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Autore: Shade Owl    24/01/2012    2 recensioni
Altri sei mesi sono ormai passati dal giorno in cui Timothy Anderson ha scelto di mantenere i propri poteri demoniaci. Ora però le cose sembrano farsi di nuovo complicate, e ancora una volta l'Alleanza delle Ombre è coinvolta. Un nuovo potere, dormiente da millenni, si è improvvisamente ridestato. La battaglia finale con l'Alleanza sembra imminente. Ma è davvero così, o siamo solo all'inizio di qualcosa di più grande?
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sangue di demone'
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Cannella sospirò, passandosi una mano tra i capelli dello stesso colore di cui portava il nome, mentre andava avanti e indietro nella sala riunioni del Sommo Concilio, dentro la quale l’intera assemblea si era riunita.
- Ricapitoliamo…- disse lentamente, guardando Gabriele ma rivolgendosi a tutti i presenti - Allora, qual è la situazione della barriera?-
- Pessima.- rispose Liz.
- Non buona.- corresse Gabriele, lanciandole un’occhiataccia - Le brecce si stanno aprendo a velocità sempre maggiore, e per tempi sempre più lunghi. I nostri uomini si stanno sforzando al massimo per cercare di mantenere la situazione sotto controllo, ed abbiamo chiesto aiuto anche ai Cacciademoni e ai Templari, ma anche così riusciamo a malapena a contenere la situazione.-
- La popolazione umana si è accorta di qualcosa?-
- Sì, naturalmente.- rispose Uriel - Sfortunatamente per noi, non esiste una magia che modifichi la realtà fino a questo punto, e riavvolgere il tempo non servirebbe a niente, in questo caso. Riusciamo appena a modificare i ricordi, e non è sempre facile.-
- Cos’è passato fino ad ora?-
- Ogni genere di creature.- disse Michele - Abbiamo ricevuto persino segnalazioni di Erranti, segno evidente che il danno si è esteso ai Cancelli del Male. E non bisogna dimenticarsi del cucciolo di Yamatano Orochi, che è comparso a New York: fino ad ora è stato la cosa più grossa passata, ma non credo che continuerà ad esserlo ancora a lungo.-
- Poi c’è stata la Chimera, le Manticore impazzite, i Troll, quei cosi col didietro a forma di ragno…- cominciò ad elencare Liz - Da far sbiancare i capelli a Danny.-
- Lui li ha già bianchi, Liz.- osservò stancamente Cannella.
- Bhè, ci sarà pure un motivo.- rispose lei, stringendosi nelle spalle.
- C’è poco da scherzare.- intervenne Raffaele - Queste sono cose di portata catastrofica, e ancora non ci siamo minimamente avvicinati ad una soluzione.-
- Questo perché non abbiamo nemmeno compreso quale sia la causa dell’indebolimento della barriera.- osservò un mago occhialuto e bruno.
- Ha ragione Isaac.- annuì una strega rugosa - Non siamo riusciti a muovere nemmeno un passo in quella direzione.-
- Pensavo che steste indagando!- si sorprese Cannella.
- Abbiamo affidato la cosa a Elizabeth.- spiegò Gabriele - Almeno, da quando ci siamo dovuti concentrare sulle brecce.-
- Ovvero, da quasi tre giorni.- sbuffò la strega - Vi ricordo che ho passato l’infanzia sui libri grazie a Marek, e che li odio… non potete pretendere chissà che.-
- Almeno hai ottenuto qualcosa?- sbottò Cannella, cominciando a spazientirsi - O sai solo lamentarti?-
- Ehi!- esclamò indignata lei - Vacci piano, ho fatto del mio meglio!-
- E cosa hai trovato?- intervenne Raffaele, prima che Cannella potesse ribattere.
- Niente.- rispose Liz, stringendosi nelle spalle - Almeno, nulla che possa essere veramente definitivo.-
- In che senso?- chiese la Custode dell'Eden.
