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Autore: Shade Owl    23/01/2012    2 recensioni
Altri sei mesi sono ormai passati dal giorno in cui Timothy Anderson ha scelto di mantenere i propri poteri demoniaci. Ora però le cose sembrano farsi di nuovo complicate, e ancora una volta l'Alleanza delle Ombre è coinvolta. Un nuovo potere, dormiente da millenni, si è improvvisamente ridestato. La battaglia finale con l'Alleanza sembra imminente. Ma è davvero così, o siamo solo all'inizio di qualcosa di più grande?
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Sangue di demone'
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Riflusso fece un lavoro pressoché eccellente, nonostante il prezzo da pagare fosse il suo totale scaricamento: l’immensa fiammata arancione si riversò sull’assemblea, investendo i suoi membri più vicini, che non fecero in tempo a proteggersi e vennero colpiti in pieno, morendo sul colpo. Gli altri, più fortunati, riuscirono ad alzare subito delle protezioni magiche che attenuarono l’urto e li salvarono, nonostante la potenza del colpo consumò molte delle loro forze. Alcuni non riuscirono a proteggersi del tutto, e si procurarono delle leggere ferite da ustione.
Quando Timmi abbassò il braccio e rimise la mitena, il Tredicesimo Membro poté rilassarsi un attimo e guardasi intorno: non vedeva bene, data la poca luce e il fumo sollevato dai corpi bruciati dalle fiamme magiche, ma gli pareva che circa undici di loro erano riusciti a salvarsi, e con Rawlyn raggiungevano i dodici. Davanti a loro, ora entrati completamente nella stanza, c’erano Skin, Trys, Timmi, Devon e Darth, e tutti loro, mezzodemone escluso, avevano sguainato le armi. Tra il fumo gli parve di vedere delle sagome a terra, ma non riusciva a scorgerle bene né capiva quante fossero.
- Notevole.- commentò - Veramente notevole. Come hai accumulato tanta magia?-
- Non era magia, ma energia.- rispose Timmi, incrociando le braccia - Io assorbo materia ed energia fisica. Kyle, invece, assorbiva la magia. Non confondere le due cose, mi offendi.-
- Già, è vero…- replicò lui - Perdonami, è la forza dell’abitudine. Tenevo molto d’occhio tuo fratello, sai… comunque, se è così, non credo che tu possa fare molto contro i nostri incantesimi, Artiglio Nero.-
- Oh, non essere preoccupato per me…- ridacchiò lui - Piuttosto, preoccupati per te stesso.-
Un attimo dopo, alle loro spalle, una serie di incantesimi che non si aspettavano cominciarono a bersagliarli ferocemente.

Nel giro di pochi secondi scoppiò il caos: Trys se la vedeva con Rawlyn, e questa volta non sembrava essere intenzionato ad andarsene prima di averlo finito; Darth e Skin affrontavano due membri dell’alleanza a testa, mentre l’ultimo rimasto cedeva sotto gli incantesimi congiunti di Xander, Jo, Alis e Nadine, che lo bersagliavano incessantemente, impedendogli di capire come proteggersi o da dove venissero i colpi.
Il Tredicesimo Membro, invece, si ritrovò davanti Timmi in forma di demone che, con un solo pugno, lo sbatté contro il muro, mozzandogli il fiato. Mentre si rialzava, una sfera di fuoco vagante lo colpì, portandogli via la metà destra del volto. Urlando dal dolore si accasciò contro la parete alle sue spalle, scivolando giù e lottando per rimanere cosciente. Il sangue gli coprì anche l’altra parte di faccia, quella che ancora era sana, accecandolo quasi del tutto.
Un secondo dopo, una lama ricoperta di fiamme gli si avvicinò al naso. Alzando l’unico occhio rimastogli, lo stregone vide Devon incombere su di lui, stagliandosi nettamente davanti al macello che stava accadendo alle sue spalle: Rawlyn era già a terra, con numerose ferite sanguinanti su tutto il corpo, e un altro membro dell’Alleanza stava cadendo in quel momento. Poi, Timmi passò dietro Devon, camminando a quattro zampe, e gli oscurò la visuale.
