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Autore: Echelena    26/01/2012    6 recensioni
I nostri fratelli Leto stanno per andare in pausa. Finiti i tour in Europa e la settimana a NY, cosa faranno? Come passeranno il Natale? E se tornassero alle origini per passare il Natale con mamma e nonna a Bossier City? Ma pensate che sarà un Natale tranquillo? Sbagliato! Leggete e capirete...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il pic-nic era finito. Non era tanto il fatto di tornare a casa, quanto il pensiero per Jared e Lucy, che preoccupava Shannon.
- Cos'hai? Mi sembri pensieroso, vedrai, non ci avranno visti. Li conosco quelli, non sono persone che parlano e si sono sempre fatti i fatti loro.- Mary cercò di sollevarlo un pò e lo abbracciò. Lui ricambiò l'abbraccio, anche se era un pò teso, aveva bisogno del contatto fisico di lei.
- Oh si, fino ad ora lo sono stati. Vedrai che domani lo sapranno tutti. Mi dispiace solo per la nonna e nostra madre, che ci andranno di mezzo, cazzo!- lui si fermò e la baciò sui capelli. La tenne stretta a se, mentre aspettavano gli altri per rientrare in macchina.
- Ehi piccioncini, sempre a tubare, voi due! Rimettiamoci nelle macchine per come siamo arrivati, ok?- Jared cercava di gestire sempre la situazione, nonostante fosse preoccupato anche lui. Abbracciò Lucy e la rassicurò. Domani avrebbero fatto in modo di vedersi ancora.
- Cazzo, Jay, i miei fratelli se sanno che ci vediamo, mi chiudono in casa e non mi fanno andare neanche al lavoro!- si lamentò lei, mentre lo teneva stretto a se. Restarono così per un pò. Jared dimenticò anche che aveva chiamato "piccioncini" Shannon e Mary. I quali si avvicinarono e li canzonarono a loro volta.
- Dicevi, "piccioncino"?- Shannon lo picchiettò sulla spalla, richiamandolo.
Cercarono di scherzare un pò per sdrammatizzare e rientrarono nelle macchine per tornare a casa.
Holly disse a Christine che era stata una giornata stupenda, nonostante la fine.
- Io negherò con tutte le mie forze, puoi contarci, sorella! Grazie a te ho vissuto un sogno,adesso per me sono due persone normali!- disse con lo sguardo sognante.
- Mi sono abituata anche io, adesso. Si, sono delle persone normalissime, con cui ci si diverte tantissimo. Mi dispiace solo che a Bossier vive della gente impicciona. Mamma, pensi che avremo guai?- chiese Christine, rivolgendosi a sua madre.
- Oh, tesoro, non lo so... che fai? Spegni quella sigaretta in macchina!- urlò Mary, alzando il tono della voce, rivolta a Lucy che si accingeva ad accendere una sigaretta.
- Oh cazzo, sono nervosa, CAZZO, devo fumare!- Lucy sembrava isterica.
Mary le strappò la sigaretta di bocca e la buttò dal finestrino. Lei cominciò a piangere in silenzio, non riuscendo a trattenere le lacrime, cercava di non farsi vedere.
- Scusa, non pensavo era di vitale importanza per te , quella sigaretta.- Mary aveva un tono di scusa.
- No, scema, non piango per quello. E' che... proprio adesso che stavo bene con Jared... Lui mi ha detto mentre tornavamo in macchina, che se succede qualcosa mi porta con se a Los Angeles. Io sono rimasta basita. Non lo so, è troppo presto. Non mi fido di lui. Però io lì avrei più possibilità di qui, potrei trovarmi un lavoro e vivere per conto mio. Non voglio dipendere da lui, no!- Lucy si asciugava le lacrime mentre parlava. Aveva esposto i suoi concetti in modo confusionario, Mary l'aveva capita, ma restò lo stesso a bocca aperta.
- Per chiederti questo, Jared deve provare per te qualcosa di più di quello che sembra...- Mary era sorpresa.
- Si, lo penso pure io, ma non mi fido lo stesso, ok?- Lucy era realista.
- Non ci hanno dato il tempo neanche di intonare una canzone, che sfortuna!- Christine da dietro si lamentò.
- Beh, tesoro, è tardi e comunque tra poco dovevamo tornare lo stesso. La strada è abbastanza lunga per il ritorno ed è già buio, vedi?- Mary cercò di consolare Christine.

Shannon e Jared sull'altra macchina erano in silenzio da un pò.
Poi Shannon interruppe il silenzio, sennò sarebbe diventato troppo pesante.
- Ehi, Jay, mica stiamo tornando da un funerale, eh?- cominciò a fare il solletico a Jared che rise.
- Smettila, cazzo, mentre guido!-
- Si, ma non fare quella faccia, sembri un membro della famiglia Addams!- e cominciò a fare la musichetta della sigla, scrocchiando le dita.
Jared non poteva fare a meno di ridere, Shannon era un burlone e lo metteva di buonumore. Per un momento dimenticarono i guai che avrebbero potuto travolgerli.