- Nel senso che… bhè, forse ho un’idea.- ammise la strega - Ma non è granché… non sono nemmeno troppo sicura, non è qualcosa che ho trovato nei libri…-
- Tu diccela, poi decideremo noi se va bene o no.-
- Ecco… stavo guardando il calendario, stamattina…- spiegò lei - … e ho visto che tra un paio di settimane c’è la Convergenza.-
Cannella aggrottò la fronte: l’evento della Grande Convergenza Magica, a cadenza annuale, era un momento particolare in cui la magia si accumulava tutta in un solo posto e poi si scaricava nell’aria.
Questo era possibile poiché ogni incantesimo, una volta lanciato, subiva un processo molto simile a quello cui era sottoposta una palla da tennis lanciata nel vuoto: l’attrito dell’aria, la forza di gravità, eventuali ostacoli e tanti altri fattori causavano una perdita d’energia che portava la palla a cadere a terra e a fermarsi.
Naturalmente, la stregoneria aveva poco o niente a che fare con la fisica, ma alla fine il risultato era lo stesso, più o meno: un poco di magia, nel lanciare l’incantesimo, andava a disperdersi progressivamente nell’aria, e il giorno della Convergenza si accumulava tutta in un unico punto, per poi disperdersi e tornare a riformarsi esattamente l’anno dopo.
- Cosa c’entra la Convergenza?- chiese Uriel, dando voce ai pensieri di Cannella e, probabilmente, di tutta l’assemblea.
- Niente, forse…- ammise lei - Però mi è venuto un dubbio, e mi sono documentata, così ho visto che non si è mai verificata prima della creazione di una barriera di divisione dei mondi. Quando esisteva solo la terra, niente Convergenza.-
Questa volta, forse, la Custode dell'Eden aveva compreso cosa volesse dire la sua vecchia amica.
- Ma certo…- disse lentamente - Forse la Convergenza è causata dalla presenza della barriera…-
- … che trattiene la magia di scarto, impedendole di andare a finire nell’etere.- completo Liz - Nei primi tempi era una cosa da niente, che nemmeno veniva notata… ora, invece, capita ogni anno.-
- E forse è questo che causa il logoramento della barriera.- annuì Gabriele - La pressione sta raggiungendo il punto critico.-
Cannella annuì a propria volta, riflettendo: la teoria di Liz, naturalmente, era tutta da verificare, ma forse era la risposta che stavano cercando all’imminente catastrofe. In effetti, si spiegava anche perché il danno andava peggiorando via via che si avvicinavano alla data della Convergenza, il quindici Febbraio: la magia si stava accumulando sempre di più per via dell’imminente ricorrenza, causando danni progressivamente più gravi.
E se erano tanto gravi solo ora, non osava pensare a cosa sarebbe potuto succedere di lì ad un paio di settimane.
- D’accordo.- disse - Allora propongo che voi continuiate a contenere i danni. Intanto, io vado a prendere i miei fratelli, così potremo aiutare Liz a verificare la sua teoria.-
- Cosa?- sbuffò lei - Oh, ma dai… potete farlo anche da soli, no?-
- No.- rispose seccamente Cannella - La teoria è tua, e tu ci aiuti a capire se è giusta o no. Poi provvederemo a trovare una soluzione.- aggiunse.
- In tal caso, possiamo anche aggiornarci.- propose Gabriele.
- Sì, buona idea.-
Stavano per congedarsi ufficialmente, quando le porte d’oro si spalancarono per far passare un drappello alla cui testa c’era Timmi. Dietro di lui, sporchi, graffiati, sudati, ansanti e malconci, ma con un’aria estremamente soddisfatta, c’erano Skin, Trys, Darth, Nadine, Jo, Alis, Xander e Devon. Il mezzodemone era sudicio almeno il doppio degli altri, anche se praticamente illeso, e mentre camminava lasciava impronte scure, formate da quello che sembrava sangue. Sangue di mostro, per essere esatti.
