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Autore: Kengha    28/01/2012    4 recensioni
“Sempre insieme, eternamente divisi…“
Konoha è ora sotto il dominio di Hidan, salito al trono illegittimo dopo la morte di Asuma Sarutobi, deceduto in battaglia. Il possente Paese si deve ancora riprendere dalle perdite subite durante le crociate avvenute solo pochi anni prima.
Di giorno un uomo, un cavaliere; cacciato, eternamente esiliato, si muove all’oscuro di tutti ai confini del regno. Con un unico desiderio: la vendetta.
Un falco dalle piume d’orate che solca il cielo diurno, facendo parte di sé il vento.
Di notte, nascosta nelle foreste, una donna, una principessa; rimpiange il suo passato e maledice la maledizione e il suo artefice.
Un cervo dal pelo corvino che corre nelle foreste avvolto dall’oscurità, silenzioso come un fantasma, una presenza, un’ombra.
Una storia destinata a non aver mai un lieto fine, si sarebbe detto. Ma forse, qualcosa sta per cambiare.
Un’eclissi: una speranza. Vedremo la storia di questo amore impossibile direttamente dagli occhi di un ragazzino che, incontrato il cavaliere dell’ombra e il suo falco dalle ali d’orate, deciderà di aiutare i due amanti così da poter rompere la maledizione. E alla fine, questo ragazzino si dimostrerà essere…
(Ispirato al film Lady Hawke)
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hidan, Shikamaru Nara, Sorpresa, Temari, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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- Questa storia fa parte della serie 'Black Memories'
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TAYUYA

