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Autore: Minnow19    24/01/2012    6 recensioni
Janet Bradford ha 17 anni ed un passato oscuro alle spalle. Nata e vissuta a S. Francisco, California, ha sempre avuto una vita spensierata e divertente, vita che cabierà totalmente quando la sua intera famiglia verrà trovata assassinata. Janet decide di lasciare un mondo colmo di ricordi e si trasferisce da sua zia Carol che vive con il suo nuovo marito Bobby e suo figlio Niall a Doncaster, Inghilterra. L'unica cosa che la terrà legata al passato sarà un migliore amico, Cory, assieme a un mistero tutto da svelare.
E nel tentativo di dimenticare sarà aiutata da un tale Louis Tomlinson e dalla sua banda di amici strampalati.
Peccato che non basti andare dall'altra parte del mondo per sfuggire al proprio destino.
Genere: Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo V             

La campanella della fine delle lezioni suonò, mettendo fine a quello strazio di giornata. Due ore di supplenza di matematica al posto di educazione fisica non era il massimo. Soprattutto se erano due ore dedicate ad esercizi di potenziamento. Una noia! Per questo motivo appena sentii il suono soave della campana corsi fuori dalla classe, attraversai il corridoio principale e uscii in cortile. Mi misi alla ricerca di Niall. Non ci misi molto ad individuare la sua testolina bionda che spuntava in mezzo ad un gruppetto di ragazzi, quelli della squadra di atletica. Li stava proprio salutando quando lo presi sottobraccio.
“Ehi, quanta fretta!” esclamò stupito.
“Due ore di supplenza di matematica al posto di ginnastica!! Capiscimi ti prego!” risposi esasperata.
“Ehi Janet!!!” sentii quella voce familiare che mi chiamava e mi voltai.
“Hai dimenticato questo in classe” mi porse il quaderno verde in mano. Come cavolo avevo fatto a dimenticarlo?
“Grazie, non vedevo l’ora di uscire e me lo devo essere dimenticato.” Risposi semplicemente.
“Ehi Lou! Vedo che hai conosciuto Jan!” si intromise Niall porgendogli il pugno, a mo’ di saluto.
“Nialler! Sì, siamo vicini di banco a matematica. Tra parentesi lezione SO-PO-RI-FE-RA. È la tua signora?”
Ma come diamine parlava? La tua signora?
“Macché! È mia cugina idiota. Dai, l’americana! Te ne avevo già parlato, ricordi?” gli rispose calcando sull'ultima parola.
Il viso di Louis cambiò espressione. Certo che gliene aveva parlato. Era stato bello pensare che una persona non conoscesse la mia storia e non mi guardasse sempre con quell’aria compassionevole. Eccolo lì, quello sguardo.
“Oh.. Oh! Io ecco.. Non lo sapevo, scusa..”
Ed eccolo lì, come tutti, senza parole. Con lo sguardo triste, un po’ imbarazzato.
Il che mi faceva innervosire e non poco.
“Ecco, questo è proprio quello che volevo evitare” risposi guardando Niall.
“Come potete pensare tutti che mi riprenderò, se poi ogni volta mi fissate come se fossi una bomba ad orologeria pronta ad esplodere?!!” Girai i tacchi terribilmente scocciata.
Passai davanti agli amici di Niall, che mi salutarono, ma li ignorai. . Ero troppo arrabbiata. Quella strana rabbia stava cominciando a diffondersi ovunque, poi i miei occhi si riempirono di lacrime. La vista si fece offuscata, ma io continuavo a camminare senza fermarmi. Arrivai fino a casa da sola, e suonai il campanello, per poi ricordarmi che non c’era nessuno, infatti sarei dovuta andare a pranzo con Niall e i suoi amici. Mi sedetti sui gradini di legno della veranda, scossa dai singhiozzi. Diedi uno sguardo al cielo, nuvoloso, e mi domandai se la mia famiglia fosse lassù, da qualche parte. Chissà se mi vedevano. Quando riabbassai lo sguardo, vidi la figura di Niall che si avvicinava verso casa a testa bassa. Quando fu abbastanza vicino alzò lo sguardo e cercò il mio. Mi rivolse un sorriso gentile, impacciato, una richiesta di perdono. Velocemente si sedette accanto a me.
“Mi dispiace.. Sono uno stupido, ok? Lo so che sei costantemente sottopressione, in quattro mesi non è cambiato nulla, forse dovremmo provare in qualche altro modo..”
Mi asciugai le lacrime con il dorso della mano, impiastricciandolo di mascara.
“Non sei uno stupido. Solo che.. ” le parole mi morirono in gola, mentre altre lacrime scivolavano sulle mie guance. “.. non ce la faccio così. Mi guardate tutti come se fossi così fragile.. come se aveste paura di dire qualcosa.. Non posso continuare.. Io non..” scoppiai a piangere veramente, uno di quei pianti liberatori che di solito preferisco tenere per me. Un momento di sfogo a cui nessuno dovrebbe assistere. Niall al posto di esitare o dire qualcosa, mi prese semplicemente tra le braccia e mi strinse a se.
“Ehi.. ehi..” cercava di calmarmi mentre gli bagnavo la camicia con le lacrime, che trasportavano rimasugli di mascara nero. “Jan.. guardami.”
