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Autore: DeAnna     24/01/2012    7 recensioni
Questa FF è una traduzione. L'autore (francese) mi ha permesso di tradurla e postarla perchè a me è piaciuta molto; è una classica "Sick Neal" . Neal è bloccato in casa per una tempesta di neve, malato, e Peter (ed un po' anche Elizabeth) si prendono cura di lui. (No slash, solo un legame familiare/fraterno/amichevole...)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Elizabeth Burke, Neal Caffrey, Peter Burke
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5

Quando Peter si svegliò, la mattina, notò immediatamente che splendeva il sole.

Non aveva messo la sveglia, ma, esattamente come ogni fine settimana, la forza dell’abitudine aveva fatto si che si svegliasse prestissimo. Si  alzò, infilò velocemente la vestaglia e andò alla finestra. 

 

La strada,le  auto, gli alberi ... Tutto era coperto da una quantità impressionante di neve. 

 

Alcuni dei suoi vicini avevano già liberato le loro scale, ma per il resto il paesaggio, era una  distesa  immacolata.

 

Le principali aree della città erano, probabilmente, già state liberate, ma per le vie periferiche e meno trafficate, come quella in cui viveva, sicuramente avrebbero dovuto attendere almeno un paio d'ore.



Pensò di chiamare Elizabeth, ma ricordò che era sabato mattina e, magari, lei avrebbe voluto dormire un po' più del solito.....Accantonò l'idea e decise di andare, invece, a vedere come stava Neal.



Aprì la porta della camera , facendo più piano possibile, non volendo rischiare di svegliarlo nel caso stesse dormendo.

Ma Neal era perfettamente immobile, disteso sul fianco, le braccia conserte intorno alla testa. 



Peter avanzò in punta di piedi e sussurrò:

“Neal...”



Non ci fu nessuna risposta e Peter colse l'occasione di mettergli una mano sulla fronte sperando che non si svegliasse. Nonostante non fosse un esperto in materia capì, senza alcun dubbio, che Neal aveva ancora la febbre alta.



Si fermò solo pochi momenti lì, guardarlo dormire, chiedendosi cosa avrebbe dovuto fare..... Svegliarlo? Chiamare il medico? Lasciarlo dormire, aspettare e vedere? 



Alla fine optò per la terza idea e lasciò la stanza.







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Dopo aver fatto la doccia, essersi rasato, pettinato e cambiato, Peter posò una vestaglia sul letto di Neal e scese in cucina. 

Satchmo lo accolse con entusiasmo. Peter gli mise il guinzaglio, per portarlo a fare una passeggiata ed il cane iniziò ad uggiolare di gioia.

“Ehi! Non così forte o sveglierai Neal..” borbottò Peter, afferrando il cappotto. 

Indossò anche la sciarpa ed i guanti e, armandosi di coraggio, aprì la porta.

Il freddo pungente lo colpì, come uno schiaffo, sul viso.

Socchiuse gli occhi, per abituarsi all'aria gelida e alla luminosità del sole che si rifletteva sulla neve.

La passeggiata fu piuttosto breve. 

Dieci minuti dopo essere uscito,Peter sentiva già troppo freddo. Aveva la sensazione che avrebbe perso un dito del piede se fosse rimasto fuori, al gelo, per un altro minuto!

Arrivati a casa Satchmo corse direttamente alla cucina e fece capire al suo padrone che aveva bisogno di mangiare abbaiando furiosamente.

Peter corse dietro di lui


Shhhh....Stai zitto! Ecco, ecco! “ disse, riempiendogli la ciotola di crocchette.

Satchmo non era l'unico ad avere fame. 

Peter si lavò le mani con l'acqua calda che usciva dal lavandino e poi esaminò il contenuto del frigorifero in cerca di qualcosa da mangiare a colazione.

Era completamente occupato nella preparazione di frittelle quando ha sentì un rumore proveniente dal salotto. Non aspettandosi di vederla tornare a casa in così breve tempo, fu sinceramente sorpreso quando Elizabeth fece irruzione in cucina e lo abbracciò teneramente. Le sue guance e le sue mani erano ghiacciate e aveva i pantaloni coperti di neve fino a metà polpaccio.

“Ciao caro” lo salutò, con un sorriso radioso.

“Tesoro? Ma come hai fatto a tornare così in fretta?”