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John sull'aereo cercò di dormire tutto il tempo, del resto erano ben otto ore e quaranta di volo. Linda aveva sempre la sua cuffia nelle orecchie, con quella musica strana che lui poteva sentire perchè messa a tutto volume. Lei dormiva anche, o faceva finta.
John per parlare un pò le chiese cosa ascoltava, non che la musica gli piacesse, ma tanto per renderla partecipe durante il viaggio.
Lei all'inizio non rispose, poi sorrise e gli disse che ascoltava i 30 Seconds to Mars.
- Non li conosco. Ma se ti piacciono saranno bravi. - mentì lui , per cercare di fare pace.
- John, questa musica non piace a te, già lo so! Noi due siamo diversi, è inutile!- cinguettò lei.
- Senti, cosa vorresti dire con questo? Stiamo insieme da un bel pò,perchè devi discutere sul nostro rapporto? Era vitale che io lasciassi le Hawaii prima del tempo per andare a Bossier, te l'ho detto! Si tratta di Christine. Io la amo, è mia figlia!- lui protestò.
- Ma se mi hai detto di avere dei dubbi, che somiglia a qualcun altro!- lei lo trafisse con quella frase.
- Senti, adesso basta discutere. Vado lì, sistemo una faccenda e torniamo a New York! Alle Hawaii o in un altro posto ci torniamo un'altra volta.- John tagliò corto.
- Almeno potevi prendere un volo diretto!- continuò a lamentarsi lei.
- Lo sai che non c'era! Ormai stiamo arrivando.- lui cercò di accarezzarla, ma lei allontanò il braccio, era troppo arrabbiata.
Purtroppo un volo diretto per i due aeroporti vicini a Bossier City, non ce n'erano e quindi dovevano scendere a New Orleans e proseguire o in macchina o prendere da lì un altro volo. Solo che per un altro volo, c'erano due ore di attesa all'aeroporto e lui non voleva passare due ore a vuoto.
Così arrivati a New Orleans affittaro un'auto e proseguirono per Bossier.



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Arrivati a Bossier i due Leto si separarono dalla macchina di Mary Ann, la quale proseguì per accompagnare Lucy.
-Vuoi che salga sù con te?- chiese Mary all'amica.
-No, lascia stare, meglio di no, prima che se la prendono con te. Vai a casa, ti farò sapere se ci sono novità. Grazie tesoro, ciao Chris e Holly!- Lucy salutò tutti e si accese una sigaretta. Se ne andò con un viso triste.
Tornati a casa Jared e Shannon la aspettarono nell'uscio di casa sua.
- Ehi, che succede?- lei era preoccupata.
- Niente, io vado da nonna Ruby e porto con me Chris.- disse Jared con il viso un pò tirato.
- Chris se vuoi rimanere qui con noi, non ti mangiamo mica, eh?- Shannon fece l'occhiolino a Christine.
- No, grazie, vado nella camera di là, dalla nonna, è meglio!- rise lei.
- E poi io e Christine, dobbiamo scendere in cantina e suonare qualcosa. Che dici arrangiamo qualcosa tipo blues o country?- chiese Jared mentre si allontanavano.
- Ma Jared perchè non musica rock, che so Muse , Linkin Park, Green Day. E poi Queen, Led Zeppelin, Ac/Dc....- lei continuava ad elencare contando sulle dita della mano.
Jared si girò verso il fratello e fece finta di dirgli sottovoce:
- Pure i tuoi stessi gusti! E' la tua fotocopia!-
Shannon sorrise compiaciuto, poi disse a Mary:
- Vorrei conoscere un pò meglio Christine, ma ultimamente non mi capita di passare del tempo con lei...- era un pò triste mentre lo diceva.
Entrarono dentro e Mary gli fece notare che era successo tutto in pochi giorni e che si sarebbero rifatti, sicuramente.
Lui per tutta risposta le si avvicinò, le tolse la giacca e la tenne stretta a se. Poi con le labbra le diede tanti bacini sul collo in maniera sensuale, scostandole i capelli di lato.
- Che intenzioni hai?- chiese lei in modo malizioso e compiaciuto. Quando lui la toccava, perdeva sempre il controllo, lei che prima era sempre molto precisa e controllata. Sentì un brivido salire lungo la schiena quando lui le sussurrò all'orecchio, con la voce resa roca dal desiderio:
- Vedrai... Le mie intenzioni penso ti piaceranno, molto!-
La baciò con passione, proprio lì, dietro la porta, le sue mani che si insinuavano sotto la maglia di lei e ovunque passavano lasciavano scie roventi. La pelle di lei era morbida e calda, le mani di lui un pò ruvide, ma dove passavano davano a Mary dei brividi di piacere, sensazioni che ormai pensava di non provare più. In realtà, lei pensò con tristezza, con John non aveva provato queste sensazioni solo con delle carezze e dei baci.
Solo il tocco sapiente di Shannon e i suoi baci appassionati la portavano così in alto. Tanto in alto che lei aveva sempre voglia di lui.
- Mmmmhh Shan, queste tue intenzioni mi piacciono, si!- lei gemeva, mentre lui si deliziava a mordicchiarle il collo.
Poi la trascinò sul divano e cominciò a spogliarla con delicatezza. Lei era sorpresa come lui fosse così gentile, anche se a volte poteva sembrare un pò rude. All'improvviso lo fermò.
- Aspetta! Ma qui? Andiamo di sopra, se entra qualcuno?La porta non è chiusa a chiave...- cercò di allontanarlo.
- Ma chi vuoi che entri? Lo sanno che qui è zona vietata!- lui rispose continuando a baciarla senza mai staccarsi da lei, dalla sua pelle che con il suo profumo lo inebriava. Era come un odore di richiamo per il suo essere maschio, lo avvolgeva in un vortice di piacere a cui non poteva resistere. Lui doveva farla sua, doveva sentirsi un tutt'uno con lei, la desiderava sempre. E non era un semplice desiderio sessuale, come le sue solite voglie serali di una volta e basta. Con lei era qualcosa di profondo, che lui ancora non sapeva dargli un nome. E proprio in quel momento non gli interessava tanto capire cosa fosse...

