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Autore: Carla Volturi    22/01/2012    2 recensioni
Bianca, giovane pittrice ventitreenne conosce Cristiano, trentacinqueenne ufficiale di marina. Un incontro casuale...un amore folle e travagliato. Due vite diverse, cosi come ambizioni e prospettive. Che ne sarà di loro?
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Image and video hosting by TinyPic Buona Domenica.
Pubblico il mio nuovo capitolo, poi stasera ne posterò uno nuovo, bellissimo e romantico.
Un bacio a tutti e grazie,
Carla.

CAPITOLO 5- FOLLIA


Mi affretto a salire le scale. E’ l’unica persona con cui io possa parlare qui a Vietri. In realtà è l’unica persona che io conosca. E in questo momento ho bisogno di sfogarmi un po’. Ho bisogno che qualcuno mi ascolti. Che ascolti le mie emozioni. Quell’emozioni che solo lui può darmi: il bellimbusto del mare.
Non appena metto piede sul terrazzo, mi accorgo che non c’è nessuno.
Sbuffo, inclinando la testa. E no, eh? Destino fai in modo che ci sia lei in casa!.
Busso alla porta. Attendo qualche secondo. Nel frattempo lascio che le mie gambe frenetiche oscillino avanti e indietro. Mordo le labbra.
Apri, apri, apri…sesamo: porta spalancata e Adriano in tuta.
I nostri sorrisi a 360 gradi. Ci abbracciamo fortissimo.
Dovete sapere che ho sempre adorato Adriano e non solo perché è l’unico parente rimastomi con Lucilla.
Quando abitavo a Venezia per due anni mi ha fatto da istitutore privato, mi ha insegnato davvero tanto, soprattutto tutte le vicende storiche dell’Italia. Non a caso ora è docente di storia e geografia presso la scuola media del paese. E’ una persona fantastica: leale, gentile, sincero, sicuro di sé e pazzo. Si pazzo, perché quel suo aspetto calmo e tranquillo altro non fa che celare un folle a tutti gli effetti. Una volta si gettò nudo a mare, sotto lo sguardo divertito della gente; un'altra si lancio con il bunging jumping; un'altra ancora quasi si ammazzava facendo rally. Per la serie “cosa devo fare con la mia vita?”.
Finalmente ci acchiappiamo!”, esclama felice.
Eh si. Oh ma io sono venuta già qui, ma non c’eri”, affermo, mentre entro a casa.
Si lo so. Lucilla mi ha informato ”, mi dice, indicandomi la sedia.
Mi accomodo: “Sono contenta di rivederti!”.
Si siede accanto a me: “Si anche io. Però…non ti ricordavo cosi carina”.
Adriano sei uno sgorbio. E’ inutile che fai il galante con Bianca”, esordisce Lucilla in vestaglia.
Mio cugino si volta: “Ah io sono uno sgorbio?”.
Sua moglie riflette per cinque secondi: “Ti ho fatto un complimento, eh?”.
Il bel maestro ride: “Allora visto che mi tratti male, stasera faccio qualche pazzia”.
Lucilla prende il caffè e lo serve in tavola: “Oh ma cosa fai? Voglio venire anche io con te”.
Aggrotto le sopracciglia: “Vi siete accoppiati bene voi due”.
Adriano: “A quanto pare si”.
Lucilla mi guarda da un po’: “Allora come si chiama?”.
Ho un sussulto. Le mani tremano: “Chi?”.
Beve un sorso di caffè ed esclama: “Il tipo che ti piace”.
Sgrano gli occhi, sorpresa: “Chi mi piace?”.
Incrocia le braccia: “E dai si vede da un miglio lontano che hai incontrato uno. Guarda che prima di Adriano, ne ho avuti di ragazzi!”.
Adriano sbotta: “I ragazzi, i ragazzi. Anche io ero ambito, non te lo dimenticare”.
Lucilla gli prende la mano: “Caro ma dove la trovi una come me, che ti asseconda nelle tue pazzie? ”.
Annuisce: “Vero, hai ragione amore. Però voglio sapere chi è il tipo di Bianca”.
Sbotto: “Non è il mio tipo”.
Mia cugina mi punta il dito contro: “Ah e vedi che allora c’è qualcuno”.
Stringo i pugni, agitandoli leggermente. Strizzo gli occhi: mi sono tradita come una bimbetta. Mi tocca parlare, non a caso sono venuta per questo motivo: “Ok non è il mio tipo, ma è di un bello sconvolgente”.
Piu’ bello di me?”, chiede Adriano.
Lucilla gli da un buffetto sulla spalla: “Ma chi ti piglia!. Piantala e fammi sentire”.
Tende la mano verso di me, per indicarmi di continuare il discorso appena interrotto.
Scuoto la testa: “E proprio bello. Ma ha un caratterino…mi sta di un antipatico. Però vuole sorprendermi”.
I due sposi accostano la loro testa alla mia e simultaneamente domandano: “E  come si chiama? ”.
Sbatto contro lo schienale della sedia. Alzo lo sguardo verso il soffitto e sospiro: “Non lo so”.
Iniziano le lamentele: Lucilla si alza, dirigendosi verso la cucina per prendere dei biscotti e continua a ripetere una sola frase “E ma non è possibile”. Adriano incrocia le braccia, abbassa gli occhi, muove la testa: “Cosi non va bene”.
Tutto questo dura per un quarto d’ora. Un quarto d’ora di supposizioni: come rintracciare l’uomo misterioso? Contattiamo i nostri amici? Glielo descriviamo, proviamo…hai visto dei segni particolari? Un tatuaggio, un piercing? Un qualcosa che lo distingue dagli altri?. Ma un'unica cosa lo rende unico: i suoi occhi…e il suo carattere.
Adriano alza l’indice verso l’alto. Eureka: “La spiaggia”.
Cioè?”, gli chiedo, spalancando le braccia.
La spiaggia, li sicuro lo trovi. Ci vanno tutti al mare”, mi risponde, soffi sfatto di se stesso.
Compreso i bonazzi abbronzati”, replica Lucilla, mentre abbraccia suo marito.
Sentiamo il pianto di un bambino. Adriano si alza: “E’Luca. Ci penso io”.
Mi alzo anche io: “Lucilla io vado. Devo fare un po’di compere ”.
Ok ma stasera ti voglio qui a cena”, afferma, mentre si avvicina alla porta per aprirla.
Va bene. A stasera. Salutami Adriano”, replico, felicissima dell’invito.
Sarà fatto. A stasera ”: mia cugina è davvero gentilissima.
Scendo le scale di casa. E rido come una stupida. Una stupida felice: non ho mai avuto tutto questo e ora non voglio proprio rinunciarci!


  
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