- Lo lascio a te.- disse - Ma liberatene subito.-
Il ragazzo alzò la spada, pronto a colpirlo al collo.
- Prego, se ti fa piacere…- ridacchiò con un po’ di sofferenza il Tredicesimo Membro - In fondo, cos’è spezzare una vita?-
- Spezzare una vita che merita di essere lasciata tale è un grave misfatto.- replicò Timmi - Ma il non spezzare una vita come la tua quando se ne ha l’occasione… questo io lo reputo uno spreco.-
Devon pensò che era piuttosto strano sentire un demone parlare in quel modo, ma in fondo era per metà umano: aveva un’anima.
- Mi hai usato.- sbottò, rivolto allo stregone - Mi hai ingannato e costretto a servirti!-
- Costretto?- rispose lui, ridendo di nuovo - Non essere sciocco, ragazzo mio… sei tu ad avere accettato, di tua spontanea volontà. Io ti ho solo dato un motivo per farlo, intossicando tuo padre.  E non ho mai detto che facevamo beneficienza: le mie esatte parole furono “lottiamo contro i Custodi dell'Eden, che hanno avuto origine dai loro predecessori, esseri distruttori e folli”. Sei tu ad aver creduto che fossero il male. Io mi sono limitato a non correggerti.-
- E quando avessi finito?- gridò - Cosa sarebbe stato di me e di mio padre, in caso avessi terminato il mio compito?-
- Ah…- sorrise il Tredicesimo Membro - Questo è un argomento interessante… ma non temere… sei stato bravo. Hai completato la missione con successo… speravo solo che ci mettessi di più.-
Il ragazzo aggrottò la fronte.
- Cosa?-
Lo stregone scosse la testa.
- Lascia perdere.- disse ridacchiando - Sono solo i vaneggiamenti di un vecchio. Sappi solo che sono molto soddisfatto di te, ragazzo mio.-
Questo gli diede una nuova carica d’ira. Devon, furioso come non mai, lanciò un grido di rabbia e calò la spada, decapitandolo con un solo colpo, facendogli cadere il medaglione che era il simbolo dell’Alleanza.

Non ci volle molto per finire il lavoro: sorpresi, indeboliti e feriti, tutti i membri sopravvissuti all’attacco di Riflusso o agli incantesimi dei ragazzi spirarono in pochi minuti, lasciando un gran puzzo di carne bruciata, sangue e fumo nella stanza dell’assemblea, oltre ai loro corpi.
Nadine, Jo, Alis e Xander, recuperato il loro aspetto originale, si erano seduti vicini, con la schiena contro una parete, ed ansimavano profondamente: nonostante li avessero colti alla sprovvista, gli stregoni si erano rivelati più duri a morire di quanto avessero immaginato, e si erano procurati numerosi tagli, scottature e abrasioni durante la lotta. Stavano bene, ma erano stanchi e provati.
- Giornata dura, eh?- ridacchiò Timmi, in piedi davanti a loro, soppesando il medaglione caduto al Tredicesimo Membro quando Devon l’aveva ucciso.
I quattro lo guardarono in cagnesco: era il solo a non avere nemmeno un graffio, di tutti loro. Trys si era procurato un taglio sulla guancia mentre schivava un incantesimo vagante, Skin era pieno di polvere e perdeva sangue da un labbro, per non parlare degli strappi nella tuta, piccoli ma numerosi, mentre Darth vantava un paio di graffi sulle gambe e sulle braccia, oltre a un occhio che si stava gonfiando rapidamente (anche se quella era un po’ colpa di Skin che, mentre si chinava per evitare una scure evocata dal suo avversario, lo aveva colpito col gomito).
Persino Devon si era ferito leggermente: nella foga di decapitare il Tredicesimo Membro, le fiamme di Chimaira l’avevano bruciacchiato in modo lieve alle mani, e gli incantesimi vaganti lo avevano disturbato abbastanza spesso, nella lotta.
- Bhè, direi che è stato un successo.- commentò Trys - Tredici… no, quattordici a zero per noi.-
- Sì, abbiamo fatto un lavoro discreto.- concesse Timmi, ridacchiando ancora - Direi che ci siamo guadagnati la pagnotta. Voi quattro compresi, il che è strano.- aggiunse, rivolgendosi ai ragazzi.