Alzai lo sguardo e lo guardai negli occhi. Quegli occhi che ricordavano il cielo più azzurro e più sereno che si potesse immaginare. Quello sguardo angelico.
“Mi dispiace.. ti ho sporcato la camicia e..”
“Zitta e ascoltami. Non piangere.. Vogliamo solo il tuo bene, pensavamo fosse la cosa migliore. Volevamo solo proteggerti..”
“Ma Niall, proteggermi da cosa? Da cosa? Dalla mia storia? Dal mio passato? Quello che sogno ogni notte e che vedo ogni volta che chiudo gli occhi? Non è così che mi proteggete. Starò bene quando la gente smetterà di guardarmi in quel modo, di parlarmi con compassione, e di sparlare di ciò che ho passato.. La dovete smettere!!” pronunciai le ultime parole con voce stridula, e poi piansi di nuovo.
“Adesso facciamo così.. Entriamo a casa, ci diamo una sistemata, e poi andiamo a pranzo con i ragazzi. E ti prometto che non ci comporteremo più così, d’accordo? Ti tratteremo come chiunque altro, e se qualcuno dirà qualcosa fuori luogo lo riprenderemo. Ti voglio bene, non voglio vederti stare male..”
Feci un mezzo sorriso. “Ti voglio bene anche io Niall.”
Si alzò e mi tese una mano, così che mi alzassi anche io. Si infilò l’altra in tasca e prese il mazzo di chiavi di casa per aprire.
“Ok, togliamoci questa stupida divisa e usciamo..” disse ottimista. Mi scompigliò un po’ i capelli e corse in camera sua. Lo seguii su per le scale e poi entrai nella mia camera. Mi sciacquai il viso con dell’acqua e tolsi quel poco mascara che mi ero messa. Per la prima volta dopo non so quanto tempo, aprii l’armadio davvero indecisa su cosa mettermi. Presi un paio di skinny jeans e un maglione nero un po’ lungo, che mi scendeva da una spalla, e infilai ai piedi un paio di Clarks nere, regalo di zia Carol. Sempre per la prima volta, presi tra le mani il beauty case che si trovava in fondo all’ultimo cassetto del mobile in bagno e tirai fuori l’occorrente per il trucco. Con un pennello voluminoso stesi sul viso della terra, poi aggiunsi dell’ombretto scuro sulle palpebre e infine ripassai le ciglia con il mascara nero. Passai del lipgloss rosa sulle labbra e prima di lasciare la mia camera mi pettinai i capelli e afferrai la mia semplice borsa di pelle nera. Mi misi ad aspettare Niall nel pianerottolo, lui doveva ancora scendere. Sbuffai, e proprio in quel momento lo vidi scendere trafelato. Quasi inciampò sull’ultimo scalino. Lui e la sua mania di mettersi le scarpe slacciate. Scoppiai a ridere. Lui mi guardò serio, poi rise anche lui.
“Mmh, mi hai preso sul serio Jan” mi disse guardandomi. “Sembri più viva del solito, sai?”
Quasi sorrisi. Sembrava un complimento.
“Mmh, grazie?” risposi interrogativa. Uscii in strada mentre lui chiudeva la porta a chiave. Quando mi raggiunse, ci incamminammo verso il solito bar dove si ritrovava sempre con i suoi amici. Fu diverso dal solito. Parlammo un sacco, forse come non avevamo mai fatto.
“Allora, com’è andata a scuola?” gli domandai.
“Abbastanza bene dai.. tranne il compito di fisica. Io odio fisica e sono una schiappa..” rispose ridendo.
“Sì beh, lo sapevo già..” annuii.
“Sapevi già cosa?”
“Che sei una schiappa!!” risposi ridendo. Wow, non che stessi ridendo di gusto, ma quella sembrava proprio una risata.
“Hai mangiato zucchero oggi? Sei più vivace degli altri giorni..”
Senza dire nulla mi fermai e lo abbracciai forte, stringendomi a lui. Nel suo abbraccio riuscivo a trovare forza e fiducia. Mi fidavo ciecamente di lui, in poco tempo era diventato il fratello gemello che non avevo mai avuto. Mi vennero in mente subito Chris e Jason, ma cercai di cancellare i ricordi, nonostante i loro volti angelici e i loro splendidi sorrisi fossero sempre onnipresenti quando chiudevo gli occhi.
“A cosa devo questo onore Jan?” mi domandò il biondo sorpreso.
“Solo.. grazie.. è merito tuo..” spiegai, un po’ imbarazzata.
“Lo so che te lo ripeto circa ogni due ore, ma ti voglio bene..”
“Anche io Horan, sei il migliore cugino del mondo..”
Lo presi a braccetto e ci dirigemmo verso il piccolo pub nel centro di Doncaster, il Corner Pin Inn. Sospirai e una nuvoletta bianca uscì dalla mia bocca. Faceva proprio freddo!
Appena arrivammo non esitai ad aprire la porta in fretta e ad infilarmi dentro il locale, che ovviamente era gremito di gente. Era il pub migliore della zona, tutti andavano lì. Mi guardai intorno imitata da Niall, e appena vedemmo i suoi amici li salutammo con un cenno della testa, contemporaneamente.
Ci sedemmo al loro tavolo, e io li salutai allegramente, come se fosse la cosa più normale del mondo.
“Uh, ciao Janet. Ti vedo bene oggi..” parlò Harry, che si ritrovò addosso gli occhi di tutti gli altri.
“Mmh, già.. Diciamo che Niall mi ha fatto un discorso piuttosto illuminante” spiegai attorcigliando una ciocca di capelli al dito indice.
