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Autore: Alessandra    27/01/2012    9 recensioni
Draco Malfoy è deluso dalla vita, ma soprattutto, deluso dalle donne.
Però Malfoy non sa che le donne non sono tutte uguali...
Una situazione particolare gli insegnerà ad andare ben oltre le apparenze.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ron Weasley, Theodore Nott | Coppie: Blaise/Pansy, Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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                                    D. come Draco, M. come Misogino    Cap. 29°


Hermione portò istintivamente una mano alla bocca.
La sua più grande paura si era appena concretizzata davanti ai suoi occhi, e nel modo peggiore.
Ron la stava fissando, pallido come non mai, con uno sguardo vuoto. Fissava lei, ma era come se non la vedesse realmente.
- Ron, io... - iniziò Hermione, dopo alcuni secondi di silenzio assordante.
Dopo il primo attimo di shock totale, Ron mise a fuoco il viso preoccupato della ragazza.
- Non dire niente... - sussurrò, ancora senza fiato.
Poi, una grande collera si fece largo in lui.
Lo sguardo che le lanciò, un misto di rabbia e delusione, le gelò il sangue nelle vene.
- R... Ron, mi dispiace così tanto! - sussurrò Hermione, avvicinandosi a lui con gli occhi lucidi.
Ron arretrò fino alla porta, mettendo distanza tra loro - Ti ho detto di TACERE, Hermione! - le urlò, costringendola a fermarsi.
Hermione lo fissò, mortificata ed affranta, mentre lottava con se stessa per non piangere di fronte a Ron e, soprattutto, davanti a Malfoy.
Draco Malfoy... per un attimo Hermione si era persino dimenticata di lui.
Eppure era immobile e silenzioso proprio dietro le sue spalle.
Strano, per un tipo zelante come lui.
Hermione non poteva vedere la sua espressione in quel momento e, da una parte, ne fu sollevata.
Essere l'artefice nella sconfitta peggiore per Ron da parte di Malfoy e leggere gioia nei suoi occhi, sarebbe stato troppo.
A causa sua, Ron l'avrebbe odiata per sempre.
Sì, era meglio per lei non sapere.
- Sai, Hermione... - iniziò Ron, riportando l'attenzione della ragazza su di lui.
Adesso si era voltato verso la porta, incapace di guardarla. Ma la sua voce risultò comunque più pacata, anche se trasparì ugualmente rabbia e frustrazione.
- Visto che mi sentivo molto meglio avevo deciso di raggiungerti a lezione, per parlarti del discorso che abbiamo interrotto in infermeria.
Il cuore di Hermione perse un battito.

- Mi piaci, Hermione, mi sei sempre piaciuta, solo che non ho mai avuto il coraggio di dirtelo.

Cosa gli aveva fatto?
Si sentì un mostro.
Ron strinse i pugni con tanta forza da conficcarsi le unghie nella carne - Ma a quanto pare... - Continuò, con voce ferita - ... ho sbagliato a maledire Madama Chips per avermi costretto a portare le lenzuola in lavanderia prima di andare in classe. Se non fosse stato per lei, non avrei mai scoperto quanto bugiarda tu potessi essere. Ed io idiota che ti ho anche confessato i miei sentimenti! - disse, tutto d'un fiato e con le orecchie paonazze.
Hermione singhiozzò sommessamente.
- Weasley, dunque, si è dichiarato ? - pensò Malfoy, spostando lo sguardo su Hermione.
Non riuscì a non chiedersi cosa avesse provato la Granger in quel momento.
Ron mise una mano sulla maniglia, ma non aprì la porta.
- Per quanto tempo ancora mi avresti preso in giro? - disse, a denti stretti.
- Ron, io non volevo... - pigolò Hermione, con le lacrime agli occhi - Mi dispiace che tu l'abbia scoperto così... ma non volevo prenderti in giro...io... io non sapevo come dirtelo.
A quelle parole, Ron si girò come una furia - SMETTILA DI MENTIRE! - le urlò, facendola arretrare dalla paura.
- Io pensavo di essere corrisposto da te, invece tu te la spassavi alle nostre spalle con questa Serpe schifosa.
