Sono stata mooolto pigra....Troppo...Per farmi perdonare vi regalo
un capitolo bello lungo! (sperando che lo sia...)
PS La parte iniziale di questo cap può essere molto....
*Descrittiva*.
<< A chi più amiamo, meno dire sappiamo >> (Proverbio inglese)
OooO
Il tempo era passato in fretta in quegli ultimi giorni:
tra scherzi, magie, compiti e cavolate varie il giorno dell’appuntamento era
arrivato, ma vediamo cosa stanno facendo le ragazze mezzora prima di andare...
“Sigh! Con questa gonna sembro troppo una bambinetta
dell’asilo parata a festa!” Piagnucolò Melody, buttando sul letto una gonna
fino al ginocchio colo cremisi ornata di pizzo e frivolezze varie.
Ormai l’apprendista strega aveva svuotato metà del suo
rifornitissimo guardaroba alla ricerca della combinazione perfetta fra tutti
gli abiti che sua madre le acquistava, ma la sorte pareva essersi messa contro
di lei: ogni cosa che indossava era troppo all’antica e signorile e la faceva
apparire come una bambolina di porcellana da collezionare!
Era disperata! Un po’ le dispiaceva di essere così
capricciosa, invece di adattarsi semplicemente ad un classico, ma era anche
un’occasione speciale: veniva Masaru e lei voleva mostrarsi nel modo migliore,
almeno per lasciarlo un po’ inebetito davanti a lei...Ma sapeva che questo non
sarebbe mai successo...
Si lasciò sfuggire qualche lacrima
prima di riprendere la ricerca.
“Mamma mia signorina Melody! Che confusione che c’è in
camera sua!” Esclamò l’anziana governante.
La castana si stropicciò gli occhi, sperando di non farsi
vedere in quel aspetto piagnucoloso.
“E per stasera! Sto cercando un abito adatto
all’occasione, ma non trovo niente di adeguato!” La donna osservò tutti vestiti
ammucchiati sul letto.
“Ma tutti questi vestiti sono bellissimi! Cosa le fa credere
che non siano adeguati?” L’apprendista strega avvampò di colpo: si era sempre
confidata con la sua tata, ma quella cosa la imbarazzava non poco.
“Non ci sarà per caso di mezzo qualcuno!?” Beccata! La
streghetta arancione si girò con il viso rosso- pomodoro.
“Cosa te lo fa pensare?!” L’anziana sorrise alla sua
espressione scarlatta.
“Anche vostra madre da giovane ha avuto una cotta per un
ragazzo ed un giorno si è svegliata ed ha fatto un’ammucchiata di panni, simile
alla vostra!” La ragazzina capì di potersi fidare della sua cara vecchia
governante e lacrimò un po’.
“Sono una sciocca! Non riesco neanche a confidargli i miei
sentimenti!” La governante la strinse in un abbraccio pieno di affetto.
“Oh su signorina! Non sia così severa con se stessa! Se
non riesce a comunicare i propri sentimenti al suo compagno non vuol dire per
forza che sia una sciocca!” La bambina cercò di ritornare la più calma
possibile, consolata dalle parole della tata.
“Su! Non bisogna demoralizzarsi! Vedrà che in mezzo a
tutti questi abiti c’è ne sarà senz’altro uno che possa fare al caso suo!” La
ragazzina stavolta sorrise. sinceramente per come quella donna riuscisse sempre
a quietare anche l’animo più agitato e l’unica cosa che riuscì a replicare fu
una semplice parola gentile.
“Grazie...”
*
A casa di Simphony era il putiferio!
La streghetta azzurra se l’era presa comoda per la scelta
dell’abito ed addirittura se ne era dimenticata!
Soltanto quando suo babbo le ricordò che doveva vestirsi
bene per quella serata...Insomma! Per dirla tutta era nei guai perché non aveva
neanche una traccia...
I classici pantaloni e il giubbotto alla maschiaccio erano
troppo banali e lei voleva qualcosa che, nonostante riprendesse il suo stile,
fosse un poco più da festa...
Afferrava, osservava critica la maglietta o il pantalone
che aveva in mano, per poi gettarlo sulla cima della mucchia in mezzo a tanti
altri panni stropicciati...
Era in quei momenti che odiava la sua vanità femminile:
per un ragazzo era tutta un’altra storia...Un colpo di gel, i soliti jeans
rovinati ed una maglietta ultra larga per concludere in bellezza...