- Bah… te la do io la pagnotta…- sbuffò Nadine, rialzandosi con aria falsamente cattiva.
Lui sorrise con leggerezza e le diede una mano, mentre anche gli altri si tiravano su.
- Non vi conviene sfottere troppo.- li ammonì - O mi scorderò di menzionare il vostro contributo.-
- Siamo stati bravi.- disse Devon - Cosa facciamo, ora?-
- Ce ne torniamo a palazzo.- rispose Timmi, intascando il medaglione - O meglio, voi tornate a casa a leccarvi le ferite e io torno a palazzo, a beccarmi le lodi.-
- Ah, farai questo estremo sacrificio?- sghignazzò Darth, rinfoderando la spada.
- Eh, si tratta di un lavoro ingrato, ma qualcuno deve pur farlo.- ammise lui.
- Ehi!- esclamò Jo - Cos’è stato?-
- Cos’è stato cosa?- chiese Skin.
- Mi è sembrato che si muovesse.- rispose, indicando un punto alle loro spalle.
Tutti si voltarono, ma videro soltanto il corpo decapitato del Tredicesimo Membro.
- Mi sa che devi mettere gli occhiali come Devon.- constatò Timmi - Non vedi che è defu…-
Ma, mentre le parole gli morivano in gola, il cadavere senza testa cominciò a muoversi, cercando di rialzarsi, i piedi che scivolavano nello sforzo di tirare su il resto, mentre le spalle aderivano alla parete nel tentativo di utilizzarla come sostegno.
Dopo un attimo di sconcerto e di disgusto, tutti cominciarono a bersagliare il Tredicesimo Membro con gli incantesimi più disparati nel tentativo di abbatterlo definitivamente, ma quello incassò ogni colpo senza risentirne minimamente, almeno all’apparenza.
Quando alla fine si rialzò, la sua testa sfigurata si sciolse in una pozza di liquame nerastro che schizzò verso il corpo, unendosi ad esso e riformandosi sopra al collo tagliato. Era guarito.
- Oh… cazzo…- gemette Timmi, indietreggiando di un passo.
Il Tredicesimo Membro fece un sorrisetto sardonico, guardandoli con l’unico occhio ancora buono. La metà destra del suo volto non esisteva più, ma il resto (l’occhio chiaro, il sopracciglio ad arco e l’orecchio appuntito) dicevano che era sicuramente di razza elfica.
- Credevate davvero di avermi ucciso?- rise con divertimento mista a rabbia - Che idioti… voi non potete niente contro di me!-
Xander cominciò a sentire una gran puzza di guai: forse era meglio uscire di lì, e alla svelta, anche.
- Io sono il tredicesimo!- gridò lo stregone, in preda ad un indicibile furore - Io sono al di sopra di voi! Sono al di sopra della morte stessa!-
Appena ebbe finito di parlare, il suo intero corpo divenne liquame nero e denso, una fanghiglia vorticante e ribollente che si espanse velocemente per tutta la stanza, divorando con ferocia i cadaveri dei vecchi compagni morti più vicini a lui.
- FUORI DI QUI!- gridò Timmi.
Senza aspettare un secondo di più, tutti si voltarono e si diedero a una rapida fuga nel corridoio, mentre il liquame si espandeva e aumentava la propria massa; le pareti cominciarono a scuotersi con violenza, martoriate da una forza tanto sinistra da spingere tutti loro a non chiedersi quale ne fosse l’origine.
Si lasciarono la fanghiglia alle spalle, ancora intenta a risucchiare completamente i corpi bruciati e trafitti degli stregoni e di Rawlyn, distanziandolo molto in fretta. Non sembrava volerli inseguire, ma preferivano non confutare questa teoria aspettando di vedere cosa sarebbe successo di preciso una volta terminati i cadaveri. Lungo il percorso, dai corridoi secondari che superarono gli parve di veder fare capolino qualcuno, probabilmente degli Emissari, ma non se ne curarono e corsero via. Poco tempo dopo, delle grida dissero loro che avevano fatto conoscenza col liquame.