Finalmente Ron posò lo sguardo sulla causa di tutti i suoi problemi.
Malfoy, ormai in piedi, ricambiò il suo sguardo senza alcuna remora.
- TU... Ma certo! - tuonò.
- Cosa le hai fatto?
Si voltò a guardare la ragazza cercando di capire se fosse sotto Imperio.
Ma quando la guardò in viso e vide le lacrime di Hermione scendere prepotentemente sulle guance, Ron convenne tristemente che non avrebbe pianto se fosse stata maledetta... allora sicuramente Malfoy aveva usato qualche altra cosa per costringerla a baciarlo. DOVEVA essere per forza questo il motivo.
- Che filtro le hai dato? - gli chiese subito, facendo un passo verso il ragazzo con uno sguardo inferocito.
- Dimmelo!
Malfoy sospirò.
- Nessun filtro, Weasley. Mi dispiace per te.
Ron strinse i pugni.
- STAI MENTENDO!!! - tuonò nuovamente.
Malfoy si passò una mano fra i capelli.
Si sentiva strano.
Quella per lui doveva essere la più succulenta delle rivincite che da anni aveva promesso ai suoi nemici Grifondoro.
Ed invece non riusciva a gioirne.
Vedere Weasley perdere la testa in quel modo gli aveva ricordato per un momento se stesso.
E la cosa non gli era piaciuta per niente.
- No, è la verità. - disse nuovamente con voce calma e controllata, incrociando le braccia - Puoi chiederlo direttamente a lei se vuoi...
Hermione abbassò lo sguardo sotto quello furioso di Ron.
- E' vero, Ron. - disse, asciugandosi gli occhi con la manica della divisa.
- Non sono sotto l'influsso di niente... l'ho baciato perché lo volevo io.
Ci fu un attimo interminabile in cui Ron la guardò fisso negli occhi. Il dolore che Hermione lesse, le fece stringere il cuore dal dispiacere.
Poi, senza dire una parola, si voltò ed aprì la porta della lavanderia.
- Torno in infermeria. - Annunciò - Mi è tornato il mal di pancia.
Hermione allungò il braccio verso di lui - Ron, aspetta... - disse, cercando di non farlo andare via.
Ma Ron la bloccò con un gesto della mano.
- Hermione... - iniziò con voce sofferente, senza guardarla negli occhi - Non rivolgermi mai più la parola.
La Grifondoro impallidì.
- Non ti voglio più nella mia vita.
Detto questo, Ron uscì sbattendo la porta con la stessa rabbia con la quale aveva appena chiuso ogni rapporto con una delle persone più importanti della sua vita.


- Ehi, Pansy! - disse Blaise, non appena la lezione di Erbologia fu terminata.
La ragazza si fermò, facendosi superare dai compagni, che lentamente stavano uscendo dalla serra.
- Hai notato chi non è venuto a lezione ? - le sussurrò Blaise, non appena riuscì ad affiancarla.
- Sì, Draco... - rispose lei con un'espressione scocciata.
- Esatto! - disse il ragazzo, incamminandosi per ultimo con la compagna, in modo da poter parlare in santa pace.
- E sai chi prima mi ha detto una cosa interessante ? - continuò lui, con un'espressione malvagia.
Pansy lo guardò un po' incuriosita.
- No, di chi parli?
- Tiger.
La ragazza lo fissò, sorpresa - Da quando Tiger ti viene a raccontare delle cose?
Blaise sorrise - Beh... non l'ha proprio raccontato a me, diciamo che ne parlava con Goyle ed io ero proprio dietro di loro.
- E cosa dicevano di così importante quei due stupidi? - chiese Pansy, lanciando un'occhiata perplessa ai due compagni che li precedevano di qualche metro.
Ghignando compiaciuto, Blaise le spiegò nel dettaglio tutto quello che aveva detto Tiger a proposito dell'incontro tra la Granger, Weasley e Malfoy quella stessa mattina.
E di come Draco avesse volutamente lasciato andare i due Grifondoro, anche se Weasley li aveva insultati.
Quando Blaise terminò Pansy non potè far altro che fissarlo a bocca aperta.
