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Autore: Momos    26/01/2012    2 recensioni
-hai un viso già visto, ma non ricordo dove, la stanchezza- disse Shannon
-ma no...è impossibile- risposi io preoccupata
-hai ragione, ora che la guardo bene l'ho già vista anche io- disse Tomo
-ragazzi ma non è possibile- risposi io, ero terrorizzata, tremavo
-ma tu sei la ragazza che è salita sul palco prima!- disse Jared urlando
-è vero, è proprio lei!- disse Shannon indicandomi
-e lui è il suo amico- disse Tomo indicandolo.
In pochi secondi li vidi in piedi, di fronte a noi, con le braccia incrociate e gli sguardi inquisitori.
-possiamo spiegarvi tutto- disse Alessio subito
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando mi svegliai il mattino dopo, mi sentivo strana.
-buongiorno- mi disse Shannon che era sdraiato accanto a me
-buongiorno a te- risposi io. Improvvisamente mi faceva un gran male la gola e rispondere a quella domanda aveva innescato un dolore atroce.
-sei senza voce, come mai?- mi chiese. Non ce la facevo a rispondere faceva troppo male, mi tirai su e feci spalluccie
-ti fa tanto male?- mi chiese ancora, io annuii. Shannon si avvicinò a me,  mi poggiò una mano sulla fronte e la ritirò via quasi subito.
-secondo me hai la febbre, scotti!- disse, io sbarrai gli occhi. Non potevo crederci, la febbre in piena estate? Così disperata mi ributtai giù
-Vado a cercare un termometro, torno subito- disse uscendo dalla stanza.
Avevo a disposizione pochi giorni per stare con loro e mi era venuta la febbre, "sfiga" pensai tra me e me. Dopo poco tornò Shan, si mise seduto accanto a me e mi passò il termometro. Mi rimisi seduta, posizionai il termometro e aspettammo in silenzio. Quando emesse quel suono in grado di innervosirmi, non feci in tempo a toglierlo che Shannon me lo prese dalle mani.
-38?! mettiti subito al letto, devi stare al caldo- mi disse dolcemente. Senza discutere mi rimisi giù imbronciata. Shan si sdraiò accanto a me, facendomi appoggiare come al solto la testa al suo petto.
-che cos'hai?- mi chiese mentre giocherellava con i miei capelli,
-ho la febbre, come faccio? Ora dovrò restare qui mentre voi uscite- risposi a fatica, prendendo spesso fiato.
-chi ti ha detto che io non rimanga qui con te?- mi rispose lui. La porta si aprì lentamente,
-Siete ancora al letto voi due?- urlò Jared entrando in camera seguito da Alessio e Tomo.
-Sty ha la febbre- rispose secco Shannon.
-come la febbre? Ma come può essere?- disse forte Jared, io sbuffai
-non è mica colpa sua- rispose Shannon,
-non ho detto questo- disse, poi si avvicinò a me -come ti senti?- mi chiese
-mi sento in colpa- risposi io a fatica, Shannon rise
-si sente in colpa perchè io le ho detto che rimango qui con lei e quindi non esco con voi, ma ancora non ha capito che è più importante lei che uscire a fare un giro- spiegò Shannon, Jared appoggiò la mano sulla mia fronte
-povera, chiamo un dottore così può darti una cura- disse premurosamente
-grazie, ma so cosa devo prendere, se uscite potete comprarmi uno sciroppo?- gli chiesi, Jared annuii e mi passò un foglio su cui ci scrissi il nome. Jared e Tomo uscirono dalla stanza, Alessio rimase lì fermo e silenzioso. Io risi piano
-Ale, me lo dai un abbraccio? Magari guarisco- dissi alzandomi dal letto, lui si avvicinò e mi strinse in un forte abbraccio. -ci speravo- mi sussurrò.
Poi salutò Shannon e uscì dalla stanza.

