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Autore: angelad    23/01/2012    10 recensioni
Kate si risveglia, ma non trova il suo uomo accanto a sè.. lo cerca, ma non lo trova.. dove sarà finito?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Quarta stagione, Nel futuro
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Era ormai pomeriggio quando gli permisero d’entrare nella sua stanza. Aveva trattenuto tutte le sue emozioni dopo essere uscito dallo studio della dottoressa Nichol, ma, nell’istante in cui la vide distesa in quel letto, i suoi occhi si riempirono di lacrime.

Le ricacciò indietro, non voleva piangere davanti a Kate, doveva essere forte, doveva aiutarla.

Si avvicinò e le si sedette accanto. Intrecciò le dita di lei con le sue, mentre l’altra mano istintivamente si posò sopra il suo ventre. Era la prima carezza che dava al loro bambino..

Era ancora molto calda, la febbre non era scesa.

La guardò e pensò che nonostante tutto fosse bellissima. I capelli le cadevano lungo il volto direttamente sulle spalle, avevano ancora l’arricciatura fatta dal parrucchiere il giorno prima. Li sfiorò e ne ricacciò una ciocca dietro l’orecchio per poterla vedere meglio.

 Aveva sempre adorato vederla addormentata, aveva passato notti intere a farlo, e, anche se era in quella terribile situazione, i suoi lineamenti sembravano rilassati, se stava soffrendo non si vedeva.

La dottoressa gli aveva spiegato che il suo quadro clinico era stabile, nonostante la gravità. Non aveva più la mascherina per l’ossigeno, la respirazione si era normalizzata.

Non riusciva ancora a crederci, era quasi certo che se avesse fatto un po’ più di rumore o semplicemente l’avesse chiamata, Kate si sarebbe svegliata.

 Purtroppo, però, non stava scrivendo la trama di un duo libro, non poteva scriverne il finale.

Le diede una carezza sul viso, un bacio sulla fronte e le sussurrò: “Buon anniversario amore mio”.

Avrebbe voluto dirle un milione di cose, ma in quel momento tutto ciò che gli passava per la mente che sembrò stupido ed inadatto.

Era stata una giornata troppo difficile per lui, non si era ancora ripreso. Continuava a guardarla e a sperare che tutto ciò che era accaduto fosse solo un incubo dal quale si sarebbero svegliati presto.

Non si accorse dell’infermiera alle sue spalle e nell’istante in cui parlò si girò verso di lei con aria sorpresa.

 “Mi scusi sig. Castle non volevo spaventarla. Volevo avvertirla che in sala d’attesa la stanno attendendo il sig. Beckett  e sua madre. Hanno chiesto di lei”.

L’uomo sospirò e rispose: “Li raggiungo subito” e dopo aver dato un ulteriore bacio alla sua musa uscì dalla stanza.

Non appena lo videro Jim Beckett e Martha Rogers gli andarono incontro preoccupati.

“Cos’è successo tesoro? Le hanno sparato di nuovo?” esordì sua madre.

“no..” rispose Rick.

Jim Beckett gli si parò contro: “Allora perché mia figlia è di nuovo in ospedale a lottare contro la morte? In quale guaio vi siete cacciati?”.

Castle poteva vedere la disperazione negli occhi del padre della sua compagna, la stessa  che lui teneva nel cuore.

Era il momento della verità, nessuno sapeva della loro storia, era un segreto tra lui e Kate. Non sarebbe durato per sempre, ma mai avrebbe pensato di doverlo rivelare in un luogo così freddo, in un momento così disperato.

Raccontò i fatti come si erano svolti quella mattina e come il loro legame fosse cambiato nell’ultimo periodo.

Alla fine sussurrò: “mi dispiace, se solo mi fossi svegliato prima, se avessi sentito qualcosa, forse Kate non sarebbe in questo stato”.

L’uomo continuò a guardarlo in silenzio, poi appoggiò le mani sulle braccia di Castle.

“grazie a Dio eri con lei e hai potuto aiutarla prontamente. Se fosse stata sola sarebbe morta su quel pavimento. Quello che è successo a Kate non è colpa tua. Capito?”. Esitò un istante e poi continuò: “ Quindi non sbagliavo quando dicevi che tenevi a mia figlia vero?”.

“No, non sbagliava. Io amo Kate. Sa noi…”.

“Non mi devi spiegazioni, se la mia bambina si è finalmente decisa ad ascoltare il suo cuore, io ne sono felice”, abbozzò un sorriso.

Castle cercò di fare altrettanto, ma non ci riuscì.

“Quanto vorrei che si svegliasse..”