- E' impossibile... non sembra neanche più lui... - asserì sconvolta - Fino a qualche tempo fa non avrebbe mai fatto una cosa del genere ... E' tutta colpa di quella sudicia Mezzosangue.
Blaise fece una faccia seccata, il punto per lui era un altro.
- Però tutto questo ci svela anche una cosa... - disse, mettendole un braccio intorno alle spalle.
- Cosa?
- Che uno di loro due potrebbe avere le foto.
Blaise non aveva fatto parola neanche con Pansy sull'esistenza del suo diario.
Anche se sicuramente era in mano nemica, non aveva ritenuto necessario che anche lei sapesse. Con il rischio poi che scoprisse il vero motivo per cui aveva accettato di aiutarla con Malfoy.
Senza contare che aveva già deciso di cancellare ogni ricordo di chiunque lo avesse letto, il fatto che fosse illegale e pericoloso non lo aveva impensierito minimamente.
- Da quello che dici, deduco che stamattina tu non le abbia trovate in camera di Draco e Nott. - disse la Serpeverde, accigliata.
Zabini la guardò storto, fermandosi davanti alle scale che portavano ai sotterranei.
- E' stato un buco nell'acqua, ma era abbastanza prevedibile visto che questi trucchetti sono la specialità di Nott.
Pansy fece una faccia confusa.
- Aspetta, Blaise... - iniziò, incrociando le braccia - Se sei così sicuro che le foto le abbia prese Nott, perchè dovrebbero averle quei Grifondoro? Non ho mai visto Theodore insieme ad uno di loro.
Blaise ghignò della sua ottusità - Io invece sono convinto che le abbia date alla Granger in qualche maniera... magari grazie al nostro amato Draco.
- Cosa? Quindi Draco adesso saprebbe tutto? - chiese Pansy, con una nota di paura nella voce.
Blaise ci pensò su.
Per come lo conosceva, se Draco avesse realmente scoperto del ricatto, sicuramente sarebbe corso da lui a picchiarlo o maledirlo.
Anche se era altresì vero, che il Draco che aveva conosciuto lui non si sarebbe mai interessato ad una sporca Mezzosangue come la Granger.
- Non lo so. - rispose alla compagna, fissandola seriamente.
- Per questo dovrò mettere in atto il mio piano B.
- Eh? - squittì la ragazza con una faccia sorpresa - Hai un piano B ?
- Ovviamente Pansy ! - rispose lui, schioccando la lingua. Per chi lo aveva preso quella stupida?
- Ci sto lavorando da due settimane ormai.
Gli occhi di Pansy ormai erano grossi come due galeoni.
- Di che si tratta? - chiese con impazienza.
Blaise si guardò intorno, per essere sicuro che nessuno li stesse spiando, soprattutto Nott.
- Ti dirò tutto, ma mi servirà il tuo aiuto con Weasley.
- Con Weasley? - Pansy fece una faccia scura.
- Sì, ti avevo già spiegato il tuo compito con lui, anche se non ti avevo detto a cosa sarebbe servito.
Pansy arricciò il naso - E' vero ma Weasley mi odia, come lo detesto anche io dopotutto. Pensavo di potermi avvicinare a lui seducendolo, ma non ci sono riuscita... di questo passo non riuscirò mai a fare ciò che mi hai chiesto.
Lo sguardo di Blaise cambiò radicalmente.
Con uno scatto le afferrò il polso in malo modo - Invece ci riuscirai stasera stessa, con la forza se necessario... - disse con voce dura e decisa.
Pansy si sentì in soggezione sotto lo sguardo del compagno; la stava fissando con uno sguardo da folle.
- V-Va bene... - disse meccanicamente - Durante la ronda di stasera non fallirò.
Blaise sembrò soddisfatto, la lasciò andare ed iniziò a scendere le scale in silenzio.
Pansy tirò un sospiro di sollievo, massaggiandosi il polso.
Che gli era preso?
Per un attimo Blaise le aveva fatto davvero paura.


- Dove credi di andare? - Draco si parò davanti ad Hermione con uno sguardo intimidatorio.