Apparentemente ignaro della sporcizia che stava lasciando in terra o dell’avere appena fatto irruzione in sala riunioni durante un consulto ufficiale, Timmi prese dalla tasca un oggetto che poi lanciò ai piedi di Cannella: era un medaglione a forma di rosa nera, con un occhio al centro. Lo conosceva, quantomeno per sentito dire: era quello che il Tredicesimo Membro dell’Alleanza delle Ombre portava sempre al collo.
Alzò lo sguardo sul gruppo ansimante ma soddisfatto che tanto maleducatamente era entrato senza nemmeno bussare, osservando la scia di orme alle sue spalle, poi tornò a rivolgersi all’assemblea. Incredibilmente, nonostante il senso di euforia che provava, riuscì a darsi un contegno e a rimanere calma.
- Okay.- disse - Ci aggiorneremo tra un po’. Giusto il tempo di decidere come premiare questi nove.-

***

Tornati tutti a casa (Liz in persona si assicurò di ricostruire quella di Devon), si fecero un bagno tanto lungo che persino la sirena, a detta di Miley, cominciò a temere che fossero annegati.
Loro due, mentre il gruppo andava ad attaccare la fortezza, si erano cimentate in ogni tipo di piatto che gli veniva in mente: la sirena si era occupata soprattutto del pesce, che aveva preso soprattutto dal lago lì vicino (ma era stata una vera e propria sfida impedirle di farcirlo con le alghe), mentre la ragazza, invece, aveva pensato un po’ a tutto il resto.
Alla fine erano riuscite a preparare un sacco di cose, prevedendo la fame di tutti loro. Ma, ovviamente, non erano state in grado di immaginarsi la loro voglia di festeggiare, e non appena uscì dal bagno, Timmi prese praticamente tutte le uova che gli rimanevano e le mise in una terrina.
- Uova strapazzate anche oggi?- chiese Miley.
- No. Omelette.- rispose lui - Ehi, triglia, passami il barattolo di funghi.-
Ovviamente ce l’aveva con la sirena, che senza curarsi dell’appellativo usato gli passò quanto richiesto, sorridendo tranquillamente: pareva che non le interessasse minimamente di quanto Timmi fosse scortese, acido ed antipatico nei suoi confronti. Qualsiasi cosa lui le dicesse, continuava a fare come se niente fosse. Chissà cosa sentiva, con la sua empatia.
Verso le sei e mezza arrivò Nadine, e poco dopo anche Xander ed Alis. Tutti e tre avevano portato qualcosa, o di cucinato personalmente o di comprato al supermercato (e questo era il caso di Xander, che non sapeva preparare niente di diverso da un panino al tonno). Poi, verso le sette arrivò Darth, e alle otto anche Skin, che aveva per l’occasione abbandonato la propria tuta da battaglia, optando per un maglione verde scuro e un paio di pantaloni beige. Tra le braccia portava un vassoio di paste ed una bottiglia piena di una bevanda gelida.
- Questa ce la manda Raven.- disse, mettendola sul tavolo - Ma consiglia di berla piano, o ci ghiacceremo fino alle ossa…-
- Non si può scaldare?- chiese Miley.
Lui scosse la testa.
- Questa roba è da bere così.- disse - E non assorbe calore.- aggiunse, passandosi una mano sul braccio, che era costellato di brina ghiacciata.
Devon arrivò quasi per ultimo, e con lui erano quasi tutti. Mancavano soltanto Trys e Jo, i quali ancora non si vedevano.
- Dove sono finiti?- sbottò Timmi, guardando l’orologio - Lo sanno che odio fare tardi.-
- Tu odi quasi tutto.- sospirò Nadine - Comunque, può darsi che si siano abbioccati da una parte. Erano tanto stanchi…-
- Bhè, se fosse solo Jo ti darei ragione.- annuì Darth - Ma Trys non fa tardi, solitamente. Non per dormire, almeno.- e aggiunse qualcosa di incoerente riguardo ad un tubetto di dentifricio.
- E allora dove sono?- sbuffò Timmi.
- Possiamo andare a cercarli.- propose Xander - Io vado da Jo, e Darth va da Trys. Per te va bene?- chiese al Templare.
