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Autore: Anna Kaulitz    22/01/2012    0 recensioni
Se ne stava immobile , di fronte all’ampia vetrata , guardando oltre ciò che vedeva , sperando in una luce nuova , sperando in un cambiamento , sperando di svegliarsi dall’orribile incubo che stava vivendo .
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ONE -SHOT
 
 
Se ne stava immobile , di fronte all’ampia vetrata , guardando oltre ciò che vedeva , sperando in una luce nuova , sperando in un cambiamento , sperando di svegliarsi dall’orribile incubo che stava vivendo .
 La pelle diafana del viso contrastava le borse viola che le solcavano gli occhi stanchi ,rossi e gonfi di lacrime . I capelli scompigliati e vestiti scuri in disordine le davano un ‘aria sciatta a cui lei non prestava importanza . Con le mani dalle dita affusolate e tremolanti si teneva il grembo rigonfio .
Seduto su una delle tante sedie al suo fianco , un ragazzo , la cui testa piena di treccine disordinate , si teneva il viso tra le mani , chino con i gomiti sulle ginocchia . Un cerotto gli copriva quasi l’intera guancia , lacerata da una ferita profonda e ancora sanguinante che si era provocato da solo in preda all’isteria .
- Orario di visita aperto – Un’infermiera sulla cinquantina , con i capelli stinti alla radice dal biondo che dominava le punte , frangiata e con gli occhi assonnati , si affacciò appena sul corridoio , mostrando solo il viso ovale e un finto sorriso incoraggiante.
La ragazza si voltò e in silenzio camminò sotto le luci fredde del neon e sopra il pavimento sporco ed appiccicoso , oltrepassò l’entrata del reparto e ,abbassando lentamente la maniglia della stanza 483 , entrò .
Un ragazzo eccessivamente magro e bianco , se ne stava immobile sul letto . Gli occhi chiusi e il petto che lentamente si alzava e si abbassava grazie alle macchine che riempivano la stanza . La linea dell’elettrocardiogramma si muoveva regolarmente non dando segni , però , di qualche miglioramento cardiaco .
- Buon giorno signora – L’uomo alto e brizzolato , con gli occhi azzurri e vivaci , si avvicinò alla ragazza e scrutandola attentamente continuò , soppesando le parole , scegliendo le più adatte alla situazione . – I referti medici non danno segno di miglioramento  - fece una piccola pausa – Non so signora , quante possibilità ci siano che torni a vivere senza l’aiuto di macchinari  – si fermò di nuovo . – sono ormai cinque mesi che sta così … - Scrutò il corpo del ragazzo moro .
 Per le diverse visite , lastre e TAC , avevano tolto tutto il metallo che adornava il suo viso ormai scarno e dalle guancie infossate . Le palpebre e la bocca livide .
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- Non posso credere che tu abbia accettato quel lavoro  così .. così lontano da me e .. e da noi ! Aspettiamo un bambino cazzo e i soldi non ci mancano ! Sai che non posso venire con te ! – Il ragazzo , in preda ad un attacco d’ira ,prese un vaso e lo scaraventò contro l’angolo nell’altro lato della stanza . I cocci sparsi dappertutto e i fiori afflosciati a terra .
Ann e Tom guardavano la scena , leggermente impauriti e pienamente scioccati .
 Bill prese le chiavi della macchina e velocemente indossò il giubbino di pelle ,uscendo e sbattendo la porta alle sue spalle . Ann lo seguì e prima che partisse si tuffò sul sedile del passeggero cercando di farlo ragionare .
Uscì dal vialetto con l’Audi appena comprata ,deciso a farsi un giro per sbollire la rabbia e respirare aria pulita . Arrivò in prossimità della periferia e continuò , facendo scivolare veloci , le ruote sull’asfalto bagnato . Una macchina bianca e piccola , procedeva lenta davanti a se e con i nervi a fior di pelle , spinse il piede sull’accelleratore superandola .
Dopo diversi kilometri percorsi ad una velocità inadatta , svoltò velocemente su una curva .
 L’asfalto estremamente liscio fece ruotare la macchina su se stessa , dirigendola poi verso la scarpata sulla sinistra . La macchina rotolò attraverso gli alberi ,sballottando al suo interno i ragazzi ormai privi di sensi. Si fermò alla fine , atterrando sulle quattro ruote su una strada minore .
 Una Gip che passava di lì,non pronta a vedersi atterrare dal nulla una macchina sulla sua strada ,prese in pieno lo sportello dalla parte del passeggero e la macchina scivolò di nuovo lungo l’asfalto .
La ragazza era morta sul colpo mentre Bill , con un il sangue che caldo gli inondava la fronte ,era rimasto lì , agonizzante, finche non arrivò l’ambulanza che lo caricò e lo portò in ospedale .
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Erano passati cinque mesi ormai dall’incidente in cui Tom perse la sua ragazza e in cui Bill quasi morì .Cinque , dolorosi ed interminabili mesi che avevano scavato di dolore i corpi dei ragazzi .
Francesca sentiva quasi non volere più il bambino che piano piano cresceva in lei . Non l’avrebbe voluto se Bill fosse morto perche avrebbe sicuramente avuto qualche tratto del padre e lei non avrebbe retto un tale dolore . Non sarebbe riuscita a crescere il figlio che le aveva dato Bill senza di lui .
Francesca annuì , ormai troppo stanca per versare nuove lacrime . Quasi rassegnata all’idea di vivere il resto della sua vita nel vuoto e nel dolore che aveva provocato l’assenza si Bill al suo fianco .
Francesca era impaurita ma ormai rassegnata , inerme , di fronte al destino che le avrebbe portato via Bill ,  di li a pochi giorni .
 
Questa ONE- SHOT l’ho scritto per un’amica ed è cortissima … spero comunque che vi piaccia . un bacio Anna 
  
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