“E bravo Niall!! Vedi che servi a qualcosa?” esclamò Zayn ridendo e battendogli il cinque.
Poi mi rivolse un sorriso gentile e si rivolse a Liam: “Allora, ordiniamo?”
“Certo” rispose l’altro impaziente. “Sto morendo di fame!!”
“Di sicuro non quanto Niall.. non ha mai lo stomaco pieno!” mi intromisi io, canzonando mio cugino, facendo ridere tutti gli altri.
“Uh, Horan, ti ha capito a pieno! Grande Janet!!” dichiarò Liam sorridendo. Ok, non era poi così difficile o spiacevole parlare con loro. Erano anche piuttosto simpatici.
“Oh guardate!! È arrivato Lou!!” strillò Harry distogliendomi dai miei pensieri.
“Ehi ragazzi!! Scusate il ritardo, mamma mi stava sgridando per come ho già messo in disordine la mia camera.. e sì che sono tornato ieri, potrebbe darmi un po’ di tregua! Oh, ciao Janet” sputò tutto in un fiato, poggiando su una sedia la sua tracolla per scuola sgualcita dal tempo e poi rivolgendomi un sorriso sincero.
“Bene, ora che sei arrivato possiamo ordinare!!” fece Niall totalmente impaziente.
“Io prendo il solito belli.. potevate già ordinare comunque..”
Liam con un cenno chiamò la cameriera, una bella ragazza con i capelli castani e gli occhi scuri.
“Ehi, possiamo ordinare Sarah?” domandò lui.
“Sì, ma ricordati che è l’ultima volta che ti sostituisco, mamma se l’è già presa due volte!”
Sarah era la sorella minore di Liam, e i loro genitori erano i proprietari di quel piccolo bar, il Corner Pin Inn. Era un locale piccolo ma molto carino. Da fuori appariva antico, con le mura bianche e alcuni dettagli in nero, l’insegna scritta a mano in stampatello, le lanterne spesso illuminate. All’interno era un tipico pub inglese, con i tavoli e le sedie di legno scuro, color mogano. L’aria era sempre accogliente, c’era il riscaldamento acceso quindi non faceva mai freddo, e l’atmosfera era molto piacevole. In sottofondo sentivo sempre ottima musica. Senza dimenticare che ogni domenica si riempiva di ragazzi che guardavano in tv le partite di calcio. Era un luogo di ritrovo, e mi piaceva molto.
“Promesso!”
“E ricordati di scrivere l’annuncio per il lavoro! Ci serve assolutamente una cameriera in più, non ce la facciamo sennò!”
“D’accordo.. Ora prendi le ordinazioni?”
“Ditemi..” ci guardò incoraggiante. La vidi osservare tutti noi gentilmente, per poi soffermarsi maggiormente su Harry, mentre arrossiva teneramente. Harry ricambiò il suo sorriso con gentilezza, come se non si fosse neanche accorto di come lo guardava. A volte i ragazzi sono dei tali idioti.
“Io prendo il solito panino” esclamò Louis.
“Io un cheeseburger” ordinò Liam.
“Anche io!!” annunciò Zayn
“Io un panino con la cotoletta” dissero in coro Harry e Niall. Poi quest’ultimo aggiunse: “..io vorrei anche una mucca..”
Scoppiammo a ridere. Non mi sarei meravigliata nel vederlo mangiare una mucca intera.
“Quanto sei scemo!” esclamai.
“No scherzavo, ma il panino fammelo enorme, ti prego! Muoio di fame!” la pregò il biondo, massaggiandosi la pancia. Risi di nuovo.
“Tu cosa prendi?” mi domandò Sarah.
“Un toast grazie.” I ragazzi mi guardarono delusi.
“Solo un toast?”
“Io non ho lo stomaco di uno scaricatore di porto come voi!!” esclamai. Sarah scoppiò a ridere.
“Su questo ha ragione ragazzi..”
Loro cinque si guardarono sconvolti. Forse pensavano davvero che fosse normale mangiare così tanto, ma diciamocelo, si ingozzavano di cibo come maiali.
“Da bere?”
“Litri di coca cola!!” strillò Niall.
“Io vorrei una birra” fece Harry, serio.
“Mmh, Harry non ce l’hai l’età per bere una birra.” Replicò Sarah, che sebbene fosse più piccola non aveva intenzione di farsi mettere i piedi in testa da nessuno.
“Coca per tutti, grazie” mi intromisi io prima che Harry si mettesse a fare i capricci come una ragazzina. Lui sbuffò sonoramente e mi rivolse un’occhiataccia, e io gli sorrisi angelicamente di rimando, mentre gli altri osservavano la scena divertiti.
“Amore mio, non mettere il broncio, stasera andiamo per locali a divertirci, d’accordo??” parlò Louis poggiando un braccio attorno alle spalle di un Harry indignato. Subito vidi che le sue labbra si aprirono in un sorriso e i suoi occhi si illuminarono lasciando trasparire eccitazione e impazienza. Li guardai sconcertata. Amore mio? Avevo visto Harry indaffarato con diverse ragazze da quando ero arrivata, e questo lo chiamava amore mio?
Prima che potessi parlare arrivarono le bibite e ognuno cominciò a bere dal suo bicchiere.
“Quindi voi due...?” lasciai la domanda in sospeso, non sapendo bene come formularla.
Liam scoppiò a ridere e quasi si strozzò con la coca, cominciò a tossire e a sputacchiare mettendosi una mano davanti alla bocca, senza aver prima bagnato Zayn che lo fulminava con lo sguardo, disgustato. Che avevo detto di male?
*