Sono in una posizione piuttosto scomoda e rischio di cadere da un momento all’altro. È quasi un quarto d’ora che galoppiamo eppure ancora non si è degnato di aiutarmi a sedere diritto. Ci ho quasi fatto l’abitudine, nonostante senta i polmoni schiacciati.
-Ehy…senti…io ti sono debitore ma…adesso potresti anche lasciarmi qui….- riesco finalmente a balbettare.
L’uomo non mi rivolge lo sguardo ma sento il cavallo rallentare. Improvvisamente un braccio possente mi afferra e mi rimette finalmente a sedere in maniera corretta sul cavallo. Che abbia ascoltato i miei pensieri?
-Neanche per sogno. Quelli lì ti continueranno a cercare, ne son certo. D’ora in poi starai con me se ci tieni alla pelle, anche perché quel nascondiglio è andato, non trovi?- la sua voce nasconde un filo d’ironia anche se sembra esser stata espulsa a fatica, quasi non avesse voglia di parlare.
Improvvisamente il grande uccello che poco fa ha aggredito la guardia di sua maestà viene verso di noi e si posa sulla spalla del mio salvatore. Ora che lo vedo da vicino riconosco un falco. Uno splendido falco dalle grandi ali dorate.
-E’…è il tuo?- domando quasi con timore di venir attaccato dall’uccello come quei tre.
-Sì, è il mio compagno. Devi ringraziare lui se sei vivo e siamo riusciti a fuggire. Come ti chiami, ragazzo?-
Tentenno, ho timore a rivelargli la mia vera identità. In quel caso potrebbe cambiare idea e consegnarmi nelle mani di quello sbruffone di Sasuke, e non ci tengo a venir giustiziato. Cerco di pensare il più rapidamente un nome
-…Renga.- dico con poca convinzione, in effetti è il nome di un prigioniero che avevo conosciuto qualche giorno prima nei sotterranei, ma almeno è qualcosa.
-Renga?! Sei sicuro?- mi domanda con uno sguardo poco convinto. Ecco, lo sapevo, chi voglio convincere! Ma almeno, anche se gli dirò un nome falso avrà comunque un modo per chiamarmi.
-Sì. Mi chiamo Renga. Renga Yuki.- dico cercando di convincere più me stesso che lui. Lo sento sospirare e vedo il cavallo cedere al trotto e poi a una normale camminata.
-Ci fermeremo in questa baracca, per la notte.-
Scende col suo falco, impassibile, da cavallo e io tento di seguirlo anche se quella casetta abbandonata sulle montagne dal quale esce un filo di fumo non mi convince più di tanto.
-Ehm…Shikamaru, giusto?- domando, con incertezza. L’uomo si volta appena e biascica un “Sì?”, deglutisco, senza quasi rendermene conto, quando incrociamo il nostro sguardo.
-Ecco…beh, questo posto. Non è forse troppo presto per accamparci? Il sole deve ancora tramontare, e probabilmente Sasuke e i suoi uomini ci stanno ancora dando la caccia.-
-Conosco bene Sasuke. Prima era un mio sottoposto. È soltanto un codardo che cerca di entrare nelle grazie di quel tiranno di sua maestà. Ma con un uomo terrorizzato e uno ferito non andrà da nessuna parte. Come minimo sarà tornato al palazzo con la coda fra le gambe a chiedere chissà quanti rinforzi.-
-Tu...tu, credi?-  quello che mi ha appena detto mi rassicura un po’, dalle sue parole comprendo che deve conoscerlo molto bene.
Shikamaru si volta nuovamente e bussa un paio di volte alla porta di legno della casetta. Nessuno però, gli apre, fra altri due o tre tentativi e ancora nessun “padrone” si degna di aprire.
-Credo sia abbandonata, Signore.- dico, spronandolo ad aprirla lasciando perdere “l’educazione”, ma lui come al solito mi zittisce.
-Non è abbandonata. Devi solo essere paziente.-
Finalmente si sentono dei rumori dall’interno, indietreggio appena, spaventato da chi possa aprire la misteriosa porta; resto quindi sorpreso quando compare una ragazza piuttosto bassa con dei magnetici occhi castani e dei lunghi capelli rosso fuoco.
-Sei tu, Nara.- dice sputando a terra.
Probabilmente deve avere la stessa età di Shikamaru…forse qualcosa in meno, anche se a giudicare dall’altezza sembrerebbe più che altro una mia coetanea.
-Tayuya, dovresti ospitare me e il ragazzo per la notte.-
-Ma certo che vi ospito! Come al solito tu hai la stanza in fondo al corridoio e per questo ragazzino…si farà andar bene il divano se non vuole dormire sul pavimento.- rispetto alla gentilezza con la quale aveva risposto a Shikamaru a me parla con disprezzo, guardandomi dall’alto in basso ed evidenziando quanto sia seccata nell’avermi in casa sua.
-Rilassati Tayuya, non c’entra niente con sua maestà. Questo ragazzo starà al suo posto tutta la notte.-
-Tks! Farai come dice, ragazzino?- il suo sguardo è pungente, mi fa quasi più paura lei che quelli omaccioni di poco fa.
Annuisco, timorosamente, e a quel punto con un sonoro calcio spalanca la porta e ci fa entrare.
-Ringraziando il cielo che ho preparato già la cena! Subito a stabilirvi che fra una decina di minuti si mangia, stronzetti!-
-Grazie mille Tayuya, te ne sono grato.- Shikamaru da un bacio sulla guancia alla ragazza
-Ma figurati, per voi questo ed altro.- vedo la rossa accarezzare con un dito il falco poggiato fedelmente sul braccio dell’ex Capitano, dopo di che sia lei che Shikamaru entrano in casa e capisco che debbo farlo anche io se non voglio sentire le grida di quella suscettibile ragazza.
-Wow, quante armi!- resto meravigliato dalla quantità di archi ,frecce e spade presenti in quella piccola abitazione. Giurerei che ci sono più armi che mobili lì dentro.
-Già, tutte appartenenti a Tayuya, ragazzo. Quando sua altezza Asuma era al trono di Konoha lei era uno dei suoi arceri più fidati, assieme altri quattro ragazzi.-
-Una donna, guardia?-
-Sì, Tayuya era un’eccellente arciere e faceva parte della squadra di inseguimento con la quale hai avuto a che fare durante la tua fuga di poco fa. Tuttavia ha deciso di non sottostare al comando di Sasuke così ha “tradito”, per così dire, i suoi compagni e si è rifugiata in questa baracca, dove vive da qualche anno. -
-Esatto! E quelli stronzi non mi hanno neppure trovata! Che idioti! Se comunque devo sottostare agli ordini di qualcuno quello è Shikamaru, altrimenti voglio la mia fottuta libertà!- sgrano gli occhi, la ragazza non usa mezzi termini. Dice tutto ciò che pensa senza farsi troppi, anzi, alcun problema.
-Modera il linguaggio, Tayuya, questo è un ragazzino.-
-Non ti preoccupare, Mio Signore. Io qui sono un ospite.- cerco subito di non apparire un peso. Quella donna mi calcerebbe a calci al primo passo falso, lo sento.
-Ben detto, marmocchio. Senti, come ti chiami e quanti anni avresti?- la voce della donna si fa più interessata e non esito a rispondergli.
-Mi chiamo…Renga Yuki e ho diciassette anni.-
-Renga, dici eh? Mi ricorda il nome di uno di quei bastardi che ho catturato quattro anni fa. Chissà se è ancora a marcire in quelle cazzo di prigioni!- sul volto della rossa si dipinge un sorriso sadico e sto per giustificarmi quando Shikamaru m’interrompe.
-Non fargli il terzo grado. Che Renga sia il suo vero nome o no a noi non interessa, l’importante è che avremo un modo per chiamarlo. Adesso, se non vi dispiace, io mi ritiro nella mia stanza. Sgozzo chiunque tenti di entrare. Ci vediamo domattina.-
-Buona notte, mio Capitano!- la rossa lo esclama con un gran sorriso, io, invece, resto un po’ stordito visto che sono appena le sei di pomeriggio.
-Ma, già va a dormire?- domando con curiosità.
-Beh, che vuoi! È un uomo che viaggia tutto il giorno arriva a quest’ora che è stanco morto! Anzi, ora che ci penso anche io sono stanca. Vado in camera mia. Vedi di non toccare nulla se non vuoi trovarti con qualche dito di meno!-
Okay, è ufficiale, quella donna mi fa paura. E non poca.
Mi allungo sul divano e, afferrando la coperta che “gentilmente” mi ha prestato, cerco di farmi venir sonno.


_____________________________-L'angolo di Dolly-_______________________________________
Ecco qui il secondo capitolo della mia nuova fiction. Man mano che passano i capitoli l'azione va crescendo (ma chi ha visto il film questo già lo sa), nonostante sia molto felice della piega che sta prendendo questa storia spero di ricevere più commenti con il passare del tempo ^^
Ringrazio le tre lettrici che hanno recensito il mio primo capitolo e spero che continueranno a farlo. :)
Besos 

 
   
 
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