Capitolo
2
Iuli
stava camminando lentamente verso la Mystic Falls High School. Stava portando
la documentazione mancante per la sua iscrizione. Camminava ma la sua testa era
per aria. Continuava a pensare ai diari del suo bisnonno e a quello che vi era
scritto. In quel lontano 1864 avevano rinchiuso 27 vampiri nella chiesa e
avevano dato fuoco ad essa. 27 vampiri. Erano tanti.
Camminava
e intanto si chiedeva se nella sua vita sarebbe mai riuscita ad incrociare un
vero e proprio vampiro.
Non
si accorse che ormai era entrata nel parcheggio della scuola e neanche si
accorse che qualcuno la stava per investire.
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Damon
aveva accompagnato Elena a scuola quella mattina poiché doveva aggiornarla
sulle ultime novità. Non voleva ammetterlo, ma era alquanto a disagio e infastidito
dato che suo fratello si era preso la libertà di autoinvitarsi al passaggio a
scuola. Così si ritrovarono nel parcheggio della scuola tutti e tre come era
successo tante volte, solo che i legami erano diversi e loro tre per primi
erano diversi.
“qualcosa
non va?”.
Si
avvicinò la strega Bonnie, con uno sguardo al quanto sospettoso, dato che si
era ritrovata davanti quello strano terzetto.
“Damon
si è cimentato in un’altra sua grande impresa..”.
Stefan
aveva parlato apaticamente, ma con una punta di ironia.
Elena
non poteva pensare a cosa Stefan fosse diventato. Ma l’aveva vista, la sua
umanità, aveva visto che provava ancora sentimenti. Quando gli aveva confessato
del bacio avvenuto con Damon, aveva visto nei suoi occhi la delusione, la
tristezza e anche la gelosia. Non tutto era perduto. O almeno è quello che
continuava a ripetersi.
Damon
aprì lo sportello dell’auto e prese un oggetto da sotto il sedile.
“e
quello dove l’hai preso?”.
Elena
era rimasta sgomenta, come Bonnie, appena Damon aveva sventolato fiero il
pugnale usato per uccidere gli originali.
“forse
volevi dire da chi l’ho tolto?”.
Le
ragazze erano rimaste a guardarlo ancora con fare interrogativo.
“Elijah…”.
A
parlare era stato Stefan. Era stanco di quella scenetta.
“Elijah..”
Elena
aveva ripetuto il nome, come se neanche fosse li presente. Infatti i suoi
pensieri si erano rivolti all’ultima volta che aveva visto il vampiro. Quando
li aveva traditi e aveva salvato la vita a Klaus invece di toglierla.
“ti
ha dato forse di volta il cervello? Elijah ha aiutato Klaus la scorsa volta, se
non ricordi, e ci ha, in modo assai palese, traditi!”.
Bonnie
era furiosa.
“Bingo!”.
Damon
le aveva rivolto il suo solito sorriso sghembo, ma questo non aveva effetto
sulla strega. Tornò serio in un baleno e rese gelido il suo sguardo in un
istante.
“Elijah
è un uomo d’onore e il fatto di non aver mantenuto la parola data era già un
gran bel peccato da lui commesso. Poi se pensate che ha aiutato Klaus e questo
lo ha ringraziato con un pugnale nel cuore, beh, direi che due più due fa
vendetta!”.
Elena
rifletté sulle parole di Damon e non poteva non negare che il suo pensiero non
fosse poi tanto sbagliato.
“ne
sei sicuro?”.
Damon
ghignò assai soddisfatto.
“certo.
Il buon fratello originario è già venuto a scusarsi ieri sera!”.
“cosa?”.
Elena
era rimasta sconvolta.
“Elijah
è venuto da te?”.
“da
voi, vorresti dire forse…”.
Era
stato Stefan a correggerla. Non voleva sentirsi escluso da lei, anche se lui
per primo aveva detto che voleva lavorare per conto proprio, ma quel bacio,
aveva cambiato le sue idee. Lui in quello stato e con quello che aveva fatto
non meritava la dolce Elena, ma questo non significava che Damon si.
Elena
lo guardò di sfuggita, poiché lui aveva distolto subito lo sguardo da lei.
“come
avevo brillantemente immaginato, fratello vampiro antico ha chiesto perdono e
bla bla bla.. ha fatto un interessante commento sulla fratellanza e la
famiglia.. divertente non è vero Stefan?”. Elijah si era scusato dicendo che
era stato soprafatto dall’amore incondizionato che provava per la sua famiglia
e purtroppo anche per suo fratello. Pensava davvero che sarebbe riuscito a
rivedere i suoi fratelli, ma ciò non era avvenuto. Klaus si era preso
nuovamente gioco dei suoi sentimenti.
“…
e poi ovviamente ha detto che farà il culo di Klaus a stelle e strisce in puro
stile americano!”.
Vendetta.
Era la parola che aveva usato più volte Elijah. Voleva vendetta e questa volta
non si sarebbe lasciato fregare.
Elijah
aveva poi chiesto a Damon di raccontargli quello che si era perso.
“e
dato che Elijah sa che le bare son qui, potrete ben capire che aiuterà molto
volentieri a far fuori Klaus, così poi potrà giocare felice e contento a mamma
casetta con i suoi fratelli!”.
Elena
era sollevata, ma non sapeva se di Elijah ci si poteva fidare ancora.
Bonnie
intanto pensava ad altro.
“gli
hai chiesto cosa c’è nella quarta bara?”.
Damon
fece un altro sorriso dei suoi.
“no!”.
“no?”.