 

Tomlinson's Carrot

Salve genteee!! Lo so che sono in ritardo, ma sono  in punizione, sto aggiornando di nascosto!! Quindi shhh, è un segreto!! :)
hdsfbherhbgveridshuchjuowhjduo VOI SIETE MATTEEE??!! 9 recensioni??!! IO VI AMO ALLA FOLLIA!!
Cioè, davvero, non me l'aspettavo, siete bellissime, sul serio shuewhfuewhfuwhosud <3
Sono troppo felice!! WOOOW :D
A parte questo, spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Come avrete senz'altro notato, Janet sta cercando di ricominciare un po' da zero, di dimenticare, o meglio di provare a farlo. In questo capitolo appare anche un nuovo personaggio, ovvero Sarah. Amore, se stai leggendo sei proprio tu!! <3 Ovvero, Demsmuffin, che sapeva della mia intenzione di inserirla nella storia ma non sapeva come-quando-dove-perché ecc. Dunque.. SORPRESAAA!!!
Lo so che questo capitolo non è il massimo, però è pur sempre il nuovo inizio di Janet, cercherò di rendere i prossimi più interessanti, anche se credo che i prossimi due saranno il preseguimento di questa giornata. Lo so, 8765467890' capitoli per una sola giornata sembra assurdo, ma boh, a me vengono fuori così LOL.
Se vi è piaciuta fatemelo sapere con una recensione:)
Vi sfido di nuovo se ci state. Se raggiungiamo le 10 recensioni posto prima di martedì prossimo! E stavolta lo prometto, lo farò tramite la mia migliore amica se sarò senza PC.
Ah, se vi va passate a leggere la mia mini long, anche se non so quando posterò il nuovo capitolo di quella dato che al momento sono ferma. L'ho cominciato però, ho l'idea in testa, devo solo scriverla. Eccola qui:
ultimatum
Scusate il poema <3
Un bacione enorme a tutte, e un saluto va alle mie belle Mari, Sarah, André e Becky. Vi voglio bene <3

Juls

 

   
 
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