Ignorarono anche queste e, non appena ebbero passato il non più Corridoio degli Specchi, si ritrovarono di nuovo all’imboccatura del labirinto, ancora attivo e minaccioso.
- Merda!- sbottò Timmi - Non abbiamo tempo per questo!-
- Dobbiamo attraversarlo per forza, temo.- disse Skin, prendendo il Districalabirinti - Quanto hai detto che ci vuole, fatto di corsa?-
- Dieci minuti.- rispose Devon.
- Ve ne do cinque!- esclamò il mezzodemone.
- E le pareti trabocchetto?- chiese Jo.
- Le sfondo a craniate!-
Skin agitò la bacchettina, e subito la scia di scintille sfrecciò nel labirinto, con il gruppo alle calcagna. Superarono tanto in fretta ramificazioni e bivi che le pareti non riuscivano a tagliargli la strada, troppo lente per la velocità mozzafiato a cui stavano andando. Il liquame, alle loro spalle, era lontanissimo, e a malapena riuscivano a vederlo, sui lunghi rettilinei, ma a quanto pareva si era deciso ad avanzare, lento ed inesorabile, affollando i corridoi del labirinto ed il resto del castello. L’edificio, ancora preda della magia, continuava a scuotersi con furia tale da far cadere sassolini e polvere dal soffitto.
Fortunatamente, scoprirono presto che il labirinto, invece di ostacolarli, stava facilitando la loro fuga: essendo tanto veloci non furono quasi mai costretti a cambiare strada, superando le pareti che si richiudevano prima che la strada fosse ostruita e, quando questo succedeva, era il liquame ad essere ostacolato, poiché non rimaneva mai nemmeno uno spiraglio da cui filtrare.
- Quanto manca?- sbottò Timmi - Quanto cazzo manca?-
- Smettila di dire “cazzo”!- esclamò Nadine.
- Io dico “cazzo” quanto cazzo mi pare!- replicò lui - Allora, quanto “caspiterina” manca?- gridò, furioso.
- Mancano poco più di un paio di corridoi!- rispose Skin - Giusto dietro questa…-
Svoltando, si trovarono davanti a qualcosa che, sicuramente, era il famigerato guardiano del labirinto.
- … curva.- terminò il Fantasma.

***

Il guardiano del labirinto. Serpiade. Il Demone Serpe.
Camminava tranquillamente nel corridoio su due robuste e lunghe gambe terminanti in tre protuberanze carnose che erano dita, senza artigli ma utili all’appoggio e, probabilmente, alla corsa. Le braccia muscolose, invece, di dita ne avevano cinque, con tanto di pollice opponibile, ma presentavano anche delle lunghe grinfie ossee acuminate.
Alla base della sua testa, di dimensioni poco diverse da quelle umane (tutto il suo corpo era proporzionalmente più grande) si apriva un taglio orizzontale riempito da tre file di sottilissimi aghi ossei che erano i suoi denti. Il muso, un gugno simile a un becco, era puntato contro di loro, le piccole narici a fessura dilatate mentre fiutava l’aria, e ciò diceva loro che li aveva individuati: i suoi occhi, poco più grandi delle cavità nasali, erano bianchi e lattiginosi, assolutamente inutili.
Dietro la schiena ondeggiavano pigramente quattro lunghi, robusti tentacoli, che saggiavano l’aria e, probabilmente, cercavano la fonte del disordine che scuoteva la fortezza. Dalla sommità della testa all’inizio della tozza coda gli cresceva una cresta simile ad una massa di escrescenze carnose, che tremolavano ad ogni suo movimento. Tutta la sua pelle era di un monotono color marrone fangoso, resistente e ruvida a vedersi.
Sul petto, largo e muscoloso, portava un’armatura blu cobalto che lo proteggeva dai colpi, coprendogli anche la schiena ed impedendo un’eventuale stoccata al cuore. Lo stesso si poteva dire dei bracciali sugli avambracci e dei gambali sui polpacci, con cui poteva assestare tremende mazzate o fermare le lame e le magie in arrivo.
