E mi dispiace non essere degna di portare in grembo un tesoro come te … e mi dispiace non avere la forza per vivere, la forza che devi avere tu. E anche se non ti conosco e sono dispiaciuta per il tuo futuro, già ti amo. Bambino mio

Lei aveva Quella Luce negli occhi, lo stesso luccichio che contraddistingueva i suoi.
Lei era come lui, e quella era la sfida più invitante che potesse presentarsi ai suoi occhi. Si morse un labbro e la fissò, immergendosi nei suoi occhi, seguendo la linea invitante del suo collo bianco.

Entrò nella classe sbattendo la porta con la sigaretta ancora accesa nella mano, pesantemente adornata dagli anelli.

Sophia e Tom si erano costruiti una famiglia, si erano trasferiti a Los Angeles. Vivevano in una grande villa su una delle tante “ Hills”e con loro, Angelica.

Si sposta leggermente e il suo braccio sfiora la mia gamba . Una scossa mi percorre la schiena . Gemo sommessamente .

- No no , non ci siamo proprio … ma cosa sta facendo ? Sembra epilettica ! –
Di chi era quella voce ?Che stesse impazzendo ?

Mentre rideva per la sua battuta, lui si fermò a guardarla e, improvvisamente, si accorse di quanto fosse bella. I capelli mossi e sciolti lungo le spalle, la pelle diafana e liscia, il seno prosperoso e le lunghe gambe le conferivano un’aria attraente ed elegante.
Lentamente le si avvicinò, facendola smettere di ridere.
Ed ebbe voglia di baciarla.

Fu una lunga, lunghissima notte, per i due migliori amici. Era nato un nuovo amore. Tom sapeva che quella volta non avrebbe fatto come al solito, non l’avrebbe lasciata lì, sparendo definitivamente dalla sua vita. No. Sarebbe rimasto e le avrebbe donato tutto il suo amore.

La ragazza ispezionò la stanza : un armadio , piccolo e in legno chiaro , una scrivania con un pezzo di carta , una finestra piccola e poco luminosa e … due letti ? Si guardò meglio intorno , non c’era traccia di un’altra persona .

E così, abbracciati ,in silenzio ,fecero scivolare via la notte .

.Avrebbe voluto tornare indietro , rientrare nel buco in cui viveva e mettersi sotto le coperte per riscaldarsi ,ma non poteva , quella era la sua vita ormai . Del suo ‘’sporco ed indegno lavoro ’’ come lo si definiva , doveva accontentarsi . Lei era una puttana . E non aveva la possibilità di cambiare in meglio la sua vita .

Se ne stava immobile , di fronte all’ampia vetrata , guardando oltre ciò che vedeva , sperando in una luce nuova , sperando in un cambiamento , sperando di svegliarsi dall’orribile incubo che stava vivendo .

La loro relazione era andata lentamente , giorno dopo giorno , a calare . E quando Francesca si rese conto della gravità della situazione , di come si fossero ridotti a vivere il loro amore in un appartamento senza la possibilità , neppure minima, di uscire di godersi l’aria pulita , ne di vedere il cielo, aveva pensato che la decisione migliore , sia per lei che per Bill , fosse quella di andarsene . Dimenticando il loro amore . Dimenticandosi della loro storia .

La sua risata , così calda e cristallina mi riempie le orecchie e mi colma il cuore . Mi sento già meglio ora che sono qui .

Si voltò poi, buttando la testa indietro per lasciarsi bagnare i capelli dalla limpida acqua che cadeva.
Si portò le mani alla nuca accarezzandola dolcemente, lentamente. Intrecciò le dita tra i capelli che, in alcune ciocche colpite dal sole, emanavano un bagliore dorato.