Castle
si fece una doccia veloce per poi scendere a controllare la cena.
Forse
avrebbe dovuto regolare l’acqua per scendere fredda.
Vedere
Kate, nella sua piscina, bagnata e sorridente, lo emozionò a tal punto
che
avrebbe davvero voluto baciarla.
E
poi c’erano i tatuaggi. Era sicuro che non fossero stati fatti insieme,
ma non
capiva il significato nascosto di quei due disegni.
Perché
accostare una farfalla a una rosa?
Forse
erano solo due cose che a lei piacevano molto, ma la spiegazione troppo
sbrigativa della sua musa non lo convinse per nulla.
Uscì
dalla doccia con ancora questi pensieri. Era curioso di sapere.
Si
infilò un paio di pantaloni di una tuta blu e un maglia piuttosto
pesante.
Infondo erano al mare a Natale, la temperatura sarebbe scesa parecchio,
anche
se aveva il riscaldamento acceso in tutta la casa.
Scese
in cucina e controllò il tacchino, ma doveva ancora cuocere un po’.
Da
dietro una voce lo chiamò:
-“Ehi!
Posso darti una mano?”- chiese Kate, ma quando Castle si voltò e la
vide, le
sue facoltà mentali raggiunsero le Fiji.
Kate
non era vestita per nulla elegante, erano solo loro due, voleva stare
comoda.
Indossava un paio di leggins neri e un grande maglione bianco che le
arrivava
fin sotto al sedere. Ai piedi aveva un paio di calze natalizie, rosse e
verdi,
con delle renne disegnate ai bordi e in punta.
Per
Castle era stupenda e mentre lei scendeva le scale gli regalò uno dei
suoi
meravigliosi sorrisi.
-“Allora,
a che punto siamo?”- chiese avvicinandosi ai fornelli.
Castle
non aprì bocca, ma capì che in qualunque veste si trovasse Kate per lui
era
bellissima.
-“Castle!
Sveglia!”- disse Kate schioccando le dita.
-“Oh…
si! Ecco… ehm…”-
-“Ho
capito controllo da sola!”- disse sorridendo e scuotendo la testa.
Si
inchinò per controllare il tacchino ma come vide lei stessa la cena non
era
ancora pronta.
Castle
rimasto qualche passo indietro rispetto a lei, come la vide inchinarsi,
i suoi
occhi si piantarono sul suo fondoschiena, deglutendo vistosamente.
-“Che
facciamo ora?”- chiese la detective, voltandosi velocemente e beccando
Castle a
fissarle il sedere.
Kate
avvampò e abbassò lo sguardo, mentre Castle colto in fragrante provò a
smorzare
un po’ la tensione, fallendo miseramente.
-“Beh
potremmo coccolarci mia musa!”- rispose Castle malizioso. Ogni
occasione era
buona per provarci con lei.
-“Nei
tuoi sogni, Castle!”- rispose Beckett riducendo gli occhi a due fessure.
-“Beh…
allora… um… potremmo finire di decorare l’albero e la casa! Che ne
dici?”-
chiese speranzoso.
-“Certo!”-
rispose frettolosamente Kate. Qualunque cosa sarebbe andata bene, pur
di uscire
dall’imbarazzo del momento.
Castle
entrò in uno stanzino vicino l’ingresso e portò fuori 3 scatole sulle
quali
c’era scritto: ‘decorazioni natalizie’.
Kate
aveva iniziato a decorare l’albero insieme a Castle ma ad un certo
punto notò
che mancava qualcosa.
-“Castle…
ma non hai messo le luci!”- esclamò.
Castle
osservò l’albero per qualche secondo e poi esclamò:
-“In
effetti mi sembrava troppo spento!”-
Kate
lo guardò esterrefatta.
Come
si era potuto dimenticare delle luci?! Sono la prima cosa da mettere
sull’albero
di natale.
Kate
sospirò scuotendo la testa e porgendogli la scatoletta per riporre
tutte le
palline e addobbi dell’albero.
-“Forza
tieni questa. Io lo disfo!”-
Ad
ogni movimento lui la guardava estasiato.
Aveva
fatto l’albero con Meredith quando Alexis era piccola, o meglio
Meredith aveva
il copione in mano e lui aiutava Alexis a sistemare tutto, e anche con
Gina ma
aveva paura che si rovinasse la sua manicure quindi lui e sua figlia
avevano
fatto tutto da soli, ma qui, ora, con Kate, era tutto diverso.
Perché
lei era speciale.