“a
dire il vero ho un attimo tralasciato il fatto che ci siamo intascati una
bara.”
Le
due lo guardavano curiose, Stefan si guardava in giro come se non fosse
interessato.
“stasera
verrà di nuovo a casa nostra…” ed
enfatizzò sulla parola “nostra” guardando Stefan, avendo ben intuito il motivo
della sua intromissione di prima. “… gli ho detto che gli raccontavo il resto
stasera, volevo che anche voi foste presenti, più che altro tu Elena. Sai il
fatto che fosse innamorato di Kathrine e tutto… e poi magari gli puoi fare una
ramanzina delle tue giusto per farlo sentire ancora un po’ in colpa no?”.
Elena
aveva alzato gli occhi al cielo, ma aveva intuito.
“ok.”.
“bene,
direi che ora potete anche andare a fare i bravi scolaretti perfetti no?”.
Bonnie
ed Elena lo guardarono esasperate ed entrarono a scuola, Stefan si era
trattenuto ancora.
“sei
così convinto che Elijah stia dalla nostra parte?”.
“non
proprio…”.
Stefan
era rimasto di sasso dall’affermazione di Damon.
“come
prego?”
“di
una cosa sono sicuro, che per il bene dei suoi altri fratelli, Elijah ci
aiuterà ad uccidere il suo mezzo fratello.”.
“tu
dici?”.
Stefan
lo disse con disprezzo e ironia.
“tu
meglio di chiunque altro sa quanto sia forte il legame fraterno Stefan…”.
Damon
si riferiva al tradimento di Stefan, quando avevano cercato di uccidere Klaus,
e invece era stato Mikael quello finito in polvere.
“proprio
per questo te lo dico…”.
Stefan
non si era lasciato sbeffeggiare.
“quindi
cosa vuoi che sia il sacrificio di un fratello, se con esso salvi la vita ad
altri quattro?”.
Stefan
era rimasto per un secondo accigliato, poi si era subito ripreso.
“vedremo”.
Detto
ciò si avviò verso scuola.
Damon
era sicuro dei suoi pensieri e non si sarebbe lasciato intimorire da niente.
Salì così in macchina e lanciò il pugnale sul sedile davanti. Fece la retro e
partì sgommando. Per fortuna era un vampiro e i suoi riflessi gli permisero di
frenare in tempo prima di prendere sotto una ragazza nel bel mezzo del
parcheggio.
La
ragazza, Iuli, si accorse della macchina solo quando questo frenò sonoramente a
2 cm dalle sue gambe.
Non
si era veramente accorta di cosa sarebbe potuto succedere se Damon non avesse
frenato a tempo. Quest’ultimo nel frattempo era sceso dalla macchina infuriato.
“dico
ragazzina ma sei impazzita? Se cerchi la morte non ti serve che dirlo, non
serve fare queste scenette?”.
La
ragazza guardò questo splendido ragazzo sbraitare verso di lei. Era davvero
bello, non c’era che dire. Sguardo magnetico azzurro ghiaccio, capelli neri,
fisico al quanto sexy.
Damon
dall’altra parte guardava questa ragazzina che lo scrutava. Lui pensò lo stesso
di lei. Bella. Capelli biondo cenere, occhi azzurri e al quanto familiari, a
chi aveva già visto quegli occhi? Non si perse poi molto a tal pensiero, poiché
la sua mente si era appropriata delle curve di lei, davvero mozzafiato. Questo
lo calmò subito.
“scusa,
ero sopra pensiero e non ho visto l’auto arrivare!”.
“figurati,
l’importante è che mi sia fermato in tempo. Sarebbe stato uno bello spreco..”.
La
ragazza gli sorrise e fece per andarsene, ma lui la bloccò.
“potresti
ringraziarmi offrendomi da bere, no?”.
La
ragazza lo scrutò, ci sarebbe andata volentieri e avrebbe fatto volentieri
tante altre cose con lui, ma col passare del tempo e con i vari ragazzi con il
quale era uscita, aveva capito come doversi comportare con il genere maschile.
“penso
che un grazie possa bastare.”
Fece
una pausa poi riprese con un sorriso un po’ finto.
“grazie!”.
Fece
per andarsene, ma purtroppo per lei aveva a che fare con Damon Salvatore.
“non
così in fretta.”.
La
prese per il braccio portandola ad una spanna del suo viso.
“ora
per ringraziarmi mi porterai a bere qualcosa!”.
Glielo
aveva imposto con l’ammaliamento, ma ovviamente per una componente di una
famiglia fondatrice ciò non scoccò alcuno effetto, come sempre aveva fatto fin
da piccola, Iuli era solita prendere la verbena.
La
ragazza guardò Damon seria per poi ridergli in faccia.
“credi
di intimorirmi? Mi dispiace ma ho delle carte da consegnare.”.
Damon
era rimasto spiazzato dal suo fallimento, cercò così di riprendersi in corner,
chi era quella ragazza?
“sei
nuova del posto?”.
“già,
mi sto andando ad iscrivere ora a scuola!”.
La
ragazza gli rispondeva mentre si allontanava.
“sono
Damon comunque!”.
Iuli
si voltò e lo fissò.
“molto
piacere Damon!”.
Gli
sorrise e se ne andò senza rivelargli il suo nome.
Questo
atteggiamento non poté che creare in Damon una curiosità che presto avrebbe
pensato a chiarire.
Ciao!!!
Secondo
capitolo subito pubblicato.
Volevo
far in modo di farvi entrare subito nel vivo della storia.
Spero
di esserci riuscita!!