preferiva non pensare a cosa potesse aggirarsi tra quei corridoi: nel migliore dei casi era un altro Emissario, ma nel peggiore…
Bhè, almeno erano usciti dal labirinto, e persino Serpiade ci avrebbe messo un po’ per trovarli.

***

Ci volle parecchio tempo per attraversare il Corridoio degli Specchi, cosa che si rivelò molto più difficile di quanto Timmi non si fosse immaginato: le trappole non facevano altro che rallentarli, e i numerosi riflessi lo confondevano enormemente, costringendolo spesso a fermarsi per capire dove doveva colpire o quale era una porta e quale no. Se avesse sferrato una codata storta avrebbe rischiato di sfondare qualcosa che sarebbe dovuto rimanere al suo posto, svelando così la presenza di tutti loro, mandando a farsi benedire l’effetto sorpresa.
Oltretutto, dopo un po’ gli vennero la nausea e una lieve forma di labirintite, causandogli qualche vertigine.
Alla fine, tra le numerose pause che si prese per pensare, i rumori di vetri rotti che risuonavano nell’ampio corridoio ed i milioni di riflessi attorno a lui, gli venne pure l’emicrania e, non appena uscirono da lì, si ritrasformò in umano e si sedette a terra con la schiena appoggiata ad una colonna, la testa tra le mani.
- Tutto bene?- gli chiese Nadine, inginocchiandosi al suo fianco.
- Eh, una pacchia…- grugnì lui - Mi fa un male…-
- Dovrei avere dell’analgesico.- disse Darth - Ne vuoi un po’?-
- No, aspetto che mi passi.- rispose il mezzodemone mentre si rialzava, aiutandosi con Nadine ed il muro alle sue spalle.
- Anche questo è stato abbastanza semplice, mi sembra.- osservò Xander, guardando la miriade di frammenti scintillanti che si lasciavano dietro. Sembrava una spiaggia di sabbia grezza - Niente mostri o incantesimi d’ostacolo.-
Devon annuì, guardando a sua volta il corridoio. Sembrava preoccupato.
- Già… ora sto cominciando a chiedermi anch’io cosa succede.- ammise - Mi aspettavo qualcosa di più, a questo punto. Insomma, siamo persino riusciti a evitare Serpia…-
- Ne abbiamo già parlato.- sbuffò Timmi, massaggiandosi una tempia - I “se” lasciamoli perdere. Abbiamo altro a cui pensare.-
Guardandosi intorno si rese conto che erano, di nuovo, ad un incrocio di quattro strade, una dritta davanti a loro, una a destra, una a sinistra e l’ultima era quella dove stavano loro.
- Da che parte?- chiese.
- Dritto.- disse immediatamente Devon - Dalle altre parti perderemmo solo tempo, ci sono stanze che non ci interessano, oltre alle solite trappole.-
Senza esitare, Trys cominciò ad avanzare senza fretta verso la direzione indicata.
- Io mi darei una mossa.- commentò il ragazzo.
Il Folletto si voltò a guardarlo.
- Perché?-
Lui indicò verso l’alto. Tutti alzarono lo sguardo e un attimo dopo Trys si gettò nel corridoio a dritto per evitare che una sorta di pesantissimo lampadario in metallo in caduta libera gli arrivasse addosso. Quello si schiantò contro il pavimento con un botto da far paura, poi cominciò lentamente a tornare in su, tirato dal cavo che si riavvolgeva.
- Non ha propriamente un nome.- disse Devon, guardando l’ascesa dell’oggetto - Io lo chiamo “Lampadario a Sorpresa”. È fastidioso anche più delle tue granate.-
 - Bah…- sbuffò Trys, rialzandosi - Ti tiro una granata M, poi mi dici cos’è peggio.-
- Granata M?- ripeté Jo.
- “Meglio se la eviti”.- spiegò stancamente Darth.
Timmi, intanto, si tolse la mitena destra, liberando Risucchio, ed avanzò al centro dell’incrocio, tenendo d’occhio il lampadario.
- State indietro.- disse, mentre il trappolone correva verso di lui e alzando il braccio.
Il vortice si aprì all’istante, ed il pesante lampadario ci finì dentro senza fargli niente, compresso e assorbito dalla potenza della magia. Un attimo dopo il cavo cominciò a riavvolgersi e, siccome la struttura metallica era imprigionata dentro Risucchio, Timmi fu trascinato verso l’alto prima che potesse fare qualcosa.
- Ti pare il momento di fare bungee jumping?- sbottò Trys - Smettila di giocare col lampadario e scendi subito!-
Timmi prese Nova e tagliò il cavo, cadendo verso il basso ed atterrando sulle gambe, piegandole per assorbire l’urto.
- Piantala di rompere!- sbuffò, mettendo via la Fiaccola e coprendo Risucchio - La prossima volta ti ci voglio vedere a te, mentre cerchi di togliere di torno quell’affare…-
- Scusate?- sbottò Nadine - Non dovremmo andare?-
Nessuno dei due rispose; ricominciarono a camminare senza più incontrare niente che fosse degno di nota (tranne magari un’ultima trappola, una statua posta sopra un arco che sputò fiamme contro Jo quando mise il piede sulla mattonella sbagliata) e, finalmente, raggiunsero ciò che cercavano: la porta nera oltre la quale c’era l’Alleanza delle Ombre al completo.