Anche attorno al collo corto aveva una copertura metallica, che lo avvolgeva, ma a detta di Devon aveva una doppia funzione: proteggerlo e tenerlo dentro la fortezza.
Era un cacciatore nato, un’efficiente macchina assassina, creata dall’Alleanza delle Ombre come forma di difesa estrema, il vero ostacolo tra loro ed eventuali intrusi. Una guardia del corpo veloce ed instancabile, un inseguitore efficiente e dall’intelligenza elevatissima, con il solo difetto di non rispondere quasi a nessuno e di attaccare solamente quando ne aveva voglia.
Per tutti questi motivi Devon lo temeva.
E per tutti questi motivi sentì le gambe farsi di burro, non appena lo vide.

Serpiade scoprì i denti un ringhio feroce e si scagliò contro di loro. Xander e Jo gli lanciarono due sfere di fuoco, e lui le evitò saltando sul muro e correndo lì sopra, come un ragno, usando la magia in proprio possesso per rimanervi attaccato. Darth sguainò la spada e spazzò l’aria, producendo una lama d’argento che gli andò incontro; il demone incrociò le braccia davanti al muso, e quella s’infranse sulle protezioni di metallo.
Senza esitare, Timmi prese la Fiaccola e saltò sul muro, correndo verso di lui, attaccato alla parete nello stesso modo del suo avversario. Si incontrarono a metà strada e, mentre Serpiade parava il colpo con la sinistra e protendeva gli artigli della destra, lui saltò di lato, afferrandogli il polso per scaraventarlo contro il muro opposto.
Purtroppo non aveva fatto i conti con l’astuzia del proprio avversario, che gli cinse il braccio con un tentacolo e lo lanciò indietro, verso il fondo del corridoio, facendogli sorvolare gli altri fino a sbatterlo contro la parete. Fatto ciò, saltò contro di loro dal muro, ma Skin si frappose e, protendendo le lame, cercò di colpirlo poco sopra il collare per ferirlo in quella porzione di gola che non era protetta.
Totalmente inutile, perché Serpiade bloccò i colpi mettendo le braccia di lato, fermando l’attacco, e scalciò via il Fantasma. Tuttavia intervenne subito Trys che, non appena il suo amico non fu più sulla linea di tiro, gli lanciò contro una granata.
- Granata M in arrivo!- urlò nel frattempo.
Senza esitare un solo istante, Darth sparse una manciata di polvere dal suo sacchetto, poi tutti si gettarono a terra, a parte Serpiade, che venne colpito sul petto dalla pericolosa bomba.
L’esplosione fu talmente potente che la barriera eretta dal Templare resse per poco più di due secondi, ed un tremendo spostamento d’aria, persino più forte di quello della Granata N, li investì con potenza impressionante, scompigliando i capelli ad ognuno di loro. Una luce intensa si sprigionò dal punto dell’esplosione, e le pareti tremarono ancora più forte per qualche secondo, cominciando a crepare. Quando tutto fu finito si tirarono su, trovando Timmi in piedi poco più avanti di loro, la Fiaccola in mano con la lama fiammeggiante attiva, intento a guardare la direzione dove era stato scaraventato Serpiade per colpa del botto. I muri intorno recavano profonde fenditure, ed alcuni pezzi erano caduti a terra.
- Morto?- chiese Jo, ancora sgomento.
- Eh, magari…- grugnì Timmi - Lo vedo muoversi, si sta già rialzando… quel bastardo ha la pelle dura…-
- Che si fa?- chiese Skin - Sento arrivare la marea di liquame, e non voglio provarla su di me.-
- Allora andate avanti.- disse Timmi, mentre Serpiade correva loro incontro - Io mi occupo di questa biscetta su gambe e vi raggiungo.-
- COSA?-
All’urlo di Nadine si voltarono tutti quanti meno lui.
- Datevi una mossa, su!- sbottò, mentre il demone li raggiungeva.
Serpiade spiccò un salto e Timmi, lasciando perdere la Fiaccola, che rimise via, lo agguantò per i polsi un istante prima che lo ferisse, si lasciò cadere all’indietro e scaraventò il nemico verso il fondo del corridoio.
