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Autore: BiteMe12    24/01/2012    0 recensioni
La storia di Nihal, una studentessa che ad un tratto si ritroverà in un nuovo mondo, con Inuyasha e tutti i suoi amici, ma che dovrà fare i conti con il proprio destino...
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le diciotto.
 
L'orologio segnava le diciotto in punto. Quando Nihal posò lo sguardo su di esso, si accorse che era terribilmente in ritardo. No! Di nuovo! Pensò, mentre raccoglieva l'abito che aveva accuratamente poggiato sull'elegante potrona di velluto della camera d'albergo. 
Corse a fare un bagno per rinfrescarsi. Aprì il rubinetto della vasca e non appena fu abbastanza piena ci si tuffò dentro, abbandonandosi completamente al relax che quel piccolo spazio le offriva.
-Oh, finalmente un po' di riposo- mormorò soddisfatta.
Quando uscì dalla doccia, erano passati 20 minuti. Nihal si vestì velocemente, asciugò velocemente i capelli boccolosi e applicò un leggero strato di mascara sulle ciglia che contornavano i suoi occhi ambrati.
Guardò l'orologio: le diciotto e cinquanta. -In perfetto orario!- esclamò, guardando la sua immagine riflessa nello specchio. Si sentì soddisfatta di ciò che vedeva: l'abito blu in chiffon che aveva scelto appositamente per l'occasione cadeva perfettamente sui suoi fianchi e sui seni formosi, creando un contrasto davvero piacevole con la sua pelle bianco latte. Le gambe lunghe e snelle si intravedevano appena dietro il sottile velo del vestito, creando un effetto "vedo non vedo" che si trasformava in un "vedo" sul lungo spacco che partiva dalla coscia ed arrivava fino alla fine del vestito. I lunghi capelli castani le scendevano sinuosi e leggeri sulle spalle, delimitando con delicatezza il decolletè, e dando un aria più sbarazzina all'abito che poteva sembrare un po' troppo serioso. 
Nihal, ormai pronta, prese la borsetta ed uscì velocemente, per raggiungere l'amica che si trovava nella camera accanto. Percorse un piccolo tratto del lungo corridoio e si fermò dinanzi ad una porta. Bussò, ma nessuno rispose. Allora bussò di nuovo, più forte, battendo i pugni sul legno consumato della porta. Questa volta, sentì la voce della sua amica Yuriia che gridava "Chi è?".
-Yuriia, sono io, Nihal. Apri per favore, siamo in ritardo!-.
Non ottenne una risposta,ma dopo un minuto di attesa le aprì la porta una ragazza bassina, bionda con gli occhi color smeraldo vestita semplicemente con uno striminzito asciugamani e con i capelli bagnati.
- NON SEI ANCORA PRONTA?- Le urlò Nihal, irritata: il comportamento dell'amica la infastidiva. Odiava arrivare in ritardo, odiava sentirsi gli occhi puntati addosso di gente indiscreta che la etichettava come una ritardataria. E se quella gente indiscreta erano quegli arroganti dell'università che frequentava, la Languages High University, sarebbe stato ancora peggio.  E quella sera, se Yuriia non si sarebbe data una mossa, avrebbe dovuto sopportare quell'insopportabile sensazione. Al solo pensiero sentì ribollire la rabbia, ma l'amica la distolse dai suoi pensieri.
-Oh non ti preoccupare, ci metto un attimo!- Disse Yuriia, consapevole della sua colpevolezza. 
-Eh no tesoro! Ti conosco fin troppo bene. Sei sempre la solita ritardataria. Io mi avvio, ci vediamo giù. Mi raccomando, non metterci due ore come tuo solito.- Sbuffò Nihal, avviandosi verso le scale che l'avrebbero portata nella sala grande dell'albergo, dove ci sarebbe stata la festa.

Già, la festa. Pensò. Quella era una festa di laurea, quindi sarebbe dovuta andare a complimentarsi con la laureanda, e la cosa non è che la entusiasmasse così tanto. Una persona che per festeggiare la laurea affitta un intero albergo, ma dove si è mai visto? ODIO QUESTE PERSONE. ODIO LE PERSONE CHE FREQUENTANO QUESTA DANNATA UNIVERSITA'. Continuava a pensare, e più pensava, più la sua irritazione saliva. Poi vide Vicky Strong, la festeggiata, e le sì avvicinò per farle gli auguri. 
-NIHAAAAAL! Ciao! Oh sono così felice che tu sia qui!- Strillò. Ah davvero? Io non lo sono per niente.
-Ciao Vicky, congratulazioni, anche io sono felice di esserti vicina in questo felice evento- Nihal sorrise, ma forzatamente. In realtà avrebbe voluto essere in qualsiasi altro posto, al di fuori di quello. Ma suo padre la aveva quasi pregata, così per non sentirlo più frignare aveva accettato. 
-Grazie Nihal, sei così dolce!- Vicky le si avventò al collo, strangolandola. Dio Mio, non ce la faccio più. Nihal,quasi all'esaurimento nervoso,  pregava che quella serata finisse presto, così che potesse finalmente tornare a casa. 
Sorrise di nuovo a Vicky, poi si allontanò avvicinandosi all'enorme buffet che si trovava al centro della sala. Riempì dalla brocca un bicchiere di aperitivo e lo bevve tutto d'un fiato.
L'enorme sala addobbata a festa pullulava di gente. Alcuni ragazzi chiacchieravano, altri mangiavano, altri ancora si guardavano intorno, come in attesa di qualcuno. Quell'atmosfera era soffocante e Nihal decise di uscire fuori a prendere un po' d'aria fresca.
Si fermò davanti l'uscio della porta, dove si trovava la gr  ande insegna dell'albergo. "BENVENUTI NELL'ALBERGO HIGURASHI, ANTICO TEMPIO SHINTOISTA". Beh, a me tutto sembra fuorchè un tempio. Pensò Nihal. Poi uscì fuori dall'albergo lasciandosi alle spalle tutto il ronzio delle persone nella sala.
Era una di quelle sere d'estate tranquille, quando l'aria non è troppo afosa. Il cielo era ancora azzurro e si confondeva con il colore rosato delle nuvole toccate dai caldi raggi del sole che lentamente stava tramontando. Nihal decise di fare una passeggiata nel giardino dell'albergo. Adorava stare sola circondata dai fiori e dal verde. Si sentiva a suo agio in mezzo alla natura: si sentiva parte di essa e questa sensazione qualche volta la faceva sentire un po' stupida, ma la rasserenava. Si fermò davanti ad un cartello con dietro un gazzebo che teneva al riparo una piccola costruzione quadrata di mattoni, ormai vecchi e logori.
Lesse sul cartello."Pozzo Mangiaossa". Oh mamma. Solo il nome fa rabbrividire. Pensò Nihal, un po' ironica, un po' seria. Indecisa sull'avvicinarsi o meno, stette un attimo davanti al cartello pensando. Ma poi si fece sopraffare dalla curiosità e si avvicinò al pozzo. Si sporse verso l'interno, per vedere cosa c'era. Poi fu questione di un attimo. Un'abbagliante luce dorata, la spinse verso il basso. E poi il buio. Soltanto il buio. 
 
 
 
 
 
Questa è la mia prima fanfiction, per favore siate clementi xD E fatemi sapere cosa ne pensate :) GRAZIE! 
  
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