Christine si ricordò in quel momento di avere lasciato il suo telefono da qualche parte. Lo cercava, senza trovarlo. Come faceva senza il telefono? La mattina aveva chiamato Holly e poi non lo aveva più usato tutto il giorno, dove poteva averlo lasciato?
Cominciò a cercarlo e Jared la guardava cercando di capire cosa le succedeva.
- Chris qualche problema? Scendiamo giù?- Jared voleva portarla in cantina per suonare e passare un'oretta con lei.
- Non trovo il mio cellulare.- lei continuava a cercare dovunque.
- C'è un modo molto semplice per cercare un cellulare che non si trova. Sempre che sia acceso, s'intende!- disse lui sicuro e col suo cliccò per fare una chiamata.
- Che stupida! Grazie Jay!- lei capì che stava chiamando il suo numero.
Jared chiamò tante volte, sentiva il suono della chiamata, ma non rispondeva nessuno. Era sorpreso di non sentire la suoneria lì vicino, così si spostava per cercare di captare il suono anche dai piani alti. In casa non c'era nessuno, dunque si sarebbe dovuto sentire.
A un certo punto sentì una voce affannata rispondere.
-Che cazzo vuoi? Smettila di chiamare.- Shannon era arrabbiato e aveva il fiatone.
- Ops, bro, non sapevo che il telefono di Christine fosse da voi. Chris lo cercava. Ma ti ho disturbato, stai male? Hai il fiatone...- Jared fece finta di non capire cosa stesse facendo Shannon e gli parlò con voce allusiva, prendendolo in giro.
- Vaffanculo!- Shannon urlò e chiuse il telefono.
- Ehm, il tuo telefono è a casa tua , ma penso che per adesso devi farne a meno!- Jared sorrise sarcastico e la trascinò in cantina.
- Si, credo ne farò a meno!- Christine rise.


**********************************




John stava per arrivare nelle vicinanze di Bossier City. Il navigatore gli indicava che mancava una mezz'oretta.
Linda non parlava, ma adesso era più tranquilla. Ormai era rassegnata a quel viaggio da lei non voluto.
- Che schifo di paesaggio John. Che miseria questi posti!- si lamentò lei, guardando dal finestrino.
- Parla la signora di città! Questi sono i posti dove sono nato io, non ci tornerei più, ma è qui che sono nato e cresciuto, donna!- lui si alterò nel tono di voce.
- Ehi , calmino! Non ti ho mica dato un morso.- lei era come punta da un insetto, ormai il loro rapporto non era come prima, era chiaro.
- Quel brutto stronzo! Appena lo vedo gli spacco la faccia. Deve lasciare stare Christine. Che si prenda la sua Mary, ma Christine è mia figlia, cazzo! L'ho cresciuta io!- John guidava tenendo le mani serrate sullo sterzo. Linda lo guardò un pò impaurita, non lo aveva mai visto così alterato.