Lui sospirò, alzandosi in piedi.
- Odio questa parte della mia vita…- sbuffò - Fare da babysitter a Trys… c’è qualcosa di peggio?-
- Vogliamo discuterne?- grugnì Timmi, mentre la sirena cominciava a fare un fortino di bicchieri e posate - Piantala!- sbottò, togliendole di mano un coltello - Questi non sono giocattoli!-
Mentre Xander e Darth si avviavano verso l’uscita, da fuori risuonarono una serie di botti. Tutti corsero fuori per vedere cosa stesse succedendo (Timmi dovette caricarsi di peso la sirena sulle spalle e portarsela dietro, visto che stava ricominciando a giocare, questa volta a frisbee).
Trovarono Jo e Trys, in giardino, circondati da un sacco di fuochi artificiali. Alcuni erano ancora dentro le casse di legno servite per il trasporto, altri erano conficcati nel terreno e molti altri ancora erano in aria, scoppiando in ondate di scintille e lingue infuocate che disegnavano Idre decapitate, Zombie immobilizzati e Serpiadi luccicanti.
Timmi, mollata la sirena (che scivolò a terra) incrociò le braccia e guardò i due amici, aggrottando la fronte.
- Sapete che i fuochi d’artificio sono illegali?- chiese - In qualità di vicesceriffo vi dovrei arrestare subito.-
Trys ridacchiò.
- Bhè, fai pure.- disse porgendogli i polsi - Ma ti faccio presente che non ho usato polvere da sparo, e nessuno all’infuori di questo bosco può vedere alcunché.-
Il mezzodemone  sorrise.
- Bah…- grugnì - Vedi almeno di conservarne un po’ per dopo la cena, okay?-

La serata scorse serena in allegria, tra canzoni, brindisi e risate. La missione compiuta era, ufficialmente, tenuta sotto segreto, ed i suoi dettagli non potevano di conseguenza essere divulgati in nessun modo, ma essendo Miley direttamente coinvolta in tutta quella storia non esitarono a raccontarle minuziosamente come avevano fatto ad entrare nella fortezza, a superare le guardie, le trappole, il labirinto, gli specchi, le perle assassine e di come avevano colpito, distrutto, annientato e sconfitto i tredici membri dell’Alleanza per poi uscire di corsa, inseguiti dal liquame misterioso.
Quando poi le dissero della battaglia contro l’Idra, dapprima lei trattenne il respiro, ma quando poi realizzò che avevano impiegato quasi un’ora per abbattere qualcosa di molto meno potente dell’Alleanza vera e propria per poco non era scoppiata a ridere di gusto.
La sirena, invece, compose sui due piedi una canzone che celebrò la vittoria del gruppo, ed era anche piuttosto bella, ma non poterono apprezzarla appieno visto che per intonarla balzò sul frigorifero e cominciò a ballare come una matta, rischiando di farsi staccare le gambe a morsi da Timmi.
Quando finalmente riuscì a ricacciare la sirena sulla sedia, il mezzodemone tirò fuori dalla botola sotto il tappeto una bottiglia del suo whiskey migliore, che condivise con tutti (anche se, chiunque avesse meno di ventuno anni tranne lui non ne poté bere più di un paio di sorsi).
La bevanda portata da Skin, invece, era poco più alcolica della birra, ma talmente fredda che non riuscirono a finirne neanche metà bottiglia, per quanto buono fosse il sapore.
- Ma che cos’è?- chiese Jo, rabbrividendo.
- Un liquore che distilla il padre di Raven.- rispose il Fantasma - Ma non ho idea di cosa ci sia dentro. So solo che è ottimo, ma bisogna farci l’abitudine. Lui lo usa soprattutto quando fa viaggi in zone desertiche.-
- E si capisce anche perché…- commentò Trys, buttandone giù un bicchiere intero.
Poco mancò che gli venisse una congestione.

Finito di mangiare, erano tutti talmente satolli che dubitavano di riuscire a trascinarsi fino ai propri letti.