La ragazza si mise la borsa a tracolla e cercò di superarlo per aprire la porta della lavanderia, aveva gli occhi rossi di pianto e lui detestava vederla in quello stato.
- Vado da Ron - ripose lei trafelata, sfuggendo al suo sguardo.
- Non l'hai sentito ? - le sibilò Malfoy, contrariato - Non credo che abbia molta voglia di parlarti adesso.
A quelle parole Hermione si bloccò, guardandolo a bocca aperta.
- Ma io devo spiegargli tutto, non posso perderlo così... senza fare nulla.
Una stilettata di gelosia colpì il Serpeverde.
- E così siete solamente amici e Weasley non è innamorato di te, eh? - disse, riferendosi alla dichiarazione.
Il suo tono ironico non piacque per niente ad Hermione.
- Malfoy, non iniziare adesso...
Per la seconda volta cercò di superarlo ma, senza neanche accorgersene, si ritrovò con le spalle al muro e le forti braccia di Malfoy che le ostruivano ogni possibile via di fuga.
- Non darmi ordini, Granger - le sussurrò lui a fior di labbra, sentendo una gran rabbia pervaderlo. Insieme ad un desiderio selvaggio di strappare ad Hermione tutti i vestiti di dosso e farla sua su quelle candite lenzuola.
- Non andrai da lui, non oggi almeno.
Hermione cercò di divincolarsi.
- Lasciami Malfoy, mi stai facendo male! - si lamentò invano. Ma, per tutta risposta, la presa sulle sue braccia si fece più intensa.
- E cosa vorresti dirgli di diverso da prima? Sentiamo... - ringhiò lui, guardandola negli occhi.
- Che è stato solo un errore con me e che ci hai ripensato?
Quella frase le fece dilatare gli occhi per lo stupore.
- Eh?
Che diavolo stava dicendo Malfoy? E cos'era quel tono con cui le si stava rivolgendo? Non sembrava infastidito o ironico.
Aveva persino percepito una nota di ansia mista a rassegnazione e rabbia nella sua voce. Ma forse se l'era solo immaginato...
Il Serpeverde però non aspettò neanche una sua risposta.
- Cosa hai provato quando si è dichiarato? - le chiese, spiazzandola completamente.
Ci fu un attimo di silenzio in cui i due ragazzi si guardarono negli occhi.
Alla fine Draco non era riuscito a non farle quella domanda. Doveva sapere a tutti costi.
- Io... - tentennò lei, sentendosi più confusa che mai.
- Dimmi cosa hai provato, Hermione... - la incalzò nuovamente con voce roca.
Alla ragazza mancò il fiato.
Malfoy l'aveva appena chiamata per nome!!! E non l'aveva fatto per fare un torto a qualcuno, come invece era successo in passato.
Erano soli. Lei e lui. Nessun altro.
Ma l'aveva comunque chiamata per nome.
Lo fissò, imbarazzata da morire.
- Ero confusa e terrorizzata all'idea di perdere la sua amicizia... ecco cosa ho provato! - rispose, cercando di riassumere quel mare di emozioni che in quel momento vorticavano nella sua testa, chiedendosi oltretutto se Malfoy stesso si fosse accorto di come l'avesse chiamata.
- Tengo molto a Ron, ma non nel modo in cui credi te. E' il mio migliore amico, e l'ho ferito davvero molto oggi - abbassò lo sguardo, addolorata.
- Probabilmente non mi perdonerà mai. Ma almeno devo spiegargli com'è andata veramente. Glielo devo, lo capisci? finì, con voce affranta.
Draco sospirò, sentirla parlare con quella voce ferita era straziante.
- Mi sto fidando di te... - disse a mezza bocca, mozzandole il respiro.
- Spero solo che un giorno non me ne dovrò pentire.
Il cuore della ragazza accellerò di colpo, mentre sentiva la presa di lui allentarsi, prima di lasciarla libera del tutto.
- Grazie... - Hermione gli sorrise, con gli occhi lucidi.
Fece qualche passo verso la porta, prima di fermarsi nuovamente.
- Cos'è... - disse Draco, con un sorrisetto impertinente - Hai già cambiato idea?
- No. - sussurrò lei, senza neanche voltarsi.
