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Autore: dreamasmile    28/01/2012    1 recensioni
«Alla maggior parte degli artisti di Broadway hanno detto questo, ma ce l’hanno fatta. E ce la farò pure io. Andrò a Lima, hai presente quel fascicolo che ti ho fatto vedere su quella scuola di musical? La dirige Rachel Berry. E sai chi è? Solo la più acclamata cantante di Broadway degli ultimi cinque anni. E tutti le dicevano che non ce l’avrebbe mai fatta.»
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Nuovo personaggio, Rachel Berry, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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20 Dicembre 2023 – Lima, Ohio

Blaine salì lentamente le scale, attento a non far rumore, e arrivò in fondo al corridoio, davanti alla porta semi-aperta della camera degli ospiti.
«Posso entrare?» chiese il moro, aprendo la porta con un fianco.
Amelia gli sorrise e annuì, sistemandosi meglio sull’enorme letto a due piazze sul quale era seduta.
«Credevo stessi già dormendo.» disse, facendo cenno a Blaine di avvicinarsi.
Lui fece di no con la testa, andando a sedersi in fondo al letto. «Ti va una tazza di tè caldo?» domandò, ammiccando alla tazza di ceramica che teneva tra le mani.
La bionda annuì, sussurrando un ‘grazie’ e prendendo la tazza.
«Cosa leggi?» continuò Blaine, osservando un libro poco spesso appoggiato alla bell’e meglio sul comodino.
«Lo strano caso del dottor Jeckyll e Mr.Hyde. Non l’ho mai capito quel libro, ma mi piace tentare di capire i casini degli altri e lasciar stare i miei.» rispose Amelia, accennando un sorriso.
«Non potrai stare qui per sempre, lo sai. Ma finché non riuscirai a sistemare i tuoi casini da sola, sarò lieto di aiutarti.»
Amelia appoggiò la tazza di tè sul comodino e si sedette a gambe incrociate, più vicina al moro.
«Perché? Perché stai facendo tutto questo? Mi conosci da due giorni e mi hai già offerto una possibilità per entrare nella scuola dei miei sogni, mi hai presentata alla tua famiglia e mi stai ospitando a casa tua, senza chiedere niente in cambio. Non sono cose che si fanno con chiunque.»
Blaine rise e osservò la ragazza per qualche secondo, prima di cominciare a parlare.
«Sai Amelia, mi ricordi molto Rachel quando aveva la tua età. Lo stesso carattere, le stesse ambizioni, perfino gli stessi gusti musicali. E, come ben sai, lei ce l’ha fatta. E scommetto qualunque cosa che ce la farai anche tu.
Sei brava, sei ambiziosa e sogni in grande. Hai tutte le caratteristiche per diventare una stella; anzi, lo sei già. E cosa potrei fare io per fermare la tua scalata al successo? Proprio niente. Quindi è meglio darti una mano, no?»
Amelia rimase di stucco, paralizzata nella sua posizione; l’unica certezza che fosse viva era il suo petto che si alzava e si abbassava regolarmente.
Davvero l’aveva appena paragonata a Rachel Berry?
Quell’uomo, conosciuto da appena un paio di giorni, le aveva realmente detto quelle cose?
«Buonanotte Amelia, dormi bene.» le augurò infine, prima di uscire dalla stanza e chiudersi la porta alle spalle.