- Uff…- borbottò Timmi - Sapete, sono proprio contento di non dover guidare.-
- Dillo a noi…- ridacchiò Darth - È per questo che amo la magia…-
- Tu almeno vivi qui.- osservò Jo, rivolto a Timmi - Noialtri dobbiamo andare fino a casa nostra…-
- Bah…- grugnì il mezzodemone - Tanto lo so che finirete con il dormire da me, cosa credi?-
- Possiamo?- chiese speranzoso lui.
Timmi non rispose e si alzò.
- Allora, facciamo scoppiare ancora qualche altro petardo o li lasciamo tutti là fuori a prendere l’umido?- ridacchiò.
Mentre Trys dava fuoco alle ultime micce, facendo brillare miriadi di scintille che andarono a formare disegni sempre più complicati nel cielo già pieno di stelle, Miley si sentì finalmente liberata dal peso di tutta quella faccenda: il Talismano del Patto di Sangue, per quanto ancora all’interno del suo corpo, era adesso al sicuro, lontano dalle grinfie di chiunque, e lei con esso.
E l’Alleanza delle Ombre era stata definitivamente distrutta alla sua radice, insieme a tutti quei messaggeri che si trovavano nel castello, quindi non soltanto lei era al sicuro dai suoi membri, ma tutti quei poteri ancora sopiti e in attesa di venire riscoperti sarebbero stati recuperati unicamente da chi avrebbe saputo farne un buon uso. Oltretutto, senza più la distrazione dei tredici, adesso il Sommo Concilio si sarebbe potuto concentrare sui rimasugli della minaccia dei vecchi Custodi dell'Eden, tornano così al proprio compito originale.
Tuttavia, una parte di lei non riusciva a rasserenarsi del tutto.
Probabilmente, poiché aveva passato quasi un mese a nascondersi e scappare, non era più in grado di vedere le cose dal punto di vista di una persona normale, ma il fatto era che le suonava tutto un po’ strano: penetrare nel castello era stato relativamente semplice, il Tredicesimo Membro si era tramutato in una sostanza misteriosa che Cannella (alla quale Timmi aveva descritto il fenomeno) non era stata in grado di identificare.
Per non parlare della barriera che si sgretolava progressivamente, ed anche se una possibile spiegazione era stata trovata restava comunque in sospeso la sua soluzione. Oltretutto, le ultime parole del Tredicesimo Membro, riferitele dai suoi amici, facevano chiaramente capire che c’era qualcosa di più, qualcosa che non sapevano. In breve, non si sentiva completamente sicura.
Evidentemente almeno una parte della sua preoccupazione le si leggeva in volto perché Devon, accanto a lei, sembrò accorgersene.
- Tutto bene?- le chiese.
Miley annuì.
- Sì.- rispose - Mi sto solo chiedendo se è veramente finita.-
- Ma certo che lo è!- esclamò lui, sorpreso - Abbiamo distrutto l’Alleanza delle Ombre! Nessuno ti darà più la caccia, adesso!-
- Non è questo…- disse lei - Sono preoccupata per la magia con cui il Tredicesimo Membro è uscito di scena, ed anche per la barriera magica. Ancora non sappiamo niente di preciso su nessuna di queste due cose.-
- E te ne preoccupi tu?- sbuffò Timmi, che pareva aver sentito la loro conversazione - Dai, ragazzina, cerca di calmarti! È vero, Cannella non ha riconosciuto il sortilegio che le ho descritto, e sì, la barriera è messa male… ma perché ci pensi adesso?- incrociò le braccia e la guardò con aria un po’ divertita e un po’ esasperata - Ti sei appena liberata di un branco di pazzoidi che ti perseguitavano, per la miseria.-
- Ma non sappiamo nemmeno perché lo facessero!- obbiettò lei - Insomma… il Talismano è quasi inutile, ora, no? Non potevano usarlo!-
- Vero, ma forse questo loro non lo sapevano.- osservò Timmi - Smettila di pensare a cose tanto deprimenti, Miley, e lascia a noialtri il compito di preoccuparci. È questo che facciamo ogni giorno, in fondo.-
- E se poi ci fosse qualche altro problema?- chiese - Cosa succederà se dovesse esser necessario… non so… scappare di nuovo?-
- Allora sarai autorizzata a preoccuparti.- concesse Timmi - Ma fino ad allora goditi la tranquillità della vita normale: divertiti, vai al matrimonio di tua sorella, gira per negozi con le amiche… insomma, fai le cose che faresti di solito.-
Lei guardò il volto fiducioso e rassicurante del suo amico, e non poté non dargli ragione: si era appena tolta un grosso peso dall’animo. Era inutile preoccuparsi ancora di qualcosa che non era del tutto certa fosse il caso di temere. Se mai fosse stato necessario, allora avrebbe potuto di nuovo riprendere a sudare e piangere sulla sua situazione disperata.