- Mi sono solo ricordata che anche io ho una cosa da chiederti prima di andare.
- Ah sì? - disse Malfoy - Cosa sarebbe?
La ragazza fece un bel respiro.
- Cosa c'è stato veramente tra te e la Parkinson? - esordì, prima che la sua razionalità le imponesse di tacere.
Draco sgranò gli occhi, regalandole uno sguardo sorpreso che però lei non potè vedere.
Quella Mezzosangue riusciva davvero a stupirlo come nessun'altro.
Perché mai gli stava chiedendo una cosa del genere in quel momento ?
- Cosa provavi veramente per lei? - gli chiese nuovamente Hermione, mal interpretando il suo silenzio.
Malfoy incrociò le braccia. Il suo sorrisetto era sparito totalmente.
- Solitamente, quando si fa una domanda e si vuole una risposta, è buona educazione guardare in faccia il proprio interlocutore. Quindi voltati, o non l'avrai.
Non percependo alcuna ironia nella sua voce, Hermione si voltò con il cuore in gola.
Cosa aveva fatto? Perché non era stata zitta?
In quel momento non era più così sicura di volerlo sapere.
Ma affrontò ugualmente lo sguardo glaciale del Serpeverde.
- Ora va molto meglio... - disse Malfoy, con uno sguardo indecifrabile.
Hermione sospirò - Ora puoi rispondermi.
- E ti prego di essere sincero, perché anche io mi sto fidando di te...
Quelle parole colpirono Malfoy più di quanto apparentemente non diede a vedere.
- Vuoi sapere se ero innamorato di lei, per caso? - le chiese seriamente.
Hermione annuì, mordendosi un labbro.
- La risposta è No. - disse lui, con voce decisa.
Ma la ragazza non si sentì ancora soddisfatta - Ma è stata la tua storia più importante! - replicò, con le sopracciglia aggrottate.
Malfoy ridacchiò.
- E allora? Solo per il fatto che sia durata più delle altre non significa niente.
Hermione si sentì ancora più confusa.
- Ed allora perché stavi con lei?
Draco sospirò. Visto che lei gli aveva chiesto di essere sincero, tanto valeva che lo fosse fino in fondo.
- Io e Pansy siamo stati promessi in matrimonio.
Hermione sentì tutta l'aria andare via dai suoi polmoni.
Vedendo la sua espressione Malfoy si affrettò a precisare.
- E' stata una decisione delle nostre famiglie, noi non siamo stati interpellati più di tanto.
Ma l'espressione di Hermione non cambiò.
- Volevi che fossi sincero, Mezzosangue. - disse lui, con una faccia scocciata - E lo sono stato.
Ma lei continuò a guardarlo in silenzio.

- Io e Pansy siamo stati promessi in matrimonio...

Hermione si maledì per aver fatto quella maledetta domanda nel giorno che già aveva classificato come il peggiore della sua vita.
- Q-Quindi... dovrai sposarla? - pigolò, non appena ebbe ritrovato la voce.
- Ovvio che no. - rispose subito Malfoy, avvicinandosi a lei.
- Ho rotto il nostro fidanzamento nel momento in cui ho scoperto che era stata con un altro.
Ma Hermione non si sentì affatto meglio.
- Ma hai picchiato Zabini e ti sei vendicato di lei facendola ingelosire con me... perché hai fatto tutto questo se non l'amavi?
Lo sguardo di Malfoy cambiò radicalmente.
- Perché mi hanno mancato entrambi di rispetto, mi hanno tradito... e dovevano essere puniti. - rispose duramente.
- Non amavo Pansy, ma era comunque destinata a diventare una Malfoy ed il suo comportamento da sgualdrina non ha fatto altro che disonorare le nostre famiglie.
Hermione strinse i pugni, abbassando lo sguardo.
- Quindi... hai iniziato a frequentarmi solo per punirla?
Il Serpeverde assottigliò gli occhi.
- Sei proprio una sciocca, Mezzosangue...
La voce seria di Malfoy, le fece rialzare lo sguardo.
- Ti sembra che ci sia Pansy qui con noi?
Hermione lo fissò un po' perplessa.