Chissà cosa avrebbe indossato Leon?
Scommetteva tutta la sua paghetta settimanale che si
sarebbe vestito come lei aveva predetto!
Ci metteva la mano sul fuoco!
Continuò per un bel po’ la sua ricerca fino a quando,
ormai al limite della pazienza e della disperazione, chiuse gli occhi e puntò
il dito su un capo d’abbigliamento a caso: la sorte scelse per qualcosa che
alla ragazzina doveva esser sfuggito quando stava cercando!
Era veramente una bella accoppiata che sicuramente non
pareva ne troppo vistoso e neanche troppo *classico*...
Sorrise e cominciò a prepararsi...
*
“Mindy! Ma sei ancora a fare il bagno?! Fra poco devi
andare: il circo è molto lontano da qui!” La biondina parve cadere dalle nuvole
alla chiamata della mamma
E poi con voce soave esclamò...
“CHE COSA!? E’ GIÁ ORA!? O__O” Per l’appunto...
Volò fuori dalla vasca stile donna gatto e corse ad
afferrare il phon e gli asciugamani cercando di asciugarsi il più in fretta possibile
e nel frattempo, visto che aveva entrambe le mani occupate, con un piede alzò
il tappo della vasca, mentre l’altro cercava con scarsi risultati di infilarsi
nella ciabatta che, a contatto del piede umido della streghetta, si rendeva
molto più scivolosa del normale...
Dopo molte peripezie (scivoloni vari, attentati alla vita
da parte del phon che sembrava attratto dalla vasca semipiena, difficoltà ad
acconciarsi i capelli, la sua fatina che si era quasi fatta scoprire da sua
madre e da suo padre...), riuscì finalmente a sistemare il bagno ed a tirar
fuori dal guardaroba il vestito che aveva scelto per quella sera... (lei è
molto più furba delle altre, ma molto più maldestra...)
Rise di gusto: lo aveva comprato qualche giorno fa perché
le sembrava perfetto per lei!
Sua madre era stata poco d’accordo con: era carino, certo,
ma poco adatto per occasioni più eleganti...
Ma non le erano mai piaciute le tradizioni!
Un tocco di diversità donava sempre!
Finì di acconciarsi l’ultima ciocca di capelli e cominciò
ad infilarsi i panni...
*
Il cielo era magnificamente terso quella sera ed in quel
momento aveva solo due pensieri in testa: comporre dei versi su quella
magnifica notte e trovare il modo di essere completamente indifferente alle
attenzioni di Toru che, ogni qual volta la vedesse, le riservava
abbondantemente...
Le sembrava un tipo a posto, certo, ma aveva paura che una
storia con lui non avrebbe fatto altro che farla soffrire...
Gli era già capitata un’esperienza simile: andava in terza
elementare e lui era il re di quella classe!
Affascinante, voce precocemente roca e profonda, occhi
color crepuscolo, capelli arancio- castano con sfumature rosse...
Tutte le sue compagne di classe ne avevano una cotta
pazzesca che lui continuava ad alimentare con i suoi sorrisi enigmatici ed i
suoi modi di fare di menefreghismo...
Ovviamente lui non si curava proprio di lei: in quel
periodo era sempre stata un po’ paffuta, la boccuccia tremolante gli occhi da
cucciolo spaventato...
Ma quando cominciò ad avere più sicurezza, lui iniziò
anche a puntare qualche volta di più i suoi due bellissimi cieli sul far della
sera, nella sua direzione...
Era come sognare!
Lei sosteneva il suo sguardo tranquilla, con una nuova
sicurezza che qualche giorno fa, stentava a credere di possedere: poi,
esattamente una settimana dopo, arrivò la stoccata finale che la fece invaghire
completamente.
Arrivò davanti a lei con passo sicuro e la abbracciò
davanti a tutti quanti sussurrandogli nell’orecchio che gli voleva un mondo di
bene e voleva essere il suo ragazzo!
Come rifiutare?
Che sciocca che era stata!
Se avesse potuto prevedere il futuro, avrebbe ricacciato
indietro la sua domanda con tanto di sbeffeggiamento!
Ma la sua completa adorazione nei suoi confronti l’aveva
resa cieca: era il vero amore! Non poteva essere altrimenti!