Come? Non sei contento di vedermi?”

“Assolutamente no!” scherzò, prima di baciarla.

“Le strade principali sono libere. Ho preso un taxi e ho fatto il resto a piedi. E i miei piedi sono congelati! Ma sono sicuro che possiamo risolvere il problema” gli rispose, maliziosamente.

“Oh, oh, oh! Tesoro, non siamo soli in casa....”

“Neal è ancora qui?”

“Nella stanza degli ospiti”

“Dorme ancora?” Elizabeth era chiaramente sorpresa.

“L'ultima volta che ho controllato si....”

“Non sapevo che fosse un dormiglione”

“Non lo è. Ma non è al massimo della forma...”

“Come sta?”

“Ha la febbre da ieri...” 

“Oh no! E come ti sembra?”

“Stanco, febbricitante, con il mal di testa....”

Vedendo gli occhi ansiosi di Elizabeth, Peter avrebbe voluto aggiungere che sarebbe sopravvissuto, ma lei era già a metà delle scale, prima che avesse il tempo di aprire la bocca di nuovo.

“Vado a vedere come sta” gli gridò

“Ok. Bene bene, io sono in cucina.....”





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Elizabeth passò prima nella sua stanza per indossare dei vestiti asciutti , poi bussò piano alla porta della stanza degli ospiti. Dato che Neal non rispondeva, provò di nuovo, ancora senza successo.

Socchiuse la porta e diede un'occhiata alla stanza. Neal stava dormendo. 

Elizabeth entrò e si sedette, delicatamente, sul letto. Come aveva fatto suo marito prima di lei, toccò la fronte di Neal e scoprì che Peter aveva ragione.

Scostò una ciocca di capelli dagli occhi del ragazzo che sospirò nel sonno e si voltò verso di lei. 



Neal aprì gli occhi. 

Per alcuni secondi distinse solo una figura sul letto. Socchiuse gli occhi, sbattendo le ciglia e mise a fuoco il volto sorridente di Elizabeth.

“Ehi!” gli sussurrò lei.

Neal si schiarì la gola prima di salutare, ma, deglutendo, il suo mal di gola si manifestò immediatamente e , tutto quello che riuscì a borbottare fu un rauco “Ehi!”

Elizabeth si sporse per afferrare la bottiglia d'acqua sul comodino e gliela porse.

Neal si sedette sul letto,accettò, con gratitudine, la bottiglia che Elizabeth gli porgeva e ne ingoiò qualche sorso, quindi sorrise.

“Come ti senti?”

“Bene!” mentì Neal.

Elizabeth alzò le sopracciglia e lo invitò ad essere sincero con uno sguardo scettico,quasi minaccioso.

Consapevole che la sua faccia diceva, probabilmente, più delle parole Neal optò, infine, per la verità. 

Sospirò, sconfitto.

“Ok. Sono stanco, ho mal di gola, mal di testa, mal di tutto....”.

“Forse dovremmo chiamare un medico...”

“No! No, no. Passerà.... é solo un raffreddore....”

“Sei sicuro?”

“Assolutamente si!”

“Beh, se preferisci...... Ma mi prometti che se domani starai ancora male, ti farai vedere da un medico!”

Neal alzò la mano destra, mettendo la sinistro sul cuore.

“Giuro” giurò solennemente inclinando il mento e chiudendo gli occhi.

Soddisfatta, Elizabeth ha prese la vestaglia di Peter e gliela mise fra le braccia.

“La colazione è quasi pronta”


Arrivo fra un minuto”

Neal aspettò che Elizabeth uscisse dalla stanza per alzarsi dal letto.

Quando lo fece una vertigine lo colse di sorpresa.

Afferrò la testata del letto e aspettò che la camera si fermasse prima di indossare la vestaglia e percorrere i pochi metri che lo separavano dal bagno.

N.D.A:

Salveeee!!!! 

Ancora una volta non posso (anke a nome dell'aut.)  che ringraziare tutti coloro che leggono questa storia, che l'hanno inserita fra le preferite e le seguite e chi ha commentato anche il 4° capitolo ( Camilla L, margheritanicolaevna, Icegirl46,  SpencerTita e Melmon). Thanksssssssssssssss!!!!!

Devo dirvi che questo è, ahimè, il penultimo capitolo della FF !!

A presto, Dee


  
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