A
ogni pallina che metteva a posto, per qualche secondo si fissavano
negli occhi.
-“Castle…”-
lo ammonì Beckett.
-“Che
c’è?”- chiese con finta aria innocente.
-“Smettila
di fissarmi. È inquietante!”- rispose voltandosi verso l’albero e
continuando a
togliere le decorazioni.
-“Non
ci riesco!”- rispose Castle quasi cogliendo di sorpresa anche se stesso.
Beckett
spalancò gli occhi. Non si aspettava una risposta così secca da lui.
Anche se
in effetti dopo l’incidente con la panna e in piscina doveva aspettarsi
qualcosa.
-“Beh,
renditi utile e passami le luci!”- rispose sistemando le ultime palline.
Rimasero
in silenzio mentre posizionavano le lucine colorate sull’albero, quasi
avessero
fatto un tacito accordo.
Kate
sistemava le luci e nel mentre si ritrovò a pensare che erano anni che
non
faceva un albero di Natale.
Ormai il suo fidato alberello già confezionato con
fibre ottiche luminose, era l’unico addobbo natalizio che metteva. Da
quando
sua madre era morta lei non aveva avuto più voglia di festeggiare.
E
poi rientrando quasi tutte le sere tardi da lavoro, l’ultima cosa che
aveva
voglia di fare, era addobbare per il Natale.
Ma
ora addobbando con Castle, si sentiva come se fosse a casa.
Si,
forse Castle la stava aiutando a farla uscire dalla sua profonda
nicchia,
scavata nel corso degli anni.
Iniziarono
a rimettere le palline.
Ce n’erano di ogni tipo: blu, rosse, dorate, argentate,
ne trovò qualcuna anche viola, e alcune di esse con paesaggi innevati
disegnati, per poi passare ai personaggi come i vari babbi natale che
portavano
regali, chi col sacco sulle spalle, una slitta, e tantissimi angeli.
E
poi ad un certo punto Kate si ricordò di una cosa.
Lasciò
Castle un momento per salire nella sua stanza.
-“Ehi
dove vai?!”- chiese lo scrittore.
-“Torno
subito!”- rispose in fretta la sua musa.
Quando
ritornò, Castle vide che aveva qualcosa in mano.
-“E’
un regalo per me?”- chiese emozionato.
-“Si
e no.”- rispose vaga Beckett, cercando un nastro per poterlo legare
all’albero.
Solo
allora Castle aveva capito che Kate aveva appeso un piccolo elefantino.
Confuso
la guardò. Che cosa c’entrava l’elefante nell’albero?
Kate
un po’ in imbarazzo, capendo la curiosità dello scrittore mormorò a
bassa voce:
-“L’altro
giorno, quando ho tirato fuori il mio alberello, in fondo alla scatola
c’era
questo elefantino. Ho… ho pensato di regalartelo, perché… io lo adoro,
e se
dovessimo separarci e tu non collaborerai più con me, ho pensato… che
avresti
avuto qualcosa che ti ricordasse me. E inoltre, in alcune parti del
mondo,
pensano che gli elefanti portino fortuna.”- disse arrossendo, forse
perché la
sua, le sembrava un’idea sciocca.
Castle
sorrise. Vederla così imbarazzata gli dimostrava il suo lato
fanciullesco, quel
lato in cui era solo Kate, non Beckett. Questo gli dava modo di
conoscerla più
a fondo.
Non
ottenendo risposta Kate si affrettò a precisare:
-“Ma…
se non ti piace, o non lo vuoi lì… lo tolgo e…”- fece per staccarlo
dall’albero, ma una mano calda di Castle si appoggiò alla sua.
-“Lo
adoro anche io.”- disse con la sua voce profonda avvicinandosi
all’orecchio di
Kate.
La
detective si voltò verso di lui non appena sentì il suo respiro sul
collo, ma
non immaginava che fosse così vicino, a pochi centimetri dalle sue
labbra.
Gli
occhi di entrambi si fissavano. Sapevano per certo che una volta
iniziata quella
danza, sarebbero affogati negli occhi dell’altro.
Castle
si fece più vicino, e il suo sguardo scivolò sulle labbra perfette di
Kate. Si
chiese come fosse stato baciarle, sentirle morbide sotto le sue.
Anche
gli occhi di Kate indugiavano sulle labbra di Castle, quasi volesse
afferrarlo
per il maglione e baciarlo, fin quando non avrebbero sentito la
necessità di
respirare di nuovo.
Ormai
non li separava più nulla.