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Shannon e Mary erano accoccolati sul divano. Lei con la testa sul petto di lui che giocava con le dita sulla sua pelle calda. Lui le accarezzava dolcemente la schiena. Non ricordava di avere mai fatto delle coccole, dopo il sesso a nessuna. Con Mary era decisamente un altro mondo, con sensazioni sconosciute. Forse un vano ricordo di quando erano molto giovani, ma sopite col tempo. Ormai lui aveva preso un ritmo, che lo portava a essere lontano da provare dei sentimenti che si associassero alla parola "sesso".
- Quello stupido di Jared deve telefonare sempre nei momenti meno opportuni!- disse lui all'improvviso, come per cercare di non pensare alla parola "sentimento". O era "amore"? Cominciava ad avere paura. Sapeva però che con lei doveva affrontare l'argomento "distanza", visto che non erano neanche vicini di "Stato". Gli Stati Uniti erano sconfinati e tra Los Angeles e Bossier City c'era una distanza enorme che non poteva essere ignorata.
- Non fa niente Shan, cercava il telefono di Chris. Me lo aveva dato a me, quando siamo tornati dal pic- nic, ce lo avevo in borsa e ho dimenticato di ritornarglielo. E' colpa mia.- disse lei scusandolo.
- Tu difendi sempre Jared, eh?- disse lui , facendo il finto broncio.
- Ma no! - lei rise e si alzò.
- Dove vai?- lui la prese per un braccio. Non voleva staccarsi mai dal suo corpo, dalla sua pelle vellutata. La baciò e lei si lasciò baciare, rispondendo con passione, come sempre.
- Adesso andiamo da loro, portiamo il cellulare a Christine e tu stai un pò con Chris, ok?- lei cercò di portarlo alla realtà. Era giusto che stesse un pò con la figlia. Per adesso erano due sconosciuti e ci sarebbe voluto del tempo per cercare di entrare in sintonia con lei. Christine era una ragazza semplice e solare, con un bel carattere, ma era pur sempre una ragazza di 16 anni, con i suoi tormenti e problemi, caratteristici di quella età. Loro c'erano passati e sapevano che era un'età particolare da prendere con le pinze.
- Ok, mi hai convinto! Ma lo faccio solo per Christine, sia chiaro! Ma prima...- lui si fermò un attimo e interruppe la frase a metà, riprendendo il fiato, come se stesse per dire qualcosa di solenne. Prese Mary e la fece sedere accanto a lui. Lei si stava rivestendo, ma lo accontentò, capì che voleva parlare di qualcosa di serio.
- Ma prima?...- lo incoraggiò lei per fargli finire la frase.
- Ma prima vorrei chiederti una cosa. Una cosa che credo tu non possa ignorare, adesso. Noi due abbiamo perso molto tempo, abitiamo in due Stati diversi. Dobbiamo perdere ancora del tempo o...- lui si interruppe ancora guardandola dritta negli occhi. Quei suoi grandi occhi che si specchiavano in quelli di Mary. Quegli occhi che erano così ingenui a volte, ma che sapevano tanto di malizia. Shannon era stato sempre come un angelo, che a volte giocava a fare il diavolo. Lei capì il suo discorso e lo vide in difficoltà a finirlo. Forse si sentiva troppo esposto a esprimere i suoi sentimenti e non riusciva a lasciarsi andare. Shannon, al contrario di Jared non era di molte parole e quando doveva fare un discorso di solito non lo faceva mai serio, ci girava intorno e ci scherzava su. Stavolta non scherzava, così lei lo incoraggiò ancora una volta. Lo sentì che era tormentato, come se non trovava le parole giuste, come se non pensasse che lei non potesse capire ciò che lui voleva dirle.
- O...? Che vuoi dirmi? - lei gli tenne le mani che si tormentavano , per cercare le parole giuste.
- Vorresti venire con me a Los Angeles? - disse lui tutto d'un fiato. Come se temesse a farle quella domanda.
Lei sapeva che voleva chiederle quello, lo aveva intuito, ma restò spiazzata lo stesso.
- Hai ragione Shannon. Non possiamo intraprendere una relazione a distanza, ma per adesso Christine frequenta qui la scuola e non può cambiare a metà anno. Perchè tu vorresti anche Christine, vero?- lei temeva a fare quella richiesta, lo fece con un filo di voce. Pensava fosse sottinteso che lo stare insieme includesse anche la figlia. Quella figlia che lei amava così tanto , che le aveva sempre tenuto vivo il ricordo di lui, visto che era la sua fotocopia, in tutto.
- Ovvio che Christine viene con noi, questo è sottinteso! Allora, non vuoi venire?- chiese lui con una punta di delusione nella voce.
- Non ho detto questo. Dico solo che per Chris è delicata la cosa. E' al terzo anno e cambiare scuola adesso, potrebbe crearle difficoltà. Poi Los Angeles è un mondo totalmente diverso dalla provincia in cui stiamo... Devi darmi del tempo Shannon. Io devo lasciare il lavoro, non posso lasciarli così, su due piedi...- lei pensava a tutte le sue cose, a quello che avrebbe lasciato. Era eccitata, ma triste allo stesso tempo. Era vissuta sempre lì, cambiare modo di vivere adesso, poteva avere le sue difficoltà. Poi loro erano famosi, come avrebbe vissuto lei questa cosa? Forse le avrebbe dato fastidio.
- Allora potresti venire tu, per adesso. Ti ambienti e poi finita la scuola Chris potrebbe raggiungerci, che ne dici?- Shannon la guardava speranzoso, in una sua risposta positiva. I suoi occhi erano color del miele.Lei lo guardò incantata, le faceva uno strano effetto, guardarlo, sentirgli quelle parole, ancora non credeva alle sue orecchie.
- Si, Shannon, verrò. Ma adesso non posso.- lei era tesa, ma ferma nelle sue decisioni.
- Perchè non puoi? La nonna ha cresciuto Christine da sola. Ora è grande ed autonoma, pensi non ce la farà senza di te?- lui era insistente e sempre più vicino. La guardava come se aspettasse che lei cambiasse idea e dicesse di "SI".
Era così vicino, che lei non riusciva a guardarlo negli occhi, come se temesse che guardandolo, avesse dato le risposte che lui voleva, restando incantata di fronte a quello sguardo magnetico. Era sicura di amarlo, ma non era sicura di lasciare Christine per dei mesi. Non lo aveva mai fatto e non era capace. Il difficile era farlo capire a Shannon senza fargli intendere che lei era costretta ad una scelta tra lui e la figlia, anche se temporanea.
- Shannon, non insistere , ti prego, per il momento facciamo così. Tu parti, perchè hai detto che devi esssere a Las Vegas il 5 e poi vediamo come posso raggiungerti più in là. Ma tu sei sempre vissuto da solo, non è che cambiare di botto la tua vita di single, rovini il nostro rapporto?- lei cercò di essere pratica.
- E tu non credi che io mi sono stufato di essere single e sopportare mio fratello che delle volte è peggio di una moglie incazzata?- lui cercè di strapparle un sorriso, perchè Shannon era sempre così. Fare delle battute anche quando si affrontavano argomenti seri. E il suo scopo fu raggiunto, perchè Mary non potè fare a meno di ridere.
Si rivestirono e decisero di cenare fuori, visto che la nonna e Costance sarebbero tornate tardi. Era ancora il compleanno di Jared e Shannon voleva che la sera l'avessero passata in un bel ristorante, magari con Lucy, se a casa sua non era successo nulla.
Così si recarono da Jared e Christine, erano in cantina a suonare e lui si unì al loro piccolo show.
Naturalmente Jared lo accolse con le solite battute a cui tutti risero. Ormai Mary non si vergognava neanche, sapeva com'erano fatti e si era abituata.
Decisero di suonare un pò e poi si sarebbero recati da Lucy, sempre coi soliti accorgimenti, visto che per ora le cose a casa sua erano tranquille. Avrebbero passato il resto della sera a cena fuori, facendo promettere a Jared che si sarebbe ubriacato un pò, visto che era il suo compleanno.



