Ok…
credo che ogni scusa non sia
adeguata. Oggi pomeriggio sono tornata a casa dopo un inutile soggiorno
passato
lontano, e inaspettatamente l’ispirazione è
giunta, proprio quando ormai avevo
perso ogni speranza. Ho cominciato a scrivere e non ho potuto
più fermarmi. Perciò
dopo questo capitolo comincerò a pubblicare con
più regolarità, prometto! Innanzitutto
voglio ringraziare evelyn83, per la tua infinita pazienza,
però ormai mi
conosci, sai che sono una lumaca! xD Huddyforever grazie mille! La tua
recenzione è arrivata all’improvviso quando ormai
credevo che io me la cantavo
ed Evelyn me la suonava! Ahahahah
Comuque, dov’eravamo rimaste? Dunque Cuddy ha passato una
notte di fuoco con
House, lui incolpa l’alcool, perciò lei lo sfida e
gli chiede di bere di nuovo,
se è veramente innamorato di Jessica, la donna a cui vuole
chiedere di sposarlo,
allora questa volta resisterà. Nel frattempo Wilson sotto
ferree minacce è
stato costretto a raccontare in giro che lui e Cuddy stanno insieme.
Evelyn tu
hai detto che è stata un elemento irrilevante,
però vedrai che riuscirò a
sorprenderti!
Enjoy
the reading
Sorrideva
compiaciuta mentre lo
guardava sbadigliare di fronte a quel bicchiere di scotch, non capiva
come
fosse riuscita a convincerlo, era stato troppo semplice
–Smettila di guardarmi
in quel modo, sei inquietante!-
Lui annuì ma ripose nuovamente quello sguardo assente sulle
sue gambe –Non ho
mai visto gambe come le tue-
Cuddy sollevò gli occhi al cielo, tra il lusingato e il
frustrato accese la
lampada accanto alla sua poltrona, House provava a restare serio e
composto, ma
era inutile. Aveva tolto le scarpe lanciandole sulla scrivania tre
metri più in
là, e aveva aperto la camicia liberandosi della cravatta.
Stava sdraiato sul
divano, con le braccia dietro la testa, era decisamente a proprio agio.
In
fondo se lei era solo al terzo bicchiere di scotch, lui doveva essere
come
minimo al sesto.
-Sai cosa ho sempre odiato di Wilson? La sua faccia tosta, il modo in
cui viene
a dirti quello che devi fare come se lui fosse l’unico
detentore di verità
assoluta!- lo faceva ormai da un’ora, tirare su un argomento
a caso,
pronunciare qualche improvvisata sentenza su qualcuno e poi ricadere
nel
silenzio più totale.
Lei sollevò il bicchiere annoiata –E lo dici a me?
Mi rifila i suoi consigli da
quattro soldi da anni!-
House si bloccò di nuovo, poi continuò con un
espressione stupida disegnata sul
volto -Io so che voi due non state insieme, e devo dirtelo Cuddy, mi
hai
sottovalutato, il tuo piano è stato banale!-
-Bè tu non sei di certo da meno! Jessica non sa niente del
costoso anello che
le hai comprato dopo aver giocato al dottore con me!-
House arrossì –Glielo
chiederò…-
-Non è me che devi convincere…-
Il medico si mise seduto di fronte a lei –Non capisco
perché ti interessa
tanto-
-Perché ho scommesso con tutte le infermiere che morirai
zitella-
Gli strappò un sorriso -Comunque…
grazie… per non averglielo detto… tengo molto
a lei, e non vale la pena perderla perché ho alzato troppo
il gomito una sera-
Lei svuotò il bicchiere indifferente, era difficile fingere
che sentir sminuire
quella notte in quel modo non l’avesse fatta arrabbiare, si
era decisa
involontariamente di fargliela pagare –In fondo cosa vuoi che
sia una notte di
sesso con una donna che non è la tua futura sposa? Quando lo
scoprirà farà i
salti di gioia! Tu non la ami veramente, ma hai
cinquant’anni, sei troppo
vecchio per continuare a giocare allo scapolo d’oro! Lei
è molto più giovane di
te, considerando anche il fatto che è decisamente molto
più stupida di te
potrai controllarla proprio come cerchi di fare con tutti.
