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Autore: Equilibrista    26/01/2012    3 recensioni
[titolo vecchio della storia "tra sogno e realtà"]
Emma è un adolescente di 17 anni che ha sempre vissuto una vita tranquilla fatta di sogni e realtà.
A scoinvolgerle la vita, sono due ragazzi: il rispettivo ragazzo della sua prima cotta, che dopo un anno vissuta per lui in anonimato, incomincia a notarla ed il nuovo ragazzo di 4A scientifico, provolone Don Giovanni bello e affascinante che non passa di certo inosservato...un fulmine a ciel sereno per Emma!
La storia si snoderà tra decisioni ed indecisioni, pianti, risate e momenti di passione...Chi sceglierà tra i due Emma? Chi riuscirà a rubargli il suo cuore?
Dal capitolo 7
"-Ciao Emma.- mi girai e vidi lui, il centro della mia confusione, Andrea. E poi, vidi lui, l'altro centro della mia confusione, Francesco.
Merda!"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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  5. Aiuto inaspettato

 

-ma c-che ci fai qui?-
-Ciao Emma, scusa mi stavo dirigendo in bagno, ma ti ho vista uscire dalla classe incazzata e in lacrime e ho pensato di chiederti cos'hai?...-
-niente, niente, solo il profe mi ha cacciato dalla lezione perchè sono arrivata in ritardo...- dissi, tra una lacrima e l'altra.
-stai bene? Vuoi dell'acqua?-
-no, Francesco, sto bene, grazie, ed ora scusami, vado un secondo in bagno, devo assomigliare ad un mostro- gli dissi facendo un mezzo sorriso.
-ok, sicura?-
 -si, si, grazie- gli dissi, sorridendogli, con un cenno della mano in segno di saluto.
Andai in bagno mi sciacquai il viso e andai a sedermi su di una sedia vicino al bancone delle bidelle.
Francesco, da quanto è che non lo vedevo?
È stata la mia prima cotta, era perdutamente innamorata di lui, fino ad un anno fa avevo fatto di tutto per fargli capire che gli piacevo.
Ha la mia età, frequenta lo scientifico, sempre del Fantoni, certo lo salutavo, ma non andavo oltre un ciao, da quando io gli avevo confessato i miei sentimenti e lui li aveva rifiutati dicendomi
" scusami, ma tu non mi piaci ".
Eccola, la mia prima delusione.
Nonostante tutto, l'avevo continuato ad amare, sperando che anche lui, un giorno, si sarebbe innamorato di me, ma mi sbagliavo.
Così avevo deciso di cambiare e chiudere il capitolo Francesco.
 