Purtroppo questi aveva capito le sue intenzioni, e lo avvolse nei suoi tentacoli, portandoselo dietro. Sbatterono contro il muro in un groviglio di membra vorticanti, poi caddero a terra, Timmi sopra e lui sotto. Lottarono per un istante, mentre Serpiade cercava di strozzarlo con un tentacolo. Mossa vanificata dalla Fiaccola che, misteriosamente tornata nelle mani del mezzodemone, recise quel particolare cordone di carne.
Furibondo, il Demone Serpe lo colpì con un calcio che lo sbatté contro la parete, la quale si incrinò, e fece per gettarsi di nuovo verso il gruppo alle sue spalle.
Timmi, ripresosi subito, lo agguantò al volo per i tre tentacoli rimasti e lo trascinò indietro, digrignando i denti per lo sforzo.
- Bhè?- gridò - Che aspettate? Muovetevi!-
Trys fece per voltarsi, ma Nadine lo afferrò per un braccio.
- Non possiamo lasciarlo lì!- esclamò.
- Neanche voi potete restare.- osservò Darth - Lui è abilitato, voi siete solo apprendisti. Contro un demone come Serpiade non ce la fareste.-
- Ha ragione!- annuì Devon, agitato - Dobbiamo andarcene, e subito anche!-
- Non tutti!- sbottò la ragazza - Trys, ti prego… noi andiamo via, voi potreste…-
- MA CHE CAZZO DI DISCORSI SONO QUESTI!- gridò Timmi, impegnato in un autentico corpo a corpo con  Serpiade il quale, ormai stufo della sua insistenza, stava cercando di liberarsi della stretta che lo bloccava vicino al muro - TRYS, PORCA MISERIA, SPARITE!-
Il Folletto sbuffò.
- Skin, quanti Districalabicosi hai?- chiese.
- Quattro.- rispose serio lui.
- Darth, prendine uno e corri all’uscita!- ordinò, facendo comparire la sua arma - Skin, me la dai una mano?-
- Volentieri!- annuì il Fantasma, passando al Templare un Districalabirinti.
Mentre Darth partiva alla volta dell’uscita con Jo, Devon, Alis, Nadine e Xander, Skin e Trys corsero da Timmi che, finalmente, si era liberato dei tentacoli di Serpiade recidendoli e spingendolo contro la parete. L’altro, dal canto suo, aveva assorbito la spinta con una capriola all’indietro e si era rannicchiato sul muro, ringhiando feroce.
- Bah…- grugnì il mezzodemone, vedendo i due amici affiancarlo - Giuro che vi faccio rapporto…-
- Come se ce ne fregasse qualcosa…- ridacchiò Skin.
Si misero in posizione, le armi in pugno, mentre il Demone Serpe sibilava furioso, scuotendo i moncherini dei tentacoli, che tuttavia avevano già cominciato a ricrescere.
Stavano per cominciare la lotta, quando un’onda di liquame nerastro irruppe in fondo al corridoio alla loro destra e tutti, Serpiade compreso, si voltarono a guardare quanto stava accadendo. Un secondo più tardi, il demone li aveva superati con un balzo fenomenale e si era dato alla fuga. Senza esitazione, i tre lo inseguirono.
- Peccato…- commentò Trys, riponendo la lama - Si prospettava come uno scontro epico…-
- Trys, stai zitto!- esclamarono insieme Timmi e Skin.

A causa di un brutto litigio col navigatore satellitare, sono tornato dieci minuti fa da Pisa (ora sono esattamente le ore 3.06). Quindi, capite da soli quanto ci tengo a voi tutti, se pubblico lo stesso il capitolo...
Purtroppo non posso sapere se ho corretto tutto o no, al momento, non ce la faccio, ma credo che sia tutto in ordine. Meno male che avevo già fatto il grosso del lavoro (se non tutto, non ricordo) già prima.
Ad ultimo, come sempre, i ringraziamenti a Ely79, _Arse_, NemoTheNameless, RahizelRahtalos e Fantasy_40, che seguono la storia (e, in alcuni casi, la serie).

   
 
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