Passai tutta la giornata tra le braccia di Shannon a dormire. Ero al caldo ma soprattutto ero serena. Di solito quando avevo la febbre ero sola in casa, con una coperta, una scatola di fazzoletti e una bella pila di film.
Shannon non parlava, ogni tanto appoggiava la mano sulla fronte per sentire se mi era salita la febbre ma non diceva nulla.
-Shan- dissi con la bocca impastata dal sonno, lui si voltò a guardarmi -sei bellissimo- dissi io. Forse la febbre stava salendo e iniziavo a dire cose che avevo dentro senza alcun controllo o forse la sua presenza mi rendeva una persona diversa.
-sei tu quella bella- mi rispose lui dandomi un bacio sulla guancia.
-da piccola non mi piacevo perchè ero grassottella, ora non mi piaccio perchè non sono più bambina- risposi, lui mi strinse forte
-vorresti tornare bambina?- mi chiese, io annuii -non posso ridarti il tempo, ma posso regalarti qualche sorriso che forse per troppo tempo nessuno ti ha donato- mi sussurrò lui.
-ma io non ho nulla da darti in cambio- risposi tossendo,
-stammi vicina, chiedo solo questo- mi disse lui -promesso?-
-promesso- risposi piano. Mi tirai un pò su, quanto necessario per guardarlo negli occhi e suggelare quella promessa con un bacio.
-pensavo scherzassi l'altra mattina- sentii urlare Alessio e quasi nello stesso momento il rumore di una porta sbattuta. Guardai Shannon, lui annuì semplicemente, così mi alzai dal letto e corsi fuori. Alessio era seduto a terra, nel corridoio. Mi avvicinai lentamente, e mi misi seduta con lui.
-te ne vai per favore!?- mi disse lui serio
-se tu mi dici cos'hai- risposi io.
-ho detto che non ho niente- mi rispose lui con lo stesso tono
-adesso basta, è l'ultima volta che te lo chiedo, cos'hai?- urlai con quel filo di voce che mi era rimasta, la gola mi bruciava ma non mi importava lo vedevo triste e non volevo.
-c'è che...- si alzò in piedi e si mise di fronte a me così alzai lo sguardo
-allora? Vuoi dirmi cos'hai? Non voglio vederti così- gli dissi piano, lui mi tese la mano, io l'afferrai e mi tirai su. Non lasciò la mia mano ma mi tirò a se per stringermi in un abbraccio.
-c'è che provo qualcosa per te, c'è che ogni volta che ti guardo il mio cuore scoppia, c'è che ti cerco da così tanto tempo che ora non voglio vederti con un altro, c'è che mi è difficile entrare tutte le mattina in camera e vederti dormire abbracciata a Shannon- disse lui continuando a tenermi stretta
-ed era tanto difficile dirlo?- risposi io piano,
-è difficile per me, perchè so che tu..insomma con Shannon- mi disse lui con una frase abbastanza sgrammaticata, sciolse l'abbraccio e si rimise seduto e io accanto a lui
-io non voglio vederti così, non voglio che ti rovini questa meravigliosa esperienza per me, credimi non ne vale la pena- gli dissi
-Shan ti piace davvero eh?- mi chiese lui
-molto- risposi piano, abbassai lo sguardo -è una strana sensazione, mi sento strana quando sono accanto a lui, mi sento protetta, capita, è come al concerto quando siamo saliti sul palco, non ti sentivi le farfalle nello stomaco? La sensazione è la stessa ogni volta che sono con lui- risposi guardando nel vuoto. Alessio rise un pò,
-prometto che non mi metterò mai tra voi due, tu sei felice e a me sta bene anche se non sono io la persona che ti fa sorridere- mi disse malinconico
-non c'è bisogno di provare un sentimento per rendere felice una persona, tu mi rendi felice, sei un amico anzi sei l'unico amico che ho, puoi non rendermi felice?- gli risposi alzandomi. Lui rise, mi abbracciò piano e mi prese sotto braccio. Aprii la porta della stanza da letto e mi fece entrare
-Shan, è sana e salva. Giuro, non le ho fatto niente- disse ridendo
-grazie Ale, ma mi fido di te tranquillo- rispose Shan allegro. Alessio ci salutò prima di chiudersi la porta alle spalle.
-hai sentito qualcosa?- gli chiesi subito rossa in viso, ma il rossore della timidezza poteva confondersi con il rossore della febbre così non mi preoccupai molto
-ho sentito tutto- rispose lui ridendo piano,
-ah bene- risposi io guardando in aria
-e così senti le farfalle nello stomaco eh?- disse lui prendendomi in giro
-smettila scemo- risposi ridendo, mi sdraia sul letto esausta. Shannon si mise seduto sulle mie gambe e mi tirò su la canottiera -che fai?!- chiesi
-voglio sentire il suono delle ali delle farfalle- mi rispose appoggiando l'orecchio sulla mia pancia
-le senti?- gli chiesi ridendo, lui alzò lo sguardo
-sono tantissime- mi rispose. Poi iniziò a regalarmi tanti piccoli baci sulla pancia. Mi sentivo i brividi ovunque.
-posso?- mi chiese lui tirandomi via la maglia
-puoi puoi- risposi io ridendo.


   
 
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