- Hai dovuto nasconderglielo solo per la storia del ricatto.
Malfoy sospirò, allora la Granger non voleva proprio capire.
- E perché starei continuando a vederti di nascosto secondo te?
La ragazza ci pensò su.
- Be' ... tecnicamente le foto ed il diario sono in mano nostra, quindi grazie a me potresti vendicarti tranquillamente di entrambi al momento giusto.
Draco si grattò la nuca, quasi esasperato - Per favore, Granger, sii realista! Lo sai benissimo che non mi sarei mai spinto fino a questo punto con te solamente per fare un torto a quella stupida oca di Pansy Parkinson.
Qualcosa scoppiò nel petto di Hermione.
Sentì il macigno che quel giorno si era posato sul suo cuore, farsi più leggero.
- Soddisfatta adesso? - chiese Malfoy con aria strafottente, vedendo il viso di lei rilassarsi.
Hermione gli sorrise radiosa, prima di fare l'unica cosa che ancora non aveva mai avuto il coraggio di fare.
Annullò velocemente la distanza tra loro e, dopo essersi messa in punta di piedi, gli regalò un delicato bacio sulle labbra.
- Sì, ora sono soddisfatta... grazie... - gli sussurrò, prima di staccarsi da lui e sparire dietro la porta.
Malfoy era rimasto pietrificato.
Era la prima volta che lei lo baciava di sua iniziativa, visto che era sempre stato lui a fare il primo passo.
Quel bacio, così dolce quanto inaspettato, lo aveva spiazzato totalmente facendo comparire un leggero rossore sulle sue guance.
- Chi le capisce queste donne... - disse tra sé e sé.
Un sorriso felice si fece prepotentemente strada sul suo viso.

Hermione raggiunse correndo l'infermeria.
Sapeva benissimo che non si doveva correre per i corridoi, ma quella era un'emergenza e doveva parlare con Ron il prima possibile.
Arrivò alla porta ansimante, prima di fissare con terrore la maniglia.
Malfoy aveva ragione, cosa gli avrebbe detto di diverso questa volta?
In ogni caso Ron non l'avrebbe mai perdonata.
Strinse le mani al petto, cercando di calmarsi. Ma proprio in quel momento la porta dell'infermeria si aprì, facendole incrociare due occhi verde smeraldo.
- Hermione! - esclamò Harry, sorpreso - Dove diavolo eri finita?
Poi il suo sguardo si fece più duro e con un gesto bloccò l'amica - Anzi, non dirmelo, so benissimo dov'eri e con chi.
Un brivido freddo scivolò per la schiena della ragazza.
Harry dunque sapeva già tutto. Era evidente che Ron non avesse perso tempo nell'informare il loro amico su quanto era successo.
- Hai... Hai parlato con lui? - chiese Hermione, mordendosi il labbro.
- Purtroppo sì...
Si creò un silenzio imbarazzante.
- Sono venuta anche io per parlargli - puntualizzò lei, cercando di superare l'amico, ma venne trattenuta per un braccio.
- Non ora, Hermione... - disse Harry con decisione - Vederti in questo momento sicuramente lo farà solo stare peggio... è meglio se magari aspetti domani.
L'amica gli lanciò uno sguardo triste, prima di annuire mestamente.
Harry era stato abbastanza freddo con lei, sicuramente anche lui era arrabbiato per quello che era successo.
Hermione ripensò con terrore al periodo passato da sola a terzo anno, quando entrambi i suoi migliori amici non le avevano rivolto la parola per diverso tempo.
Sperò con tutto il cuore che non si ripetesse una cosa del genere, non si era mai sentita così sola in vita sua come in quel periodo.
- Ha detto qualcosa la McGranitt? - si azzardò a chiedere, scacciando quei pensieri dalla sua testa.
- Ha chiesto solo il motivo della vostra assenza, tutto qui ... - le rispose Harry, incamminandosi verso le scale.
Hermione si affrettò a seguirlo.
- Ma Ron farà la ronda di stasera? Se non se la sente posso sostituirlo io.
L'amico la fulminò con gli occhi.
- Non lo so, Hermione, e sinceramente non credo che al momento gli interessi.