C’era
l’atmosfera natalizia, stavano preparando l’albero come farebbe una
normale
coppia. E in più si desideravano da morire.
Quando
le loro bocche erano a pochi millimetri di distanza, entrambi d’istinto
chiusero gli occhi e, Castle, labbra contro labbra, in un sussurro
udibile solo
a lei disse:
-“E
poi nulla mi farebbe dimenticare di te!”-
Avvertirono
entrambi il sorriso dell’altro sulla propria bocca.
Le
labbra si sfioravano quasi, e quando si stavano per toccare, Castle
mise il
piede su una pallina natalizia, frantumandola.
Quel
rumore li destò.
Kate
aprì gli occhi velocemente e così come si erano avvicinati entrambi
fecero un
balzo indietro prendendo le distanza.
Entrambi
si schiarino la voce e Kate si sentì le guancia in fiamme.
Castle
guardò per terra e maledì sotto voce quella pallina di vetro che si era
ritrovata sotto il suo piede.
-“Hai
detto qualcosa?”- chiese Kate speranzosa che si cambiasse radicalmente
argomento.
-“Si!
Ecco… dicevo che raccolgo questi cocci così li butto via.”- disse lo
scrittore.
-“Oh,
aspetta, ti do una mano!”- rispose pronta Kate, e nello stesso istante
entrambi
si inchinarono, raccogliendo lo stesso pezzo di vetro.
Le
loro mani si sfiorarono di nuovo, ed tutti e due alzarono lo sguardo,
trovando
gli occhi dell’altro.
-“Castle…
io…”- iniziò Kate in un sussurro.
-“Non
ti preoccupare Kate. Sistemo io qui. Tu finisci di addobbare
l’albero.”-
rispose Castle con un sorriso. Ma Beckett si accorse dai suoi occhi che
quel
sorriso nascondeva tanta tristezza.
Annuì
e alzandosi continuò la sua opera.
Qualche
minuto più tardi Castle ritornò da lei, con un dito fra le labbra.
-“Mi
sono tagliato!”- disse offeso contro il pezzetto di vetro incriminante.
Kate
sorrise. Sembrava un cucciolo bisognoso di affetto.
-“Sei
proprio imbranato Castle!”- disse ridendo.
-“Grazie
mia musa!”- rispose sarcastico andando verso il bagno per cercare un
cerotto.
-“E
dai!! Scherzavo!”- disse Kate.
Ma
Castle si portò una mano sul cuore e con faccia drammatica rispose:
-“Mi
hai ferito detective!”- facendo capire a Kate che scherzava anche lui.
Beckett
sorrise e scosse la testa.
L’albero
ormai era completamente addobbato, così Kate si dedicò alla decorazione
del
caminetto.
Frugò
nelle scatole e con una faccia confusa tirò fuori un cappello rosso di
Babbo
Natale. Sorrise e scosse la testa. Probabilmente Castle si era vestito
dal
‘simpatico ciccione’ quando Alexis era piccola.
Riponendolo
nella scatola, continuò a cercare ciò che le serviva.
Tirò
fuori delle ghirlande che sistemò accuratamente nel caminetto.
Trovandone una
seconda, decise di addobbare anche il corrimano della scala, ed era
proprio lì
che Castle la trovò, mentre ritornava dal bagno con il dito incerottato.
-“Allora
detective! Cosa è rimasto da fare?”- chiese sorridente.
-“Dovresti
sistemare l’albero. Non credo che al centro del salotto sia il luogo
più
adatto.”- esclamò Kate.
-“Agli
ordini capo!”- mettendosi sull’attenti.
Kate
sorrise e continuò il suo lavoro.
Dalla
scatola trovò altri festoni, e numerose candele, quindi sistematele con
cura
sul caminetto, nei tavolini le accese dando quell’atmosfera di calore e
di
accoglienza, nel mentre Castle sistemò l’albero proprio di fronte alla
grande
finestra che dava sul patio, lasciando come paesaggio il mare in
lontananza.
-“E’
suggestivo, non trovi?”- chiese Castle alla sua musa.
Kate
era incantata dallo spettacolo delle luci di natale e l’albero, mentre
dietro
esso si affacciava il mare. Era un contrasto, ma a lei piaceva così.
-“Già.”-
rispose quasi senza fiato.
-“Ehi
dobbiamo metterci i regali sotto l’albero!”-
-“Oh
si. Certo! Vado a prenderlo.”-
Kate
sgattaiolò in camera sua afferrando il pacchetto che aveva preso per
Castle e
quando tornò al piano di sotto lo trovò con una grossa busta in stile
babbo
natale, sistemandoli sotto l’albero.