Una piccola ed innocente lacrima, le solcò la guancia al
ricordo di quando, qualche giorno più tardi lo aveva trovato a chiacchierare
con un’altra ragazza ed a quanto pareva, doveva essere piuttosto famosa: aveva
visto una sua foto su una rivista delle piccole Idol che sarebbero diventate le
future V.I.P...
Soltanto finzione...Per accaparrarsi la fama e la
gloria...
Quel episodio la aveva lasciata completamente a bocca
aperta e si era ripromessa di pensarci molto bene, prima di ritornare ad essere
la ragazza di qualcuno
Toru era ancora sotto esame...
E sinceramente pendeva di più sul positivo, anche se
bastava un minimo passo falso per farlo regredire!
Aveva imparato che in certi casi era meglio essere
prudenti.
Sospirò pesantemente e cominciò a discendere le scale per
arrivare in tempo all’appuntamento...
*
“Doremì! Fra poco devi andare!” Trillò la madre della
piccola streghetta.
“Sì! Adesso arrivo!” Replicò la bambina che era ancora di
sopra e si stava preparando in maniera molto lenta...
*Uffa! Mi tocca andare al circo e per di più vengono anche
Akazuki e Tetzuia! Potrebbe andare peggio di così?” Pensò la ragazzina
lagnandosi nel pensiero .
Ma non c’era stato verso: lei voleva bene a Melody e
quindi per lei avrebbe fatto anche questo piccolo sacrificio...
“Mi metto il vestito e vengo subito!” Aggiunse frugando
nell’armadio alla sua ricerca
*Eppure l’avevo messo qui!* Buttò all’aria mezzo mondo
prima di ricordarsi che l’aveva messo sull’attaccapanni.
“La mia memoria sta perdendo colpi, anche se ho solo 12
anni! Incredibile!” Esclamò afferrandolo e scrutandolo con occhio clinico.
“Troppo da Mrs- me
– la – tiro – alla - grande!” Sbottò gettandolo sul letto ed andando alla
ricerca di qualcos’altro di più utile.
“Ma va la! E’ bellissimo ed indossato da te non farà di
certo quella figura!” Doremì fu particolarmente sorpresa dal fatto che non
fosse stata sua mamma a dire questo, ma la sua sorellina Bibi.
“Sei troppo imbranata per apparire una che si gasa!”
*Sentivo qualcosa sotto.*
Bibi afferrò il vestito e lo ricacciò in mano alla
sorella.
“E muoviti che sei in ritardo: non vorrai fare la figura
della non- puntuale!” *E’ sempre la solita!* Pensò la sorella che con una
smorfia tra il riso ed il rassegnato cominciò a vestirsi…
*
“Lujuria…” Il ragazzo si avvicinò al suo signore
inginocchiandosi al suo cospetto
“Lo so maestà: è giunto il momento…”
“Va e non ritornare se non l’hai presa: ho molta fiducia
nelle tue capacità e so che non mi deluderai…”
“Senz’altro mio signore…” Sussurrò fieramente Lujuria
togliendosi il mantello che lasciò il posto a degli abiti comuni.
“Non avrà di che preoccuparsi…”
*
Al circo la fila era lunga quanto quella delle poste!
Sembrava che ogni abitante della città fosse accorso a
vedere lo spettacolo. Melody si
guardò intorno un po’ confusa da tutte quelle musiche e luci, ma appena vide Lullaby che chiacchierava-
bisticciava con Toru si rasserenò e si avvicinò salutandoli con un cenno della
mano.
La viola era sorridente e salutò a sua volta e Melody non poté fare a meno
di pensare che la ragazzina aveva sempre avuto un modo da urlo nel vestirsi:
abiti alla moda, accessori coloratissimi e quei vestiti che indossava con
disinvoltura non facevano che alimentare tutto ciò!
Un paio di jeans tagliati sulle ginocchia, una maglietta
sbracciata a girocollo indaco con disegnata una bella margherita accompagnato
tutto quanto degli stivaletti dello stesso colore della maglietta, due
orecchini a spillo, una collana di perline ed un sacco di braccialetti di plastica
di vari colori.
“Come sei elegante Milly!” Celiò Toru piegando la schiena
scherzosamente.
La bambina arrossì leggermente mentre si sistemava la
larga gonna arancione che gli arrivava un pelo sopra il ginocchio che era
intonata con una camicetta bianca senza troppi fronzoli a cui aveva aggiunto un
paio di scarpe con un tacco ne troppo alto ne troppo basso.
