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Autore: MollieRMS    06/09/2006    7 recensioni
Ron ed Hermione scoprono quanto tengono l'uno all'altra durante l'ultima settimana di vacanza alla Tana prima dell'inizio della scuola.
Come reagiranno gli altri, familiari, amici, compagni di scuola, a questa evoluzione del loro rapporto?
Seguitemi in questo viaggio e lo scoprirete...
Per kickers doc ^_-
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: Traduzione, Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi col penultimo capitolo di questa appassionante storia di MollieRMS dedicata alla Good Ship.
Grazie come sempre per le recensioni, stavolta davvero numerossissime: non posso che esserne felice. ^_^

Ora bando alle ciance e buona lettura. Ci sentiamo nei prossimi giorni con l'ultimo capitolo...

Ramona55 alias Patsan



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They Found Out


11. La paura di Ron



“Eccellente, signorina Granger. Dieci punti a Grifondoro.”

Hermione fece un sorriso e mosse la bacchetta, trasfigurando di nuovo la scimmia dall’aria confusa davanti a lei in una sedia. Guardò Ron ed Harry, che stavano avendo un po’ più di difficoltà con l’incantesimo. La sedia di Harry aveva dei peli e una faccia sul sedile, ma era ancora decisamente una sedia. La sedia di Ron strillava e si grattava con le zampe.
Ron la guardò torvo e agitò di nuovo la bacchetta, col solo risultato di far urlare la sedia più forte.

“Dannazione!” esclamò Ron, gettando la bacchetta sul banco con frustazione.

Ron!” sibilò Hermione “La professoressa McGranitt è proprio qui! Vuoi farti togliere dei punti?”

Ron crollò sul banco.

“Hermione” disse minaccioso “non cominciare. Non riesco a fare questo maledetto incantesimo. Quando mai avrò bisogno di trasformare una dannata sedia in una dannata scimmia?”

Hermione si voltò in fretta dalla sua parte e agitò la bacchetta verso la sedia di lui che giacque immediatamente immobile. Ron guardò torvo la propria sedia prima di sedercisi, raccogliendo la piuma e iniziando a grattare furiosamente su una pergamena.

Hermione incontrò lo sguardo di Harry che scosse il capo in segno d’avvertimento prima di tornare alla propria sedia. Lei lo ignorò e si rivolse a Ron. “Posso aiutarti...”

Ron sbattè una mano sopra il banco e immediatamente in aula si fece silenzio.

La professoressa McGranitt che era vicino a Seamus si voltò per fronteggiare Ron. “Cosa succede qui?”

Hermione si alzò, le guance in fiamme. “Niente, professoressa...” iniziò, ma Ron la interruppe.

“In realtà, professoressa, Hermione mi stava salvando da me stesso perchè sono troppo stupido per trasformare questa dannata sedia in una dannata scimmia!” Ron si colorò di un’allarmante tonalità di rosso mentre si metteva in piedi lentamente, torreggiando sopra Hermione e la professoressa McGranitt.

Gli occhi di Hermione lampeggiarono e lei si voltò incredula verso Ron. “Ron! Non parlare così ad un professore! Stavo solo cercando di…”

“Cercando di fare cosa? Evitare che mi rendessi ridicolo? E’ un po’ tardi per questo, no?”

“Basta!” abbaiò la professoressa McGranitt, gli occhi di fuoco. “Basta tutti e due! Cinque punti in meno a Grifondoro per ciascuno. Fuori tutti!” disse al resto della classe, che fissava incredula Ron ed Hermione.

Tutti iniziarono ad uscire dalla classe ed Hermione schizzò via prima che Ron avesse posto i suoi libri in borsa. Harry si appoggiò al banco mentre aspettava Ron.

“Cosa è successo?” chiese a Ron, che aveva un’aria scontrosa.

“Niente” buttò fuori Ron.

Harry sbuffò. “Certo. Cosa è successo?” ripetè e Ron gli lanciò un’occhiataccia prima di uscire in corridoio. Harry sospirò e scosse la testa, seguendo il suo amico nella Torre del Grifondoro.