Era poco più alta di due metri, interamente di pietra scolpita, scura e decorata con decine di bassorilievi elaborati. Nella parte alta, poco sotto l’architrave ricurvo, erano incastonate tra quattro bracci corti e sottili le due perle grigie, grosse come meloni; erano quelle che, a detta di Devon, avrebbero scagliato saette letali contro chiunque avesse osato toccare i battenti.
- Bhè, direi che ci siamo.- disse Skin - Chi ci libera di quelle?-
- Sì, chi ci toglie quelle dalle palle quelle palle che ci rompono le palle?- chiese Trys.
Tutti gli lanciarono diverse occhiatacce più che eloquenti.
- Forza, era divertente!- esclamò.
Di nuovo, lo fulminarono con lo sguardo.
- Bah… cattivi…- sbuffò.
- Donovan, procura una sbarra.- ordinò Timmi - Devon, martelli tu la prima sfera?-
- Sicuro.- annuì lui, facendo un passo avanti.
- Un attimo…- li richiamò Darth, frugandosi nelle tasche - Se cominciano a battere la pietra con un maglio finiremo per essere scoperti… fatemi prima…-
Prese l’ennesimo sacchetto di polvere e lo vuotò completamente sulla porta.
- Questo limiterà il suono.- dichiarò - Non lo coprirà del tutto, ma almeno è qualcosa.-
- Bhè, posso aiutare io.- disse Trys, rovistando nella bisaccia - No… no… no… che ci fa qui una P? Mmmh… no, neanche… Ah, eccola!-
Era una delle tante granate che a tutti loro sembravano l’una uguale all’altra, ma quando la lanciò contro la porta quella si limitò dissolversi in uno sbuffo scintillante, senza che accadesse niente.
- Cosa voleva essere, quello?- chiese Alis, inarcando un sopracciglio.
- Boh…- rispose Trys, grattandosi la testa, confuso - Doveva funzionare, non capisco…-
- Avrai sbagliato il dosaggio.- lo consolò Darth, dandogli una pacca sulla spalla - Dai, capita a tutti. In fondo, non è la prima volta. Ricordi quando ci hai lasciati appiedati sull’oceano indiano?-
- Non è stata colpa mia!- sbottò il folletto - Sei tu che non hai afferrato al volo la granata F…-
- Che, per essere precisi, avevi farcito di peperoncino invece che di ruta.-
- Bah, se tu avessi…-
A quel punto, un’enorme spostamento d’aria proveniente dalla porta li sollevò da terra e li fece ruzzolare per un paio di metri nel corridoio alle loro spalle, buttandoli tutti giù come birilli. Rimasero sul pavimento per qualche attimo, intontiti, mentre Trys saltava in piedi, schiamazzando:
- Ma certo! Certo certo certo certo!- gridava - Che scemo… avevo messo del ritardante nella miscela, così potevamo allontanarci!-
- Eh, ora te ne ricordi…- gemette Darth, tirandosi su.
- Aaaah…- gracchiò Devon, massaggiandosi il collo mentre si alzava - State tutti bene?-
- No…- grugnì Timmi, alzandosi e tenendosi la testa - Non finché non strozzo Trys…-
- Non è il momento!- sbottò il Folletto - Abbiamo un lavoro da fare, no?-
Le facce di tutti dicevano chiaramente quale lavoro avrebbero tanto preferito compiere, ma si limitarono a tornare davanti alla porta, così che Devon e Xander potessero cominciare a forzare la prima perla. Per fare più in fretta, Alis e Nadine decisero di cominciare a lavorare sull’altra, in contemporanea con i ragazzi.
- Che granata era, comunque?- chiese Timmi, imbronciato.
- Una granata N.- rispose Trys, osservando il lavoro dei ragazzi - Che sta per…-
- … “Nessuno resti dov’è”.- sbuffò Darth - Ottima per annullare le vibrazioni della materia e dell’aria per un paio d’ore, ma per farlo le rilascia tutte insieme, scaricando l’ipotetica riserva che il bersaglio possiede. L’ultima volta per poco non mi ha scaraventato giù dal Kappadue.-
- Che ci facevate sul Kappadue?- chiese Jo.
- Salvavamo la pelle a lui.- rispose Trys, indicando Skin, che sospirò.
- Mi ero appena arruolato, e non ero in grado di affrontare da solo qualcosa di grosso come una Lince di Palude.- spiegò - Era scappata per mancanza d’attenzione attraverso un varco magico, ed è finita lì.- chiarì, vedendo che il ragazzo aggrottava la fronte.
- E sono grosse circa due metri, per un peso di cento chili.- aggiunse Timmi.

