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Autore: DeAnna     22/01/2012    7 recensioni
Questa FF è una traduzione. L'autore (francese) mi ha permesso di tradurla e postarla perchè a me è piaciuta molto; è una classica "Sick Neal" . Neal è bloccato in casa per una tempesta di neve, malato, e Peter (ed un po' anche Elizabeth) si prendono cura di lui. (No slash, solo un legame familiare/fraterno/amichevole...)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Elizabeth Burke, Neal Caffrey, Peter Burke
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4

Neal si svegliò un’ora dopo. Un profumo delizioso riempiva la stanza. Di solito era Elizabeth, che cucinava in casa di Burke, ma Neal aveva trascorso abbastanza tempo con la coppia dal suo rilascio dalla prigione per sapere che anche Peter era in grado di cavarsela.

Tenne gli occhi chiusi, assaporando il profumo.

Sentì dei passi che si avvicinavano. Qualcosa fu posta accanto a lui sul tavolino del salotto.

 Una mano gli afferrò il braccio attraverso le coperte e la voce di Peter che lo chiamava.

 Aprì gli occhi e vide che gli indicava il tavolo su cui era posato un piatto di minestra fumante. Peter aspettò che Neal si sedesse e prese posto accanto a lui. Anche se non aveva fame, Neal non rifiutò il pasto, perché sperava che il liquido caldo lenisse un po’ il suo mal di gola.

“Nevica ancora parecchio. Mentre dormivi ti ho preparato alcuni vestiti nella camera degli ospiti. Sei pronto a vestirti come Peter Burke?”

“Fammi indovinare. Pantaloni da jogging e una t-shirt FBI?”

“Il pigiama di flanella non è il mio genere”

“Io personalmente preferisco la seta…”

“Sono certo che sopravviverai! Il bagno, comunque è tutto tuo”

Neal  si rese conto in quel momento che Peter aveva fatto la doccia e si era cambiato. Sentiva il profumo del bagno schiuma e vide che indossava un paio di comodi jeans ed una polo marrone.

 
“Oh mio Dio! Mi sentirò anch’io come Peter Burke!”

“Puoi usare il bagnoschiuma di Elizabeth, se preferisci….”

“Oddio…..”

Neal posò il cucchiaio. La zuppa aveva dato sollievo al suo mal di gola, ma non era riuscito a  mandarne giù più della metà.

Pensò che una doccia calda gli avrebbe fatto bene.

Si alzò.

Probabilmente troppo in fretta perché il movimento gli causò le vertigini e, mentre aspettava che la stanza smettesse di girare,Peter lo stava già sostenendo saldamente. La preoccupazione era evidente sul suo viso e nella sua voce.

“Neal?”

“Starò subito meglio… Mi serve solo un minuto…”

“Dove pensavi di andare?”

“A fare una doccia…

“Credo sia meglio che venga anch’io”

“No, no, sto bene. Sto andando….”



Neal si liberò dalla stretta di Peter e si stava avviando verso le scale quando si rese conto di essere seguito. Fece una pausa, sospirò e disse senza voltarsi indietro:

“Cosa stai facendo Peter?”

“Mi assicuro che non ti rompa l’osso del collo per le scale”

Neal si voltò verso di lui e Peter gli mostrò  le scale con entrambe le mani in un gesto teatrale.

“Dopo di te!”

“Sei peggio di mia madre!”

Neal si morse la lingua. Troppo tardi!

“Oh, oh, oh, voglio i dettagli”

Oooh, no, no, no. Non succederà mai!”

Salì i gradini lentamente, aiutato dal corrimano e con Peter alle calcagna.

“Cosa faceva quando eri malato?”

 
Nessuna risposta

“Un impacco freddo sulla fronte?”

Ancora silenzio.


“Ti preparava la zuppa?”

Nulla.

“Ci sono! Ti dava qualcosa per dormire!”

" Hai finito? "

" Quasi. Lei cantava una canzone? "

Ancora nemmeno una parola.

“Dai,dammi almeno un indizio!”

“Non se ne parla proprio!”

Neal fece una deviazione nella camera degli ospiti per recuperare i vestiti che Peter aveva preparato. Ci aveva quasi preso: pantaloni della tuta grigia ed una t-shirt bianca senza fronzoli, semplice e confortevole...

Quando uscì dalla stanza, Peter lo aspettava di fronte al bagno.

“Pensi di seguirmi anche sotto la doccia? No, perché avevo sperato per un po 'di privacy…”

“Va bene!  Non esagerare.  Chiama, se hai bisogno di qualcosa. Gli asciugamani sono nell’armadietto accanto alla vasca da bagno. Lo spazzolino è verde per te.”

“Grazie”

“Di niente”

Neal si chiuse in bagno. 

Il suo riflesso nello specchio quasi lo spaventò: qualsiasi colore era scomparso dal suo volto, lasciando solo una carnagione pallidissima. Aveva ombre scure sotto gli occhi ed i capelli sulla fronte e sul collo appiccicati dal sudore della febbre. 