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John alla fine arrivò a Bossier City. Era stanchissimo, ma deciso a trovare la casa di nonna Ruby. E casa di Mary, visto che erano accanto. Ci aveva vissuto anche lui, ma erano anni che non tornava e le cose erano un pò cambiate. Anche se quella cittadina restava quella di sempre, un paesino di provincia del Sud. Comunque non faticò a trovare la casa.
- Scendi!- ordinò a Linda.
- Devo proprio? - si lamentò lei.
- Certo che devi! Se trovo quello stronzo, stai un pò lontana che gli voglio alzare le mani, sono troppo incazzato!- John aveva parcheggiato sulla strada e alzava la voce.
Chiuse la macchina sbattendo forte lo sportello e si incamminò verso le due villette.


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Lucy era nervosa e fumava in continuazione.. Erano usciti tutti, tranne suo fratello Kris, il più grande. La cosa la rendeva sempre più nervosa e le sue mani tremavano leggermente.
- Non vai da nessuna parte tu?- gli chiese sgarbata. Non lo sopportava e non aveva nessunissima intenzione di nascondere la cosa.
- Cos'hai Lucy, ti dò fastidio forse? Se devi incontrarti con persone bastarde, è meglio che ti fermi, perchè ci penso io, lo sai!- la minacciò lui avvicinandosi con fare di comando.
- Tu non mi comandi e non mi dici chi posso vedere e chi no! Chi cazzo sei tu? Sei solo un fottuto stronzo!- Lucy urlò e si alzò di botto, facendo cadere la sedia all'indietro.
- Brutta sgualdr...- Kris si fermò per rispondere al cellulare che squillava nella sua tasca.
- Si? Cosa? ...- Kris, prima urlò e poi restò ad ascoltare in silenzio, Ogni tanto guardava Lucy e il suo sguardo era carico di odio. Lucy immaginò che quella telefonata non portava nulla di buono e corse a prendere il cellulare. Ma Kris glielo impedì.
La prese saldamente per un polso e la trascinò fuori.
- Ti faccio vedere io a te e quel bastardo! Ora tu vieni con me e vedrai il suo bel visino come glielo modifico!- Kris ringhiò queste parole a denti stretti.
Lucy urlava e si dimenava, ma non riuscì a svincolarsi dalla morsa d'acciaio che aveva suo fratello nelle mani, il quale la trascinò fino in macchina. Non poteva neanche avvisare Jared, perchè non aveva il telefono con se.


************************************


Shannon e Jared decisero che era ora di uscire. Finirono di deporre gli strumenti e salirono per mettere i cappotti. Era stata un bella serata dopotutto, l'avrebbero continuata sicuramente nel migliore dei modi.
Jared chiuse la porta e disse a Mary di andare a prendere Lucy in compagnia di Christine, per poi vedersi in un punto fuori Bossier. Christine non volle andare a cena con loro perchè si sarebbe sentita di troppo e sarebbe rimasta a cena da Holly.
Shannon abbracciò Christine da un lato e Mary da un altro e si incamminarono per il vialetto che portava in strada.
Erano felici e chiacchieravano spensierati, Jared cercava di chiudere la porta con difficoltà, forse non trovava la chiave giusta.
All'improvviso dal buio spuntò John, che appena vide i tre, abbracciati come in un quadretto felice, urlò come un pazzo.
- Brutto bastardo, lascia stare mia figlia!- John si avventò su Shannon colpendolo all'improvviso in faccia.
Shannon fu preso alla sprovvista e non reagì subito, ma dopo avere visto sanguinare la sua bocca, si gettò a capofitto su John.
- Brutto figlio di .....- Shannon reagì immediatamente con un pugno allo stomaco e John si piegò in due, non avendo neanche la forza di urlare.
Nel frattempo, da dietro giunse Kris , seguito di corsa da Linda che urlava a Jared di scappare, ma lui sorpreso dalla zuffa che era scoppiata neanche due secondi prima tra Shannon e John, fu preso in pieno da un pugno di Kris.
- Il mio naso!- urlò mettendosi le mani in faccia e sentendo subito il sangue colare. Al che seguì una zuffa stile Far- west, in cui volavano pugni e calci. Kris era quello più grosso ed era sicuramente l'osso più duro da combattere.
A un certo punto Christine cominciò a urlare "papà!" e sia John che Shannon si fermarono. Lucy era saltata sulle spalle del fratello per cercare di fermarlo, mentre Linda urlava a John di fermarsi perchè aveva riconosciuto i Leto che erano i componenti della sua band preferita.
- John, fermati! Stai picchiando Shannon Leto!- urlava cercando di prenderlo per un braccio.
- Vaffanculo, bastardo! Chi cazzo è? Non mi interessa, togliti Linda!- cercava di allontanarla.
Christine continuò a urlare arrabbiata, mentre Mary voleva chiamare la polizia.

