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Autore: SoftLiar    22/01/2012    0 recensioni
La storia di una ragazza raccontata in prima persona delle sue avventure pseudo-romantiche/sessuali.
Buona lettura!
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Indossai un completino intimo rosso, con tanto di giarrettiera, un modesto vestitino, non molto particolare, ma era stretto in vita tanto quanto bastava per valorizzare le mie forme, poi scendeva più largo fino ad una decina di centimetri dalle ginocchia, era senza maniche con lo scollo a cuoricino, che valorizzava la mia seconda abbondante. Oh, anche il vestitino era rosso, quel colore lo faceva impazzire. Mi raccolsi i capelli in una coda alta fatta con i capelli stessi, il collo e le spalle di una donna lo eccitavano a morte, per non parlare della schiena. Mi feci un trucco semplicissimo, non gli piacevano le ragazze troppo truccate, diceva che erano dei bluff! Mi misi un paio di scarpe bianche abbinate alla borsa, mi spruzzai una generosa quantità di profumo, presi le chiavi della macchina e scesi.
Nonostante fossero le 20 precise, lui era già sotto il palazzo ad aspettarmi. Appena uscii dal portone sgranò gli occhi e mi guardò con stupore, come se avesse appena visto una top-model:
-"Sei bellissima!"
-"Ehm..grazie, e ciao anche a te!"
Si fece un po' rosso, assurdo!
-"Gli altri hanno detto che non vengono più, avevano degli impegni importanti"
-"Quindi staremo solo io e te?"
-"Credo proprio di si. Mannacc' ti devo sopportare tutto sto tempo?!"
-"Tu? E io che devo dire?Se vuoi puoi anche tornare a casa, per me non c'è problema"
-"Sto scherzando!"
-"Andiamo va', la macchina è qui vicino"
-"Potrei guidare io? E' un fatto di principio, non posso stare nei panni del passeggero!"
-"Okkei, prendi al volo"
-"Yeah, sono forte"
Per tutto il tragitto non facemmo altro che cantare, scherzare, ridere e fare battute squallide. Ma giunti nella pizzeria-ristorante, iniziai a mettere in atto il mio piano. Prenotai apposta il tavolo vicino alla finestra, con la vista del mare illuminato dalle luci notturne, che creava un'atmosfera abbastanza romantica. Ordinammo le nostre pizze ed una bottiglia di vino. Continuavo a lanciargli occhiate intense e provocatorie e, come previsto, mi tenne testa. Finita la pizza, appoggiai la mia mano sulla sua coscia, in un punto pericolosamente vicino al suo "affare", mi avvicinai lentamente al suo collo, lo sfiorai con il naso dal basso verso l'alto, poi gli sussurrai:"Mmh..che bel profumo". Sentii che stava per comparire un'improvvisa terza presenza tra di noi, e così fu. Gli andò il vino di traverso e iniziò a tossire, poi con aria indifferente gli chiesi:"Tutto bene?", "Benissimo.." rispose mezzo morto.
-"Perchè non chiediamo il conto e usciamo fuori a farci un giro?"
-"Ottima idea!" 
Il pesce aveva abboccato all'amo, era convinto che da qualche parte lì fuori ci saremmo baciati e che saremmo finiti col fare sesso in macchina. Illuso.
Con molta fretta chiamò il cameriere per pagare il conto, poi ci incamminammo molto lentamente verso la macchina che era parcheggiata più o meno ad una decina di minuti dalla pizzeria. Durante il tragitto mi sfiorava la mano come se stesse per afferarla, come quando stavamo insieme, ma io ovviamente la ritraevo con un misto di indifferenza e soddisfazione. Quando giungemmo vicino l'auto, Danilo si appoggiò alla portiera e decisi di attaccare di nuovo. Mi avvicinai a lui guardandolo fisso negli occhi, iniziai ad accarezzargli il braccio, partendo dalla mano fino ad arrivare alla spalla, mi avvicinai un altro po' ed iniziai ad accarezzargli il petto, scendendo sempre più giu..ops! Terza presenza nuovamente in arrivo! Mi mise la mano destra dietro al collo e mi avvicinò  a sè con furia. Prevedibile. Così con nonchalance spostai il viso tanto quanto bastava per non lasciarmi baciare, ma non si arrese. Mi baciò il collo, mentre con l'altra mano mi accarezzava la schiena..cazzo! Addio autocontrollo!
Aprii subito la macchina e lo spinsi dentro, poi premei il tasto del telecomando per chiuderla. "C'è mancato poco!!" pensai, tirai un sospiro di sollievo. Dall'interno lui mi guardava con aria smarrita, e quando si accorse che non poteva uscire, mi ringhiò di aprire. Lo ascoltai, entrai in auto, misi in moto ed esclamai:
-"Piaciuto lo scherzo?"
-"Vaffanculo!"
-"Dai, non tela prendere"
-"Vaffanculo, non si fa così."
-"Che ho fatto di male?
-"Niente, lascia stare.."
-"A proposito! Come facevi a sapere il mio indirizzo?"
-"Ma non ti ricordi?"
-"Ehm..no!"
-"Una sera ti vidi al Virgilio, ed eri ubriaca fradicia. Ti stavi allontanando con tre ragazzi verso  luoghi   oscuri ed ho temuto il peggio. Così sono corso da te ed ho allontanato quei tipi dicendo che eri la mia  ragazza. Poi mi sono fatto dire l'indirizzo e ti ho accompagnata a casa."
Ecco perchè ho inziato a sognarlo!
-"Woow..non so che dire, grazie.."
-"Prego." mi disse con aria gelida senza nemmeno guardarmi in faccia.
Per tutto il tempo non parlammo più, finchè dovemmo salutarci perchè eravamo arrivati sotto casa sua. Appena scese dalla macchina, partii in quarta con la mia Yaris grigio metallizzato per arrivare il prima possibile a casa mia. Ero un po' sconvolta:avevo quasi ceduto! 
  
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