“Ehi! Ci siamo anche noi!” Dalla calca di persone
spuntarono i visi sorridenti di Simphony e Mindy che sembravano appena uscite
da una gang.
La streghetta bionda indossava una minigonna di jeans, una
maglietta gialla a monospalla con sopra disegnato un isolotto con una palma
troneggiante, il tutto accoppiato con un paio di manicotti neri a righe gialle
e da dei sandali bianchi.
La blu invece indossava un paio di jeans stracciati dal
ginocchio fino in basso, una maglietta nera, una giacca anch'essa nera con le
maniche arrotolate fino ai gomiti con un centinaio di tasche, dei piccoli
anfibi blu, una cintura borchiata e un paio di collanine fatte di fili dal bianco
al nero.
“Avete mai pensato di creare una banda di teppisti voi
due? Sembrate proprio ottime nei ruoli di leader!” Sorrise Lullaby
aggiustandosi un braccialetto che stava scivolando troppo.
Loro sorrisero di rimando e con facce fintamente
pensierose affermarono.
“In effetti...Stavamo già cercando di reclutare un po' di
gente, ma loro preferiscono di gran lunga altre gang...”
“Si intendevano veramente poco di cultura moderna perché
altrimenti avrebbero scelto i migliori!”
“Sì, sì, come no...” Celiò Toru, mentre le due
continuavano a replicare scemenze solo per il gusto di ridere un po' in
compagnia.
Finalmente giunsero anche Hanna, Fuji, Masaru (che salutò
Melody che era arrossita come un pomodoro), Akasuki, Leon e Tetzuia. Mancava
solo Doremì.
“Dove sarà andata a finire quella svitata?” Domandò
Tetzuia un po' seccato.
“Svitata a chi?!” Finalmente era arrivata anche la rossa.
E non assomigliava per niente alla solita streghetta rosa pasticciona ed un po'
maldestra. No, era tutt'altro.
Niente abiti diversi uniti in combinazioni, no: un vestito
intero tutto nero con la gonna lunga ad un po' sopra il ginocchio, ai piedi un
paio di mocassini dello stesso colore. Nessun accessorio, se non una collana
con una pietra argentea. I capelli erano sciolti ed era ciò che faceva più
scalpore.
“Doremì sei bellissima!” Esclamò Melody, mentre la ragazza
si avvicinava.
“Già, un vero schianto!” Sorrise Akasuki andandole
incontro.
Tetzuia era con la bocca spalancata.
E così iniziò la festa non solo per loro, ma anche per qualche
altra persona...
Dopo una fila bestiale per prendere i biglietti, i ragazzi
entrarono finalmente per assistere a dei numeri veramente strabilianti.
Soprattutto un numero di alcuni acrobati colpì moltissimo
Leon e Simphony.
“Io saprei fare di meglio!” Si vantò il biondo ricevendo
un piccolo pugno da parte dell'azzurra.
“Certo! Se dici dopo un milione di anni, allora ti credo!”
E cominciarono a pungolarsi come era loro solito, ma smisero subito quando il
numero finì ed iniziò quello dei trapezisti.
Dopo un'ora e mezza circa, il direttore si presentò al
pubblicò con un gran inchino ed iniziò a spiegare.
“Per chi volesse rimanere anche dopo, ricordo che ci sarà
una fiera e l'incasso ricevuto dalle varie attività, verrà devoluta in
beneficenza!” Il pubblico applaudì ed il circo riprese.
I ragazzi si misero d'accordo per rimanere anche dopo,
tanto i loro genitori gli avevano lasciato una serata di libertà, giusto per
quella giornata speciale.
L'evento si concluse con qualcosa di strabiliante: un paio
di acrobate e di acrobati, legati a delle lenzuola di seta che sembravano molto
delicati, eseguirono delle acrobazie in aria, volando e ballando.
E così finì. Ma per alcuni la festa iniziava in quel
preciso istante...
Arrivati ormai alle ultime orette di divertimento, i
ragazzi cominciarono a girare per le bancarelle ed i vari intrattenimenti con
curiosità ed una strana allegria.
Dopo poco tempo, un po' per i gusti differenti, un po' per
le imminenti rivelazioni che dovevano essere fatte scoprire di lì a poco, il gruppo
si divise.