La nonna e Costance arrivarono proprio in quel momento e vedendo che erano tutti insanguinati e con occhi neri si spaventarono.
- Ma cosa sta succedendo?- Costance era terrorizzata.
- Bastaaaa! Volete ascoltarmi?- Christine si piazzò in mezzo ai litiganti che per fortuna, si erano autodistrutti ed erano tutti acciacchiati e forse incosciamente felici che qualcuno li fermasse. Persino Kris, che aveva preso una ginocchiata in pieno sulle parti intime, da Jared,era zoppicante e malconcio.
- Statemi a sentire! Stasera vi state comportando TUTTI da persone incivili e folli. Mi avete deluso tutti quanti! Tu papà (puntando il dito verso John) sei andato alle Hawaii e ora vieni qui facendo il geloso. Cosa vuoi esattamente? Potevi parlarne, avresti fatto una figura migliore. Shannon, hai avuto le tue colpe nel passato e ora stai cercando di riscattarti, ma con le mani non si risolve nulla! Non sono un osso che due cani si contendono. Siete... siete una delusione, tutt'è due.- Christine cominciò a versare lacrime mentre parlava, i due uomini abbassarono lo sguardo senza dire nulla. Poi lei si rivolse verso Jared e Kris che si erano ammutoliti a loro volta.
- E voi due, a menarvi anche! Tu Kris non puoi comandare Lucy, ti rendi conto che tua sorella è un'adulta ormai? Se sbaglia è consapevole di quello che fa, non puoi venire qui e picchiare Jared per impergli di vedersi. Jared sa che ha sbagliato nel passato. Ma quelli che non hanno parlato, delle cose passate e hanno taciuto, ora non possono essere picchiati . Con la violenza non si cambiano i fatti! Siete...siete patetici, TUTTI!- Christine scappò via e lasciò tutti ammutoliti.
Kris se ne andò per primo senza dire nulla. John cercò di rincorrere Christine per parlare ed entrò in casa. Costance aiutò la nonna ad entrare che era sconvolta da quello che aveva visto.
Mary Ann e Shannon entrarono in silenzio.
Lucy restò con Jared ed entrò in casa con lui.
Alla fine John se ne andò tirandosi via Linda, non prima di avere detto a Shannon un "Ci risentiamo Leto!"
Jared e Shannon si ritrovarono seduti sul divano col ghiaccio nelle parti colpite.
Jared sul naso e Shannon sul labbro.
- Che bellissimo compleanno,eh?- Jared parlava col naso chiuso, visto che aveva perso del sangue e aveva il ghiaccio sopra.
- Taci! Mi hai portato qui per riposare...- Shannon faceva fatica a parlare. La sua bocca era grande come quella di un uomo di colore.
- Ma non hai un problema al labbro? Taci tu, semmai!- Jared lo guardò di traverso.
- Litigate anche così? Certo che siete unici, voi due. Piuttosto mi preoccupo per Christine. Ancora una volta è lei che ci va di mezzo.- Costance si passò le mani tra i capelli e si mostrò preoccupata per la nipote. Il suo unico pensiero era per lei.
- Vado io a parlare con lei.- Shannon si alzò e si precipitò per le scale. Non aspettò neanche il consenso di Mary Ann o della madre,decise e basta.
Bussò alla camera di Christine , ma non ottenendo risposta la chiamò.
- Chris, sono io , posso entrare?-
- Preferisco di no, ti prego.- lei era triste nel tono di voce.
- Solo un momento.- aprì la porta senza attendere la risposta ed entrò.
- Tu e Jared siete uguali, eh? Entrate senza che vi si da il permesso.- Chris parlò con la faccia sul cuscino. Era stesa sul letto a pancia in giù, il volto gonfio dalle lacrime e sul volto un'espressione triste.
- Chris, volevo chiederti scusa...- Shannon non rispose al suo commento, ma passò direttamente al dunque. Voleva creare un rapporto con lei, non distruggerlo per quello stronzo di John.
- E di cosa mi devi chiedere scusa, tu? Non è stata colpa tua in fondo! Scusa a te se ti ho offeso...- Chris si tirò sù e si sedette sul letto, lui era seduto accanto a lei.
- Pensavo....avevi detto che ti abbiamo deluso...- Shannon era confuso, non trovava le parole adatte ora che lei aveva cambiato idea su di lui.
- Di più John! Ha preferito passare il Natale con quell'oca alle Hawaii, poi gli dicono che tu sei qui, si precipita a tornare per alzarti le mani! Qualcuno di qui lo avrà chiamato. Come quelli che hanno chiamato Kris, che impiccioni gli abitanti di Bossier! Ma cosa ti ha fatto? Avevi la bocca carnosa, ora sembra che hai fatto il silicone!- Christine rise nel vedere la bocca di Shannon. Gli mise il dito sul taglio e lui trasalì.
- Ahia!- fu la risposta di Shannon.
- Ti fa male? Metti il ghiaccio.- Christine si preoccupò.
- Non fa niente. Dammi un abbraccio che mi passa.- lui allargò le braccia.
Christine lo abbracciò e restarono così per un pò. Lei si sorprese di come si sentiva sicura tra le sue braccia robuste, come una sensazione di protezione profonda. Sensazione molto strana, che con John non aveva mai provato.
Forse, pensò, i legami di sangue a volte sono come dei fili invisibili, che ci tengono uniti veramente.
Lei si staccò per prima da quell'abbraccio, poi lo guardo negli occhi e chiese :
- Posso... posso chiamarti papà?- la sua domanda fu timida, sottovoce, come se temesse a chiedere.
Shannon restò sorpreso. Non si aspettava una domanda del genere e non aveva la risposta pronta. Ma fu perchè era talmente felice di quella richiesta, che per l'emozione ammutolì.
Così lei lo scambiò per un rifiuto.
- Ma se non te la senti, non ti preoccupare, ti capisco...- lei cercò di non mostrare la delusione che provava.
- Ma... ma che dici? Io me la sento. Sono rimasto talmente sorpreso.... che non riuscivo a parlare. Sei sicura che te la senti tu, piuttosto, di chiamarmi...papà? Voglio dire, lo so che sono tuo padre naturale, però ti ha cresciuto quel cazz...ehm , John e quindi hai sempre chiamato lui così. Ora ne chiamerai due? - lui era confuso.
- E allora?Io a John gli voglio bene, ma voglio fargli pagare per un pò quello che ha combinato stasera. Che rissa che avete fatto! Siete degli stupidi!- Christine aveva già migliorato il suo umore.
- Già, mi ha colpito in pieno, all'inizio, ma le ho anche date!- Shannon fece lo spaccone e tirò dei pugni nell'aria, a vuoto.
- Sei fuso!- Christine rise.
- E io sono felice di vederti ridere.Posso chiederti una cosa?- chiese Shannon un pò curioso e titubante.
- Certo, dimmi!-
- Ma tu ci conoscevi da prima a me e Jared? Cioè... ci avevi mai sentiti? Ti piace la nostra musica?-
- Si, certo , vi conoscevo. Sono una Echelon.- ammise Christine.
- Non me lo hai detto, come mai?- Shannon faceva piccole domande per non turbarla. Non voleva sembrare invadente.
- La mamma non mi appoggiava molto in questo mio amore per voi. Ora capisco il perchè, ma non mi lasciava andare ai vostri concerti. Holly è venuta a due vostri concerti, io no. Me lo ha sempre vietato e non mi ha voluta mai accompagnare. Pazienza...- disse lei rassegnata. Shannon non chiese di più, vide la delusione nel suo volto.
- Lei aveva paura che noi ti vedevamo, se ci fosse stata lei con te, era anche peggio. Non pensarci più.- Shannon le sorrise.
- Ma perchè me lo chiedi?- lei era curiosa di sapere.
- Così... con la mamma parlavamo e il discorso è caduto sul fatto che tu ci conoscevi e mi meravigliava il fatto che tu non me lo avessi detto. Ho pensavo ti vergognavi di noi...o a dirlo.- Shannon accettò la sua spiegazione. Non voleva andare oltre.
- Perchè avrei dovuto vergognarmi? Sono orgogliosa di voi!- Christine lo abbracciò e Shannon quella sera dimenticò persino il taglio al labbro, che pulsava per il dolore.