 
Prese un asciugamano dall'armadio prima di spogliarsi,  il più velocemente possibile ,  con i muscoli doloranti e poi si lasciò scivolare nella vasca da bagno.

L'acqua calda gli diede un immediata sensazione di relax.

 

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Peter pensò di accendere la TV, ma poi decise di stare vicino al bagno, nel caso in cui Neal avesse avuto bisogno di lui. Andò nella sua stanza, lasciando la porta aperta  per ogni evenienza e si sdraiò, assaporando la prima vera e propria  pausa della giornata.  Rimase così per dieci minuti. La voglia di dormire  diventava sempre più pressante, ma riuscì a resistere. Aveva bisogno di sapere Neal al sicuro, a letto, sepolta sotto una montagna di coperte, prima di potersi rilassare completamente.

Quando finalmente sentì la porta del bagno aprirsi, tornò in corridoio e non riuscì a reprimere un sorriso quando vide  l'abbigliamento elegante del suo compagno. Gli abiti, troppo grandi per lui, lo facevano sembrare più snello e più piccolo di quanto non fosse; aveva arrotolato le maniche della T-shirt e le gambe dei pantaloni.

 
“Forse avrei fatto meglio a prestarti un paio di pantaloni e una T-Shirt Elizabeth….”

“Oh, oh, molto divertente”

Peter aprì la porta della camera degli ospiti e invitò Neal ad entrare con un gesto della mano. Il ragazzo si sedette sul letto e chiuse gli occhi, sorridendo, ma il dolore pulsante gli attanagliò la testa e fece una smorfia, involontariamente.

Di nuovo mal di testa?”

“Hmm”

Neal non pensò nemmeno lontanamente di aprire gli occhi in risposta a Peter. Aveva la sensazione che la luce avrebbe reso l’emicrania ancora più insopportabile. 

I passi di Peter che scendeva le scale sembravano rimbombargli nelle orecchie. 

Si sdraiò, sperando che il sonno avrebbe alleviato il dolore più  in fretta.

Peter  tornò in cucina; prese una bottiglia di acqua minerale ed una confezione di pillole.

Quando tornò nella stanza, vide che Neal si era addormentato sul letto, senza prendersi la briga di arrivare sotto le lenzuola.

Esitò un momento, indeciso,  tra lasciarlo dormire,  o svegliarlo e farlo mettere sotto le coperte.

Dormire così avrebbe potuto, forse, magari per il freddo, peggiorare il dolore durante la notte. 

Infine si sedette sul letto, ma quando  gli posò una mano sulla spalla, Neal aprì gli occhi ,si alzò e accettò con gratitudine la compressa  e la bottiglia d'acqua. 

Notò lo sguardo ansioso di Peter.

“Smettila di guardarmi in quel modo Peter! Ho preso un raffreddore.Non morirò!”

“Ti sei visto in uno specchio recentemente?”

Neal ci pensò un po’ su prima di rispondere.

“Ok, lo so, Ma sono sicuro che andrà meglio domani.”

“Neal, se hai bisogno di qualcosa, anche durante ...”

Neal fermò la sua frase alzando una mano.

 

Lo sapevo che l'avresti detto!”

“Dico sul serio!”

Neal lo guardò con un sorriso malizioso sulle labbra.

“Mi sembra proprio che ti preoccupi un po’ troppo”

“Non abituartici - rispose Peter, puntando il dito contro di lui, quindi aggiunse, cercando di reprimere uno sbadiglio-  buona notte Neal”

“Buona notte Peter”

Peter si  diresse  verso la porta, mentre Neal scivolava sotto le lenzuola. Prima di lasciare la stanza, gli diede un’ultima occhiata e, soddisfatto di vederlo al caldo e al sicuro, si chiuse  la porta alle spalle.

Neal spense  la luce e tirò la coperta fino al mento.

Quella maledetta  febbre continuava a mettergli addosso i brividi, nonostante il calore della stanza, ma, almeno,il farmaco datogli da Peter aveva agito in fretta e il suo mal di testa stava già passando, cosa che non poteva, invece, dirsi del mal di gola. Chiuse gli occhi, sperando di addormentarsi il prima possibile, ma i suoni della stanza accanto, per quanto discreti, attiravano la sua attenzione. Non abituato alla sua presenza ascoltò i preparativi di  Peter per andare a dormire

Ma, dopo pochi minuti,ci fu silenzio. Solo il rumore del vento  e della neve turbavano la quiete della casa.

 

Nel, ignorando la tempesta, cedette al sonno.

N.D.A

Rieccomi col 4° capitolo! Che ve ne pare? 

Grazie carissime/i  lettrici/ori  e grazie ai  "vecchi" e nuovi recensori! Cosa ne pensate di questo cap? 

Ciaooooooo; Dee.


  
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