Masaru seguì Melody che era rimasta attratta da alcuni
peluche.
Leon, Simphony, Hanna, Mindy e Fuji andarono a fare un
piccolo giro per vedere se c'era qualcosa di interessante e Doremì, Lullaby,
Toru, Akasuki e Tetzuia preferirono mettersi a curiosare in una bancarella che
vendeva ogni sorta di sciocchezza.
Melody non credeva di avere il coraggio di stare da sola
insieme a Masaru senza arrossire dopo essersi accorta dei suoi sentimenti per
lui: da un momento all'altro sarebbe andata nel pallone, se lo sentiva...
“Che carino questo orsacchiotto, non trovi?” Cercò di
rompere il ghiaccio, altrimenti sapeva che l'aria si sarebbe fatta molto tesa.
“Sì, in effetti ha l'aria simpatica...” Poi raccolse tutto
quel briciolo di coraggio che di solito un ragazzo aveva con una ragazza.
“Se vuoi lo vinco.” Infatti quel peluche si poteva
prendere solo una volta che si fossero messi a segno almeno due cerchietti.
Lei sorrise in imbarazzo.
“Se vuoi, puoi anche lasciar stare...Tanto io vivo anche
senza...” Ma ormai Masaru aveva già pagato 5 tentativi e si era messo in
posizione per tirare.
Doveva prendere il centro soltanto due volte, altrimenti
avrebbe ricevuto altri premi.
Il primo lo mancò. Poco male, ne aveva altri quattro.
Il secondo lo prese per un soffio, ma non ebbe il tempo di
gioire perché aveva fallito sia il terzo, sia il quarto lancio: gli rimaneva
solo un quinto tentativo.
Inspirò a fondo e prese la mira con cura per quella che
era l'ultima possibilità e con un gesto veloce, gettò il cerchietto che andò
proprio a colpire il bersaglio. Con una strana allegria (e con uno strano
rossore) consegnò il premio alla castana che lo ringraziò con un gran sorriso.
Dopo aver sciolto il ghiaccio iniziale, come colti da un
grande scatto eroico per abbandonare la timidezza, avevano cominciato a
parlare, scherzare e ridere insieme come una coppia normale, anche se loro non
credevano affatto di sembrarlo: per loro la situazione si stava rivelando
rosea.
Adesso non restava che scoprire se anche per gli altri era
uguale.
Leon e Simphony erano presi da un dibattito su una partita
di basket che si era giocata qualche giornata fa al palazzo dello sport, mentre
Mindy, Hanna e Fuji cercavano di conoscersi un po' meglio, visto che non
avevano nessuna intenzione di disturbare quei due che sembravano dei perfetti
piccioncini che però non tubavano affatto!
E...Doremì, Lullaby, Toru, Akasuki e Tetzuia?
Erano ancora fermi alla solita postazione e cercavano
qualcosa di utile.
Ad un certo punto, Toru e Lullaby si allontanarono perché
avevano visto un banco che vendeva un karaoke in
buono stato, con molte canzoni e video a poco prezzo e ci si erano subito
fiondati sopra.
“Ehi! L'ho visto prima io!” Esclamò la streghetta
prendendolo in mano subito, prima che lo facesse il rivale.
“Eh, no! Mi ricordo benissimo di essermi voltato per
primo!”
“Si fa di tutto per aver ragione, vero Toru?”
“E' una cosa che dovresti sapere bene Lullaby!” I due
cominciarono a litigare, anche se in maniera molto leggera: non era loro solito
alzare la voce.
“E va bene...Se proprio ci tieni...Eccotelo!” Concluse la
ragazza dai capelli viola, offrendoglielo.
“No, dai...Tienilo tu!”
“No, tu!”
E la tiritera iniziò nuovamente, sotto lo sguardo un po'
preoccupato del venditore che non sapeva se quel karaoke sarebbe riuscito a venderlo oppure
no.
E gira e rigira finì che arrivò un terzo che lo vide lì,
bello ed imbambolato (Lullaby lo aveva deposto al suo posto dopo che aveva
iniziato a battibeccare con l'azzurro) e se l'era comprato e portato via,
lasciando i due contendenti (in generosità) a bocca asciutta.
“Sei uno stupido: potevi prenderlo tu e così l'avremo
fatta finita!”