***

Il Tredicesimo Membro, tanto per cambiare, era impegnato a placare gli animi inquieti dei suoi colleghi, che cominciavano veramente a dargli sui nervi: come sempre, il suo piano era troppo pericoloso, ai loro occhi, troppo contorto e mal gestito, ed il recente furto al palazzo del Sommo Concilio (un’azione eccessivamente azzardata, dicevano), unito alla mancata cattura di Devon da parte di Marcus (che loro non sapevano essere pilotata), aveva soltanto inasprito i già amareggiati rapporti con lui. Non riuscivano a capire quali fossero le sue chiare intenzioni, e non sembravano avere intenzione di provarci neanche.
Non era nemmeno stato lui a volere quella riunione, e quando Rawlyn l’aveva informato che gli altri dodici stregoni stavano discutendo in sua assenza era subito corso nella sala, furente e preoccupato: a quanto sembrava, le cose gli stavano sfuggendo di mano prima del previsto.
- Ciò che sta accadendo è sempre più grave!- sbottò uno dei dodici - Stai perdendo il controllo, ammettilo: da quando i Custodi dell'Eden hanno fatto intervenire il Pentacolo al completo la situazione ha continuato a peggiorare, e ora siamo in acque sempre più agitate! E la colpa è soltanto della tua inettitudine!-
Il Tredicesimo Membro dovette fare uno sforzo per non lanciargli una maledizione seduta stante e controllare la propria collera. Normalmente si rivolgevano a lui con la deferenza che gli era dovuta, ma negli ultimi tempi le cose stavano cambiando. Sospettava anche che ci fosse un complotto interno per deporlo e far salire a capo dell’Alleanza uno di loro. Quella riunione ne era una prova.
Aveva le sue idee su chi potesse essere a volergli fare le scarpe ma, incredibilmente, questo era solo l’ultimo dei suoi problemi. Gli occorreva ormai poco tempo, e non doveva faticare poi tanto per raggiungere l’obbiettivo. Se solo quella banda di vecchie, fastidiose donnicciole si fosse decisa a starsene buona un altro poco…
- Ammetto di non aver previsto le azioni del Pentacolo.- rispose, cercando di suonare conciliante - Così come non so quanto profondo possa essere il tradimento del nostro Emissario, o come fare per raggiungere il Talismano del Patto di Sangue, che è troppo ben protetto, a quanto mi ha detto Marcus. Ma vi posso garantire che sapevo perfettamente di chi ci saremmo trovati ad affrontare, così come so quali saranno le prossime mosse dei nostri avversari. Ciò che faranno, che ci crediate o meno, sarà solo qualcosa che io stesso li ho costretti a fare.-
Quest’ultima affermazione li lasciò ammutoliti per un paio di secondi. Ma solo un paio.
- Sai ciò che faranno?- chiese qualcuno - E come?-
- Questo non ha alcuna importanza.- tagliò corto.
- Ma dobbiamo rafforzare le difese!- eruppe uno degli altri - Chiamare dei demoni a proteggere la fortezza! A proteggere noi! Ci cercheranno, se il traditore dovesse parlare!-