Quando fosse venuto il momento di tremare, avrebbe tremato, ma fino ad allora avrebbe vissuto la propria vita senza temere niente che non fossero i compiti o il Re degli Gnomi.
Anzi, dopo tutto quello che aveva passato forse non si sarebbe più sentita tanto in soggezione per queste cose…

***

Marcus si proiettò davanti a ciò che restava della fortezza dell’Alleanza delle Ombre, ormai vuota e priva di vita, oltre che semidistrutta dalle scosse. Non c’era più nessuno, all’interno, poiché qualunque cosa ci fosse di organica era stata avvolta e consumata dal misterioso putridume scuro. Tuttavia, ciò che stava cercando era proprio la misteriosa sostanza nera.
Si avvicinò al fossato, ormai ricolmo fin quasi all’argine del liquame in cui si era tramutato il Tredicesimo Membro. Aveva finito di fuoriuscire dalla rocca da parecchie ore, ma era ancora agitato e ribollente come lava liquida.
Il mercenario prese dalla tasca un oggetto di ferro, un nuovo medaglione a forma di rosa nera con un occhio al centro. Era diverso dal suo gemello, preso dal Sommo Concilio, in un unico dettaglio: l’occhio si muoveva davvero.
Scrutava tutto ciò che aveva intorno, voltandosi nervosamente a destra, a sinistra, avanti e indietro, luccicando in maniera vagamente sinistra. Sembrava quasi che stesse cercando qualcosa.
Reprimendo un brivido, gettò il medaglione davanti a sé, nel lago scuro di fanghiglia ribollente. Essendo di ferro (ed anche piuttosto pesante), si aspettava che affondasse di botto, ma ciò non avvenne: rimase sulla superficie della sostanza, galleggiando come un tappo di sughero, ed una figura cominciò a sorgere lentamente da sotto, prendendo un aspetto vagamente umano, mentre l’oggetto calava lentamente fino a portarsi precisamente sopra dove avrebbe dovuto esserci il cuore.
Un attimo dopo cominciò a pulsare piano, esattamente come l’organo sotto di lui, e l’occhio parve calmarsi.
- Ben fatto, Marcus.- disse la figura, che aveva la voce del Tredicesimo Membro - Hai avuto problemi?-
- No, nessuno.- rispose lui - Il libro lo ho ancora io, e il Sommo Concilio non si è reso conto del furto. Intanto, mi sono assicurato di portare via tutto ciò che poteva servirci dal mio precedente nascondiglio, e l’ho messo in quello che lei mi ha suggerito.-
- Ottimo, ottimo.- rise piano l’altro - In tal caso, siamo perfettamente nei tempi. A dire il vero, siamo persino in anticipo… un altro giorno e sarebbe stato troppo presto, ero sicuro che ci avrebbero attaccati solo più tardi, sinceramente, con tutto quello che sta succedendo. Ma in fondo è meglio così, abbiamo molto più tempo del previsto per cercare il Seme del Demonio, e con un po’ di fortuna i nostri rivali non sospetteranno niente. Ora allontanati, mentre io completo l’incantesimo.-
Marcus fece quanto lui gli aveva detto, guardandolo alzare le braccia fin sopra la testa e pronunciare parole che lui non comprese. Era un linguaggio sgradevole e ostile, pieno di suoni dissonanti e dolorosi da sentire quanto (probabilmente) da pronunciare.