***

Ron si buttò sul letto e chiuse le cortine. Prese una serie di respiri profondi e cercò di calmarsi.
Perché era così arrabbiato? Non riusciva a capirlo. Era la prima settimana di scuola e aveva umiliato sè stesso di fronte a tutti. Aveva fatto perdere dei punti a Grifondoro, ed Hermione...

Ron gemette e sferrò un pugno all’aria, incapace di controllare il misto di senso di colpa e rabbia che sentiva nel sangue. Perché era arrabbiato con lei? Cosa era successo? Lei voleva solo aiutarlo...

Si schiacciò i pugni sugli occhi e sospirò pesantemente. Era un idiota. Una testa calda, un irrazionale, stupido idiota. Si odiava.

Sentì la porta aprirsi e sapeva chi era. Sentì Harry sedersi sul suo letto. Ron si voltò di schiena, lontano da Harry, proprio mentre lui faceva da parte le cortine del letto di Ron con un colpo di bacchetta.

Harry fissò la larga schiena di Ron. “Mi costringi a mantenere la mia promessa, lo sai” disse alla fine.

“Di cosa parli?” replicò Ron annoiato.

“Ho promesso che se avessi ferito Hermione ti avrei picchiato, e l’hai fatto, perciò devo picchiarti.”

Ron sbuffò e si voltò per guardare il suo amico. Harry lo fissava con un’espressione imperscrutabile. “Non reggeresti il confronto, Potter.”

“Ho una bacchetta, deficiente” disse Harry acido agitando piano la sua bacchetta, dalla quale fuoriuscirono delle scintille.

Ron si voltò sulla schiena. “Sono un idiota. Lo so. Fa’ del tuo peggio. Me lo merito.”

Harry abbassò la bacchetta e guardò il volto abbattuto del suo amico. “Cos’è successo?” chiese con calma.

Ron sospirò e si coprì gli occhi con un braccio prima di parlare. “Non lo so davvero. E’ l’intera faccenda, sai? E’ il nostro ultimo anno di scuola e dovrò lavorare davvero duramente se voglio una possibilità di essere accettato al corso per Auror e non sono ancora stato capace di trasformare quella dannata sedia in una scimmia!”

Ron afferrò il cuscino e lo lanciò con forza attraverso la stanza. Harry tentò di frenare un sorriso di comprensione e disse “E questo cosa ha a che fare col fatto che hai aggredito Hermione?”

Ron si spostò a disagio. “Non sbaglia mai. E’ maledettamente perfetta. Ed io non riesco a combinare nulla di buono. Volevo farcela da solo per una volta, ma non ci sono riuscito. Lei è dovuta arrivare a salvarmi e questo mi è sembrato sbagliato, no? Per una volta, mi sarebbe piaciuto far le cose per bene senza che lei dovesse risolvere tutti i miei casini. Solo che stavolta sono esploso e ho rovinato tutto. Probabilmente non mi rivolgerà più la parola. Probabilmente vorrà lasciarmi…” disse, le lentiggini che risaltavano sul volto pallido.

Harry scosse la testa. “Non ti lascerà perchè sei un idiota. Lo sapeva fin dall’inizio.” Ignorò l’occhiataccia di Ron e continuò “Lei non è perfetta in tutto e lo sai. E’ un disastro nel volo, per dirne una, e tu sei un portiere bravo quanto Oliver, forse persino migliore.”

Potè vedere le punte delle orecchie di Ron diventare rosa, così riprese “Hermione non sa quando darmi un po’ di tregua – è sempre pressante. Ma tu...” fece una pausa mentre la sua voce si spezzava in modo imbarazzante “tu sai quando è il momento di lasciar calmare le cose. Mi conosci meglio di tutti. E questa è una cosa che Hermione non potrà mai fare. Tu sei il mio migliore amico. A lei voglio bene come ad una sorella, ma un migliore amico è un migliore amico.”

Ron guardò Harry. “Grazie amico” Harry scrollò le spalle, e rimasero in silenzio per un momento prima che Ron sospirasse di nuovo. “Ora viene il difficile.”

“Cosa vuoi dire?” chiese Harry.

“Devo farmi perdonare da Hermione.”

“Già. Questo è il difficile.”



Continua…



  
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