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John aveva un occhio gonfio e nero. Linda provò a metterci una bistecca cruda , riciclata, in qualche modo, nella cucina dell'Hotel dove alloggiavano.
- Ahia!- si lamentò lui, al contatto della carne cruda sull'occhio, che lei cercava di appoggiare.
- Stai fermo! Ti sta bene. Questo perchè hai picchiato il batterista della mia band preferita. Che serata. Mi hai fatto venire fino a qui, un viaggio così lungo, per picchiare Shannon Leto? Che oltretutto ha dei muscoli nelle braccia con cui ti ha fatto un occhio nero! Sei uno stupido!- lei con la sua vocina stridula, lo rimproverò.
- Chi cazzo lo conosce, quel bastardo di merda! So solo che è un grandissimo stronzo. Ahia, Linda mi fai male, cazzo!- Lei mentre parlava di Shannon si arrabbiava e gli appoggiava in modo indelicato la carne sull'occhio, provocandogli dolore.
- John, vedi di farla finita, ok? Se sapevo che venivi qui per picchiare lui, non venivo neanche se mi sedavi!- per la prima volta Linda si ribellò. Butto la carne per terra e se ne andò in bagno, lasciando di stucco John.
Quel bastardo adesso, aveva pure traviato la sua donna. Lo odiava di più, adesso!


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L'indomani mattina la sveglia suonò presto e Shannon la cercò invano con la mano. Ma non era dalla parte di Mary?
Poi la trovò per spegnerla, si avvicinò nell'orecchio di lei, sussurandogli un "Buongiorno" nell'orecchio.
- Mmmhhh... la tua sveglia è decisamente migliore di quel suono di prima!- disse lei stiracciandosi.
- Ho un'idea...- lui le parlò con la voce bassa e cominciò ad accarezzarla.
- Ancora? Devo andare al lavoro, oggi, lo sai! Mi fai fare tardi!- cercò di ribellarsi lei, girandosi dall'altro lato e abbracciandosi al cuscino.
- Ma non "quella" idea! Un'altra... Che ne diresti se io e te ce ne andiamo in Messico per il Capodanno? Prenditi delle ferie, oggi parlane col tu capo.- Lui la accarezzava languido mentre parlava, le sue mani si intrufolavano dappertutto.
- Shannon sono stata in malattia dal 23 e chiedo le ferie appena rientro? Minimo mi licenziano! Ci provo e ti faccio sapere.- lei si alzò di botto e lui mise il broncio.
- Che faccio da solo tutto il giorno, aspettandoti?- si lamentò Shannon, incrociando le sue braccia muscolose sul petto.
- Suona la batteria, come hai sempre fatto! Quando tornavi per le vacanze, anche da ragazzo, non facevi che stare in cantina a suonare. Stai con Christine, suona con lei e tuo fratello.- gli suggerì lei.
Mary Ann si vestì in fretta e prima di andare al lavoro, passò da nonna Ruby.
Erano tutti lì a fare colazione.
Jared era serio e il naso non aveva nulla di rotto, ma gli faceva male.
- Ho deciso che io e Lucy andiamo in India per il Capodanno.- comunicò lui. Lucy era rimasta lì ed annuì.
- Oh... e come fai col lavoro? Non danno ferie così, senza preavviso, lo sai.- Mary restò sorpresa. Lavoravano nello Store musicale da anni e Lucy sembrava avesse dimenticato come funzionava.
- Chi cazzo se ne frega! Mi licenzio. Dopo mi trasferisco a Los Angeles con Jared! Vaffanculo ai miei familiari e a tutta Bossier! Scusa nonna Ruby...- disse Lucy rivolta a nonna Ruby,infine, credendo di averla offesa.
Mary la guardò a bocca aperta, queste decisioni repentine la sconvolgevano. Lei era abituata a pianificare le cose e Lucy era molto istintiva. Le ricordava Shannon e i suoi modi di agire.
- Quindi io ti ho fatto la stessa proposta, lei ha accettato in un batter d'occhio e tu no?- fu la conclusione di Shannon.
- Cosa? Anche tu?- Jared si rivolse al fratello.
- Si, ma lei sembra che non si riesca a staccare facilmente dalla Louisiana, vero Mary Ann?- Shannon guardò Mary, mentre sorseggiava il caffè.
Gli altri ammutolirono. La nonna preparava la colazione e Costance guardava un giornale, al solito.
- Ok, io vado al lavoro. Ho capito che alla fine, sono sempre io la colpevole!- Mary prese la borsa e il cappotto e fece per alzarsi.
- Ti accompagno!- Shannon la raggiunse ed uscirono.
- Ciao a tutti!- Christine entrò in cucina.
- Tesoro, fai la colazione.- la nonna le mise davanti i pancake appena fatti.
- Mamma e Shannon?- chiese lei , mentre versava lo sciroppo sui pancake.
- Sono andati via. Christine noi domani partiamo. - Jared mise al corrente Christine dei loro progetti.