Questa giornata era da commemorare, davvero, le bugie di Andrea, l'essere buttato fuori dalla classe dal prof Spina, l'incontro con Francesco.
Cavolo troppe emozioni messe insieme.
Ero li sul bancone delle bidelle a sfogliare Cosmopolitan.
" Il ragazzo ideale", presa dalla foga, girai la pagina, strappandola.
-pensavi a me mentre  giravi quella pagina?-
Alzai lo sguardo e incontrai quegli occhi scuri e profondi.
-Andrea, ti prego, non ho voglia di parlare, ti prego di andartene o vuoi fare la mia fine, ovvero essere BUTTATA FUORI DALLA CLASSE PER UN PICCOLO IMPREVISTO?- alzai un po' la voce, ma per fortuna in giro non c'era nessuno.
-scusami, non volevo...- mi disse Andrea, abbassando lo sguardo.
-non volevi cosa Andrea? Deludermi? Farmi buttare fuori dalla classe? Cosa Andrea? Be, complimenti, ci sei riuscito in tutti e due i casi...- dissi tutta la frase a denti stretti, presa dalla rabbia.
Stavo andando, non so nemmeno io dove stavo andando, quando Andrea mi prese per il braccio, mi attirò verso di se e mi baciò, mi baciò con foga, con un bacio rabbioso,  un bacio che non so nemmeno io come definirlo.
Sta di fatto che mi staccai dopo solo i primi  due secondi.
Strappai dalle sue mani il mio braccio e lo guardai fisso, con gli occhi socchiusi, con scosse che ripercorrevano ogni centimetro del mio corpo, causandomi leggeri tremolii.
- che fai? CHE CAZZO FAI? È così che  risolvi le cose? Con un bacio? E tu saresti un ragazzo serio? Prima ti sbaciucchi con quella sottospecie di nanetta ed ora limoni con me? Dopo neanche due e dico DUE giorni che ci consociamo? Che è, amore a prima vista? Ascoltami bene Andrea, non me ne frega un cazzo se tu hai la bambolina che ti soddisfa i tuoi bisogni sessuali, solo una cosa, non prendermi in giro e lasciami in pace, anzi ESCI DALLA MIA VITA!- gli dissi, così, tutto ad un fiato, con tutta la rabbia che mi portavo dentro, senza capire cosa stavo dicendo, talmente ero fuori di senno. Alzai pure la voce, tanto da guadagnarmi una sgridata dalla professoressa della classe accanto.
-Emma... io scusa non so cosa mi abbia preso...io...- mi disse Andrea, con la faccia confusa, da cucciolo bastonato, l'opposto della mia, piena di irritazione e ribrezzo.
-Andrea, risparmiati le scuse, tu non mi conosci, conosci a malapena il mio nome, quindi sparisci e non farti più vedere. Facciamo così, facciamo che non ci siamo mai parlati, mai conosciuti, d'altronde non è così? Mi chiedo solo una cosa, una domanda che penso mi domanderò per molto altro tempo ancora, perchè mi ha raccontato tutte quelle stronzate ieri? Per fare bella figura? Guarda, ti do un consiglio, facevi più bella figura raccontandomi che eri un ragazzo in cerca di sesso, con una nanetta ninfomane che soddisfa i tuoi bisogni. Ecco, Andrea, questo mi dovevi dire. Prendi appunti per la prossima conoscenza, spero non rifarai lo stesso sbaglio che hai fatto con me.-
Guardai  il suo volto, dispiaciuto e offeso per le parole che gli avevo appena sputato in faccia, mi voltai con le lacrime agli occhi e mi avviai verso  chissà dove, un dove che si trovava il più lontano possibile da Andrea.
Un capogiro mi costrinse a fermarmi e a sorreggermi su di un muro del lungo corridoio.
Poi tutto intorno a me incominciò a girare.
-Emma- una voce ovattata mi venne all'orecchio , due braccia mi sostenevano da dietro la schiena, poi, il buio.
 
