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Autore: sandsunset    25/01/2012    9 recensioni
24 Giugno 2009
"Cazzo!Sei stato uno stronzo!Non dovevi lasciarmi lì,da sola!"
"Capiscimi,non volevo rovinare tutto!"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caitlin , Justin Bieber, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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 Continuai a fissare le mie scarpe,nell'attesa che Justin venisse ad aprire,ormai era passato un minuto.

Me stavo per tornare a casa quando un rumore di passi si avvicinava sempre più,fino a che 

il suono della sua voce coprì tutto il resto.
Aprì la porta,poi se ne tornò dentro,schivo,senza nemmeno salutarmi,parlando al telefono.

Io mi accomodai sul divano in soggiorno,aspettando Justin,che camminava avanti e indietro 

per la cucina,parlando animatamente al cellulare.

"Fanculo." Lo sentii gridare appena chiuso il cellulare.Lo sbatté sul tavolo poi lentamente tornò in salotto 

e si sedette sulla poltrona davanti a me.

"Allora?" Sbottò appoggiando i piedi sul tavolino di vetro davanti a sè,lo guardai cercando di trovare le parole,

non potevo certo buttarglielo lì,così,senza aggiungere nulla.

"Io..." Cercai di prendere tempo,guardandomi intorno.

Oh cielo,chi me l'ha fatto fare di venire qui,Chi?Oh si,il mio buonsenso che una volta tanto si fa sentire.

Mi guardava quasi scocciato picchiettando le dita sulla sua gamba.

Okay,riproviamo.

"Volevo dirti che..." Sei diventato papà,congratulazioni,evviva,evviva.

Forza Sam,inventati qualcosa e tornatene a casa,non fare una delle tue solite figure pietose.

"Senti Samantha,io ho da fare,lavoro!Sono stato fuori tutta la notte e non ho dormito!"

Urlò lanciando un cuscino a terra e dando un pugno al divano.

"Se devi dirmi qualcosa,dilla,per favore." Poi fece un grosso respiro,guardandomi.

Giusto,ma che cosa ero venuta a fare io qui?

Ora non me lo ricordavo,soprattutto perché quello che era davanti a me non era Justin.

"Si." Feci un lungo respiro. "Io sono...in..." Farfugliai cercando di non avere una crisi di nervi.

"Cazzo Sam!" Gridò alzandosi. "Io,Io,Io!Non ci sei solo tu!C’è qualcosa a cui pensi che non riguardi te stessa?" 

Sbraitò poi.

"Mi stai dando dell'egoista?" Balbettai sull'orlo delle lacrime.

"Forse!Voglio solo dire che non puoi capire cosa significhi lavorare diciotto ore 

consecutive,concerti,sala registrazione,scuola ed eventi fino alle cinque del mattino!Non puoi capire!" 

Mise le mani tra i capelli.

"Qui qualcuno è un pò isterico." Farfugliai buttandola sull'ironico,mi guardò malissimo,scuotendo il capo.

"Non capirai mai com'è stressante." Urlò di rimando.

"Oh mi scusi tanto Mr Popstar se non posso capire come sia difficile 

viaggiare in prima classe,rispondere a qualche domanda in qualche intervista 

ed alloggiare in alberghi a cinque stelle...oh,e scusi anche se non posso capire 

quanto sia stressante andare a qualche festa,piena di gente famosa."

Mi fermai un secondo per riprendere fiato. "Poi dev'essere orrendo essere conosciuti 

in tutto il mondo ed essere strapagato solo per indossare un certo tipo di scarpe o di vestiti,

che vita tremenda,povero il mio Justin!" Strillai alzandomi in piedi,lui fece lo stesso.

"Ed ecco perché non dovrei uscire con persone fuori dal mondo dello spettacolo." Bofonchiò avvicinandosi a me.

Oh,certo,ora essere 'normali' è da sfigati.

"Quanto ci metterai,una volta che me ne sarò andata,ad andare fino 

alla camera ed addormentarti!Mi sembra che tu stia esagerando." Dissi normalmente.

