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Autore: xfollowmejoe    22/01/2012    2 recensioni
I want to take you to a place where love is something more than you imagined. -Joe Jonas
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Okay, forse ero sul punto di morire, o forse sarebbe stata solo una crisi di pianto, sta di fatto che non riuscivo quasi a respirare.
<< la tua borsa >> disse lui porgendomela. << speravo di trovarti… >>

<< Joe, sul serio, non ne sapevo niente; non gli avrei mai permesso di..>>
<< qual è il problema, che ho fatto un viaggio solo per pochi minuti? >> mi interruppe lui.
Abbassai lo sguardo, scuotendo la testa.
<< ehi, guarda il lato positivo, se non fosse stato per Trevor, non ti avrei mai conosciuta! >>
Mi misi a ridere, sapevo che stava scherzando. Almeno cosi credevo stesse facendo.
<< perché non sali e, ricominciamo tutto daccapo? >> continuò con un sorriso.
<< ne sei sicuro di avere altri due minuti per me? >> dissi ironicamente.
<< c…. … … >> si bloccò di colpo, restando in silenzio per alcuni secondi.
Mi guardò negli occhi, sentivo che aveva qualcosa da dirmi, ma continuava a guardarsi attorno. Eravamo continuamente circondati da troppa gente.
<< ti prego, non andare via. >> 
  

I minuti passavano trascinandosi dietro secondi a dir poco preziosissimi per me, ma quell’espressione quasi incredula non andava via dal mio viso. La mia domanda più grande ora era: L’aveva realmente detto?
Tossicchiai imbarazzata, ma non mi mossi da lì vicino.
Lui mi sorrise ed iniziò a camminare, allontanandosi da me.
In quel momento credetti di aver capito male ciò che lui precedentemente aveva detto; così lo guardai salire i primi due gradini di marmo che portavano alla sua stanza.
Sospirai scoraggiata. Stavo impazzendo, come avevo fatto ad immaginarmi una cosa tanto stupida? Dio quel sorriso mi faceva letteralmente andare fuori di testa.
Sistemai sulla mia spalla, la fatidica borsa che prima avevo dimenticato, e mi voltai verso l’uscita.
<< Hope! >> sentì chiamare.
Mi voltai quasi istintivamente verso Joe, quasi speravo fosse stato tutto un fraintendimento.
<< allora? >> disse in fine, facendomi segno di seguirlo.
Apparve un sorrisetto inaspettato sulla mia bocca, mentre non persi tempo nel seguirlo.
 
 
Dopo aver inserito la scheda nella fessura, la porta si aprì nuovamente di fronte a noi.
<< siediti! >> scostò il suo giaccone nero dal bracciolo del divano, mentre lui si accomodò proprio al centro.
Respiravo affondo quell’aria che mi circondava, quell’atmosfera che pian piano ci avvolgeva, mettendo in risalto l’imbarazzo nell’essere lì, seduti uno di fronte all’altra.
Mi guardavo attorno, come se fossi in un ambiente totalmente diverso dal mio mondo; in realtà lo era, ma cercavo di carpire più sensazioni possibili, in modo da farle rimanere vive nella mia mente.
<< allora cosa, cosa avevi intenzione di chiedermi? Secondo me è molto più interessante delle solite domande che fanno i presentatori >> bene, almeno qualcuno di noi si era deciso a rompere il ghiaccio.
<< ah, veramente ehm, avevo così tante cose da domandarti che.. sai com’è, quando ti capita la possibilità svanisce tutto nel nulla >> sorrisi sarcastica.
Effettivamente, cercavo in ogni posto possibile ed immaginabile della mia mente, quelle bellissime e toccanti parole che avevo preparato per un giorno come questo, ma dov’erano andate a finire?
Lui serrò per un secondo le labbra, la tipica espressione che assume, mentre pensa qualcosa << ok, allora una domanda te la faccio io; dimmi qual è la canzone che più ti rappresenta in ‘Fastlife’.> domandò sicuro di sé.
<< cos’è mi stai mettendo alla prova? >> risposi, mentre lui fece un leggero sorrisetto quasi acconsentendo a quello che avevo appena detto.
<< ah si? Beh attento, potrei sorprenderti! >> replicai seria.
Joe incrociò le braccia, e poggiò la sua schiena contro il divano. << Lighthouse! >> dissi. Lui roteò gli occhi come per riflettere; dopo alcuni secondi acconsentì. << Lighthouse? >> domando poi.
Io annuì certa di quello che dicevo.
<< e.. perché? >>
A quella domanda sospirai << trovo perfetto il paragonare di come ti senti distrutto dentro, ad un posto buio e completamente isolato come un faro... anch’io ho bisogno di qualcuno che mi salvi dal cadere giù! >>
Lui sembrava non capire, avevo semplicemente citato ciò che la canzone diceva, sembrava volesse chiedermi di più ma qualcosa lo frenava. << Hope, di cosa hai bisogno? >> Si sporse dalla mia parte, inclinandosi per vedere il mio sguardo rivolto verso il basso.
In quel momento mi venne da sorridere, un sorriso nervoso, come per sdrammatizzare tutto il peggio che ho sempre vissuto.
<< ho bisogno di una nuova vita Joe! >>
Lo so ho un bruttissimo modo di fare, uso frasi già fatte non facendo comprendere a pieno ciò che voglio esprimere.
<< perché non provi ad essere un po’ più chiara? >> domandò lui.
<< potrei dirti tutto quello che mi fa stare male, che vorrei cambiare della mia vita, del mio carattere, del mio aspetto,  del mio modo di essere ma, cosa risolverei? Ti potrei dire quanto sgradevolmente vivo la mia vita, facendo uscire dalla tua bocca parole incoraggianti che fanno riflettere, ma che in realtà non possono cambiare niente di tutto questo! >> presi una pausa, Joe aveva un’espressione impotente.
<< Voglio che questo sia uno dei pochissimo momenti migliori a cui pensare quando qualcosa non va bene! Ti prego fai che rimanga tale. >> Avevo un briciolo di malinconia nei miei occhi, al contrario dei suoi che spalancati come non mai, brillavano alla luce soffusa che c’era in quella camera.
Io non parlavo, lui non parlava, eravamo così fermi dalle mie ultime parole, senza dire niente, senza scostarci minimamente.
D’un tratto una lieve vibrazione ci fece sbattere ripetutamente le ciglia tornando alla realtà.
<< è il mio, scusami devo rispondere. >> Joe si alzò dal divano, e fece più di qualche passo in avanti, raggiungendo la porta della cucina.
Ero lì, sola con i pensieri che divoravano la mia mente. La mia voglia di urlare al mondo intero chi ero realmente mi assaliva sempre più, ma non era il momento più adatto per pensare a cosa mi stava accadendo in quei mesi. La cosa giusta ora era semplicemente quella di vivere a pieno questo momento.
 