La Grifondoro sentì lo stomaco contorcersi.
- Sei arrabbiato anche te?
Harry si prese qualche secondo per pensare.
- Sì ... - rispose poi a mezza bocca, aumentando l'andatura per distanziarla.
Hermione gli corse dietro - A...Aspetta, Harry, non fare così ... ti prego! - lo supplicò, afferrandolo per un braccio per costringerlo a fermarsi.
- Ho fretta, scusami - rispose lui, divincolandosi - Fra poco inizierà Divinazione a cui tu non partecipi, perché non torni in lavanderia ad amoreggiare con quella Serpe?! - gli uscì con cattiveria.
Hermione si bloccò all'istante, ferita dalle parole di quello che doveva essere il suo migliore amico.
- Perché mi tratti così? - sussurrò con forza, guardandosi intorno sperando che nessuno avesse udito le parole del ragazzo. Anche se fortunatamente il corridoio era deserto in quel momento.
Harry si voltò, con un vago senso di colpa che gli attanagliava le viscere, ma che comunque ignorò.
- Perché hai rovinato tutto, Hermione!!! - rispose con rabbia - Hai rovinato l'amicizia con Ron, costringendo anche me a mentirgli continuamente in questo periodo... compreso poco fa, quando mi ha chiesto se sapessi qualcosa di te e Malfoy.
Hermione lo fissò basita per qualche secondo, prima di esplodere come una bomba ad orologeria.
- Premettendo il fatto che non ti ho mai costretto a fare un bel niente... - iniziò, con le braccia sui fianchi - Ti voglio solo far notare che non gli hai mentito su me e Malfoy, visto che effettivamente non ti ho mai detto niente.
Harry la fronteggiò a testa alta.
- E' vero, non mi hai costretto... e sapevo solo che provavi un interesse per lui... ma quello che hai fatto è comunque imperdonabile!
- Imperdonabile, dici? - sussultò lei, scandalizzata - Non sapevo che Ron sarebbe venuto in lavanderia e non l'ho certamente fatto di proposito... a differenza sua, quando si è messo con quell'oca di Lavanda sapendo bene che io fossi lì a guardarli.
- Che c'entra Lavanda adesso? - disse Harry, stupito che lei la tirasse in ballo quel frangente - Tu sicuramente non gli avevi confessato i suoi sentimenti...
Hermione adesso era veramente arrabbiata.
- Mi sembrava che fossero abbastanza chiari però, tu stesso te n'eri accorto e sei venuto a consolarmi.
- Erano chiari per tutti meno che per Ron ...
- Be', questo non è certamente un problema mio, Harry. - rispose lei, sentendo le lacrime pizzicarle gli occhi - Immagino cosa provi ora Ron, visto che io stessa ci sono passata. Ma non capisco perché anche tu sia arrabbiato con me.
Harry fece per rispondere, ma l'amica lo bloccò.
- Inoltre... - continuò la ragazza, ormai incapace di zittirsi - Non mi è sembrato che tu quella volta abbia preso posizione, a differenza di oggi. Non riesco quindi a capire se la tua sia solo solidarietà maschile o stupidità maschile.
- Lavanda non è certo Malfoy! - provò a difendersi Harry, però con scarsi risultati visto che l'amica sembrava essere sul piede di guerra.
- E cosa cambierebbe?
Harry sospirò - Non sono io a dovertelo dire...
Hermione cercò di calmarsi, visto che la sua agitazione si stava trasformando in furia cieca.
- No infatti, non sei tu che devi dirmelo. E' la mia vita, Harry, sono i miei sentimenti e nessuno di voi ha il diritto di giudicarli. Capisco che Ron non voglia perdonarmi ma se anche te vuoi lasciarmi sola in questo momento, tanto vale che porti tu stesso quella stupida foto alla McGranitt. Almeno in un colpo solo vi libererete sia me che di Malfoy.
Harry la fissò sconcertato.
Come aveva potuto solo pensare che lui volesse questo?
Ma Hermione non aspettò una risposta, si voltò e marciò dalla parte opposta a quella del ragazzo.
- Ed ora dove stai andando? - le urlò dietro.