L’unico dilemma è…
come farai a soddisfare le sue voglie sessuali tra cinque anni senza
l’aiuto
del buon caro viagra? Però tranquillo, ho fatto una
scommessa pure su quello,
ti farai un bel po’ di soldi se vuoi entrare nel giro. Certo
sarà anche colpa
di Jessica se sei così sessualmente frustrato! La scorsa
notte non ne avevi mai
abbastanza! Urlavi “ancora e ancora” un milione di
volte- Cuddy ammiccò, poi
amareggiata si alzò, si stirò la gonna e mentre
si avvicinava alla porta di
ingresso, lo vide alzarsi infuriato, la guardava con disprezzo
–Con te però sono stato bravo! Ti ho fatto
urlare!- uno schiaffo sulla guancia
lo paralizzò, la pelle bruciava, il viso arrossiva, lei si
voltò e poggiò la
mano sulla maniglia, sentiva gli occhi rancorosi dell’uomo
che la tenevano
inchiodata in quella stanza –Sei un vigliacco! Meriti una
persona mediocre come
lei!-
Sentiva la sua mano premere contro i suoi fianchi, quella stessa mano
che
esercitava una tale pressione da non permetterle di allontanare il
proprio
corpo dalla porta –Poi dirai che è stato
l’alcool. Non voglio un altro anello
costoso sulla coscienza-
-Sei proprio una stronza- la baciò divertito, la
baciò eccitato, la baciò per
spogliarla e per farla urlare di nuovo. Ma era lei che conduceva il
gioco, lo
spinse sulla scrivania, lui disteso sotto il suo controllo, e Cuddy che
si
sorreggeva sulle ginocchia, gli baciava il collo, gli mordeva
l’orecchio mentre
lui le strappava quella giacca con avidità
-Ti domino sulla tua scrivania, capo- House non voleva dargliela vinta,
le
slacciò il reggiseno, e le si mise di sopra. Lei rideva
divertita, e lui pensò
che forse non l’aveva mai sentita ridere.
Un cigolio riportò entrambi alla realtà, la luce
penetrava violenta nella
stanza e due occhi esterrefatti li stavano fissando.
-Cuddy!
Co-cosa stai facendo?-
House si sollevò da sopra il corpo della dottoressa e lei si
mise in piedi
coprendosi i seni con le mani –Oh Wilson, tesoro!-
L’oncologo alzò il tono della voce poco
convincente –Sei una sgualdrina! Sapevo
di non potermi fidare di te!-
-Tu sei un moscio senza palle! Picchialo! Voleva approfittare di me!-
House
stava ridendo, coprendosi la bocca con la mano
–Devo picchiarlo? Perché? Per darti anche questa
soddisfazione?-
Cuddy guardò House delusa –Certo che fa schifo in
tutto questo qui! Non gli
puoi chiedere niente! Con lui ogni copertura salta!-
L’amministratore la interruppe con tono pacato
–Wilson sapevo che era una bugia
ancora prima che lei me lo rivelasse-
-Tanto immaginavo che sarebbe finita in questo modo…-
l’oncologo si avvicinò
alla poltrona, raccolse la giacca della dottoressa e gliela porse
–la prossima
volta però, chiudete la porta a chiave, TESORO!-
uscì dalla stanza scocciato.
House sorrideva per l’incredibile situazione creatasi.
Questa
è all’incirca la quarta volta che scrivo questo
capitolo, quindi spero vi sia piaciuto! Un bacio Huddies
♥ ♥ ♥ WH4E ♥ ♥ ♥