21 Dicembre 2023 – Lima, Ohio

Amelia si svegliò stranamente di buon umore, probabilmente anche perché dalla cucina proveniva un delizioso odore di biscotti appena sfornati.
La bionda scese le scale trotterellando, prima di bloccarsi sull’ultimo gradino, fermata da una visione strana, ma piacevole.
Il salotto era immerso da scatoloni e brillantini multicolor, il fuoco scoppiettava nel camino e Everett appendeva le palline ad un albero di Natale a dir poco enorme.
«Buongiorno.» disse, entrando sorridente nell’atmosfera natalizia che si era creata.
Everett le sorrise, augurandole il buongiorno a sua volta.
«Come mai le mettete adesso le decorazioni natalizie?» domandò, avvicinandosi per aiutarlo.
«Facciamo così tutti gli anni, ci riduciamo all’ultimo minuto per qualunque cosa, ma va bene così.» disse Kurt, spuntando dalla cucina con un vassoio di biscotti in mano, seguito dal marito.
«Ci dai una mano?» chiese Blaine, addentando uno di quei mini-alberi natalizi fatti di glassa.
Amelia annuì, avvicinandosi a Everett e cominciando ad appendere le palline all’albero.
«Ti ricordi lo special di Natale del Glee?» chiese ad un tratto il moro, facendo sorridere Kurt.
«Let it snow, let it snow, let it snow…» canticchiarono insieme, prima di cominciare a ballare al ritmo di una musica immaginaria, in mezzo agli scatoloni pieni di festoni e luci.
«Fanno sempre così. Ma sono divertenti, no?» sussurrò Everett ad Amelia, che annuì divertita.
Non appena finirono, a Blaine venne in mente un’altra brillante idea.
«Everett, perché non ci canti qualcosa? Magari puoi improvvisare un duetto con Amelia…» azzardò, sorridendo e guardando con sguardo complice Kurt.
«N-no, io non credo che sia il caso, e…» tentò lei, ma il ragazzo che aveva davanti le sorrise, pensando ad una possibile canzone.
«Vieni, questa la sai di sicuro.» le sussurrò Everett, trascinandola in mezzo alla sala.
Neanche a dirlo, Kurt e Blaine avevano gli occhi a cuoricino a vedere i due ragazzi cantare e ballare nel salotto coperto di decorazioni natalizie.
In un attimo, le voci dei due diciannovenni che cantavano Extraordinary Merry Christmas riempivano la stanza, creando un’atmosfera ancora più magica.
Finirono in sincrono, stranamente entrambi sotto un rametto di vischio spuntato fuori dal nulla.
«Ehm…» sussurrò Amelia, alzando la testa e osservando quella presenza verde sulle loro teste.
«Guarda che non siamo obbligati, facciamo finta di non averlo notato.» le disse Everett, allontanandosi prima che i suoi genitori potessero dire niente e lasciando la bionda un po’ sorpresa.
 
Amelia si buttò sul divano, seguita a ruota da Everett.
«Ah, Ev, tra poco andiamo a fare shopping per la cena della vigilia, vieni?» chiese Blaine, spuntando in salotto e interrompendo un momento dove i due ragazzi si litigavano il posto migliore del divano.
«Che? Ah, si, certo.» gli rispose lui, riuscendo a guadagnarsi il suo posto, facendo scoppiare a ridere Amelia.
«Che cena? Shopping? Dove?» chiese lei, sistemandosi i capelli arruffati.
«Vieni con noi e lo scopri.» disse Everett, guardandola divertito.
Un paio d’ore dopo, i membri della famiglia Hummel-Anderson e la loro giovane coinquilina stavano rientrando in casa, insieme a troppe buste di plastica – quasi tutte di Kurt.
«Ma ogni weekend fate così?» domandò Amelia, sorridendo alla visione di Everett bloccato tra la porta e le buste di suo padre.
Blaine annuì sconsolato, aiutando il figlio e sistemando un po’ il salotto.
«Tra un po’ arriva Jack, ditegli che sono in camera mia.» annunciò il ragazzo, prima di sparire su per le scale.
Amelia guardò Blaine con una faccia strana e non si fece pregare a rispondere. «E’ un suo amico. Viene spesso qui a cenare, non gli piace casa sua.» spiegò rapido il moro.
La bionda annuì, sparendo anche lei in camera sua.
 
Amelia si sedette sul suo letto, pronta a leggere un buon libro, ma un paio di grida la fecero sobbalzare.
In un attimo, uscì da camera sua per andare in quella dall’altra parte del corridoio – quella di Everett.
Bussò un paio di volte, prima di entrare.
«Ev, potreste fare un po’ più piano? Sto cercando di leggere.» disse la bionda, osservando il ragazzo e il suo amico nel tipico ambiente maschile che si vedeva nei tipici film americani.
Strano, pensò, un’ora fa credevo che Everett fosse come i suoi genitori.
«Everett, chi è la miss che ti sta gironzolando in camera? E perché non mi hai mai detto che dall’altra parte del corridoio c’è una bionda strafiga?» chiese quello che doveva essere Jack.
Entrambi scoppiarono a ridere, davanti ad una Amelia rimasta di stucco.
«Amelia, ti presento Jack. Jack, lei è Amelia.» disse Everett.
«Ciao.» disse la bionda, prima di uscire da lì e rinchiudersi in camera.




 

holaaaa :D
alour, sono puntualeeee! (ok, la smetto)
non sono molto convinta di questo capitolo, boh '-'
voi che ne dite?
dai dai, recensite e ditemi che ne pensate *w*
ci vediamo sabato prossimo, sciaooooo :3

 

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