V
Bad
news, Hogwarts
La sua
prima colazione da quando era tornata ad Hogwarts aveva portato con
sé la prima
brutta notizia della stagione. No, Rose non si riferiva
all’orario scolastico
decisamente opinabile – due ore di Trasfigurazione Avanzata e
due ore di
Pozioni il lunedì mattina come buongiorno – ma
alla posta. L’articolo in prima
pagina della Gazzetta del Profeta parlava di avvistamenti di Babbani
armati
nelle zone attorno ad Hogsmeade. Erano stati Obliviati, ovviamente, e
rispediti
a casa, ancora più ovvio. Ma secondo lei qualche notizia era
stata insabbiata
visto che l’articolo, firmato Rita Skeeter, diceva una cosa
molto strana e
particolare: “Il Ministero non ha voluto rilasciare ulteriori
dichiarazioni in
merito. Perché quelli che loro hanno definito
‘turisti americani’ giravano
armati proprio nei pressi di una della cittadine magiche più
importanti del
paese? Gli abitanti di Hogsmeade e gli alunni di Hogwarts –
ricordiamo che si
trova nei pressi nel villaggio e che l’anno scolastico
è iniziato esattamente
ieri, data dell’avvistamento – meritano una
spiegazione in più a quella
inconcludente rilasciata dal Ministro stesso.”
Rose aveva
visto la prima pattuglia Auror dalla finestra della sua camerata nella
torre di
Grifondoro e poi di nuovo a colazione. Un gruppo scelto pattugliava i
dintorni
della Foresta e un altro l’interno del castello, con un
occhio di riguardo ai
passaggi segreti che lei aveva scoperto grazie a James e alla sua mappa
speciale un anno che lui aveva deciso di portarla con sé in
una gita ad
Hogsmeade fuori programma.
« C’è
scritto qualcosa di interessante? » le chiese James impegnato
a ingurgitare più
bacon possibile. Erano anni che si sfidava tacitamente con Hugo a chi
si
strozzasse prima. Rose annuì, grave, e passò la
sua copia del giornale al
cugino. James si strozzò leggendo la notizia e Hugo, di
fronte a lui, esultò
per aver vinto anche quella volta.
« Cosa
significa? » chiese James. « Perché dei
Babbani avrebbero dovuto trovarsi nei
pressi di Hogsmeade se ancora non sanno della nostra esistenza?
»
« Bella domanda, Jamie. Me ne compiaccio »
replicò Rose sarcastica, molto più
di quanto avesse voluto in realtà. Rose alzò lo
sguardo verso il tavolo di
Serpeverde e notò subito che Albus aveva la testa nascosta
dietro al giornale,
stranamente sveglio, mentre Scorpius teneva banco con un gruppo di
altri
ragazzi. Rose poteva immaginare benissimo di cosa stesse parlando. In
quegli
anni di scuola, il ragazzo aveva mantenuto un profilo molto basso, si
divertiva
ad atteggiarsi ad amico di tutti, ma lei aveva sempre saputo che
nascondeva un
lato molto più oscuro di quanto volesse dare a vedere.
Albus, in quelle rare
occasioni in cui parlavano, le aveva raccontato che i pregiudizi nelle
antiche
famiglie resistevano ancora, ma che i loro componenti non erano
così sciocchi
da parlarne apertamente. La notizia dell’avvistamento aveva
sicuramente donato
un po’ di coraggio ai membri delle famiglie Purosangue e
sicuramente Scorpius
era uscito dall’armadio mostrando ai suoi compagni le sue
vere ideologie. Rose
si era già pentita di averlo frequentato di nascosto per
metà dell’anno prima.
Quegli incontri fugaci nella vecchia aula di Divinazione le avevano
lasciato un
po’ di malinconia, sì, ma era abbastanza grande
per non lasciarsi sopraffare da
essa.
La piccola
Lily, seduta poco lontano da lei, fissava Malfoy come se non ci fosse
stato
niente di più bello al mondo.
Rose scosse
la testa sperando di non essere stata anche lei così stupida
l’anno prima.
«
Se
l’incantesimo che allontana i Babbani e fa vedere loro
Hogwarts come un
castello in rovina tiene, non dovremmo correre rischi »
aggiunse, tenendo per
sé che se i Babbani in questione erano aiutati da dei maghi,
i rischi li
avrebbe corsi eccome. Sperò che James fosse abbastanza
ingenuo da crederle.
« E tu come
fai a sapere tutto questo? » le chiese James.
« Ho letto
Storia di Hogwarts sotto costrizione » confessò
Rose stringendosi nelle spalle.
Era la prima volta che sperava che quella lettura potesse esserle
più utile che
a livello teorico.
« Ho un’idea
» iniziò Lily. Distolse per la prima volta la sua
attenzione da Scorpius Malfoy
e guardò suo fratello maggiore dritto negli occhi, sotto lo
sguardo perplesso
di Rose. Era universalmente risaputo che le fantastiche idee di Lily
non
meritavano affatto di essere prese in considerazione. «
Voglio fare i provini
per diventare Cercatrice ».