La giornata Jared la passò al telefono per pianificare il viaggio, Shannon e Christine uscirono e passarono insieme da John.
Shannon decise di accompagnarla, per chiarire la sua posizione con l'uomo che l'aveva cresciuta.
Parlarono tanto e alla fine lui, mogio, chiese scusa, dapprima a Christine e dopo, con molta riluttanza, anche a Shannon .
Linda era felicissima di parlare con Shannon, gli raccontò che lei li adorava ed era stata anche a qualche loro concerto.
John non fu felice dell'ammirazione di Linda per Shannon, ma alla fine questo aveva trasformato il malumore di lei per averla trascinata lì, in una cosa positiva.
- Mi raccomando Christine, non dimenticarti di me!- disse alla fine tristemente John, rivolto alla figlia.
- Ma che dici? Tu resti comunque mio padre, colui che mi ha cresciuta. E se vuoi, vengo come prima a New York.- lei lo rassicurò.
- Certo che lo voglio,le cose non facciamole cambiare, ti prego.- lui l'abbracciò.
Si salutarono, John comunicò che sarebbero partiti e avrebbero passato il Capodanno a New York, se Christine voleva andare con loro, lui e Linda, sarebbe stato felice di passarlo con lei. Linda annuì, contenta che la cosa si era risolta.
Christine guardò Shannon che le suggerì di parlarne con la madre.
- Ok, parlatene e mi fate sapere, nel pomeriggio prenoto per il viaggio. Senza rancore Shannon!- Salutò Shannon con una pacca sulla spalla, che lui ricambiò.



********************************

La sera la passarono tutti a discutere. Jared e Lucy preparararono i bagagli per andare in India. Da lì sarebbero andati dritti per L.A.
A quanto pare Lucy aveva deciso di trasferirsi lì definitivamente, sia che la sua storia con Jared fosse continuata, sia che non avrebbe avuto epilogo. Sapeva come Jared fosse lunatico, per adesso sembrava stare bene con lei, ma era ben solida sui suoi pensieri. Era consapevole del fatto che non le avesse detto che l'amava, anzi, non credeva che lui fosse capace di amare, in realtà. Anche lui aveva avuto le sue batoste, durante gli ultimi 15 anni, per cui non si faceva illusioni di nessun tipo.
Shannon discusse con Mary il viaggio per il Messico e alla fine lei decise che sarebbe andata, a costo di litigare col suo capo per le ferie.
Lucy che si licenziava e lei che chiedeva le ferie, il Capo avrebbe sbattuto la testa al muro. Ma aveva deciso che avrebbe fatto di tutto per ottenerle. Christine, vista la situazione in cui tutti andavano via, chiese alla madre se poteva andare con John a New York ,mettendola al corrente della conversazione avuta in mattinata.
Lei fu d'accordo, in fondo non si potevano sciogliere dei legami all'improvviso, le cose sarebbero state sempre uguali, era meglio per tutti cercare di mantenerle tali.


Costance e la nonna in cucina erano tristi.
- Che c'è Costance?- chiese la nonna, vedendo che la figlia aveva lo sguardo basso.
- Stavo pensando a quello che è successo in pochi giorni. E' successo tutto così in fretta e in fretta sta per finire. Vanno tutti via!- disse lei mesta.
- Abbiamo passato il Natale insieme, era quello che volevamo. Tanti anni con questo segreto e adesso si è risolto tutto, per fortuna. Jared e Shannon erano arrivati single e finalmente non lo sono più. Tu quando parti?-
- Dopo Capodanno, mamma, non ti lascio da sola. Andiamo da tua sorella o vengono loro qui?-
- Decideremo!- disse la nonna con un sorriso, finalmente.








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Eccoci finalmente alla quasi conclusione di questa storia Natalizia. In effetti per i miei ritardi nell'aggiornare mi sono trascinata troppo.
Il prossimo sarà un epilogo. Ringrazio tutti quelli che mi seguono e mi recensiscono puntualmente.
Ho visto che la storia è stata seguita da molti, spero sia piaciuta.
Dopo mi dedicherò all'altra che è rimasta sospesa.
Ho messo delle cose che sono successe veramente ai Leto perchè mi divertiva collegare la realtà alla mia FF. Anche se è stata una cosa divertente, naturalmente rimane solo un gioco!
Vi auguro buona lettura con tutte le storie di questo sito meraviglioso che permette a chi vuole scrivere di trasmettere emozioni e chi vuole leggere di passare un pò di tempo a comprendere i filmini mentali degli altri!
Grazie di cuore a tutti!









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