Capitolo
4
Neal
si svegliò un’ora dopo. Un profumo delizioso
riempiva la
stanza. Di solito era Elizabeth, che cucinava in casa di
Burke,
ma Neal aveva trascorso abbastanza tempo con la coppia dal suo
rilascio dalla prigione per sapere che anche Peter era in grado di
cavarsela.
Tenne gli occhi chiusi, assaporando il profumo.
Sentì dei passi che si avvicinavano. Qualcosa fu posta accanto a lui sul tavolino del salotto.
Una mano gli afferrò il braccio attraverso le coperte e la voce di Peter che lo chiamava.
Aprì
gli occhi e vide che gli indicava il tavolo su cui era posato un
piatto di minestra fumante. Peter aspettò che Neal si
sedesse e
prese posto accanto a lui. Anche se non aveva fame, Neal non
rifiutò
il pasto, perché sperava che il liquido caldo lenisse un
po’ il
suo mal di gola.
“Nevica ancora parecchio. Mentre dormivi ti
ho preparato alcuni vestiti nella camera degli ospiti. Sei pronto a
vestirti come Peter Burke?”
“Fammi indovinare. Pantaloni
da jogging e una t-shirt FBI?”
“Il pigiama di flanella non
è il mio genere”
“Io personalmente preferisco la
seta…”
“Sono certo che sopravviverai! Il bagno, comunque
è tutto tuo”
Neal si rese conto in quel momento
che Peter aveva fatto la doccia e si era cambiato. Sentiva il
profumo del bagno schiuma e vide che indossava un paio di comodi
jeans ed una polo marrone.
“Oh
mio Dio! Mi sentirò anch’io come Peter
Burke!”
“Puoi
usare il bagnoschiuma di Elizabeth, se
preferisci….”
“Oddio…..”
Neal posò il
cucchiaio. La zuppa aveva dato sollievo al suo mal di gola, ma non
era riuscito a mandarne giù
più della metà.
Pensò che una doccia calda gli avrebbe fatto bene.
Si alzò.
Probabilmente
troppo in fretta perché il movimento gli causò le
vertigini e,
mentre aspettava che la stanza smettesse di girare,Peter lo stava
già
sostenendo saldamente. La preoccupazione era evidente sul suo viso e
nella sua voce.
“Neal?”
“Starò subito meglio…
Mi serve solo un minuto…”
“Dove pensavi di andare?”
“A
fare una doccia…
“Credo sia meglio che venga
anch’io”
“No, no, sto bene. Sto andando….”
Neal
si liberò dalla stretta di Peter e si stava avviando verso
le scale
quando si rese conto di essere seguito. Fece una pausa,
sospirò
e disse senza voltarsi indietro:
“Cosa stai facendo
Peter?”
“Mi assicuro che non ti rompa l’osso del collo
per le scale”
Neal si voltò verso di lui e Peter gli
mostrò le scale con entrambe le mani in
un gesto
teatrale.
“Dopo di te!”
“Sei peggio di mia
madre!”
Neal si morse la lingua. Troppo tardi!
“Oh,
oh, oh, voglio i dettagli”
“
Oooh,
no, no, no. Non succederà mai!”
Salì i gradini
lentamente, aiutato dal corrimano e con Peter alle calcagna.
“Cosa
faceva quando eri malato?”
Nessuna
risposta
“Un
impacco freddo sulla fronte?”
Ancora
silenzio.
“Ti
preparava la zuppa?”
Nulla.
“Ci sono! Ti
dava qualcosa per dormire!”
" Hai finito? "
" Quasi. Lei cantava una canzone? "
Ancora nemmeno una
parola.
“Dai,dammi almeno un indizio!”
“Non
se ne parla proprio!”
Neal fece una deviazione nella camera
degli ospiti per recuperare i vestiti che Peter aveva
preparato. Ci
aveva quasi preso: pantaloni della tuta grigia ed una t-shirt bianca
senza fronzoli, semplice e confortevole...
Quando uscì dalla
stanza, Peter lo aspettava di fronte al bagno.
“Pensi di
seguirmi anche sotto la doccia? No, perché avevo
sperato per un
po 'di privacy…”
“Va bene! Non esagerare.
Chiama, se hai bisogno di qualcosa. Gli asciugamani sono
nell’armadietto accanto alla vasca da bagno. Lo
spazzolino è
verde per te.”
“Grazie”
“Di niente”
Neal
si chiuse in bagno.
Il suo riflesso nello specchio quasi lo spaventò: qualsiasi colore era scomparso dal suo volto, lasciando solo una carnagione pallidissima. Aveva ombre scure sotto gli occhi ed i capelli sulla fronte e sul collo appiccicati dal sudore della febbre.