Più il Tredicesimo Membro insisteva nel parlare e più il liquido sotto di lui ribolliva feroce, cominciando anche a sciaguattare fino a sbattere contro i bordi di pietra del fossato.
Quando ebbe finito ci fu un improvviso rombo assordante, e tutta la sostanza nerastra che riempiva il fossato si sollevò, ricadendo poi sul terreno di fronte a Marcus, dove si condensò ed assunse colore.
Nel giro di pochi secondi il Tredicesimo Membro era di nuovo davanti a lui, vivo e vegeto ma con la metà del volto sfigurata.
Il suo occhio sano osservò il proprio corpo riformato, tastandosi il mantello come per verificare la solidità al di sotto di esso, poi si toccò il viso ed ebbe un leggero sussulto, mentre le dita passavano sopra le ferite ormai cicatrizzate dalla magia.
- Un danno non previsto…- commentò - Ma non fa niente…- rise piano tra sé, stringendosi nelle spalle - Ormai non conta… non dopo ciò che ho fatto!- e scoppiò a ridere di gusto - Ho sconfitto la morte!- gridò tra le risate - Mi hai sentito, re Darren? Io ho sconfitto la morte!- e rise sempre più forte, contento del proprio operato.
Marcus attese pazientemente che lui finisse di parlare e lo osservò mentre sghignazzava.
- Perché ha lasciato che succedesse?- chiese, incrociando le braccia - Solo per diventare immortale?-
L’altro smise lentamente di ridere e lo guardò, sorridendo soddisfatto.
- No.- rispose - Questo è qualcosa che mi servirà dopo, per quando avremo trovato il Seme del Demonio. Una piccola garanzia, potremmo quasi dire.-
- E allora a cosa è servito?- domandò Marcus - Non che m’interessi, ma vorrei poter capire per cosa mi ha ingaggiato, prima di andarmene.-
- Andartene?- ripeté lui - Mi spiace, Marcus, ma il tuo lavoro è appena cominciato. Ho ancora bisogno del tuo aiuto. Verrai naturalmente ricompensato come pattuito per ciò che hai fatto fino ad ora…- aggiunse, alzando rapidamente le mani, siccome lui aprì la bocca per protestare - … ma per il momento sei troppo prezioso, non posso cercarmi un nuovo assistente: la mia resurrezione deve rimanere segreta fino a quando non passerà in secondo piano, capisci?-
- Forse.- rispose - Ma voglio comunque sapere cosa ha in mente. Specie se dovrò ancora incontrare Timothy Anderson.-
- Bhè, spero di no, ovviamente…- ammise lo stregone - … ma se proprio ci tieni, sappi che il tuo lavoro è stato molto utile per perseguire un progetto che né demone né stregone oscuro, prima di me, avrebbe mai potuto sperare di realizzare. Nemmeno il Demone Armageddon.-
Giunse le mani dietro la schiena e si allontanò dal fossato con espressione soddisfatta, pronto a usare la Proiezione.
- Andiamo, ora.- disse - C’è molto da fare, e il Seme del Demonio ci aspetta. Abbiamo ancora un po’ di tempo, e dobbiamo sfruttarlo al meglio per scovarlo. Chissà dove si trova, quest’anno.-

Credo che qualcuno mi odierà per ciò che ho fatto :P
Ah, chi se ne frega... sappiate che questo era l'ultimo capitolo della prima parte della storia. A partire da domani inserirò i capitoli della seconda parte. Intanto, ringrazio quei lettori che mi hanno seguito e recensito fino ad ora, ovvero Ely79, _Arse_, NemoTheNameless, RahizelRahtalos e Fantasy_40.
P.S.: vi avverto, questa è, come probabilmente avete già intuito, la storia più lunga della serie. In effetti, nemmeno quella successiva è lunga quanto questa.

   
 
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