No,ok,sul serio.Perchè ero qui?

Forse per farmi sbattere in faccia che ero una sfigata,egoista e scema?

"Non è questo il punto!" Gridò afferrandomi le spalle.

"Qual è il punto?Dimmelo!Perchè io ,veramente, non ci arrivo!" Alzai la voce,scocciata.

"Il punto è che se non capisci le mie esigenze,il mio mondo,non potremo mai stare insieme!" 

Mi scosse leggermente,prendendomi per le spalle.

Meccanicamente posai le mie mani sulla pancia,allontanandomi velocemente da lui.

Qualcosa dentro di me si era mosso.

Justin si accorse che era successo qualcosa,si bloccò e velocemente indietreggiò.

La sua espressione si ammorbidì,come se fosse appena uscito da una sorta di trans.

"Forse...forse è meglio che io me ne vada." Sussurrai prendendo la borsa che avevo posato sul divano.

"Forse è meglio." Bofonchiò lui massaggiandosi i capelli e tremolando.

Ci scambiammo un'occhiata piena di risentimento,poi uscii sbattendo la porta.

Ed eccole,le lacrime che avevo trattenuto fino ad ora,eccole uscire imperterrite.

Era finita?

Per una sciocchezza simile era terminata?

Forse era un segno...

Il destino voleva che non dicessi a Justin del bambino.

Infondo io non posso capire il suo mondo,è troppo diverso.


*                   *                       *


Justin.
Che cazzo mi è preso?Perché l'ho trattata così!?Infondo lei 

non ha colpa del fatto che in questo momento il lavoro mi stia sfinendo,lei è 

l'unico motivo per cui la sera me ne torno a casa,con il sorriso sulle labbra.

Interviste,studios,scuola,eventi,manifestazioni,concerti!Non ce la faccio più,

ero venuto a Stratford per una vacanza ma a quanto pare non ha funzionato.

Poi è stato stranissimo quando ho posato le mani sulle spalle di Sam,ho sentito come 

una scossa,una strana sensazione,come se...

Oh ma che mi viene in mente!

Devo averle messo davvero paura,mi faccio schifo da solo,merda!

"Coglione,che si dice?" Ridacchiò Ryan,entrando con Chaz in salotto.

"Come siete entrati?" Bofonchiai buttandomi a peso morto sul divano.

"Oh amico!" Iniziò Chaz,sedendosi accanto a me."Sono circa undici anni che io e Ry 

usiamo la porta sul retro,imbecille." Risero scambiandosi un cinque.

"Già,la porta sul retro." Feci un enorme respiro mettendomi una mano dietro la nuca,poi scossi il capo.

"Amico,che succede?" Improvvisamente Ryan si fece serio e diede 

un buffetto sulla spalla di Chaz,che ancora rideva,si zittì.

"Abbiamo rotto." Annunciai mordicchiandomi il labbro per evitare di piangere.

"Perchè!?" Domandò Chaz preoccupato.

"Perchè sono uno stronzo." Alzai la voce,stringendo i pugni,un 

respiro smorzato mi uscì soffocato tra i denti.

"Senti Bro,sono disposto a giurare che tornerà tutto a posto,vi amate." 

Sospirò Ryan dandomi una pacca sulla spalla,da vero amico,Chaz annuì.

"Sempre che non abbia cambiato idea,l'ho trattata malissimo." Annunciai sottovoce,sull'orlo delle lacrime.

"Mi manca." Sussurrai poi,lasciandomi sfuggire una lacrima che percorse i lineamenti del mio viso,lasciandone una scia.

"Senti,tu adesso esci con noi e ti rilassi,Okay?" Improvvisò Chaz,cercando le parole adatte.

"No,voglio stare da solo,scusate." Borbottai salendo le scale e rintanandomi in camera 

mia,chiudendo la porta a chiave.

Dopo una decina di minuti di puro silenzio sentii un rumore di passi fuori dalla stanza.