“Io sarei uno stupido?! Potevi acquistarlo te quel karaoke ed a questa ora almeno
uno di noi due l'avrebbe avuto!”
“Ma non capisci che a me piaceva vederti felice ed allora
te lo volevo lasciare!?” La idol si
accorse di aver detto troppo.
Con le guance che si erano imporporate, decise di tapparsi
la bocca e di allontanarsi, mentre Toru la seguiva allibito.
“Ehi, ehi! Perché te ne vai?! Ho forse detto qualcosa di
male?”
La viola si voltò di scatto e con un tono di voce
stranamente gentile rispose.
“No, al contrario: sono io che ho detto troppo...”
L'azzurro sembrava ancora non capire, ma alla fine ci arrivò.
“Dai...Stavi sicuramente scherzando...” Lei sospirò.
“Ed invece no...” La ragazza stava per sputare tutta la
verità.
“Mi piace vederti felice perché in fin dei conti...Mi
piaci.” Il silenzio ed il fruscio di una leggera brezza, furono gli unici
spettatori della scena.
Toru era perplesso: mesi e mesi a prendersi in giro ed
alla fine...Uno si era innamorato dell'altro. Anzi: due se si contava anche
lui!
Cercò di trovare le parole per rispondere ed alla fine
replicò.
“Lullaby io...”
Ma il loro discorso dovette essere rimandato, perché una
voce a loro conosciuta li richiamò.
“Aiuto!” Era quella di Hanna.
*
Doremì, Tetzuia ed Akasuki si erano ritrovati da soli, con
sentimenti contrastanti a cui far fronte, ma per fortuna vennero salvati da un
provvidenziale intervento...
“Ma guarda un po' chi si vede!” Una voce familiare fece
voltare Doremì di scatto.
“Kenta! Il mondo è proprio piccolo!”
-Troppo piccolo per i miei gusti...Come fa ad essere
sempre dove c'è lei?- Pensarono all'unisono il mago ed il compagno di classe
della rossa.
Per fortuna dei due, il suo incontro durò poco perché se
ne andò via quasi subito con la scusa che quel giorno non era solo e non voleva
far aspettare i suoi amici.
Ma quello era bastato per permettere a qualcosa di
accadere...
“Aiuto!” E quella era proprio Hanna. Anche se i tre no
sapevano cosa fosse successo, il grido che aveva lanciato era stato talmente
orribile da non farli neppure indugiare...
Corsero subito senza neanche consultarsi ed a metà strada
incontrarono Melody che era corsa anche lei in direzione dell'urlo.
“Cosa potrà essere successo?” Chiese preoccupata
accodandosi ai tre.
“Non lo so, ma non voglio pensarci!” Esclamò Doremì
accelerando il passo.
Finalmente arrivarono al posto dove avevano sentito
l'urlo, ma intanto questo si stava spostando e sul luogo incontrarono anche
Lullaby, Toru, Fuji, Simphony, Leon e Mindy.
“Anche voi allora l'avete sentito?!” Domandò retoricamente
l'azzurra.
“Hanna era con noi e non la vedevamo da un po'...” Spiegò
Mindy
“...Non pensavamo che fosse in pericolo!” Continuò Fuji,
concludendo.
Non ebbero il tempo di discutere a lungo perché la
richiesta di soccorso, stava affievolendosi perché si stava allontanando sempre
più, verso la foresta che confinava con la fiera e se non si fossero sbrigati
non avrebbero mai raggiunto nessuno.
Continuando di questo passo, però, non fecero neanche caso
al fatto che nessuno, a parte loro, aveva udito questo richiamo...Ed al di
sopra di tutti, qualcuno ghignava.
*
“Hanna! Hanna! Hanna!” Urlava la rossa disperata perché la
voce della bambina- ragazza era vicinissima, ma non riusciva comunque a
vederla, neanche spostando il folto dei rami.
Doremì era disperata: aveva paura che le alla sua
“bambina” le fosse successo qualcosa di molto grave.
Erano arrivati all'ingresso del bosco e si erano divisi
per cercare di trovarla meglio, ma gli sforzi non erano serviti a niente: la
paura cominciò a farsi strada in lei con velocità impressionante, creandole
nella testa pensieri orribili sulla sorte della bambina.
Aumentò il passo della ricerca, ma prima di giungere
troppo in là, una voce la richiamò: Kenta si avvicinò a lei correndo con la
preoccupazione nel volto.