- Anche loro hanno un demone dalla loro parte, più potente di qualsiasi altro noi possiamo schierare per tempo.- osservò il Tredicesimo Membro - E il Pentacolo è formato da altri quattro elementi altrettanto preparati e con persino maggiore esperienza alle spalle. Tra loro vi sono gli stessi guerrieri che protessero Lara ed Elizabeth Addley, e che affrontarono in combattimento i Custodi dell’Eden originali al fianco di quelli attuali e dell’Evocatore. Dei normali demoni non li piegheranno.-
- Non da soli!- esclamò qualcuno  - Però con i nostri incantesimi…-
Le sue parole vennero interrotte da un Emissario delle Ombre che si materializzò al centro dell’assemblea. Era un uomo alto e scuro di pelle, di nome Rawlyn.
Apparentemente ignaro di averli interrotti, si rivolse subito al Tredicesimo Membro.
- Signore, mi scuso per l’intrusione.- disse in fretta, con l’aria di chi è in allarme - Stavo controllando che non ci fossero ulteriori insubordinazioni all’interno del castello, come ordinato…- e qui, gli altri dodici membri dell’assemblea furono percorsi da un fruscio - … e ho trovato dei Soldati Nonmorti in uno dei corridoi. Erano bloccati, letteralmente paralizzati, e niente di ciò che ho fatto è servito a liberarli.-
Un nuovo borbottio fremente attraversò i dodici, mentre il Tredicesimo Membro osservava l’Emissario.
- Hai idea di cosa possa essere stato?- chiese.
- Temo di tratti di una magia del popolo dei boschi.- rispose - Probabilmente, magia dei folletti.-
- C’è un folletto nel Pentacolo!- gridò un membro dell’assemblea - Il compagno del Templare!-
- Sì, è esatto.- annuì Rawlyn - Trys, questo è il suo nome. L’ho già affrontato, e mi ha sconfitto. Potrebbe trattarsi di lui.-
- Se c’è lui ci sono anche gli altri!- esclamò qualcuno - Dobbiamo fare qualcosa!-
Il Tredicesimo Membro annuì.
- Sì, dobbiamo.- si rivolse all’Emissario - Rawlyn, vai a liberare gli altri Soldati Nonmorti. E cerca Serpiade, ci servirà. Noi, intanto…-
La porta cominciò ad aprirsi lentamente, sospinta da qualcuno dall’altro lato, e il Tredicesimo Membro s’interruppe di botto, alzando lo sguardo su quanto stava accadendo, imitato da tutta l’assemblea e da Rawlyn.
Quando i due battenti furono completamente aperti, videro Timothy Anderson sorridergli con aria cattiva appena oltre la soglia. Le due perle maledette erano sparite.
- Salve.- ghignò il mezzodemone - Bella giornata, vero?-
Alzò la mano sinistra, assolutamente priva della solita mitena, avvolta in una fiamma arancione incandescente.
- Ah, finalmente…- mormorò il Tredicesimo Membro, così piano che non lo sentì nessuno - Cominciavo a disperare…-

Se questo capitolo vi sembra lungo, sappiate tutti che all'inizio era di quasi venti pagine in A5, che poi ho spezzato in sette. Ma siccome dopo il successivo diventava quasi altrettanto lungo... insomma, mi sono arrovellato più nel "taglia e cuci" che nella revisione.
A questo punto (ora che sapete quanta fatica faccio pur di rientrare nei tempi XD) ringrazio i miei lettori: Ely79 e _Arse_, che mi recensiscono ogni volta che possono; RahizelRathalos, che la tiene nelle seguite; Fantasy_40, che l'ha aggiunta alle seguite. E infine, aggiungiamo alla lista un nuovo lettore che giusto ieri ha lasciato un commento: NemoTheNameless.

   
 
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