La ragazza neanche si voltò.
- Devo finire il tema di Artimanzia, vai pure a lezione da quella impostora della Cooman. Ho da studiare una vera materia, IO!!!
Harry si passò una mano tra i capelli.
Forse aveva esagerato con lei, ma adesso sarebbe stato tutto più difficile a causa del casino che era successo con Ron.
Sospirò, preparandosi mentalmente nel ricevere anche qualche profezia di morte e sofferenza nell'ora seguente.


Ron aprì gli occhi con fatica.
La pozione che Madama Chips gli aveva dato per dormire aveva funzionato perfettamente ed anche il suo mal di stomaco sembrava essere scomparso.
Però, non appena fu sveglio, un'immagine terribile si fece strada tra i suoi ricordi.
Hermione e Malfoy sdraiati a baciarsi tra le lenzuola della lavanderia.
- Non è possibile... - sussurrò, mettendo la testa sotto il cuscino.
Non poteva essere accaduto veramente.
E proprio nel giorno in cui si era deciso di rivelarle i sentimenti che da anni provava per lei.
- Non sono sotto l'influsso di niente... l'ho baciato perché lo volevo io.
Le parole di Hermione gli rimbombarono della testa.
- Che stupido che sono... - disse affranto.
Con che coraggio l'avrebbe guardata ancora ?
Dopo qualche minuto di completa disperazione decise comunque di alzarsi.
Sentì il bisogno di parlare nuovamente con Harry, solo lui poteva capirlo.
Guardò distrattamente l'orologio, sussultando quando vide le lancette segnare le nove meno cinque.
- Oh, Miseriaccia!!! Ma quanto ho dormito? - urlò, prendendo di corsa il suo mantello - Fra cinque minuti ho la ronda con la Parkinson ed ho anche perso la cena.
Si guardò intorno alla ricerca della Medimago per avvisarla che stesse andando via, ma l'infermeria gli sembrò deserta.
- Ripasserò domani per scusarmi... - si ripromise, aprendo la porta ed iniziando a correre verso il corridoio dove aveva appuntamento con la Serpeverde.

- Sei in ritardo, Weasley. - la voce irritata di Pansy Parkinson, lo accolse in tutta la sua dolcezza.
- Non scocciare Parkinson, ero occupato e poi non sono in ritardo - le rispose stizzito il Grifondoro.
Dopo quello che era successo quella mattina, non voleva rivolgere neanche una parola a quella megera.
E pensare che aveva riso di lei quando gli aveva detto che Hermione e Malfoy si piacevano.
- Siamo nervosetti stasera, eh ? - gli rispose la ragazza, con un sorrisetto impertinente.
Per un attimo fu tentato di dirle cosa avesse visto in lavanderia solo per farle togliere quel ghigno insopportabile dal viso.
Ma la sua coscienza non glielo permise.
Quella Serpe stava ancora ricattando Hermione dopotutto...
Sentì una dolorosa fitta al cuore, pensare a lei gli faceva troppo male.
- Iniziamo con i sotterranei e cerchiamo di fare in fretta che sono stanco... - disse, non degnandola di uno sguardo.
Pansy assottigliò gli occhi, doveva sbrigarsi se voleva riuscire nel piano.
Aspettò che Weasley le desse le spalle, prima di puntargli contro la bacchetta.
- Confundus ! - recitò, con un'espressione maligna.



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Ciao a tutti !!!
Finalmente sono riuscita ad aggiornare la storia. Sapete, dopo l'ultimo aggiornamento mi si è rotto il pc e sono rimasta bloccata per diverso tempo. -.-
Sono indietro anche con le recensioni sulle storie che stavo seguendo!
Ma quel santo del mio ragazzo mi ha comprato un pc nuovo *.* e per fortuna avevo salvato una buona parte del cap nella mail. (e menomale)
Vi ringrazio di cuore per tutte le belle parole che mi scrivete ad ogni aggiornamento!!! Ogni volta mi si illuminano gli occhi!!!
Un bacio speciale a :  Tonna,  Kia_chan_93, Fly_With_Me, ValePG, B r e a t h e, seven & Tanny.
   
 
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