Rose sgranò
gli occhi. Aveva sempre creduto che la cugina fosse l’unica
figlia di Harry
Potter ad essersi salvata dal tarlo genetico per i guai e le idiozie
della
famiglia Potter, ma si dovette subito ricredere.
« Dimmi che
non lo fai per quello »
la supplicò. Lei
e Scorpius non si erano più rivolti la parola
dall’ultimo incontro nell’aula di
Divinazione, perciò non si poté esimere dal
caricare “quello” si più disgusto
possibile.
Lily giustamente tacque. In fin dei conti non poteva ribattere in alcun
modo.
*
«
Mio padre lavora al Ministero. È un indicibile »
stava dicendo Scorpius
anticipando la domanda di Drys Leikos. « So che il caso
è stato insabbiato per
questo. E ovviamente ci saresti potuto arrivare da solo leggendo
attentamente
quello che Rita Skeeter ha scritto. È impossibile che dei
Babbani siano
arrivati fino ad Hogsmeade da soli. O sono stati aiutati da qualcuno
che
conosce il mondo della magia o ne fa addirittura parte, o hanno una
qualche
informazione su di noi » concluse facendo spallucce.
Drys,
uno strano Serpeverde del loro stesso anno che solo la sera prima aveva
presenziato alla cena in Sala Grande in quelli che tutti pensavano
fossero
abiti femminili, annuì, convinto.
«
Mia madre non ne sarà affatto contenta e magari
riuscirò a convincerla a
portarmi via da qui e ad iscrivermi a quella scuola di moda Babbana
».
Scorpius
lo fissò, inarcando un sopracciglio. Non era convinto che il
ragionamento del
ragazzo fosse coerente. Perché la madre avrebbe dovuto
portarlo via da Hogwarts
e spedirlo tra i Babbani? Gli sfuggiva la logica di tutto
ciò, ma si guardò
bene dal farglielo presente.
«
Penso abbia ragione il padre di Scorpius. È ovvio che ci
stanno nascondendo
qualcosa » disse Albus riemergendo da dietro alla copia della
Gazzetta inviata
da Draco Malfoy al figlio.
«
L’ho sempre detto che la caccia ai Babbani dovrebbe essere
legalizzata ».
Albus
scosse la testa pensando che forse Scorpius passava troppo tempo in
compagnia
del ritratto dei suoi avi a Malfoy Manor. Un po’ di compagnia
diversa non gli
avrebbe fatto sicuramente male.
*
Harry
Potter non era mai stato così preoccupato per
l’incolumità dei suoi figli prima
di allora. Aveva sempre reputato Hogwarts come un porto sicuro,
un’oasi di tranquillità,
lontana anni luce dai problemi del mondo, nonostante la battaglia che
si era
svolta lì. In quel tempo di pace che stava durando da
più di vent’anni non si
era mai posto il problema di dover organizzare una pattuglia di
sicurezza, né
per il castello, né per il villaggio. Aveva radunato dei
membri scelti tra
Auror in un batter d’occhio. La sicurezza dei maghi non era
loro compito, ma la
possibilità che un mago oscuro si aggirasse di nuovo tra
loro e che avesse
contatti tra i Babbani era fin troppo concreta. Non voleva problemi di
alcun
tipo, perciò aveva tagliato la testa al toro e, non appena
aveva ricevuto il
nullaosta da parte del Ministro, aveva inviato due pattuglie Auror in
Scozia a
presidiare i confini magici e una squadra di Spezzaincantesimi a
verificare che
le protezioni magiche del Castello tenessero ancora. La magia dei
Fondatori si
era spezzata con la distruzione della quasi totalità delle
mura più di
vent’anni prima durante la famosa “Battaglia di
Hogwarts” e gli incantesimi
andavano rifatti periodicamente. Solitamente era compito degli
insegnanti della
scuola, ma un aiuto esterno specializzato era sempre gradito.
Harry era
stato in riunione con i suoi non appena il giornale era arrivato dal
reparto
degli Affari Interni e aveva come l’impressione che
l’articolo fosse stato
censurato per non creare il panico. Così, preoccupato e
nervoso, si stava
recando in riunione con alcune delle più alte cariche del
Ministero per
definire i dettagli che i giornali non erano stati autorizzati a
riferire. E, a
detta di Harry, i dettagli erano decisamente parecchi.
Con un sospiro, aprì la porta della sala riunioni.
se c'è ancora qualcuno che mi segue, sappiate che sono
mortificatissima ç_ç Vi ho fatto aspettare
così tanto per una schifezzuola del genere
ç_ç mi spiace ragazziiiiii. *piange* Dal prossimo
capitolo - e un po' anche in questo - cominceranno ad esserci sempre
più spunti presi da The Doors of Perception. Vi informo che
in questo periodo non mi sono lasciata ammuffire in un angolino, ma
l'ho plottata nei dettagli u.u ancora non mi è chiara la
fine, ma ho già buona parte della trama definita sulla
moleskine u.u
Ora, boh. Non so che dire. Sto strisciano ai vostri piedi chiedendo
perdono ç_ç
Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo corto, ma con qualche
nuovo mistero U.U
Un bacione,
Pixie <3