“Ho sentito i tuoi urli e mi è salita l'ansia: è successo
qualcosa?” La ragazza si girò con il viso sconvolto dalla disperazione della
sua impotenza: senza neanche rendersene conto, si accasciò sul fianco di Kenta
singhiozzando, mentre lui la stringeva spiazzato.
“Ho paura Kenta! Hanna è scomparsa ed io ed i miei amici
siamo andati a cercarla, ma più ci sembra di sentirla gridare aiuto, più la sua
voce si allontana: farei di tutto per impedire che le accada qualcosa.” Il
ragazzo ascoltò il suo sfogo pazientemente, poi dopo le sussurrò.
“Tranquillizzati Doremì: quando sono venuto a vedere
dov'eri, nel frattempo ho potuto intravedere tra la vegetazione la figura di qualcuno
che stava trascinando Hanna! Seguimi, prima che si allontanino troppo: lo
fermeremo insieme prima che faccia qualcosa ad Hanna!” La ragazza lo guardò
come se lui fosse stato il suo cantante preferito: al posto della
preoccupazione, un sorriso sincero si allargò sulle labbra.
“Ti ringrazio tantissimo Kenta!” Il ragazzo non rispose,
ma le prese una mano ed insieme corsero alla ricerca della bionda.
Arrivarono in una piccola radura, dove la rossa cominciò a
cercare freneticamente con lo sguardo, il luccichio di una testa bionda, ma fu
per poco che riuscì a tenere gli occhi aperti: un improvviso torpore la invase
e senza neanche il tempo di reagire, si ritrovò fra le braccia di Morfeo e tra
quelle di Kenta che, ghignando malignamente, si coprì il corpo con un ampio
mantello nero...
Mentre prendeva in braccio Doremì, levitò in aria con la
sola forza del pensiero e stava ormai per scomparire con la rossa, quando un
bagliore di luce accecante lo investì in pieno e ciò attrasse anche il resto
del gruppo che rimase a fissare sbalordito, sia la figura incappucciata che
sorreggeva Doremì, sia colei che aveva lanciato quel fascio di luce: era stata
Kalì, la loro nuova compagna di classe...
TBC
Mi dispiace di non aver fatto il
capitolo più lungo, ma altrimenti non sarebbe arrivato mai più!
Il prossimo cercherò di allungarlo un
pochettino di più! ^^
E perdonatemi di nuovo per la mia
lunga ed ingiustificabile assenza: sono stata la solita pigra e disfattista
come mio solito, ma prometto che migliorerò! Avete tutto il diritto di
criticarmi ed insultarmi, quindi sappiate che non mi difenderò se qualcuno
volesse farlo perché avete pienamente ragione.
Scusatemi di nuovo...
LightAngel : Aggiorna presto...Ci ho
messo un anno...Mi dispiace enormemente...Appena posso vengo a commentare la
tua fanfiction...Ti chiedo scusa ancora...T__T
Sita: MI DISPIACEEEEEEEE! ;___; Ho combinato uno dei pasticci più
grandi che potessi fare...Mi dispiace soprattutto per voi lettori, cercherò di
farmi perdonare rendendomi più presente!
Giuly: Scusa...Non ho aggiornato presto...Mi dispiace
tantissimo...La colpa è solo mia e non ho scusanti...Comunque ti ringrazio
molto per i complimenti...^^”
Samychan: Mi sto sentendo tremendamente in colpa...Mannaggia! Mi
dispiace ancora di più! Spero che gradirai questo capitolo. (sperando che legga
ancora la mia fanfiction)
Jenna3: Dovrei farti io le mie scuse...Sono stata un'impiastro e me
ne pento molto, spero che mi perdonerai e continuerai a leggere la mia storia.
Chiaralaura: Non sai
quanto ho voglia di scusarmi personalmente con ognuna di voi...Forse
riusciresti a perdonarmi questo incredibile ritardo...
Strawberry24: Mi
dispiace...E sinceramente: avrei dovuto essere più organizzata e molto meno
pigra...Avrei dovuto cercare di fare le cose con calma, magari scrivermi i
capitoli con un po' più d'anticipo, ma essendo io una persona troppo impulsiva
per riflettere, mi sono cacciata nel guaio di perdere tutto di mano ed ora
proverò a rimediare per quanto possa essere possibile...
Chiedo ancora scusa...