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Autore: anonimaG    23/01/2012    1 recensioni
La mia prima FF su i 2pm ^^ Spero vi piaccia...
Parla di una ragazza che dal'Italia va in Corea e ehm... Succederanno tante cose soprattutto con una persona in particolare :)
Per favore recensite perché non ho idea se a voi andrà bene o no questa storia su i 2pm D: Se no sono tentata anche di cancellarla.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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   Qualche giorno fa mi era arrivato il messaggio da parte di Kim che sarei dovuta andare da Junsu, non avevo idea di come andarci e per questo Kim aveva deciso di accompagnarmici.
Melissa aveva rinunciato a venire con me perché aveva detto che voleva girare un po’ la città.
Mi dispiaceva però, si sentiva anche messa da parte lei.
Kim mi aspettava in macchina e io salii sorridendogli per saluto.
-Coma va?-. Domandai per iniziare una conversazione.
-Alla grande, tu?
-Bene… Ma Junsu è così interessato a me?-. Mi buttai su questa domanda di getto.
-Io credo che te lo debba dire lui.
-Perfetto un'altra giornata tra block notes e penne…-. Sospirai ironizzando.
-Ah ah ah, io credo che un giorno di questi ti sorprenderà.
-E perché?-. Chiesi incuriosita dalla sua affermazione.
Perché avrebbe dovuto sorprendermi? Che cosa aveva in mente?
-Perché vuoi che io faccia il guasta feste?
Risi:- Già scusami, ma è la curiosità sai…
Non continuammo a parlare perché io ero impegnata ad osservare le case che si vedevano dal finestrino.
Mi arrivò un messaggio.
“Allora? Sei arrivata?”
“Ancora no, porta pazienza Meli :)”
“Ma quanto cazzo è lontana casa sua?”
“Non lo so però sono partita solo qualche minuto fa” Scrissi a fatica a causa di quel maledetto T9 che mi impediva di fare messaggi normali, preferivo di gran lunga i cellulari con la tastiera che i touch screen o cose simili.
-Siamo arrivati-. Annunciò Kim.
Alzai lo sguardo e mi persi nella vista di quella maestosa e gigantesca villa con piscina, giardino grandissimo e fiori dappertutto.
Kim rise di gusto vedendomi estasiata.
Il ragazzo suonò e il cancello si aprì per farci entrare seguendo una stradina di breccia che dava sul retro della villa.
Quando Kim parcheggiò io scesi e chiudendo la portiera mi incamminai verso la porta.
Aprendo la porta andai a sbattere contro una ragazza.
“E adesso questa chi è?” Pensai mandandogli subito un’occhiataccia.
Eppure non era niente male, asiatica, di media statura, capelli neri, occhi a mandorla, castani beh… Se Junsu preferiva le asiatiche alle italiane non si poteva biasimare, in fondo io non c’entravo niente con la Corea.
La ragazza mi salutò.
-Ciao-. Sorrise e poi uscì dalla porta mentre io continuavo a seguirla con gli occhi.
“Parla italiano?” Mi chiesi stupita.
Junsu apparve davanti e mi salutò con la mano e un sorriso.
Mi fece entrare in casa e là mi bloccai veramente.
Era una casa fantastica! L’unica parola per descriverla era quella.
Con la mano mi fece cenno di sedermi nel divano e così feci.
Era incredibilmente bello, anzi fantastico.
“Il principe azzurro non è gay, è asiatico” mi veniva in mente ogni volta che lo osservavo.
Kim serviva davvero come interlocutore.
-Come va?-. Mi chiese di nuovo l’interlocutore che, naturalmente, stava traducendo le parole di Junsu.
-Bene, tu?
-Bene.
-Già, con quella là come puoi non stare…
-What?-. Chiese sta volta Junsu senza chiedere a Kim di tradurre.
-Niente, era solo un affermazione perché… Io non sono gelosa… Ehi! Ehi! Kim non devi tradurre tutto per forza, soprattutto la parte della gelosia…-. Fermai l’altro che a momenti si metteva a piangere dalle risate.
-Ah ah ah, jiltu!
Sicuramente non capivo il coreano ma ero sicurissima che mi stesse dando della gelosa.
-No! No! Hai capito male! Io no Jltu!
-Jiltu!-. Mi corresse.
-Si quella cosa là! Io NO JILTU!-. Ripetei.
Kim ormai era morto dalle risate, Junsu aveva un sorriso malizioso stampato in faccia ed io ero rossa per la vergogna.
-Han…-. Ribadì lui.
-Si-. Fece la traduzione Kim.
-Kim, come si dice no in coreano?
-Ani.
-Ok, ascolta Junsu.
-Han?
-Ani Jiltu io!
-Han!
-Ani!
-Han!
-Ani!
-Han!
-Ani!
-Han!
-Ani! Di che stavamo parlando?-. Ripresi.
Scoppiammo a ridere tutti e tre.
-Ora, solo per sapere… Ma… Chi era quella?-. Domandai impertinente.
Junsu si avvicinò a me dicendo qualcosa che non capii.
-Vuoi davvero saperlo?
-Han!-. Ormai sapevo come rispondere.
-Non te lo dice.
-E perché?
-Perché è una sorpresa!
-Ok…-. Mi arresi.
-Ulineun mueos-eul haeyahabnikka?
-Che cosa facciamo?
Mi brontolò la pancia.
-Mm… Io ho fame!-. Affermai.
Kim e Junsu si guardarono con un grosso punto interrogativo in faccia.
-Non sai cucinare?-. Chiesi.
-Han… Ehm… Ani…-. Rise un po’ nervoso.
-Ho voglia di crepes, cuciniamo dai!-. Lo presi per mano e lo portai nella sua cucina gigante.
Frugai per la sua cucina.
Presi tutto l’occorrente: farina, uova, zucchero, sale, latte, burro e una crema al cioccolato che non era nutella ma che là aveva un nome strano.
-Al lavoro!-. Presi una scodella e aprii le uova, Kim ci guardava seduto nello sgabello.
-Allora, io giro gli ingredienti e tu infili ok?
-Han.
-Allora adesso metti farina.
Junsu prese impacciato la busta di farina e ne mise un cucchiaio buttandomene un po’ sulla maglietta.
-Mi hai sporcato! Fai più attenzione!
Kim tradusse:- Ah si? Adesso mi dai ordini?
Mi buttò la farina addosso.
Risi e tra le risate ripetevo “Ani!” e gli buttai anche io un po’ di farina addosso.
-Sei divertente ma ora basta, ti ripeto che ho fame!
Alla fine riuscimmo a fare le crepes ed arrivammo all’ora di spalmare la crema al cioccolato.
Mentre Junsu spalmava su una crepes gli misi un po’ di cioccolato sul naso.
All’inizio chiuse gli occhi come se gli stessi buttando qualcosa ma poi rise e me ne mise un po’ anche a me sul naso.
-Tu proprio non puoi fare a meno di vendicarti?-. Domandai ironica.
Mi leccò la parte dove c’era il cioccolato.
Poteva sembrare una cosa schifosa ma era dolce da parte sua.
Quando mi resi conto di ciò che aveva fatto e di Kim che ci guardava diventai rossa.
Presi un fazzolettino e gli pulii la punta del naso sorridendogli dolcemente.
Verso le sei del pomeriggio tornai a casa.
Era stato bellissimo stare con lui.
Mi suonò il cellulare poco dopo, era da parte di Kim.
“Guarda nella tua borsa, è per domani” frugai in mezzo alle robacce che avevo e trovai un biglietto per il suo concerto, il concerto dei 2pm.
   
 
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