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Autore: SimonaArrivo    29/01/2012    1 recensioni
Questa è la storia di una ragazza che, dopo essere stata scaraventata al fondo della piramide sociale, decise di avere la sua rivincita.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E’ lei! Ha la voglia! L’ho vista mentre andava in bagno; poi ha cantato quella canzone, con la stessa voce, è simpatica, ed è bellissima! Ha il viso ovale, è magra e i suoi capelli mi fanno andare in tilt il cervello! Poi quel nasino!
Cosa sto’ dicendo? Sono un maschio!
Scuoto la testa e mi avvio verso la mia macchina grigia.
Mi siedo sul sedile dell’autista.
E ora come faccio con Veronika? Cioè, è bellissima, canta bene e credo di piacerle! Ha lasciato il suo ragazzo per me! Ma io ed Abby non stiamo mica insieme! Non mi può dire niente se esco amichevolmente con un'altra. Non vorrei illudere nessuna delle due.
Accendo il motore e torno a casa.
Apro la porta di casa lentamente cercando di non fare rumore.
-Ti sei divertito? Mi chiede mia madre dal salotto.
È sdraiata sul divano con una coperta di pail addosso. Stava dormendo.
-Si… E’ stato divertente! Dico a bassa voce.
-Domani mi racconti! Okay? Continua assonnata.
-Va bene. Ma non vai a letto? Le chiedo.
-No, sto bene qui! Risponde.
Vado in camera mia e mi levo la maglietta e i pantaloni. Li butto nella cesta dei panni sporchi e mi infilo sotto le coperte. Sono troppo stanco pure per pensare. Chiudo gli occhi e sto già dormendo.
 
-Rich! Svegliati! È Lunedì! Mi urla mia madre dal piano di sotto.
Apro gli occhi e guardo la sveglia: 7:13.
Mi metto seduto e mi stiracchio.
Sono le 7:28 e sono già pronto!
Vado in cucina, afferro un frutto a caso e lo infilo nel borsone.
 Do un bacio a mia madre e scappo prendendo la giacca della squadra dall’appendi abiti.
-E’ preso! E devi raccontarmi come è andata ieri! Urla mia madre.
-Ti dico tutto quando torno! Rispondo.
 A scuola cerco di infilarmi subito nel gruppetto della squadra.
Ci mettiamo a chiacchierare, ma io ho la testa altrove!
Vedo Veronika sulle scale con delle sue amiche. Mi saluta con la mano e mi fa segno di chiamarla. Io mi congelo sul posto. Non riesco a muovermi.
In quell’istante passa Abby con Erika davanti al mio gruppo. Mi guarda. Io abbasso la testa per evitare il suo sguardo.
 
La giornata passa velocemente ed è già ora di pranzo. Non me la sento di stare a mensa sotto gli occhi di entrambe.
Mi avvio verso casa a piedi. Mentre sono per strada mi sento chiamare.
-Rich! Fermo! Mi giro.
È Veronika.
-Ciao! Dico guardandomi intorno.
-Ehi… Ciao dolcezza! Dice avvicinandosi alla zona limite.
Mi prende la testa con le mani e mi inizia a baciare con troppa foga.
Mi stacco spingendola delicatamente.
-Cosa fai?!? Esclamo senza urlare. Non voglio attirare l’attenzione.
-Scusa… pensavo che… Mormora guardando la strada.
-Cosa? Che ci stessi? Le chiedo arrabbiato.
-Sì! Ho lasciato il mio ragazzo per te! E credevo… insomma! Mi guardi sempre le tette! Esclama irritata. Mi fa camminare le dita sulla spalla.
-Smettila! Le dico.
Abbassa il braccio. Mi guarda dal basso all’alto.
-Chi è lei? Mi chiede.
Mi immobilizzo.
-Chi? Chiedo cercando di non far capire che ovviamente c’era un’altra.
-Lo sai bene chi! Fino a ieri sembrava che esistessi solo io, e ora? Dimmi chi è? Continua alimentando la mia rabbia.
-Non ti deve interessare! Mi giro e inizio a camminare.
Le mi corre dietro, mi gira e mi bacia. Inizia a spingere la sua lingua contro la mia bocca. La situazione si fa più dura da gestire. Mi lascio andare e la tiro a me. È diventato un gioco di squadra. Quel bacio dura minuti. È passionale!
Mi sento improvvisamente stringere lo stomaco. Abby? Questo bacio non ha nulla a che vedere con quello che ho avuto con Abby, ma quello era un bacio sentito. I sensi di colpa mi fanno chiudere la bocca dello stomaco e io allontano Veronika. Ora sono in un bel guaio!
-Credo che ora lei… non valga quanto me! Dice maliziosa mettendomi il braccio intorno alla vita.
-No… Rispondo mettendole il braccio intorno alle spalle.
Iniziamo ad andare verso casa mia.
Arriviamo ridendo e baciandoci.
Vedo Abby seduta sul mio pianerottolo.
Lascio Veronika.
Abby si alza raccogliendo da terra la sua borsa. Scende le scale.
-Scusa… io…  Si sforza di scusarsi per qualcosa che non h fatto.
Inizia a correre verso la scuola.
-Abby aspetta! Le urlo guardandola correre.
-La conosci? Mi chiede Veronika.
-Sì… E’ un’amica… Rispondo.
-E’ una sfigata! Lasciala perdere e pensa a me! Continua tirandomi per la giacca.
Non è quello che volevo!
   
 
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