"Justin,smettila di piangerti addosso!Sei un uomo." Gridò Ryan,con finto vigore e adrenalina,io sbuffai 

un 'Lasciatemi in pace.' Il mio piano era starmene in camera a non far nulla o magari,a torturarmi con mille paranoie.

"Bieber!" Aggiunse Chaz dando un colpo alla porta e facendomi sobbalzare.

"Se non vuoi andare avanti a seghe per tutta la vita,alzati e vai da Sam!"Sentii Ryan ridacchiare,

io non potei fare a meno di sorridere silenziosamente.

"Non mi faccio le seghe,quello sei tu." Ridacchiai aprendo la porta ed abbracciandoli entrambi.

Ryan Butler e Chaz Somers.

Gli amici più matti,impulsivi,scemi,odiosi e mitici del mondo,i miei due migliori amici,per tutta la vita.


Sam.
Ero rintanata in camera mia con la porta chiusa a chiave,vestita con il 

mio pigiama a nuvolette e la vestaglia rossa,le ciabatte a forma di tigrotto e 

con la scorta di quintali di gelato al cioccolato,che tra l'altro non mi piace,ma era l'unico disponibile.

"Idiota!" Farfugliai,riferito a Bieber, ad alta voce,con la bocca piena di gelato. 

" Odiosa Popstar che non sei altro!"
 
Aggiunsi poi,ingoiando.

"Samantha Abbey Clover!Per l'amor di Dio,esci di lì!" Urlò mia sorella Thea,fuori dalla porta.

Uh,già,piccolo problema,Thea non sapeva nulla del bambino,bene.

Le aprii lentamente la porta alzandomi di malavoglia dal letto,passando davanti allo specchio.

I miei capelli erano più o meno alla Goku,ok,forse un pò meno,ma era per rendere l'idea.

Il naso arrossato per il pianto e due occhiaie molto antiestetiche,già,antiestetiche.

"Thea." Borbottai tornando a letto.

Lei mi raggiunse sedendosi accanto a me,tra quell'ammasso di coperte.

"Mi dici cosa succede?Non ce la faccio a vederti così,sei la mia sorellina." 

Sorrise dolcemente,cosa che faceva di rado.Io ricambiai.

I suoi grandi occhi azzurri,come i miei,mi fissavano in cerca di risposte esaurienti,feci un lungo sospiro.

"Promettimi che se ti dico una cosa,non la riferirai a nessuno." Dissi guardandola seria.

"Dimmi." Annunciò neutra.

"Prima promettimelo!" Ribattei io,decisa.

"Promesso." Esclamò mettendosi la mano sul cuore ed alzando l'altra,con gli occhi al cielo.

"Stai per diventare zia." Dissi tutto d'un fiato,facendo un piccolo sorriso d'incoraggiamento.

"Yeee." La incoraggiai io,sotto voce.

"Sei in-incinta?" Mi guardò di scatto la pancia,io annuii timidamente.

"S-si." Sussurrai poi.

"Che è il padre!?"Domandò ad alta voce,sorridendo.

"Lo Spirito Santo...Secondo te chi è?!" Risposi divertita.

"Justin!?" Esclamò incredula,abbracciandomi d'un tratto.

"Già.Ora vado in cucina a prepararmi un caffè." Sorrisi scendendo le scale.

Una volta in cucina iniziai a prepararmi una tazza di caffè fumante.

*Driiin*

Mi alzai scocciata per andare ad aprire la porta.

Cosa che non avrei dovuto fare,perché davanti a me c'era Mr Popolarità detto anche Justin Drew Bieber.

"Ciao." Sorrise timidamente,facendo spallucce.

Lo guardai rassegnata.

Se il tuo nome fa rima con Justin Bieber,sei proprio un cretino.
 


Hei,Hei,Hei.

Allora,ho iniziato una nuova storia,ovviamente continuerò pure questa ^^
Poi boh,se vi va leggetela AHAHAH
Vi voglio bene 

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