Joe, tornò da me.
<< era il mio manager, ho il volo per Los Angeles tra circa due ore..>> disse.
<< se vuoi ehm, posso andare!! >> Mi alzai dal divano, sistemando il manico della borsa sulla mia spalla.
<<  no, no. aspetta.. ho.. ancora un po’ di tempo! >> insistette.
Mi risedetti delicatamente. Joe fece lo stesso, occupando nuovamente il posto che prima aveva lasciato.
<< Hope, non so bene chi sei, ma mi piacerebbe aiutarti in qualche modo. >> dalla sua espressione sembrava si fosse liberato da un grosso peso.
<< Joe tu hai fatto, stai facendo e farai molto per me. Anche, anche se non mi hai mai vista prima d’ora sei.. sei tu che mandi avanti le mie giornate. Lo so può sembrare assurdo ma, La tua musica crea un mondo parallelo, dove posso vivere la vita che vorrei. >> sorrisi << è per questo che te ne sarò eternamente grata! >> il mio sorriso, iniziò ad allargarsi sempre più, era anche un po’ per sdrammatizzare, ma ci voleva proprio.
<< ok, miss mi fai arrossire con le tue parole >> entrambi ridemmo all’unisono << grazie! >> disse in fine.
<< per cosa? >> domandai ancora ridendo dall’imbarazzo.
<< per avermi ricordato che ogni tanto, c’è ancora qualcuno che apprezza ciò che faccio, senza far riferimento al passato con i miei fratelli. >> abbassò la testa alzando lo sguardo verso di me.
Mi sistemai meglio sul divano, prima di rispondere << sono del parere che, ogni singola parola di quell’album è stata scritta con il cuore, il tuo cuore Joe, solo il tuo; di nessun altro. Non permettere a nessuno di fartene dimenticare. >>
Lui alzando i lati della bocca, nuovamente la serrò. I suoi occhi divennero piccoli, per quanto socchiusi. Dio quell’espressione mi faceva andare completamente fuori di testa.
Quasi istintivamente si sporse dalla mia parte abbracciandomi. Sentivo il calore delle sue braccia lungo il mio corpo, accompagnato da un leggero brivido dietro la schiena che mi fece sussultare per un secondo.
Era come fosse un sogno ad occhi aperti, respirai a pieni polmoni il dolce profumo che aveva addosso e, ancor prima che realizzassi il momento, era ancora lì stretto a me, come ormai era abitudine fare nei miei pensieri sempre vivi nella mente.
 
 
Ero vicino la porta d’uscita della sua camera.
<< Hope, perché non mi lasci il tuo nickname di Twitter così.. >> lasciò cadere la frase.
La mia espressione era come spaventata, in senso positivo è ovvio, ma credo sia stato molto difficile da intendere in quel senso. << sempre se.. per te va.. bene. >> continuò anche lui leggermente in ansia.
<< c.. certo, si, si, va benissimo è.. è.. >>
Joe sfilò dai suoi jeans il suo iphone, e sfiorò l’app di twitter che pian piano si aprì.
<< così non rischio di followare la persona sbagliata >> Sorrise a 365 gradi. Era uno di quei sorrisi ironici, ma allo stesso tempo colmi di imbarazzo. << cosa devo scrivere? >> domandò in fine.
Dissi il mio nickname, così, mentre digitava, premendo i tasti sullo schermo, si lasciò scappare un’altra leggera risata.
Ok, adesso ero io ad essere più che imbarazzata. << è questo l’account giusto? >> chiese voltando l’iphone nella mia direzione.
<< proprio quello! >> .
Mi abbracciò ancora una volta, ma non come prima: era un abbraccio ancora più forte,  ancora più deciso, ancora più indimenticabile.
 
Quando lasciai l’hotel, respirai affondo l’aria che odorava di pioggia, dandomi una forte sensazione di felicità.
Forse tutto quello che avevo appena vissuto era realmente accaduto, o forse era solo frutto della mia immaginazione; sta di fatto che quella sensazione di vivere la vita in diverso modo: più  felice, più spensierata, iniziò a prendere un piccolissimo posto nella mia mente.
  

Capitolo dedicato alla mia bellissima @xTalledoMiTodo_       ❤  
  
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