mi svegliai su di un lettino bianco, aprii gli occhi lentamente e il primo viso che vidi fu quello di Francesco, affianco a lui la bidella Piera e poi la professoressa Brosio.
-c-che ci faccio qui, dove è Marco?- dissi sbiascicando le lettere.
-Emma, tranquilla, hai avuto un mancamento, niente di grave ora sta arrivando tua mamma a scuola a prenderti.- mi disse Piera.
-Eccoli, vieni...- mi disse Francesco, mettendomi un braccio dietro la schiena per aiutarmi ad alzare.
-Emma, tesoro!- vidi mia mamma, che correva incontro a me, seguita da Marco.
-mamma!-esclamai abbracciandola, con le lacrime che scendevano  come un fiume in piena, dai miei occhi.
-tesoro, tranquilla...-mi disse con tono calmo.
Marco mi prese tra le sue braccia sussurrandomi all'orecchio:- tranquilla, poi mi racconti quello che è successo...-
Mi caricarono in auto e mi portarono in ospedale per vari accertamenti.
I medici mi dissero che era tutto apposto, era stato solo un accumulo di tensione a provocarmi il mancamento.
Dovevo stare a riposo per almeno due giorni.
Quando mi riportarono a casa, parlai con mio fratello, raccontandogli quanto successo quel giorno a scuola.
I suoi commenti furono "quello lo ammazzo" oppure "quando lo vedo gliela faccio vedere io", insomma, tutta una serie di "dolci" considerazioni.
Accesi il cellulare e mi arrivarono tutta una serie di messaggi di Caterina e Sofia, uno anche di Francesco, che mi chiedevano notizie sulla mia salute.
Decisi di prendere il mio notebook e accedere a skype. Trovai connesse Caterina e Sofia.
Aprimmo  una conversazione a tre.
-ciao Emma, ehi come stai?- mi chiese Caterina -bene ragazze, è stato solo un mancamento, un accumulo di tensione.-
-Emma, cosa è successo, qualcosa con Andrea? Ho incontrato anche Francesco ti ha detto qualcosa di brutto?- mi chiese Sofi.
-no, ragazze, Francesco è stato gentilissimo, mi ha chiesto come stavo quando sono uscita in lacrime dalla classe e penso che sia stato lui a sorreggermi quando sono svenuta.-
-mmm, cosa ti ha fatto Andrea?- mi chiese Caterina.
Le lacrime ripresero a scendere, solo al ricordo di quella mattina.
-Emma, ti ha fatto qualcosa, ascolta, ora veniamo li da te così ci racconti tutto va bene?-mi disse Sofia.
-si, va bene, grazie ragazze.- dissi in preda ancora alle lacrime.
-Emma, questo ed altro per le amiche!-disse Sofia.
E così, lasciarono la connessione Skype.
Nel frattempo il mio cellulare vibrò.
"ciao Emma, come stai? Tutto bene?"
Francesco, perchè si preoccupava per me?
 Risposi in fretta.
"ciao Francesco, si tutto bene, grazie, è stato solo un accumulo di tensione, devo stare a riposo per due giorni"
La risposta non esitò ad arrivare.
" ok, meno male, ti scoccerebbe, se uno di questi giorni passo a casa tua a trovarti? Ma solo se tu vuoi..."
Davvero mi stupiva questa improvvisa premura verso i miei confronti...
" si, si va bene, mi farebbe piacere :), quando vuoi tu, anche domani va bene."
Il cellulare vibrò.
"si, certo, ma non so dove abiti, mi potresti dire la via?"
Certo che stupida, non era mica un tom tom!
"si, certo, abito in via Frizzoni 3, ora scusa ma hanno suonato al campanello, devo andare...ciao, ci vediamo domani, fai alle 15.00 ok?"
"ok, ciao ciao:)"
Ok, basta pensieri strani...
Scesi le scale per andare ad aprire la porta e come da supposizione, eccole li Caterina e Sofia.
-eccoci qua dissero in coro...
-Emmuccia, cosa è successo?- mi disse Sofia.
Emmuccia, mi chiamava...mi chiamava così quando mi succedeva qualche cosa di brutto o ero triste.
Non mi dispiaceva quel soprannome, sta di fatto che mi sembrava un po'...come dire, bambinesco?!
Ci posizionammo sul divano, mentre raccontai loro quanto avvenuto poche ore fa.
Diciamo che si stupirono parecchio quando udirono il nome Francesco, ma non batterono ciglio sino a che non finii con la mia avventura mattutina.
-be allora, non dite niente?- intervenni io, dal momento che loro non davano segni di vita.
-Cavolo!- intervenne Sofia.
La guardai con aria stranita , con tanto di sopracciglio alzato.
-che c'e?- le chiesi.
-Diciamo che sono senza parole, sia per il comportamento di Andrea, sia per quello di Francesco.- disse Sofia.
-Davvero, non ci sono parole e comunque, secondo il mio punto di vista, Francesco si è fatto un'altra idea su di te...-disse Caterina.
-yes! Hai ragione Cate, secondo me è da tanto che vuole parlarti, ma non ha trovato il coraggio, ascolta, è da molto che lo studio, quando gli passi accanto ti guarda in un modo...- disse Sofia con sorriso malizioso.
-no, è impossibile, questa situazione è assurda e poi, a me non piace più, quindi....- dissi rigirandomi le mani mentre abbassando lo sguardo.
-no, no, no, mia cara tu non lo ammetti, ma un pochino, Francesco, ti piace ancora...già, non può essere altrimenti...- disse Sofi.
-no, questo è fuori discussione! - dissi alzandomi dal divano.
Dopo continue frecciatine che Caterina e Sofia mi continuavano a lanciare riguardo la mia passata cotta per Francesco,  le due mie ex amiche uscirono da casa mia.
Ora potevo respirare e riordinare tutti i pensieri che mi si erano formati in testa sulle continue supposizioni che le due donzelle in questione mi avevano fatto venire. Maledette!





Note

ecco svelato il misero... Francesco! l'ultima cotta di Emma. per lei è stato una persona importante e l'averlo rivisto cosa scombussolerà in lei?

be, chi lo sa... lo scprirete solo strada facendo... voi chi preferite, il bello e stronzo Andrea o il carino(perchè secondo me è piu bello Andrea *.*) e gentile Francesco?
scrivetelo in una recensione:)
a non dimenticate che ho aperto un blog   e una pagina facebook
ho anche in serbo una sorpresina per voi... la sorpresa si chiama WITH YOU, WITHOU FEAR.
questa sorpresa non tarderà ad arrivare, promesso, se mi seguirete su facebook e sul blog, scoprirete dei piccoli spoiler, che comincierò a mettere solo se qualcuna di voi cliccherà mi piace, perchè altrimenti che senso ha metterli?
conto su di voi!
un bacio
Gaia


   
 
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