-“Sai
Castle, se ti fossi vestito di rosso ti avrei scambiato per Babbo
Natale! Di
pancia ci stai tutto!”- disse prendendolo in giro poggiando il suo
pacchetto.
-“Non
ho la pancia io!!”- esclamò offeso.
-“Wow
Castle tutti questi regali! Mi stupisce di come tu abbia aspettato per
aprirli.”-
-“Io
aspetto sempre. I regali si aprono a Natale. E poi non sono tutti i
miei. Ho notato
che sotto al tuo alberello a casa tua c’erano alcuni pacchetti e visto
che non
li avresti presi ci ho pensato io!”- disse con aria saccente.
-“Hai
preso i miei regali da casa mia?”- chiese Kate minacciosa riducendo gli
occhi a
due fessure.
-“S-si…
ho pensato che così li avresti potuti aprire a Natale… e… io…”- ma
Castle si
zittì.
Aveva
una così innata paura di far arrabbiare Beckett che non si accorse che
lei
aveva iniziato a sorridere.
-“Ti
ringrazio. È un gesto molto dolce.”-
Castle
sorrise, contento di aver fatto una cosa carina per lei e che lei non
si fosse
arrabbiata.
Sistemò
due calze rosse al caminetto e disse a Kate che i loro due regali
sarebbero
stati messi nelle calze.
-“Perché?”-
chiese la detective non capendo che differenza ci fosse.
-“E’
più bello.”- rispose Castle tutto contento.
Kate
pensò che in effetti non aveva senso, ma lo accontentò.
Sistemò il regalo che
aveva preso a lui dentro la calza e vide lo scrittore fare altrettanto
con il
suo regalo.
Si
sorrisero. Era da tanto che Kate non si sentiva così serena.
Il
timer del forno suonò ed entrambi si avvicinarono per controllare il
tacchino.
Quel
invitante profumino ricordò ad entrambi che avevano fame.
Ma
poi Kate vide tutta la cucina sporca. Castle aveva preparato ma non
aveva
ripulito.
Così
Kate afferrò la spugna lì vicino e iniziò a pulire.
-“Che
stai facendo?”- chiese Castle.
-“Castle
bisogna ripulire. Tu hai cucinato e ora ripulisco io.”-
-“Non
se ne parla. Sei un ospite.”-
-“E
allora?”- chiese Kate con un’alzata di spalle.
-“Va
bene allora lavo i piatti che ho usato prima!”- disse Castle.
Kate
scosse la testa, non l’avrebbe fermato con un semplice no.
Quando
ormai Kate aveva finito il suo compito si sedette nel bancone vicino al
lavandino, osservando Castle a lavoro.
-“Allora…
oltre al tacchino cosa c’è per cena?”- chiese curiosa e ormai affamata.
-“Sorpresa
detective.”- rispose con un sorriso.
-“Sai
che se solo volessi potrei scoprirlo vero?”-
-“Non
se ti distraggo in qualche modo.”- disse a bassa voce avvicinando il
suo volto
a lei, incatenandola con i suoi occhi, tanto che Kate dovette respirare
a fondo
per non perdere il controllo.
Era
così presa a respirare e cercare di non collassare che non si accorse
che
Castle aveva immerso un dito nella schiuma e gliel’aveva spalmato lungo
il suo
naso, iniziando a ridere come un bambino.
Kate
sbattè le palpebre velocemente come se si fosse svegliata da un sogno.
Si
passò la mano sul naso e vide la schiuma mentre Castle che rideva
ancora
allontanandosi da lei.
-“Oh
questa me la paghi Castle!!”- esclamò Kate, scendendo dal bancone e
iniziando a
rincorrerlo.
Castle
si nascose dietro l’albero.
-“Andiamo
detective. Vuoi uccidere uno scrittore la notte di Natale? Pensa a
tutte le fan
a cui spezzerai il cuore.”- disse ancora ridendo, ma Kate lo raggiunse
e questa
volta l’avrebbe acchiappato.
-“Io
dico che a molti non dispiacerà!”- rispose continuando a braccarlo.
-“E
non pensi a mia figlia?”- chiese Castle.
-“Oh
beh. Se la caverà!”- rispose Kate.
Castle
non sapeva come uscirne quindi optò per la scusa più banale:
-“OhGuardaTiStaSquillandoIlTelefono!”-
disse velocemente indicando il tavolo dove Beckett aveva lasciato il
suo
cellulare.