Prese
un asciugamano dall'armadio prima di spogliarsi, il
più
velocemente possibile , con i muscoli
doloranti e
poi si lasciò scivolare nella vasca da bagno.
L'acqua calda gli diede un immediata sensazione di relax.
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Peter
pensò di accendere la TV, ma poi decise di stare vicino al
bagno,
nel caso in cui Neal avesse avuto bisogno di lui. Andò nella
sua
stanza, lasciando la porta aperta per ogni evenienza
e si
sdraiò, assaporando la prima vera e
propria pausa
della giornata. Rimase così per dieci
minuti. La voglia
di dormire diventava sempre più
pressante, ma riuscì a
resistere. Aveva bisogno di sapere Neal al sicuro, a letto,
sepolta sotto una montagna di coperte, prima di potersi rilassare
completamente.
Quando finalmente sentì la porta del bagno
aprirsi, tornò in corridoio e non riuscì a
reprimere un sorriso
quando vide l'abbigliamento elegante del suo
compagno. Gli
abiti, troppo grandi per lui, lo facevano sembrare più
snello e più piccolo di quanto non fosse; aveva arrotolato
le maniche della
T-shirt e le gambe dei pantaloni.
“Forse
avrei fatto meglio a prestarti un paio di pantaloni e una T-Shirt
Elizabeth….”
“Oh, oh, molto divertente”
Peter
aprì la porta della camera degli ospiti e invitò
Neal ad entrare
con un gesto della mano. Il ragazzo si sedette sul letto e
chiuse gli occhi, sorridendo, ma il dolore pulsante gli
attanagliò
la testa e fece una smorfia, involontariamente.
“Di
nuovo mal di testa?”
“Hmm”
Neal non pensò
nemmeno lontanamente di aprire gli occhi in risposta a Peter. Aveva
la sensazione che la luce avrebbe reso l’emicrania ancora
più
insopportabile.
I passi di Peter che scendeva le scale sembravano rimbombargli nelle orecchie.
Si
sdraiò, sperando che il sonno avrebbe alleviato il dolore
più in
fretta.
Peter tornò in cucina; prese una
bottiglia
di acqua minerale ed una confezione di pillole.
Quando tornò nella stanza, vide che Neal si era addormentato sul letto, senza prendersi la briga di arrivare sotto le lenzuola.
Esitò un momento, indeciso, tra lasciarlo dormire, o svegliarlo e farlo mettere sotto le coperte.
Dormire così avrebbe potuto, forse, magari per il freddo, peggiorare il dolore durante la notte.
Infine si sedette sul letto, ma quando gli posò una mano sulla spalla, Neal aprì gli occhi ,si alzò e accettò con gratitudine la compressa e la bottiglia d'acqua.
Notò
lo sguardo ansioso di Peter.
“Smettila di guardarmi in quel
modo Peter! Ho preso un raffreddore.Non
morirò!”
“Ti
sei visto in uno specchio recentemente?”
Neal ci pensò un
po’ su prima di rispondere.
“Ok, lo so, Ma sono sicuro che
andrà meglio domani.”
“Neal, se hai bisogno di qualcosa, anche durante
...”
Neal fermò la sua frase alzando una mano.
“
Lo
sapevo che l'avresti detto!”
“Dico sul serio!”
Neal
lo guardò con un sorriso malizioso sulle labbra.
“Mi sembra
proprio che ti preoccupi un po’ troppo”
“Non abituartici
- rispose Peter, puntando il dito contro di lui, quindi aggiunse,
cercando di reprimere uno sbadiglio- buona notte
Neal”
“Buona notte Peter”
Peter
si diresse verso la porta, mentre
Neal
scivolava sotto le lenzuola. Prima di lasciare la stanza, gli
diede un’ultima occhiata e, soddisfatto di vederlo al caldo e
al
sicuro, si chiuse la porta alle spalle.
Neal
spense la luce e tirò la coperta fino al
mento.
Quella maledetta febbre continuava a mettergli addosso i brividi, nonostante il calore della stanza, ma, almeno,il farmaco datogli da Peter aveva agito in fretta e il suo mal di testa stava già passando, cosa che non poteva, invece, dirsi del mal di gola. Chiuse gli occhi, sperando di addormentarsi il prima possibile, ma i suoni della stanza accanto, per quanto discreti, attiravano la sua attenzione. Non abituato alla sua presenza ascoltò i preparativi di Peter per andare a dormire
Ma, dopo pochi minuti,ci fu silenzio. Solo il rumore del vento e della neve turbavano la quiete della casa.
Nel, ignorando la tempesta, cedette al sonno.
N.D.A
Rieccomi col 4° capitolo! Che ve ne pare?
Grazie carissime/i lettrici/ori e grazie ai "vecchi" e nuovi recensori! Cosa ne pensate di questo cap?
Ciaooooooo; Dee.