“Conosci Katie, l’hai mai vista arrendersi davanti alle difficoltà? È una leonessa, lo è sempre stata. Troverà la forza e la via per ritornare da te, da noi. Dobbiamo solo starle vicino”.

Martha, avvicinandosi a suo figlio, aggiunse: “Jim ha ragione. Dobbiamo farle capire che non è sola, dobbiamo essere forti. Il tuo amore la aiuterà”.

Rick annuì.

“Potete entrare da lei quando volete, abbiamo avuto un trattamento di favore al riguardo. Io dovrei portare alla dottoressa la vecchia cartella clinica di Kate, credo che sia a casa sua. Non ci metterò molto”.

“Certo tesoro. Anzi approfittane, cerca di riposarti un poco. Restiamo noi qui. Ti chiameremo se dovesse cambiare qualcosa” disse Martha.

Dopo aver salutato, Castle uscì dall’ospedale.

L’aria fredda lo colpì in faccia, facendolo sussultare. Si strinse nel cappotto e si diresse a grandi passi verso un taxi. Quando arrivò davanti al portone dell’appartamento della donna, un nodo gli strinse la gola. Aveva preso le chiavi di Kate, ma non riusciva ad aprire la porta sapendo che all’interno non ci sarebbe stata la sua donna ad accoglierlo.

Lasciò passare qualche secondo , ma alla fine si decise ad entrare.

C’era un silenzio irreale tra quelle mura, un silenzio che gli entrò nell’anima. Si mosse lentamente come fosse un ladro per non rompere quell’incantesimo, come se fosse veramente importante.

Doveva cercare quei documenti, lo sapeva, ma era troppo stanco, troppo debole. Si tolse il giaccone e si lasciò cadere sul divano, sul quale erano stati abbracciati fino alla sera prima.

Si passò una mano tra i capelli e sul viso e ispirò profondamente.

Il profumo di lei era ovunque.

Chiuse gli occhi e si lasciò inebriare da esso. Aveva bisogno di Kate, ora più che mai.

Quando aprì nuovamente gli occhi, dopo essersi calmato,  notò sul tavolino davanti a lui una grande busta, dove sopra era stata appoggiata una rosa rossa.

 Si alzò, la prese tra le mani e restò per qualche istante a contenprarla.

“Sei riuscita lo stesso a prepararmi una sorpresa amore mio, grazie”.

 Purtroppo aveva già scoperto il segreto di Kate, ma si emozionò comunque.

 La aprì delicatamente e ne fece scivolare fuori il contenuto.

Mentre la rovesciava un piccolo oggetto rotondo e variopinto cadde.

Un ciuccio.

Rise. Kate era sempre stata la parte razionale della loro coppia, gli sembrò di sentirla dire: “Beh, potrebbe esserci utile”. Non poteva darle torto.

Lo raccolse, lo osservò. Era giallo e verde, Kate non poteva ancora sapere se sarebbe stato un principe o una principessina, era stata molto democratica.

Lo mise in tasca. Aveva deciso che lo avrebbe portato con lui in ospedale, sarebbe stato il loro portafortuna.

In seguito rivolse la sua attenzione ai fogli davanti a lui.

Sorrise: mai un’istantanea in bianco e nero gli era parsa così meravigliosamente radiosa. Seguì con un dito il contorno della testa e del corpo di quella minuscola creatura dalle forme non ancora perfettamente definite.

Il cuore incominciò a battergli forte nel petto, ma accelerò ancor di più quando vide la scritta sopra l’immagine.

“Ciao papà”.

Un brivido percorse tutta la sua schiena.

Oh Kate… io sono uno scrittore e con le parole sono bravo, ma solo tu  potevi dire così tanto con due termini così semplici- pensò l’uomo.

Avrebbe voluto abbracciarla in quel momento, tempestarla di baci, stringerla a sé fino a farle mancare il fiato, mentre la faceva volteggiare tra le sue braccia, con lei che gli ordinava di fermarsi perché le stava salendo la nausea.

Una lacrima cadde sul foglio. Rick si asciugò gli occhi, ma il suo pianto non si fermò. Tutte le emozioni che aveva trattenuto fino a quell’istante si riversarono all’esterno.

Rick decise di assecondarle.

Sapeva che Kate, ovunque si trovasse, avrebbe capito.

A volte anche i grandi uomini hanno bisogno di piangere.
 
 
Angolo mio

Ho deciso di pubblicare stasera perché sono giù di corda e stare con voi mi rende serena.
Vi ringrazio tanto per i commenti e un grazie anche ai lettori silenziosi. Un bacione, Anna

  
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