Kate
d’istinto si voltò dando quei cinque secondi di vantaggio allo
scrittore, che
sgattaiolò fuori e si diresse verso il patio, uscendo in spiaggia.
Kate
capì immediatamente l’errore appena commesso e lo seguì anche lei.
Castle
correva zigzagando per la spiaggia per non farsi prendere, ma non era
allenato
e a forza di ridere rimase senza fiato, tanto che Kate lo raggiunse e
lo buttò
per terra, bloccandogli le braccia dietro la schiena.
Avevano
entrambi il fiatone.
-“Mele,
mele!”- urlava Castle.
Kate
pensando di fargli male allentò la presa, ma subito Castle ne
approfittò
ribaltando la situazione e buttando Kate sulla spiaggia, tenendole
fermi i
polsi vicino la vita.
-“No
Castle!! Mi entrerà tutta la sabbia nei capelli.”- disse scocciata.
Ma
a lui non importava.
Le
lasciò una mano e con la sua prese ad accarezzarle i capelli. Li
sentiva
morbidi e soffici sotto il suo tocco.
Piano
piano si avvicinò a lei.
Avrebbe
davvero voluto baciarla come era successo poco prima mentre facevano
l’albero.
Inspirò profondamente il suo profumo mischiato ora all’odore dell’oceano
-“Che…
che fai, mi annusi?!”- chiese Kate ad un certo punto.
-“Adoro
il tuo profumo.”- disse con la sua voce bassa e profonda.
Kate
deglutì.
–“E’
inquietante lo sai vero?!”-
Ma
Castle non ebbe il tempo di rispondere perché Kate, più veloce e
approfittando
di quel momento di debolezza dello scrittore, invertì le posizioni,
bloccandogli le braccia e sedendosi a cavalcioni su di lui.
-“Allora…
come la mettiamo ora Sig. Castle?!”- disse contenta di averlo messo al
tappeto.
-“Dovrei
urlare mele, ma devo ammettere che questa posizione mi piace
parecchio.”- disse
malizioso.
Kate
solo in quel momento si rese conto della situazione imbarazzante e
della
posizione precaria in cui si era cacciata.
Le
sue guance diventarono rosse pomodoro e
fece per alzarsi ma Castle più svelto le prese delicatamente le
braccia.
-“Aspetta!”-
disse.
-“Perché?
Che… che vuoi fare?”- chiese allarmata da ciò che lui aveva in mente.
Soprattutto
se erano gli stessi pensieri che ormai da tempo affollavano la mente di
Kate.
Ma
lui non rispose.
Si limitò a farla distendere affianco a se, cingendole le
spalle con un braccio e facendo in modo che la sua testa poggiasse sul
suo
petto.
-“Guarda
in alto.”- disse Castle indicando il cielo.
Il
cielo era completamente coperto dalle nuvole.
La
temperatura rispetto a quella mattina, stava scendendo velocemente
tanto che
entrambi iniziarono ad avere i primi brividi di freddo.
Ma
poi Kate capì.
Dal
cielo cadevano i primi ma numerosi fiocchi di neve.
Non
aveva mai avuto la possibilità di poter osservarli così, sdraiata sulla
sabbia,
con un uomo che le faceva da cuscino, e che teneramente le accarezzava
i
capelli, come se ormai fossero una coppia.
Kate
aprì la bocca e tirò fuori la lingua proprio quando un fiocco di neve
le si
stava per poggiare sulle labbra.
Sorridente
si voltò da lui e disse:
-“Lo
facevo sempre quando ero bambina.”-
-“Si,
ed è adorabile.”- rispose guardandola con quello sguardo che solo un
uomo
innamorato sa fare.
Kate
arrossita abbassò lo sguardo.
Le
piaceva come lui l’adulava.
Iniziando a tremare si alzò e dopo aver aiutato Castle ad alzarsi, si diressero in casa, con l’unico scopo di riscaldarsi, prima che la neve iniziasse a cadere fitta e li bagnasse.
ANGOLO MIO: Salve popolo di efp!!!
come state?! ecco a voi questo 5
capitolo!! e no, questa ff non è ancora finita!!! purtroppo mi si sta
allungando, ma ho promesso a me stessa di non scriverne altre finchè
non finisco questa!! -.-'
che dire?! bo... ditemi voi! xD
vi lascio le foto dell'albero e del salotto di Castle addobbati! U_U ormai se non vi metto foto non sono contenta! xD
beh al prox capitolo... di questo Natale infinito!! xD
sbaciottiii ;>